Cosa vuoi che sia, passa tutto quanto...

giovedì 28 dicembre 2006

L'anno si appresta alla sua naturale conclusione e non so ancora cosa farò la fatidica notte di S.Silvestro. Ieri ho pensato ingenuamente anche di prendere un volo e partire all'improvviso, ma l'agenzia che ho sotto casa mi ha detto che non esiste un buco manco a pagarlo oro. Oddio, magari con l'oro si. Potrei prendere e andare a New York ma spenderei duemila euro solo di viaggio ma non mi sembra il caso. Questa ultima parte dell'anno non è stata certo facile o felice, ma in ogni caso la ruota gira. Sia per me che per tutti gli altri. Anzi sembra a detta di diversi astrologi che il 2007 sarà un anno molto stimolante per i sagittario, il tutto a causa di una non ben precisata congiunzione astrale. Questa è forse la dimostrazione che tutto gira e se ho passato qualche momento buio non è detto che sarà sempre così. Banalità vero? Oggi mi sento fresco come una rosa, sono appena uscito dalla doccia e ho l'imbarazzo della scelta su cosa fare nella giornata di oggi. Non voglio parlare di progetti, obiettivi e/o buoni propositi per l'anno venturo perchè non è ho moltissimi e comunque sono tutti ancora nebulosi. Anzi per dirla tutta potrei mettere in cantiere qualcosa, ma adesso con una serenità che accenna a ritrovarsi, devo prima di tutto pensare al mio spirito. Se non sono nel pieno delle mie potenzialità come posso tornare a essere l'imprenditore chansonniere di sempre?! ; ))
In ogni caso ho ricominciato subito a viziarmi e ieri mi sono comprato sul music store di iTunes tre dischi nuovi. Il primo è di Niccolò Fabi, è una raccolta di tutta la sua miglior produzione dal titolo Dischi Volanti. Circa dieci anni di carriera raccolti in due cd. Fabi è un artista da tenere in considerazione. Scrive dei bei testi e le musiche non sono affatto male. Certo non ha una vocalità eccelsa, ma spesso non serve. Vedi Battisti. Il secondo disco è Tutto Ruggeri di Enrico Ruggeri appunto. Altra raccolta di successi in due cd dove ripercorre un po tutta la sua storia anche se mancano diversi brani indimenticabili. Il terzo e ultimo disco è di Pier Cortese, Contraddizioni, un giovane di talento che forse molti di voi conoscono per il suo primo singolo dal titolo Souvenir. Qualcuno e so gia chi (max ci sei?), potrà riconoscere in questi tre nomi il cast di ospiti che sono intervenuti alla finale di un concorso musicale (Vocidomani) tutto pescarese che mi ha visto tra i protagonisti proprio nella sua primissima edizione circa dieci anni fa. (é il terzo dieci oggi) Forse qualcuno se lo ricorda eh eh. Beh, questo concorsucolo, perchè tale è visto anche come ormai è organizzato e realizzato, mi ha dato però la possibilità di riconfermare la mia curiosità nei confronti di Ruggeri, che ho sempre considerato un grandissimo artista. La riscoperta di un quasi ex giovane come Niccolò Fabi e la piacevole sorpresa di Pier Cortese che nei diversi passaggi che ha avuto il suo primo videoclip in tv, non ha lasciato trasparire la sua delicatezza vocale, l'abilità alla chitarra acustica nel proporre certi ritmi e sonorità. Veramente bravo e speciale, mi ha colpito molto come si è proposto al pubblico e come lo ha scaldato e risvegliato visto che i partecipanti a questa inutile gara era un piccolo carrozzone (un carrozzino?) di ovvietà e stereotipi musicali peggio del peggior sanremo, solo più votato a una presunta apertura ai nuovi generi musicali. Comunque spero proprio che chi manovra i fili di Pier Cortese gli dia altre chance per esprimersi. Il primo album, come molti primi album, è acerbo ma ci sono tutti gli ingredienti per maturare. Speriamo.

