Questa è la mia vita, se entri il chiedimi il permesso!

martedì 31 gennaio 2006

Ho fatto un sogno particolare stanotte. Ho sognato che mi facevo una passeggiata lungo la riviera, da casa mia fino a verso Francavilla. Giusto un chilometrino a piedi, di giorno, forse stavo andando al mare al Circolo della vela, poco più avanti de La Playa. Come cammino noto che De Cecco (quello della pasta si!) ha come ogni hanno rifatto tutto lo stabilimento, allargando i suoi presunti possedimenti a tutta la piazza dove si affaccia anche La Playa. Palme immense, arredamento di legno e vimini e ogni sorta di lusso estivo arricchivano la ormai fu piazza, a discapito della visibilità de La Playa, con annesso proprietario incazzato nero per la cosa. Io stesso mi meraviglio della presunzione e dell'arroganza che i soldi rischiano di portare con se. Masini cantava "Me ne frego dei vostri miliardi e dello schifo di questa realtà" in una, come al solito, sconosciuta canzone. Ma come la televisione ci ha ormai programmati a fare, cambio pensiero/canale e gia non mi ricordo più nulla. Incrocio mia madre che torna a casa dal mare. Abbronzata, sorridente come sempre, con qualche sua follia verbale tutta da ridere. Ci salutiamo e vado avanti. Li a due passi scopro una casa nuova, entro e vedo Vanessa, una mia vecchia fiamma che riposa nel suo letto. Lei è ancora, anzi è sempre più bella, con i suoi occhi blù che ghiaccerebbero tutto il mare del mondo. Adesso ricordo perchè sono li, infatti guardo il cellulare e vedo il suo messaggio d'aiuto. Sono arrivato fin li per aiutarla senza sapere per cosa. Mi metto nel letto con lei, l'abbraccio, la scaldo, le faccio un po di coccole e poi comincia a farmi qualche domanda. Una dopo l'altra e capisco una cosa. Lei è sola, ha solamente bisogno di qualcuno con cui parlare, ma il lato brutto della faccenda è che non ha bisogno di me, ma di una persona qualsiasi, infatti parla senza guardarmi in faccia e solo del più e del meno. So che è una motiviazione un po banale, ma nel sogno è la parte focale perchè io rimango estremamente deluso da tutto questo. Non aveva bisogno di me, ma aveva bisogno di qualcuno per se. Il modo come mi tratta mi pensare. E' stata egoista. E' sempre difficile descrivere le sensazioni di un sogno. La lascio li e vado per la mia strada. La strada verso casa.

venerdì 27 gennaio 2006

Ho messo su una versione un po più decente di questo mio nuovo sito. L'indirizzo ufficiale è questo per adesso http://web.mac.com/mirkomodesti/iWeb, aggiungetelo fra i vostri preferiti, e magari aggiungete anche l'indirizzo del blog. So che molti di voi si connettono tramite il sito del cflm, non che la cosa mi dispiaccia, anzi. Ma se per un motivo o per un altro dovessi togliere quel link, oppure spostarlo, molti di voi si perderebbero queste grandi perle di saggezza che regalo in queste pagine... eh eh eh.

Sorprendimi, con baci che non conosco...

Una bella pagina bianca di fronte a me!
Un buon modo per iniziare a scrivere e stasera qualcosa da scrivere non ce l'avrei nemmeno, se non fosse magari per raccontare il concerto degli Stadio che mi sono visto in teatro. Stupendo, un applauso continuo, sono proprio dei grandi. E pensare che c'è gente come Nek, o i Gemelli diversi che viene peristentemente passata per radio... Per non parlare del mai troppo insultato Gigi D'alessio, ma sto divagando alla grande. La puntata di "Modesti Quotidiani" (parodia musicale del celebre Sgarbi quotidiani, di qualche anno fa) ve la risparmio per adesso.
Rispondo direttamente ad Helghina dicendo che (due punti e a capo):
Ebbene si c'è di mezzo una donna, o così mi è parso insomma. (Questa non me la perdonerà mai)
Che dire, il nuovo anno mi ha portato una sorpresa in parte inaspettata. Certe cose arrivano proprio quando smetti di cercarle. Adesso è ancora prematuro parlarne, anzi magari per questa estate avrò gia altro di cui parlare.
Per citare gli stadio potrei dire che "Io spero solo che tu che tu abbia una buona sorte" oppure l'amato/odiato Vasco: "Voglio trovare un senso a questa storia, anche se questa storia un senso non ce l'ha!"

PS Avete notato che parlando degli Stadio ho usato come font il Courier? Curreri, Courier... No eh... Vabbè che ve lo dico a ffà!


PPS Aggiunta delle 12 e 07
E' Online una prima bozza del mio sito personale, potete dargli uno sguardo gia da adesso questo è il link Il Mode Site. Ovviamente gli aggiornamenti li annuncerò qui per adesso. Fatemi sapere che ve ne pare.


