Avrai sorrisi sul tuo viso...

lunedì 28 aprile 2008

Le illustrazioni sui muri della chiesetta, il prete giovane e quello anziano. L'acqua battesimale, il segno di pace. Le bollicine dell'aperitivo che fissavo come un idiota, la salsa di fragole fatta in casa sulla ricotta fresca, la zia Matilde e il cugino Luigi. I colori rurali dei dintorni, il verde, l'azzurro e il giallo. I miei pantaloni rossi e la ghiaia bianca sotto i piedi. Quella ragazza che sembrava un disegno di Myazaki. La stessa che ho furtivamente osservato per tutta la giornata. La stessa che mia mamma mi ha poi confessato gli sarebbe piaciuta per me, peccato sia fidanzata con uno che si gioca a carte pure l'anima! Mio padre che come al solito, quando c'è un po di gente, tira fuori le monetine e fa il gioco degli inglesi e dei cannibali. Jessica e mio nipote. Il cravattino fucsia di Stefano. Un'amica di mia sorella, che non voleva andare a messa ma che voleva portarmi al mare. Serenella , che mi fa sempre piacere vedere e sua figlia Eleonora. L'antipasto che non finisce mai. Le cinte che cedono di un passo. Il sonno che arriva se non portano i caffè. La centerba. Le due, le tre, le quattro, le cinque e le sei di pomeriggio. I regali, le buste coi soldi di zii e parenti. Le bomboniere i baci e i saluti.

C'è un principio di ironia...

sabato 26 aprile 2008

Coco mi fa: -Ci vediamo domani, sempre se riesci a tornare a casa?!- o qualcosa del genere non ricordo.
Io gli faccio un sorriso e la faccia come a dire: -Adesso sto wow perchè non sento più quel peso...-
Faccio neanche cinquanta metri e girando l'angolo becco in una piazzetta recentemente ristrutturata, 4 ragazzi seduti sotto la luce di un lampione con chitarre elettriche, ovviamente non amplificate, alla mano.
Rigiro e ripasso davanti a loro abbassando il finestrino.
Uno di loro, sospettoso mi fa: -Dica?!-
E io: -Siete fantastici!- e mi sorridono. -Che state suonando?-
Loro: -Suoniamo a scazzo-
Io, alzando il pollice della mano: -Vi adoro, continuate così!!!- e riparto.

Dagli il via, dagli libertà...

venerdì 25 aprile 2008


Oggi ho messo a fuoco una cosa, sono in una fase di vera e propria metamorfosi. Ho capito di aver cambiato tante cose di me da almeno un anno a questa parte. Gli eventi scatenanti di questo mio cambiamento sono prevalentemente due. Il primo è stata la mia decisione di prendere finalmente lezioni di chitarra. La scoperta di questo strumento con le sue dinamiche, le sue armonie, il suo feeling, unite alla persona che mi da lezione hanno avuto lo stesso effetto di una valanga. Un chicco di neve che nel venire a valle si trasforma in una furia inarrestabile. Da quella decisione si è messo in moto un meccanismo unico. E' iniziata per davvero la mia leggenda personale. Continuo a trovare dei link, delle corrispondenze in tutto quello che faccio e questo mi da fiducia. A volte dico fra me e me "se adesso vado li è trovo questo, allora è un segno". Mi lascio trasportare dagli eventi con curiosità.
Il secondo evento lo accennavo nemmeno troppo tempo fa, e mi ha portato a comprendere quello che sta accadendo ora.
Stasera ho assistito grazie al mio amico giornalista Massimo (che ringrazio) a un reading tenutosi al Wake Up, un locale neanche troppo distante da casa mia. C'erano Simone Cristicchi, Roberto Angelini e Rodrigo D'Erasmo, fine violinista dei Nini D'arac e raccontavano la triste storia di Nick Drake, talento inglese tra la fine dei 60 e i primi 70, morto suicida a 26 anni. Beh, in effetti il tema non era proprio tutta st'allegria dico la verità ;) ma la serata credetemi è stata cmq divertente oltre che emozionante. Ascoltavo la storia di questo musicista con attenzione, mentre provavo a scattare delle foto e riflettevo sulle cose che in parte sto scrivendo adesso.
Forse è stupido parlarne ma non leggo fumetti da ormai non so più quanto tempo. In parte ne sono stracontento, leggevo solo un mucchio di stronzate. Dall'altra parte mi mancano quelle altre storie che in modo o nell'altro mi hanno segnato. Storie diventate in alcuni casi dei film di successo. Non parlo dei vai spiderman o x-men, le stronzate appunto. Ma di Sin City di Frank Miller (lo leggevo gia nel lontano 1994), di 300 sempre di Miller o di Persepolis di Marjane Satrapi, diventato un film d'animazione che consiglio vivamente a tutti. Gli Andrea Pazienza, Milo Manara o Hugo Pratt... Autori con la A maiuscola. Uomini e artisti che hanno reso grande ancora una volta questa nostra grande Italia.
Non gioco praticamente più, se non di sfuggita giusto per concedermi una distrazione.
Le mie antenne sono puntate quasi esclusivamente sulla musica. Grazie all'altro Massimo, ho aperto i miei orizzonti musicali. Ho conosciuto e assimilato il rock inglese a partire dai Beatles fino ai Coldplay e sto andando oltre. Oltre, ma che bella parola... :)
La mia elettrica, la mia acustica presenti sempre e comunque...
Sto leggendo parecchio...