Il giorno di natale

lunedì 25 dicembre 2006

Anche se non mi conosci e la mia lingua non capisci
oggi voglio scriverti, perché
questo vecchio mondo è guasto e anche se non ti ho mai visto
io mi sento troppo uguale a te,
anche se siamo monete di valore svalutate da una misera realtà,
siamo petali caduti in questa vita dallo stesso fiore...

Se ogni tanto ti perdoni e credi in altre religioni
o non hai trovato ancora Dio,
eppure lo bestemmi, a volte con ferocia, perché hai perso la fiducia,
ma il tuo sangue brucia come il mio,
anche se ti hanno convinto che l'amore è la più bugiarda delle verità,
se sei ancora prigioniero di un errore
che ti ha fatto male...

Buon Natale,
sconosciuto fratello lontano,
ti auguro buon Natale
dal mio piccolo cielo italiano,
non odiare
chi ti vuole rubare il futuro,
rendi il bene per il male,
buon Natale!

Anche se la guerra è in onda e tutto il mondo si circonda
di frontiere senza libertà,
anche se ai poveri non restano che fame e trucchi, avanzi dei paesi ricchi,
briciole di generosità,
un messaggio arriva ancora dalla gente che ogni giorno aiuta chi non ce la fa,
per la vita che rinasce in una stalla
e un cuore universale...

Buon Natale,
disarmato fratello lontano,
ti auguro buon Natale
nella luce di un campo di grano,
non farlo, non buttare
questo sogno a portata di mano
e, anche se spegni o cambierai canale,
buon Natale!

Anche senza un lavoro e senza dignità,
anche se sei imbottito di felicità,
se in questa notte, come per regalo,
ti ritrovi solo, dentro a un letto di ospedale,
buon Natale!

Fratello non mollare mai,
ma rincorri anche tu quella stella,
la vita è una grande mamma che ti culla,
col suo alito immortale
è un oceano d'amore.

Anche senza l'albero
e i pacchetti da scartare,
anche senza tutta
questa festa artificiale,
fosse, come gli altri giorni,
il giorno più banale...

Buon Natale!

Dov'è dov'è, sta sui monti andiamolo a prendere...

martedì 19 dicembre 2006

Ci siamo, è passata la mezzanotte e mi appresto scrivere e a ricordare i miei compleanni passati. Un piccolo volo radente per ricordare le feste fatte in casa, quando la storia della mia famiglia stava nascendo. Quando finalmente vivevamo in una casa tutta nostra e nessun padrone di casa si divertiva a disprezzarci come se fossimo i protagonisti di una di quelle telenovele argentine strappalacrime. Sono un ventinovenne e stranamente sono felice. In questo preciso momento lo sono e non so perchè, visto che molte cose intorno a me non vanno per il verso giusto. Sarà che oggi mi sono studiato parte dell'intro di Wish you were here dei Pink Floyd (stupendo, gratificante e galvanizzante) giusto per dimostrare che non ascolto e suono solo certa robaccia ; ) Sarà che oggi sono stato a una divertentissima riunione condominiale di una delle mie tante case (ci tengo ad ostentare) con mia sorella e non contenti poi ci siamo letteralmente sfondati (io più che altro) al McDonald! Sarà che ho imparato a dire, quando serve, un bel "Ma che cazzo...". Forse qualcuno di vuoi ricorda questa stramba filosofia di vita in un indimenticabile film, di un giovane Tom Cruise, Risky Bussines. Un "Ma che cazzo..." che è un ottimo fail-safe per i miei momenti bui. Sarà che oggi dopo pranzo mi sono piazzato davanti al televisore grande di casa e ho acceso il mio nuovo fiammante Nintendo Wii e ho passato circa un oretta con The legend of Zelda. Favoloso! Sarà che oggi compie gli anni anche la dolce Elisa. Ebbene si, siamo noti nello stesso giorno dello stesso anno. Chissà a che ora è nata, io alle undici e dieci circa. E tu? Facciamo flic e floc? Vabbè la smetto... : ) Sarà che fuori piove e tira vento e a me me piace. A te no, ma a me me si! Sarà... sarà... sarà....

lunedì 18 dicembre 2006

"Dov'è dov'è
dicono che ha un brutto carattere
è un bandito non c'è non c'è..."

