Dal mare venni e amare mi stremò...

mercoledì 22 luglio 2015

- Figliolo!
- Oh, salve! Lei dev'essere il capitano della nave.
- Si, sono io. Ho sentito parlare di te e del fatto che te ne stai qui a fissare il mare. Ho pensato di venire a farti visita in un momento di pausa.
- I capitani fanno pausa?
- Abbiamo una grande responsibilità nel comandare navi grandi come questa, ma siamo esseri umani anche noi. Ogni tanto dobbiamo riposare e svagare un po' i pensieri.
- Ha ragione. Per caso sto facendo qualcosa di male rimanendo qui?
- No. Non ci sono leggi su questa nave che possono impedirti di stare qui a poppa a scrutare l'orizzonte, ma forse una legge da marinai si.
Vedi figliolo, anche a me è capitato di provare le stesse cose che stai provando anche tu. La scia di onde che le eliche di questa nave producono navigando è ipnotica, affascinante per certi versi. Ed è molto romantico cercare di ricostruire i metri e poi le miglia che ormai ti separano dalla costa. Ma è inutile oltre che una gran perdita di tempo. E so che sei abbastanza in gamba da sapere che il tempo è la moneta più preziosa che abbiamo. Perchè sprecarla così?
Da qui hai per l'appunto una visione del tempo che passa, ma non hai accesso alle possibilità che il viaggio ti offre.
Vedi, quell'isola laggiù a destra? So che li fanno il miglior distillato di avocado di tutti i sette mari. Magari avresti voluto scendere li, ma l'abbiamo superata e questa nave non torna indietro.
Mi capisci?
- Credo di si.
- Pensa invece a cosa potrebbe succedere se invece di restare a poppa, scrutassi l'orizzonte a prua!
Avresti modo di godere del sole che nasce invece di quello che muore. Di vedere per primo le isole che potrebbero piacerti e finalmente avere il desiderio di scendere e andare dove ti va.
- Capitano, posso essere sincero con lei?
- Ma certo!
- Mi sento deluso, tradito e soprattutto ingannato. Ecco perchè sono bloccato qui. Con tutto il mio rispetto per lei, fosse stato per me non mi sarei imbarcato su questa nave, ma avrei proseguito il viaggio che avevo iniziato. Ma qualcosa non andava, sembrava non esserci una rotta, si navigava senza mordente. Non sono stupido e ho notato subito la cosa e l'ho affrontata, perchè se non fosse stato per me avrei rischiato non so per quanto tempo, di viaggiare inutilmente. E forse il risultato sarebbe stato ancor più disastroso.
E così ho dovuto verbalizzare quello che non veniva detto, ho dovuto interrompere il viaggio che non nessuno avrebbe interrotto e ho dovuto imbarcarmi nuovamente.
Tutto da solo.
Ancora una volta.
Senza risposte valide, senza parole precise, e senza avere un vero motivo.
Ho dovuto andarmene lentamente, come una nave quando muove i suoi primi sentimenti, i suoi primi metri dal porto. Lentissimi perchè sei ancora li, è ancora tutto davanti a te.
Sono però consapevole del fatto che è stata una benedizione capire subito la situazione ed essermi fermato in tempo.
Ora, lei ha ragione e seguirò da questo preciso momento in poi il suo prezioso consiglio, ma voglio fissare per un ultima volta questo orizzonte e poi dimenticarlo. Quel viaggio non mi ha dato nulla che valesse la pena di essere ricordato. Quelle poche cose che conservo voglio buttarle in mare, non hanno più nessun valore per me.
Ho capito molte cose in queste settimane. Tutte molto importanti per me e per il mio viaggio. So cosa voglio e cosa non voglio.
- Bravo ragazzo, così mi piaci. Sono sicuro che qualcosa di entusiasmante per te, è proprio dietro l'angolo.
Anzi, a tal proposito mi è giunta voce che...

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