Changes

sabato 27 marzo 2010


Ancora non so cosa stavo aspettando
E il mio tempo stava correndo selvaggio
Un milione di vicoli ciechi e
Ogni volta ho pensato di avercela fatta
Sembrava che il sapore non fosse così dolce
Così sono diventato me stesso per affrontarmi
Ma non ho mai catturato un barlume
Di come gli altri devono vedere l’impostore
Sono troppo veloce per fare quel test

Cambiamenti
Girati e affronta lo straniero
Non voglio essere un uomo ricchissimo
Cambiamenti
Girati e affronta lo straniero
Devo solamente essere un uomo diverso
Il tempo forse mi cambierà
Ma non posso tracciare il tempo

Osservo le ondulazioni cambiare la loro misura
Ma mai lasciare la corrente
Di caldo instabile
Così i giorni galleggiano dentro i miei occhi
Ma i giorni ancora sembrano gli stessi
E questi bambini che disprezzi
Mentre provano a cambiare i loro mondi
Sono immuni alle tue consultazioni
Sono abbastanza consapevoli di ciò che stanno superando

Un fascino strano, mi affascina
Ah i cambiamenti stanno prendendo velocità ce la sto facendo

Cambiamenti
Girati e affronta lo straniero
Oh, state attenti amanti del rock ‘n’ roll
Cambiamenti
Girati e affronta lo straniero
Abbastanza presto adesso diventerai più vecchio
Il tempo forse mi cambierà
Ma non posso tracciare il tempo
Ho detto che il tempo forse mi cambierà
Ma non posso tracciare il tempo

Falla scorrere la pazzia dentro me che mi grida o la corsa o la vita...


Certo che per uno come me, abituato a guidare in lungo e in largo per il centro Italia, è strano avvertire questo friccicore qualche ora prima di partire per una crociera in famiglia :)
D'altronde è un periodo strano quello che mi attraversa ultimamente. Mi sento equidistànte da tutto e ho definito diverse mie esigenze e perchè no, anche i miei dubbi.
Vado alla ricerca dei giusti interrogativi, di quelle domande sagge che ti aiutano nella risposta. E' un bisogno di ulteriore profondità e equilibrio il mio e il fatto che ultimamente vada spesso a fare footing sulla spiaggia è sinonimo della mia attuale condizione.
E' una scommessa passo dopo passo, un rilancio in ogni respiro.

Cosa succede, cosa succede in città...

giovedì 25 marzo 2010


Il fatto è che quando scopri certe cose la vita ti cambia. Dico davvero.
Io ad esempio credo di aver fatto un saltino in avanti quando ho scoperto Emily Dickinson, e sarei un gran paraculo se dicessi che mentre scrivo questo non voglio darmi un tono. Infatti non lo dico ;)
Che mi abbia catturato la sua poesia lo si vede anche in queste pagine dove ho riportato qualche suo verso qui e la e in un occasione poco felice ho avuto anche l'ingenua sfrontatezza di comporre un qualcosa simile al suo stile.
La sua storia ha provocato in me sensi contrapposti, un ironia mescolata alla tristezza. Un sentimento di paura e attrazione verso le scelte radicali e assolute che guardo con circospezione, girandoci intorno, studiandole.
La storia la sapete tutti no?! A 25 anni si rinchiuse in camera sua con la convinzione che la sola fantasia potesse darle tutto quello di cui aveva bisogno. Non uscì di li nemmeno alla morte dei suoi genitori e quando lei stessa passò a miglior vita, trovarono millesettecentosettantacinque poesie!
Oggi chi mai farebbe qualcosa del genere? Oggi... Il fatto è che oltre alla scelta difficile e straordinaria che Emily Dickinson fece è pensare a quanto la sua fantasia nel silenzio della sua stanza sia stata in grado di creare. Se avesse avuto anche solo una radio sarebbe stato lo stesso? E con una tv?
Io da tempo affermo di non vedere più la tv e anche qui sarei un gran paraculo se dicessi che mentre scrivo questo non voglio darmi un tono. Infatti, anche in questo caso, non lo dico ;)
Che poi... alla fine la guardo... anzi...
Poco fa sono andato a rivedermi su youtube una vecchia intervista a Massimo Troisi. Avevo bisogno di rinfrescarmi la memoria su una sua vecchia idea. Sull'ipotesi di fare un film raccontando la rabbia, l'indignazione, l'impotenza di vivere nella società di allora, con quella classe politica, tracciando la storia di un uomo che decide di staccare progressivamente la spina coi vari mezzi di comunicazione, col telefono, la tv, la gente, la fidanzata e gli amici. La storia di un eroe al contrario che invece di aspirare a smuovere le coscienze con un gesto evidente, "risorgimentale", si chiude in se stesso con il pudore di dire "Sto zitto", nella sua incapacità di cambiare le cose.
Un'idea partorita nei primissimi anni 90, prima ancora del suo ultimo film "Il postino". E' affascinante o agghiacciante, dipende da come intendete voi il bicchiere, trasportare quel concetto ai giorni nostri, con quello che è adesso la nostra classe politica, i nostri mezzi di comunicazione. Con la telefonia di adesso, la tv di adesso e internet, che allora non c'era.
Qualche sera sera fa ho beccato su raidue, quasi per caso, una serata speciale. Un concerto di Lucio Dalla e Francesco De Gregori insieme.
Due "gran signori" della musica italiana che il caso ha voluto andassero in onda contro Amici di Maria De Filippi. Un contrasto talmente evidente, schiacciante, troppo forte che non vi sto neanche ad argomentare. Si commenta da se :)
Parole come musica, come cinema, come scrittura, oggi hanno un altro significato rispetto anche a "soli" vent'anni fa.
Cosa centra Pierdavide Carone con la musica?
Cosa centra Alice nel paese delle meraviglie di Tim Burton con il cinema?
Cosa centra Federico Moccia con... Cosa centra Federico Mocciaaa????
So che il discorso può sembrare fin troppo banale, ma questa è la realtà di oggi. Una realtà banale, edulcorata, finta e posticcia.
E... ovviamente...direi quasi certamente... sarei un gran paraculo se dicessi che mentre scrivo tutto questo non voglio darmi un tono.