Oggi ho ripreso a scrivere in forma di canzone... Ragazzi ho ripreso a scrivere e non potete capire quanto questa cosa mi renda assolutamente felice...

Ho capito insomma di aver perso un sacco di tempo. Tante cose mi hanno distratto per tanto, troppo tempo. Ho piano piano eliminato quello che era in eccesso. Ora rimane solo l'essenziale, solo quello di cui ho bisogno.
Questa mia metamorfosi è il primo progetto. Per dirlo alla Liga, il progetto dei progetti. Adesso sono sul binario che porta a me. Sono alle mie calcagna e non vedo l'ora di arrivare.

Siamo come il sole a mezzogiorno baby...

giovedì 24 aprile 2008


In borsa metto sempre qualcosa da leggere, non si sa mai quando un momento buco possa arrivare, anche se come al solito inizio dieci libri e ne finisco a malapena uno. Tra le varie cose da leggere avevo in borsa un corso di scrittura creativa, allegato di Repubblica uscito una settimana fa circa. Oggi gli ho dato una letta. Mi ha dato parecchi spunti di riflessione e se adesso mi sento così energico lo devo proprio a questo. Speriamo di riuscire a seguire tutte e docici le uscite e di metterle in pratica. Di sicuro se questo dovesse accadere, questo blog ne vedrà per primo i frutti.

La faccio finita?! Ma fammi il piacere...

martedì 22 aprile 2008

E che palle uff....... Mi sono rotto le palle da solo, adesso tiro una bella linea.
Da oggi in poi parlerò solo degli innumerevoli progetti che sto portando avanti, delle canzoni che scrivo (vi annichilirò), della musica che compro, della tv che disprezzo, dei film che vedo e qualche altra roba veramentedivertentissima che proprio non posso fare a meno di scrivere da ste parti ok? OK?

(ironico) Domani compro una corda. Mi ammazzo! ;)

E adesso che tocca a me

E adesso che sono arrivato
Fin qui grazie ai miei sogni
Che cosa me ne faccio
Della REALTÀ
Adesso che non ho
Più le mie illusioni
Che cosa me ne frega
Della VERITÀ
Adesso che ho capito
Come va il mondo
Che cosa me ne faccio della SINCERITÀ
E adesso... 
E ADESSO...
E adesso che non ho
Più il mio motorino
Che cosa me ne faccio
Di una macchina
Adesso che non c'è
Più Topo Gigio
Che cosa me ne frega
Della Svizzera
Adesso che non c'è
PIU' brava gente
E tutti son più furbi più furbi di me!!

E ADESSO CHE TOCCA A ME...
E ADESSO CHE TOCCA A ME . . .

Adesso che non c'è più Topo Gigio che cosa me ne frega della Svizzera!

