Che c'è bisogno di un trucco, c'è bisogno di tutto...

sabato 27 settembre 2008

Mi sono accorto che non parlo molto del mio lavoro, non in modo specifico intendo, eppure è una fonte inesauribile di riflessioni che in qualche modo confluiscono e si manifestano anche da queste parti.
In sostanza lavoro in un azienda che si occupa di corsi di formazione e la mia parte consiste nella consulenza alle persone che vogliono iscriversi ai diversi corsi che l'azienda tratta e di conseguenza sono sempre a contatto con persone di tutte le età ed estrazione sociale. Lo faccio da diversi anni e ho accumulato una certa esperienza nel trattare col prossimo. Abilià che non nego mi è servita moltissimo per le mie relazioni al di fuori del lavoro, in amicizia tanto quanto in amore. Anzi spesso mi capita di capire e prevedere le dinamiche di un rapporto, proprio per l'abitudine che ho di capire che intenzioni ha il tizio seduto solitamente davanti a me. Ho seguito anche dei corsi per la "Programmazione Neuro Linguistica", corsi per la vendita che mi hanno aiutato moltissimo.
Ultimamente mi sto occupando dell'organizzazione di un corso incentrato sulle energie rinnovabili e in particolar modo sul fotovoltaico e sul solare termico. Una roba davvero interessante devo riconoscere. Faccio colloqui con ingegneri che non riescono a mettere in pratica i loro studi oppure con studenti che spesso mi comunicano tutto il loro disorientamento dovuto in larga parte a questa nostra società italiana veramente assurda e aun sistema di studio vecchio e stantio. Per non parlare delle persone che lavorano in ambiti tecnici come idraulici o elettricisti. Ognuna di queste persone involontariamente mi travolge sensorialmente mentre mi raccontano, nelle fasi preliminari di ogni colloquio, il loro vissuto e in qualche modo, sogni e speranze. Nel vederle parlare osservo e catalogo il loro modo di parlare e tutto quello che riguarda la comunicazione non verbale e para verbale. La sera quando torno a casa devo letteralmente scaricare la mia testa in un oretta buona di decompressione emotiva. E' in quei momenti che la musica e la chitarra assumono una delle loro funzioni migliori.
L'altro giorno ho, come ultimo appuntamento della giornata, un marocchino di nome Harif. Dopo una serie di appuntamenti senza profitto, si siede davanti a me questo ragazzo di trent'anni somogliantissimo a Renato Pozzetto. Giuro! Fa il pittore edile ed è il titolare di una ditta dove lui è l'unico dipendente.
Io: Ma fai tutto da solo? Immagino avrai degli amici o parenti che magari ti aiutano nel lavoro facendo rimanere la cosa in famiglia?
Harif: No no, faccio tutto da solo, mi faccio camminare la testa. Oggi giorno se non usi la testa sei finito. Ti faccio un esempio pratico. Una ditta di pittura edile fa un preventivo per la tinteggiatura di un palazzo o di una serie di villette a schiera, un preventivo bello tosto insomma. Mette dentro quattro operai con relativi stipendi, assicurazioni, tasse e contro tasse e l'impalcatura da montare per il lavoro, che ha ovviamente il suo bel costo. Però poi il materiale, le vernici, gli attrezzi ce li mette la ditta fuori dal preventivo per compensare il costo della messa in regola degli operai e alla fine viene fuori un prezzo. Tipo che ne so, facciamo mille euro tanto per fare un esempio e capirci. Beh, io gli propongo lo stesso lavoro, nello stesso tempo, con la mia ditta, alla metà minimo.
Io: Ah, e quindi?
Harif: Quindi io invece di affittare l'impalcatura per tutto quel tempo, invece di pagare quattro operai con il relativo e giusto supporto tributario ecc ecc, faccio tutto da solo mettendo nel preventivo un camion con un cestello telescopico che costa molto di meno facendoci uscire i materiali e le vernici varie che quindi non pago io. In definitiva riesco a fare il lavoro uguale uguale alle ditte più grandi, facendo risparmiare costi inutili... Giusto per dirtene una.
Io: Ma dai, grande! Quindi il lavoro come ti va?
Harif: (Con la senerità paccioccosa nel volto e con quel suo accento straniero) Mah, il lavoro va bene, c'è, non mi lamento. Facendo così lavoro tranquillo e senza problemi. Pensa che qualche tempo fa sono tornato a casa e ho sposato la mia fidanzata e oggi viviamo in italia.

