Je n'ai pas peur de la route faudrait voir, faut qu'on y goûte. Des méandres au creux des reins et tout ira bien...

sabato 26 febbraio 2011

Sono ormai diversi giorni che il vento imperversa su questa piccola città e non ho ancora capito perchè. Non ho capito se spazza via o porta con se novità, so solo che fa freddo.
Forse sta rimescolando le carte per servire una nuova mano.
Io penso sia venuto a pulire e levigare i rami secchi degli alberi per prepararli alla bella stagione.
Lo sapete che nell'occhio del ciclone c'è la calma piatta? Io mi sento proprio li, nel centro esatto di un caos che smuove cose che non dovrebbero essere toccate.
Oggetti, ricordi e fatti si mescolano davanti a me tra passato, presente e futuro dando un senso di indefinito a questi giorni.
In mezzo a questo vento, tra un cielo azzurro cartolina e le distese verdi che vedo nei tanti chilometri fatti con la macchina, c'è un sole al tramonto che ha un sapore apocalittico... eroico...
...e nonostante tutto, così come un sasso crea cerchi in uno stagno, un sorriso si apre sul mio volto.

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