lunedì 21 aprile 2008

Ultimamente non è che ci stia capendo poi molto... Mi pongo domande, cerco di ribaltare le posizioni, affrontare punti di vista diversi, ma poi mi ritrovo più incasinato di prima. Eh eh, questo scalcinato blog ne è un chiaro esempio ;) Mi sono successe tante cose negli ultimi anni, belle alcune e brutte qualcuna di più, ma è la vita e non posso/possiamo farci niente. Infatti oggi sorrido, con una punta di mestizia forse, perchè penso di aver superato diversi ostacoli. Parecchie vicende si sono susseguite e intrecciate e ho cercato sempre di fare la cosa giusta pur non riuscendosi sempre purtroppo. In fondo sono umano anch'io e se ho sbagliato non posso certo flagellarmi o essere flagellato. Però posso e voglio capire dove ho sbagliato, chiedere scusa o provarci per lo meno e capire se ne vale la pena. Insomma, cercare di migliorarmi. Forse sono pieno di troppe domande, troppe pippe mentali, oppure un gran paraculo. Ma sono fatto così. Mi spaventa però la troppa sicurezza di alcune idee. Persone che sono state vicino a me oggi hanno posizioni forti e molto ben definite, oltre che magnificamente esposte, ma senza l'ombra di un minimo ripensamento o dubbio. E' possibile mai che certe domande me le faccia solo io? Di sicuro non sarei mai arrivato a rinnegare il tempo speso. Non l'ho fatto quando potevo in qualche modo averne il presunto diritto, ma soprattutto non l'ho fatto con chi (e sto parlando di cose molto personali) mi ha fatto del male. Ma male per davvero.
Prima pensavo a quelle scene nei film dove c'è il protagonista che improvvisamente si trova a ad ascoltare due manager parlare con termini e numeri assurdi. Queste scene mi hanno sempre comunicato che spesso parliamo di cose assurde, totalmente slegate alla nostra natura di essere umani. Forse viviamo un tempo che ci fa dimenticare il perchè delle cose più normali. Le cose che erano scontate, sembrano non esserlo più. Non so se mi sto spiegando bene. Sempre ultimamente ho parlato dei rapporti, di come bisognerebbe stringersi piuttosto che non parlarsi, di come a volte il superfluo davvero ci acceca, ma senza demonizzarlo. Io sono il primo viziato della terra e ho detto tutto!!! Forse sono stato un moralista, non lo so, so solo che per via di quello che ho passato, per tutto quello che ho sofferto e pianto, c'è davvero bisogno di fare pulizia dentro ognuno di noi. All you need is love cantava Jonh Lennon, e credo davvero che sia così. Oggi ho postato una canzone di Vasco, ma è stato in parte uno sbaglio. Ho ceduto alla rabbia e all'orgoglio, ma come Vasco stesso direbbe, ne ha bruciati più lui che il petrolio! Rabbia che adesso prendo e trasformo nel suo esatto contrario. Se potessi vi abbraccerei tutti, anche chi non vuole più salutarmi, chi pensa sia uno stupido, infantile e sciocco. Chi non ha mai alzato il telefono per urlarmi le sue ragioni, o semplicemente per chiedermi come sto. Chi pensa che avrei dovuto farlo io per primo. Ma se davvero teniamo a qualcuno, l'orgoglio non dovremmo sapere nemmeno cosa sia e chiamare punto e basta. Io so perdonare me stesso per i miei errori e so perdonare anche gli altri. Ripeto ancora, svegliatevi e uscite da quella farsa che chiamate vita. Vivere significa tutt'altro.

Adesso la smetto di scrivere stronzate, posto e vado a vedermi la finale del grande fratello con due AMICI. Magari quando torno cancello tutto, oppure correggo e aggiusto quello che ho scritto in una maniera troppo roccambolesca. Spero sia servito a qualcosa anche se ne dubito...

Gli spari sopra

Se siete quelli comodi che state bene voi
se altri vivono per niente perché i
furbi siete voi
vedrai che 
questo posto, questo posto...
IS BEAUTIFUL!!!!!!!
Se siete ipocriti abili e non siete mai colpevoli
se non state mai coi deboli e avete buoni stomaci....
SORRIDETE!........ gli spari sopra.... SONO PER NOI!
Ed è sempre stato facile fare delle ingiustizie
prendere, manipolare e fare credere
ma adesso state più attenti
perché ogni cosa è scritta
E se si girano gli eserciti e spariscono gli eroi
Se la guerra poi adesso cominciamo a farla noi
NON SORRIDETE........GLI SPARI SOPRA.......SONO PER VOI!
Voi abili a tenere sempre un piede qua e uno là
avrete un avvenire certo in questo mondo qua
però la dignità? Dove l'avete persa?
E se per sopravvivere, qualunque porcheria
lasciate che succeda e dite non è colpa mia.....
SORRIDETE.........GLI SPARI SOPRA........SONO PER VOI!