Ora, la cosa straordinaria non è tanto il fatto che sto tizio sia riuscito a trovare degli stratagemmi per andare avanti, ma la sua visione della vita e del lavoro totalmente diversa e contrastante dai ragazzi, studenti, laureati, disoccuopati, svogliati o meno che quel pomeriggio stesso magari avevano parlato con me. Credetemi sono rimasto stupefatto, non saprei descrivere il modo come lui mi raccontava e trasmetteva le sue idee.
Il mio lavoro per certi aspetti non è semplice, soprattutto per come lo faccio io mettendoci una fortissima componente emotiva (oltre che etica) che cerco di trasmettere a chi mi sta davanti, per instaurare fiducia e affidabilità. Spesso per l'appunto mi trovo di fronte a situazioni davvero strazianti, di gente che non arriva davvero a fine mese, altre volte mi trovo davanti chi questi problemi ha avuto la fortuna di non doverli mai affrontare e mi parla e guarda anche con aria di sufficienza. E altre volte, come in questo caso mi arriva un ragazzo come Harif che mi da altre botte emotive che mi lasciano interdetto.
...

C'è un temporale in arrivo, porta novità, porta novità...

domenica 21 settembre 2008

Ultimo giorno d'estate, l'autunno sembra voler arrivare di prepotenza visto il tempo e la cosa non mi dispiace :)
Amo le stagioni di passaggio, soprattutto l'autunno. Mi piacciono i suoi colori e l'atmosfera che sa creare.
Ieri mattina ero nuovamente a Vasto per alcune cose di lavoro. Sono stato li per poco e appena finito invece di ripartire per Pescara, mi sono fatto un giro giu in spiaggia. Cielo prevalentemente bianco e grigio, con del rosa e un po d'azzurro. Guardandolo mi è venuto da pensare che Dio stesse facendo le sue pulizie di cambio stagione. Vento a chili e mare agitatissimo, insomma ero dentro un quadro. Mettiamoci anche che il giorno prima avevo preso l'ultimo disco di Sir David Gilmour e che con una colonna sonora del genere non potevo assistere a questo spettacolo della natura senza dare libero sfogo al safari che ho dentro la testa, giusto per citare ancora Lorenzo.
Carico di quei suoni ho lasciato il riparo della macchina per sentire il vento e la sabbia sulla faccia, ormai il fatto che dentro c'ho qualcosa che si muove è diventata quasi caratteristica fisica! Ma se meno per meno fa più, davanti al mare ho trovato il giusto contrasto per tornare a mettere in ordine le cose.
Non ho scritto nulla, ma ho scattato qualche foto come quella che vedete. Un certo Claudio dice sempre che chi afferma di scrivere le canzoni guardando il mare, dice una grossa bugia. Sono d'accordo con lui, il mare è troppo grande per poter pensare di metterlo dentro una canzone o di poterlo sfruttare per inseguire un emozione.

Ti stai sbagliando chi hai visto non è, non è Francesca...

sabato 13 settembre 2008


Stamattina vado a fare colazione alla pasticceria Orlando dove fanno dei cornetti al cioccolato squisiti. Sto per azzannare il mio bel cornetto quando a un certo punto entra un vecchio compagno delle superiori. C'è da premettere che io coi miei compagni di scuola ho sempre avuto un rapporto d'amore e odio e questo qui... beh, questo qui lo odiavo.
Non faccio a tempo a chiedere il cappuccino che mi spara una serie di domande a raffica.
Lui: Suoni ancora?
Io: (mentre mi gusto il cornetto) Sempre.
Lui: Ma stai ancora con Francesca?
Io: (sempre mentre mi gusto il cornetto) Francesca? Saranno dieci anni ormai che non stiamo più insieme.
Lui: Adesso lei cosa fa?
Io: E che ne so, non la vedo da secoli. Anzi no, una volta l'ho beccata in palestra. Non l'ho vista benissimo se devo essere sincero, mi è parsa triste e arrabbiata. Si era laureata da poco, in Psicologia, ma mi diceva che non riusciva a mettere in pratica gli studi.
Quest qui poi mi spara altre dieci domande nel giro di nenche mezzo cornetto, ma io ero gia partito con la testa.
Nel ricordare quell'incontro in palestra mi son sentito preso da una strana malinconia. Quel pomeriggio anche Francesca mi fece un sacco di domande forse cercando un contatto umano che io ho vigliaccamente evitato. Anzi feci pure lo stronzo chiedendogli che giorni veniva in palestra per cercare successivamente di evitarla scientificamente.
Dopo quel giorno non la vidi più, come se non fosse mai passata per di li. Un sogno fugace, un'illusione. Stupidamente a volte penso di averla solo immaginata.
Ho uno strano rapporto con alcune delle mie ex, sono attratto da loro in maniera impressionante, lo ammetto. Sono curioso di capire come sono andate certe cose, desideroso di un feedback intimo e personale. Non so spiegarmi questa cosa. Il mio amicone Massimo mi diceva una volta che quando una storia finisce e una persona se ne va, questa persona è come se si portasse via con se un tuo braccio, un piede o un orecchio. Qualcosa che ti farà sempre sentire la sua mancanza, quasi a livello fisico, perchè quella parte di te si era fusa con lei/lui e il fatto che non ci sia più ti fa sentire incompleto.
La mia attrazione per certe ragazze è forse la voglia di portare quella parte di braccio e dire "Ehi vieni qui e vediamo se si incastrano ancora un po. Dai, solo per capire come il tempo ci cambia. Non ci devo mica provare!? Un'altra volta poi?! Dai che hai capito anche tu che non puoi avermi ancora su, non fare così" (sto ovviamente scherzando).
Sono ancora attratto da Francesca, non in quel senso intendo, anche se quella volta in palestra sostanzialmente scappai, ora mi piacerebbe parlarci, ma parlarci per davvero.