Dov'è dov'è

domenica 21 marzo 2010


Chi m'ha visto non gli venga in mente aiò
di chiamare la mia conduttrice
aiò
quell'astuta scimmia oscura tessitrice
di ricami e trame dell'oriente
aiò
lei m'ha fatto uscire dalla frasca
aiò
con un colpo di cannone
aiò
tutto nudo e la bandiera bianca in tasca
a strapparmi la mia confessione
aiò

"aveva un nascondiglio e stava li'
cucaio aiò per ore nostro figlio"


Sentinella delle mie frontiere
aiò
finanziera vecchia volpe grigia
aiò
lei mi ha chiesto che cos'hai nella valigia
con quel ciglio in su da doganiere
aiò
io portavo via di contrabbando
aiò
la mia anima in pena
aiò
quando m'ha intimato alt dove stai andando
vado a vivere in una balena
aiò aiò

"disse presente all'appello ma
cucaio aiò sembrava un poco assente"


Dov'è dov'è
sta in un buco di affittacamere
è sfollato non c'è non c'è
forse è chiuso in bagno a leggere


Se il mondo si girasse da una parte
aiò
e se andasse via da sotto il letto
aiò
pronto a cogliermi in flagrante crimine d'affetto
a cercarmi di veder le carte
aiò
e la rossa russa ha mosso e io distratto
aiò
il cavallo oltre la torre
aiò
e la sua regina nera ha dato il matto
aiò
al mio re che ancora se ne corre
aiò

"spesso non c'era e non parlava mai
cucaio aiò buongiorno e buonasera"

Dov'è dov'è
è rimasto in guerra a combattere
è imboscato non c'è non c'è
s'è nascosto li al Lungotevere
Dov'è dov'è
dicono che ha un brutto carattere
è un bandito non c'è non c'è
fammelo ti prego conoscere

Dov'è dov'è
dacci oggi il nostro disco quotidiano
dai la mano
questo strimpellatore dov'è dov'è
dai un bacetto a mamma e zia
di' la poesia
dov'è dov'è
da quanto non ti confessi dove vai che fai
dicci di che segno sei
stai sull'attenti, che disturbi lamenti?
dacci le generalità
dacci la tonalità

Dov'è dov'è
ha saltato il muro del carcere
è braccato non c'è non c'è
l'hanno messo in porta a respingere
dov'è dov'è dov'è
Dov'è dov'è
sta sui monti andiamolo a prendere
è sbandato non c'è non c'è
questo nostro eroe santo e martire

"s'avvicini l'imputato ai banchi"

Signor giudice io nego tutto
aiò
lei è un uomo che ha studiato
aiò
io non le ho mai detto amore tu mi manchi
io l'ho solamente urlato
aiò aiò
cucaio aiò
aiò aiò
baiò baiò...

Overjoyed, over loved, over you...

sabato 20 marzo 2010


... poi scendo dalla macchina e voltandomi faccio per salutarla. E in quel momento la osservo. Sorride, i suoi occhi quasi si chiudono e si rilassano sotto le grandi lenti dei suoi occhiali da sole. Vedo distintamente gli ingranaggi della sua testa cercare una frase, una battuta, qualcosa di carino da dire prima di salutarci, ma senza risultato. Noto tutto questo perché anch'io sto facendo la stessa identica cosa, mentre mi sistemo la borsa prima di chiudere la portiera.
Soltanto qualche minuto dopo ho capito probabilmente che entrambi i nostri sforzi avevano raggiunto lo stesso medesimo risultato e cioè "meglio non dir niente", é perfetto così. Lasciando venir fuori l'amicizia che ci unisce in silenzio.
Esposta alla primavera, sugellata dal sole.