Take me up and let me down hold me when i'm sad, take my eyes look around take my ears listen to the stars...This is what you are!

sabato 19 aprile 2008

Stamattina mi sono alzato felicemente distrutto. Ieri sera in palestra ho dato tutto, ma proprio tutto! E non contento alla fine mi sono sparato pure sauna, bagno turco e dieci minuti di silenzio sul lettino in legno della zona relax. Che figata, credo che la zona relax delle palestre sia la più grande invenzione dell'uomo dopo la colazione a letto. Prima di entrare in sauna ho incontrato un ragazzo che non vedevo da tempo, lui mi aveva visto gia da parecchio solo che io avevo l'iPod sparato a mille e poi ero senza occhiali. In pratica ero scollegato dal resto del mondo! Lo trovo in forma, scambiamo quattro chiacchiere e ci aggiorniamo sulla rispettive situazioni personalavorative. Un classico tra gli incontri che si possono fare in palestra. Mi ha messo di buon umore, forse anche perchè in netta contrapposizione con quello che mi era accaduto prima.
Mi ero appena cambiato da cravattato a completonaik e come primo esercizio ho pensato bene di spalmarmi sul divano maculato mucca. Aspettavo la lezione di ginnastica posturale, quando vedo passare una ragazza acqua e sapone che mi colpisce. Non l'avevo mai vista prima,  aveva solo un top verde evidenziatore e un paio di fuseau (spero si scriva così) neri. Capelli castano scuri raccolti in una coda di cavallo. Naturalmente attraente, semplicemente normale, priva di qualsiasi malizia. Mentre la osservo mi accorgo che mi sta dicendo qualcosa, faccio per togliermi velocemente le cuffie che si producono in un vero e proprio schioppo, come i tappi delle bottiglie. Gli faccio: "Come scusa?" E lei: "Sai se la lezione di Postural si fa oggi" Rispondo:"Sp.. spero di si, non so buh..." Si siede anche lei mentre io controllo che sulle cuffiette non ci siano sorprese rimaste attaccate. Sono quelle che in pratica si ficcano fin dentro il cervelletto! Passano un paio di minuti e lei mi fa "Mi sa che oggi siamo solo io e te" E io senza dire nulla faccio la faccia come a dire "Beh, si, no, cioè non lo so, speriamo che... oddio sto facendo la figura di quello che non sa cosa rispondere a una domanda normalissima". In pratica con quella faccia ho istantaneamente vinto il campionato mondiale di Faccia da idiota e mi hanno anche consegnato l'oscar alla carriera per le Pippe Mentali. Domani ritiro i premi.
Cosa mi avesse preso non lo so. Forse ero solo troppo immerso nei miei pensieri che mi sono preso alla sprovvista da solo. Lei dopo un minuto si alza e mi saluta.
Tempo trenta secondi arriva l'istruttore e i partecipanti alla lezione si materializzano dal nulla. Qualcuno esce da sotto il divano, uno dal battiscopa, mentre uno era appeso al lampadario mimetizzato. Matuguardaunpò, coglione io che non me ne ero accorto... Dove stava tutta sta gente cinque secondi fa!?
Mi viene in mente di andare a chiamare quella ragazza e avvertirla che se voleva fare la lezione l'istruttore era arrivato. Scendo al primo piano e vado a cercarla, se sta senza far nulla la chiamo, se sta con qualcuno/a no. Se sta facendo attrezzi la chiamo, se sta facendo Run o Bike no. La trovo appunto che pedalava sulla bike! Lascio perdere e risalgo su. L'istruttore fa: "Ragazzi un minuto e arrivo, vado a prendere una cosa giu". Ok questo è un segnale, vuol dire che devo andare giu e farla venire a lezione. Scendo nuovamente ed è sempre li che pedala. Ovviamente... cambio idea e ritorno su. Uff....
L'istruttore ritorna ma si accorge di non avere i cd e si assenta nuovamente. Ok c@%%0, adesso vado li e la chiamo e che diamine, manco dovessi chiedergli chissà che?!
Per la terza volta scendo e...

E vedrai dove gli altri pensano che non ci sia niente...

giovedì 17 aprile 2008


Adesso ne sono ancor più convinto, tutto quello che mi capita ha un senso e questa cosa mi rende felice. E' tutto collegato, consequenziale, propedeutico. Certo bisogna aprire gli occhi e sforzarsi di capire, ma appena riesci a infilare due pezzi, è il puzzle stesso che ti guida. Il gioco adesso non è più la ricerca dei pezzi, ma fremere per l'immagine che piano piano viene fuori. Dolce impazienza e delicata attesa.

mercoledì 16 aprile 2008

Giornata interessante...