In direzione ostinata e contraria

lunedì 23 gennaio 2006

Oggi nevica a Pescara, ma non attacca. Anche in altre zone d'Italia sta nevicando e mio padre, che ieri è stato poco bene, questa mattina presto ha preso la macchina per andare a Tolentino dove nevica a dirotto. Qui dall'uffico abbiamo coordinato le varie cose che c'erano da fare li a Tolentino, mentre provvedavamo anche a "soccorrerlo" perchè era rimasto bloccato a tre chilometri dalla meta. Un film in pratica. Neve, telefoni e fax che partono alla velocità della luce, il suo cellulare che manco a farlo apposta si scarica e si fa accompagnare da uno di passaggio... Un pazzo! Ha sempre lavorato incessantemente e con testardaggine e spesso mi chiedo se ho questo stesso temperamento o se saprei tirarlo fuori nel momento del bisogno.
Non ho acceso le luci qui in ufficio, mi lascio illuminare solo dal grigio del cielo che oggi ricopre la città. E' caldo e avvolgente. da qui vedo il porto e il mare in burrasca, qualche piccolo fiocco che scende ancora e piano piano sento De Andrè che canta.
Non ho mai ascoltato nulla di De Andrè, se non in maniera molto distratta. Era un artista che mi mancava e mi ero sempre ripromesso di colmare questa grave lacuna. Ieri pomeriggio mi sono deciso a prendere la raccolta che è stata pubblicata qualche tempo fa. In direzione ostinata e contraria. Complice e promotrice di questo mio acquisto è stata Elena.

Rompo finalemte questo silenzio sul mio blog, parlando di mio padre, De Andrè ed Elena. ; )

Troppo bello questo stallo nell'anima...

lunedì 9 gennaio 2006

Nove gennaio. Si riprende a lavorare, ognuno per la sua strada, dentro le auto e negli uffici. Tutti più grassi e per questo infelici? Ma no dai, in fondo abbiamo passato delle buone feste e se siamo qui a raccontarcelo dev'essere per forza così. Se si pensa al calendario, tra Vigilia, Natale, Santo Stefano e capodanno c'erano un sacco di cose da fare. Ma se poi ci si aggiunge quel capolavoro di incognite che siamo noi la cosa si fa ancor più interessante. Sono successe un sacco di cose e un numero imprecisato di emozioni hanno alimentato il trascorrere di questo mio tempo. Ho capito che le sorelle di cui parlavo precedentemente sono di una dolcezza infinita e che quindi, come è giusto che sia (e meno male aggiungerei), le persone vanno scoperte piano piano e non giudicate dall'aspetto o da quel che si sente. Mi sentivo in dovere di sottolineare questa cosa. Ho visto cosa vuol dire fregarsene altamente degli altri, l'importante che Si scta bbon Rocche, scta bbone tutte la rocche. Che, tradotto dal "Bussese per tutti", vuol dire "Se sta bene Rocco, sta bene tutta la rocca." Isomma, dovrei scrivere e raccontare un sacco di cose ma adesso, in questo preciso momento non saprei nemmeno da dove cominciare, perchè ogni singolo momento passato in queste feste natalizie non sono importanti come la notte tra il 6 e il 7 gennaio. Notte che sta catalizzando tutti i miei pensieri. Cito me stesso...
E' stato interessante, stimolante, attraente, piecevole, avvincente, importante, intrigante, tenero, dolce, delicato, ruvido, impudente, rock, sfacciato, spudorato, impulsivo, seducente, affascinante, smaccato, melato, imprudente, eccitante, spregiudicato, folle e bellissimo. E' stato tutto quello che é stato.
Potrei continuare per ore a descrivere come è stato e mi sentirei ancora senza parole, così come senza fiato...

...per il momento passo e chiudo.

Vita storie e pensieri di un alieno

Notti sbandate di quelle che
Che ti ricorderai
Solo qualche dettaglio confuso chissà
Tra viaggi flash e colori

Le notti sono meteore
Al primo sole le vedrai
Come stanche puttane nascondersi
Tra i vetri del tuxedo bar

Ti accorgi che la vita non va
Sempre dove vuoi sempre come vuoi
Ma è l’unica vita che hai
Non buttarla mai
Vivila più che puoi

Che non sei solo
Nell’universo non si disperso
Ovunque tu sarai non sarai solo mai
Mai unica realtà da sola resterà
Fino a quando vita sarà

Una canzone da dimenticare
A notte già finita
Che ora è, dove vai, non pensi che a lei
Da mille chilometri fa

Peccato che la vita non va
Sempre dove vuoi
Sempre come vuoi
È amara a volte è una sfida
Chissà se ci basterà
Vivila e vedrai

Che non sei solo, in mare aperto in un deserto
Ovunque tu sarai
Non sarai solo mai
Mai unica realtà da sola resterà
Fino a quando vita sarà… non sei solo

Caro amico un giorno andremo sul pianeta terra È logico immaginare che altri come noi Saranno là…vivi