E' necessario

domenica 7 settembre 2008

Come sai girare a vuoto è stupendo per noi
qui in città dove ogni cosa è bellezza se vuoi
in un mondo dove poi visto che i pazzi sono in libertà
certamente capirai ognuno è pazzo nel vicino che ha

Come sai il paradiso si vende fra noi
qui in città per rimandare di moda se vuoi
in un mondo dove poi visto che i pazzi sono in libertà
finalmente capirai che sei un pazzo nel vicino che hai

E' necessario simulare una parvenza di normalità
per esser scelti per l'amore dando senso anche all'inutilità
E' necessario stare fermi simulando un movimento più in la
facendo finta di cercare un centro permanente di gravità

In questo monde folle poi non ha più senso riferirsi a noi

Miserere, misero me, però brindo alla vita...

giovedì 4 settembre 2008


Chissà perchè mi rivedo un po nel cafone che non ha i soldi per pagare la lettera dello scrivano (immenso come sempre) Totò. Sarà la vita da bohémien? Sarà che a volte mi piace vivere sul filo del rasoio (eee, esagggggerato) O forse semplicemente sarà che è dall'inizio dell'anno che non pago mezza bolletta di internet? In effetti devo provvedere al più presto sennò qua rischiate di non poter leggere più i miei lamenti, e mai e poi mai vorrei darvi questo dilaniante dispiacere.

PS
Messaggio per i dirigenti che ogni tanto vengono a sbirciare da queste parti e chissà poi perchè aggiungerei: pago tutto domani ok?!? Uff...

In bilico tra santi e falsi dei, sorretto da un'insensata voglia di equilibrio...

lunedì 1 settembre 2008

Stamattina mentre vado in ufficio scopro con piacere che su Deejay sono tornati un po tutti, soprattutto i miei amati Linus e Nicola che non perdono tempo e mi fanno subito notare come in realtà questo primo settembre è molto più capodanno del capodanno vero, quello ufficiale. Non un lunedì come tanti, ma il primo lunedì del primo settembre! Come a dire adesso si riparte di slancio cazzo! E un po in effetti mi sento così. Altro che primo gennaio, che secondo me è un po sfigato perchè come ogni g-ggiovane che si rispetti, lo lo si passa a recuperare le forze vitali dal tritume della sera prima. Giusto? Comunque, farmi la barba stamattina mi è sembrato diverso dal solito, così come fare colazione al bar e sono pure passato in edicola come da buon italiano medio. La riunione di inizio stagione mi è piaciuta, ho avvertito una buona atmosfera. Certo che di miracoli ormai posso considerarmi esperto ;) So che in Vaticano hanno avviato le pratiche di beatificazione, ma al prossimo che faccio scatta la santificazione per direttissima. E a proposito di miracoli, l'altra mattina, appena sveglio, vado a sbracarmi sul divano. Dopo un po mi arriva mia mamma e mi aggiorna su un paio di situazioni particolari. In un primo momento rimango impassibile, dopo un po però comincio a credere fortemente che se una cosa la vuoi, devi solo lavorare per ottenerla. Alla mia leggenda personale, a come ogni decisione presa dall'inizio di quest'anno mi ha portato esattamente dove volevo. Mi fa piacere vedere mia madre con quella luce negli occhi, mi rende felice sapere che mio padre ha trovato nuove vette da scalare. Tutto questo mi da un senso di pace, quasi di completezza. Ma non sarei io se non ammettessi che vivo anche una sorta di bassa pressione emotiva. Forse è il risultato di tanto sforzo, come se avessi spinto una macchina in cima a una salita per poi vederla rimettersi in moto sullo scollinare, mentre recupero i polmoni lasciati qualche centinaio di metri indietro :) Ma non sarei io nemmeno se non vi dicessi che ho guadagnato dei bei soldini prima di andare in ferie e che con essi mi comprerò gli oggetti magici che mi serviranno per le nuove avventure che questa città, sotto questa notte viola, ha da offrirmi. Basta solo cambiare angolazione...