Ora non mi chiedere perchè se a testa bassa vado via, per ripicca senza te...

martedì 15 aprile 2008


Vado a votare nel nuovo seggio che mi è stato assegnato, visto che ho cambiato residenza qualche tempo fa. Entro e mi trovo solo scrutatrici, ma che bello. Una mi fa ridacchiando: Dovresti lasciarmi il cellulare. E io: Se vuoi ti do anche il numero?! 380.43XXXXX. Lei acidissima: per me non cambia nulla, fa lo stesso. E che diamine, le avessi proposto cose oscene?!? Era una battuta idiota si, ma cmq scherzosa.  Ingenua se vogliamo. Non è un paese per vecchi... Vabè, mi danno le schede da crocettare e in tutto sono cinque. Una era per il senato, l'altra era per la camera e fin qui nulla di speciale. Le altre erano per la circoscrizione X-factor, il consiglio superiore di Amici di Maria e in fine la scheda blu per il Grande Fratello. Alla camera e al senato la scelta è stata facile, i veri problemi sono nati nelle ultime tre. Sono andato nel pallone. Alla fine per la circoscrizione X-factor ero indeciso tra gli Aram Quartet o Ilaria. Metto Ilaria. Su Amici di Maria punto tutto su Roberta, schieramento dei Bianchi. Quei diversamente puliti (cioè zozzoni) dei blù con Marcohoilsabbiato come capolista, mi stanno proprio sulle balle. Sul Gf invece ho messo la crocettina su Lina. Un bel donnone, mi sta simpatica. Esco dalla cabina fiero di aver svolto il mio dovere di cittadino e imbuco nelle urne le preziose schedine. Chissà com'è andata eh eh...

Ho deciso di stare bene

domenica 13 aprile 2008

Ho camminato per viali spinati, schivando dolori qua e là
E per quanto difficile e amaro, sono ancora qua
Ho passato momenti infelici, cercando un’identità
E malgrado non l’abbia ancora trovata, sto bene.
Mi rimetto il cappello e cammino per ore, come faccio da sempre, anche nel dolore...
Nel frattempo, canterò godendo, respirando aria...

Ho parlato per notti intere coi muri di casa mia
Chiuso in un recinto di pene e di noia
Ma allora non credevo nella possibilità, di poter decidere di stare bene
Rimettendo il cappello e camminando per ore, come faccio da sempre anche nel dolore...
Nel frattempo, canterò godendo, respirando aria...

Ho sepolto agonie e veleni, e ora credo soltanto che
Nessuna cosa è più pericolosa della mia mente
Quando è in ostaggio, per troppo tempo, per troppo tempo…
Nel frattempo, canterò godendo, respirando aria…
Perché io, nel frattempo, canterò sorridendo, perché ho deciso di stare bene.

Ma che bel sole, ma che bel giallo, ma che bel blu...


Poco fa avevo tutto un discorsetto da scrivere da queste parti... porca pupazza adesso non mi ricordo manco mezza parola.
Vediamo se riesco a semi improvvisare qualcosa. Oggi è una bella giornata... e fin qui ci siamo, poi che dire? Ad esempio che mi sono svegliato un po strano perchè ho sognato Daniele Piombi? My god!! Ieri sera ho visto un film simpatico, ironico e brillante con Valerio Mastandrea, non prima di essermi fatto più di una passeggiata per il centro. Il titolo sembra quasi essere un consiglio, Non Pensarci. A cosa non dovrei pensare? Non lo so e in questo momento appunto non mi va di pensarci! Mi metto una polo oggi, non me ne frega niente. Metto una di quelle a righe che tanto mi piacciono e faccio un sorriso a 32mila denti e come Truman vi dico: Buongiorno...e casomai non vi rivedessi, buon pomeriggio, buonasera e buonanotte!
Il motivo?
Oggi non pensavo di scambiare determinate chiacchiere con una certa persona. Non so che idea si sia fatta, ma di sicuro, per quel poco che è stata ad ascoltarmi, mi va di ringraziarla. Forse non è importante cosa si dice, come, quando e perchè. A volte basta sapere che c'è qualcuno dall'altra parte. Se sono contento oggi è per questo. Sento di aver lasciato uscire un po dell'acqua che dentro di me si agitava senza trovare il suo sfogo.
Una costante è una costante, quando capisci qual'è o chi è, sei già a metà del percorso. L'altra metà sta nell'interpretarla nella giusta maniera! ;) 

Da piccolo facevo discorsi a volte strani...

Ci tenevo a sottolineare che quando non scrivo da queste parti vuol dire che va tutto alla grande :)))))









I'll see you on the dark side of the moon...

mercoledì 9 aprile 2008

Perchè stasera, non è ieri sera? C'era un bel vento e un cielo terso che si potevano vedere le luci dei paesi più lontani. E poi faceva anche abbastanza caldo, tanto da permettermi di stare fuori al balcone a scrivere quello che invece scrivo soltanto stasera. Sono state giornate particolari queste ultime, fatte di mal di testa clamorosi, mal di gola e raffeddori. Di acute note in teatro e pesanti momenti di verità. Non so come decifrare tutto questo ma fortunatamente i semi piantati a inizio anno stanno lentamente venendo fuori. E' così le giornate cambiano ritmo e sonorità. Lavoro, progetti e passioni sembrano dividersi e moltiplicarsi allo stesso tempo, assumendo nuova forma, cambiando giorno dopo giorno l'orario. Un po come a scuola i primi giorni, quando orari provvisori si scambiavano continuamente di posto fino all'agognato orario definitivo. Quello che ti farà fare progetti più precisi o che renderà le giornate più noiose. Riprendo quel che ho scritto ultimamente aggiungendo un concetto. Sono convinto che molte persone che che ci conoscono poi in realtà non sanno proprio nulla di quella che è la nostra vita. Forse si tende a non considerare che ognuno in fondo è perso dentro i fatti suoi. Che c'è un mondo di cose che forse non sapremo mai. Fatto di pensieri intimi e profondi o di altre persone che non vediamo o di cui ignoriamo l'esistenza. Fatto di piccoli e grandi eventi, belli o brutti. Fatte di telefonate assurde nel cuore della notte, come è successo a me ad esempio, che magari ci disorientano per un giorno o per un ora. The dark side of the moon. Cerco sempre di tenere a mente questo aspetto tutte le volte che mi trovo a parlare con qualcuno, in particolar modo se questa persona significa qualcosa per me. Siamo fatti di tante storie, che a conoscerle tutte si potrebbe non finire mai. Mi piacerebbe conoscere qualcuno capace di comprendere i miei meccanismi, e poter finalmente dire: tu mi capisci, sai come sono, nel bene e nel male e mi piacerebbe poterlo fare a mia volta.
Questa cosa la dovrebbero tenere a mente anche quelle persone che si divertono a parlare di altri senza minimamente considerare le reazioni o le emozioni che possono scatenare. Di come alcune squallide dicerie, dette con fin troppa leggerezza, possano trasformarsi in una valanga soffocante e devastante. Ripeto, ognuno in fondo è perso dentro i fatti suoi, come tutti del resto. Dire di avere semplicemente detto questo piuttosto che quell'altro è solo lo squallido tentativo di celarsi dietro il nulla. Diamo un senso a quello che diciamo, ai rapporti. Anche a quelli di cortesia o superficiali. Diamo un peso a quello che abbiamo dentro la calotta cranica e mettiamolo in comunicazione con quello che batte nel petto. Fidatevi che le combinazioni che ne escono fuori sono travolgenti e spettacolari. La vita non è fatta di Pink Ladies e lustrini. Svegliatevi!

Sei su Radiofreccia, guardati in faccia...

Credo che non è giusto giudicare la vita degli altri, perchè comunque non puoi sapere proprio un cazzo della vita degli altri!

Almeno tu nell'universo

Sai, la gente è strana prima si odia e poi si ama
cambia idea improvvisamente, prima la verità poi mentirà lui
senza serietà, come fosse niente
sai la gente è matta forse è troppo insoddisfatta
segue il mondo ciecamente
quando la moda cambia, lei pure cambia
continuamente e scioccamente.
Tu, tu che sei diverso, almeno tu nell'universo !
un punto sei, che non ruota mai intorno a me
un sole che splende per me soltanto
come un diamante in mezzo al cuore.
tu, tu che sei diverso, almeno tu nell'universo!
non cambierai, dimmi che per sempre sarai sincero
e che mi amerai davvero di più, di più, di più.

Sai, la gente è sola, come può lei si consola
per non far sì che la mia mente
si perda in congetture, in paure
inutilmente e poi per niente.
tu, tu che sei diverso, almeno tu nell'universo !
Un punto sei, che non ruota mai intorno a me
un sole che splende per me soltanto
come un diamante in mezzo al cuore.
tu, tu che sei diverso, almeno tu nell'universo !
Non cambierai, dimmi che per sempre sarai sincero
e che mi amerai davvero di più, di più, di più...

Tu dimmi come passi le notti...

domenica 6 aprile 2008


In realtà quando ho il sonno agitato ripenso a questa mia mania del telefonino sempre acceso. Se capita di dormire male, mi sveglio nella notte controllando il telefono. Forse ho subito lo shock di quella esperienza eh eh. Che palle che sono lo so...

Accompagnarti per certi angoli del presente, che fortunatamente diventeranno curve nella memoria...

Telefonami tra vent'anni

Telefonami tra vent'anni
io adesso non so cosa dirti
amore non so risponderti
e non ho voglia di capirti
Invece pensami tra vent'anni pensami
io con la barba più bianca
e una valigia in mano
con la bici da corsa
e gli occhiali da sole
fermo in qualsiasi posto del mondo
chi sa dove
tra miliardi e miliardi di persone
a bocca aperta senza parole
nel vedere una mongolfiera
che si alza piano piano
e cancella dalla memoria
tutto quanto il passato
anche le linee della mano
mentre dall'alto un suono
come un suono prolungato
il pensiero che è appena nato
si avvicina e scende giù
ah io sarei uno stronzo
quello che guarda troppo la televisione!
beh qualche volta lo sono stato
l'importante è avere in mano la situazione
non ti preoccupare
di tempo per cambiare ce n'è
così ripensami tra vent'anni ripensami
vestito da torero
una torta in mano
l'orecchio puntato verso il cielo
verso quel suono lontano lontano
ma ecco che si avvicina
con un salto siamo nel duemila
alle porte dell'universo
l'importante è non arrivarci in fila
ma tutti quanti in modo diverso
ognuno con i suoi mezzi
magari arrivando a pezzi
su una vecchia bicicletta da corsa
con gli occhiali da sole
il cuore nella borsa
impara il numero a memoria
poi riscrivilo sulla pelle
se telefoni tra vent'anni
butta i numeri fra le stelle
alle porte dell'universo
un telefono suona ogni sera
sotto un cielo di tutte le stelle
di un'inquietante primavera.

Telefonami tra vent'anni...

Ho la cattiva abitudine di lasciare i cellulari accessi sempre, anche di notte quando dormo. I primi tempi quando i telefonini non erano così diffusi lo lasciavo acceso più che altro perchè dimenticavo di spegnerlo, era un motorola 8700, lo ricordo perfettamente ;) Una volta però nel cuore della notte squillò improvvisamente! Vado per rispondere ed era F, gia al tempo una mia ex. La sentivo piangere e ansimare. Sentivo dei rumori e sentivo sua madre inveire contro di lei parlando tra le altre cose anche di me. Ti andava bene quando c'era Mirko vero? Sei solo una stronza, una sgualdrina... Non ho mai capito di cosa parlassero e cosa centrassi io. Lei piangeva e non parlava e io ero terrorizzato dalla cosa. La chiamavo, le chiedevo cosa stava succedendo ma non mi parlava. Ero pietrificato, non sapevo che fare. Mi ricordo che sparai frasi sconnesse del tipo "Non ti preoccupare vengo li e ti porto via, ti voglio bene lo stesso, ti amo lo stesso..." Era il 24 ottobre. Il giorno dopo vagai col motorino fino a sera, con le cuffie sparate e freddo sulla faccia. Ricaricai il credito e mandai una serie di messaggi, rimasti inascoltati. Ho pensato che forse la chiamata era partita per caso. Che in realtà non mi stava chiamando, non stava chiedendo a suo modo un aiuto. Strinsi il cuore anche quella volta e non ci pensai più.
Il 24 novembre sempre nel cuore della notte il telefono torna a squillare. Il numero era sempre quello. Ci metto qualche secondo prima di rispondere. Che cosa vorrà? Prendo il motorino e corro da lei? Rispondo... piangeva ancora... mentre faceva l'amore con qualcuno. La situazione era palese e poi la conoscevo alla perfezione sotto quell'aspetto. Chiusi dopo aver ascoltato fin troppo, rimanendo come un coglione per giorni e giorni. Perchè era la sola cosa che riuscivo a pensare. Perchè?
Passò un altro mese, era la vigilia di natale e pensai che forse era il caso di anticiparla mandandogli un messaggio. Quella notte, qualsiasi cosa avesse avuto in mente di fare o dire, non avrei risposto. O mi diceva cosa le passava per la testa oppure poteva dimenticare il mio numero, conclusi con uno Stai su. Di li a poco sarebbe arrivato il nuovo millennio e una nuova storia si stava delicatamente aprendo a me. Anche quella volta organizzai una festa a di capodanno a casa mia in campagna e li gettai il mio sguardo oltre la staccionata e mi slanciai, cuore impavido, verso altre curve nella memoria.

sabato 5 aprile 2008

"L'amicizia non biasima nel momento della difficoltà, non dice con fredda ragionevolezza: se tu avessi fatto così o così. Apre semplicemente le braccia e dice: non voglio sapere, non giudico, qui c'e' un cuore dove puoi riposare."

Malvida von Meysenburg

Pregherò per te che hai la notte nel cuor, e se tu lo vorrai crederai...

martedì 1 aprile 2008

A volte le cose ti capitano per caso. O meglio, sembra che una cosa venga fuori così all'improvviso senza un perchè, ma mentre la vivi capisci anche che sarebbe dovuta andare così. Forse allora è giusto dire che la vita ti sorprende sempre e continua a farlo mentre ti sorride e ti guarda negli occhi. Come una mamma che pone riparo a una marachella, a un vaso rotto per gioco. E' un misto tra predestinazione, casualità e sorpresa.
Penso a un ragazzo, un bravo ragazzo di come ce ne sono ancora per fortuna, che credeva di aver perso la strada. Quella stessa strada che percorreva veloce in moto e che non gli permetteva di sfuggire ai guai. Penso a quel ragazzo quando d'improvviso trova un paio di occhi, quelli che mentre li guardi tornano a farti vedere e la parola speranza trova un significato diverso. Un significato di luce e non più di abbandono.
Penso ad un altro ragazzo, che ho visto crescere come altri insieme a me. L'ho visto vantarsi dei suoi sbagli e perfino piangere pur di difenderli per non perdere la faccia. Penso a lui mentre sfreccia in auto nel cuore della notte. Anche lui vorrebbe sfuggire ai suoi errori, ma forse l'alcool non gli mostra niente e nessuno davanti a se, tanto meno una persona nella quale specchiarsi per sentirsi meno solo.
Penso a un amico sotto l'effetto di uno charme, che continua a ripetere gli stessi errori di sempre celandosi dietro una coerenza che assurdamente fa sempre più rima con follia. Lo vedo dannarsi l'anima mentre tutti intorno a lui hanno capito e rimangono impotenti di fronte a questo scempio.
Penso ad un altro amico fragile quanto una foglia ma forte come come solo una lacrima sa essere. Penso a lui e a quella persona che tanto vorrebbe al suo fianco, per guidarlo dove a volte non riesce a vedere. E penso a tutto quel poco che posso fare io per cercare di arginare quel mare.
Penso ad un altro amico ancora, grosso tanto quanto la sua nobiltà. Lo penso a casa mentre riposiziona la sua musica e le sue playlist e penso alla pietra preziosa che porta dentro di se e che spesso intravedo dai suoi occhi.
Penso a me stesso mentre in un pomeriggio di marzo cerco una scusa qualsiasi. Penso a me che mi ritrovo con un libello tra le mani mentre impiego tutto me stesso per stringere il cuore perchè tuonano dentro di me queste parole:
Ogni guerriero della luce ha avuto paura di affrontare un combattimento.
Ogni guerriero della luce ha tradito e mentito in passato.
Ogni guerriero della luce ha imboccato un cammino che non era il suo.
Ogni guerriero della luce ha sofferto per cose prive di importanza.
Ogni guerriero della luce ha pensato di non essere un guerriero della luce.
Ogni guerriero della luce ha mancato ai suoi doveri spirituali.
Ogni guerriero della luce ha detto "si" quando avrebbe voluto dire "no".
Ogni guerriero della luce ha ferito qualcuno che amava.
Perciò è un guerriero della luce: perché ha passato queste esperienze, e non ha perduto la speranza di essere migliore.