Sono un abitudinario, leggo la targhetta sopra l'ascensore...

mercoledì 22 novembre 2006

Beate le care vecchie abitudini. Mi siedo davanti al mio fido Mac (oops, ma forse così sto ostentando soldi case e macchine veloci?!) per scrivere qualcosa, anche se non so bene cosa. Partiamo da due miei classici. Primo, ho un mal di testa che non mi lascia in pace da oggi alle tre circa. Talmente grande da farmi girare per casa come un pazzo. A furia di carezzarmi la testa ho i capelli che sembrano i botti di fine anno! Talmente grande che sembra una confezione per la tutta la famiglia. Una di quelle gran formato con cifre tonde come un bel 500 che campeggiano in basso a destra. Come i cereali e come loro forse dovrei appiccicarmi sulla fronte un bollino blu con la scritta/offertona che grida "Con il 35% di mal di testa in più!"
Il secondo classico è che ho messo iTunes a pescare musica dal mazzo. Mi ha appena servito una mano micidiale, potrei vincere contro qualsiasi vostro risultato. Non avete scampo. Proprio adesso ha beccato un pezzo del '74 di un tizio che non sto nemmeno più a nominare. A proposito, Helga per quella foto ti odio e ti invidio ; ))
Agghiacciante non è proprio il termine giusto, ma è il primo che mi viene in mente.
Una cosa è certa. nonostante l'emicrania/cefalea/cefalgia che mi perseguita (si vede che uso il dizionario dei sinonimi e dei contrari?!) sono abbastanza contento. Non so voi, ma solitamente alle 22 e 38 di un mercoledì qualunque non sto di certo in camera mia con la tv spenta e scribacchiare. Cioè, solitamente faccio uno zapping clamoroso mentre cerco di leggere un buon fumetto, oppure strimpello la chitarra, oppure non lo so... Sta di fatto che mi sembra una situazione nuova questa. Me la godo. Nel frattempo suona una "Raccontami di te" di Masini altrettanto, se non più agghiacciante di quella di prima, ma io con questi personaggi ci sono cresciuto che ci posso fare? Oramai qualsiasi cosa facciano, il disco me lo compro lo stesso. C'è e ascolto sicuramente molte cose più importanti belle e diverse per valore storico/artistico nel mondo della musica ma quando mi parte una canzonetta del genere e guardo come sto facendo adesso, lo sfondo della mia scrivania, dove (vedi foto) gli occhi di Elisa guardano solo me, non posso non pensare che voglia dirmi qualcosa, raccontarmi un po di se. Magari. In questi giorni è uscito un greatest hits con un pezzo diventato ormai ossessione. Parlo del brano scritto da Ligabue "Gli ostacoli del cuore" e appunto cantato da Elisa. Una nuova ossessione, come direbbero i Subsonica, che mi ha portato l'altra notte a sognare di incontrarla, passando parte della giornata con lei. Dico parte perchè l'altra l'ho passata niente meno che con Vasco!?!?! Lo so, questi sono i sintomi di un periodo di forte stress, ma forse sono meglio questi risultati che altri.
Anzi mi sento abbastanza sereno nonostante alcune situazioni sono tutt'altro che dimenticate e altre se ne aggiungono, ma se io per primo non difendo gli altri difendendo me stesso qua va tutto a puttane. Ho capito di avere una funzione importante. Servo da collante. Servo a tenere le redini di una famiglia insieme, magari il mio fine ultimo è proprio questo. Essere di aiuto a chi mi sta strettamente vicino proprio con la mia presenza. Riconosco che ho questa tendenza da sempre, fin da piccolo. Rivedendo tutto quello che ho fatto, vedo questo comune denominatore dell'unione e condivisione. Ci credo in fondo e continuerò su questa strada.
Beh, ora basta. Mi sa che Porta a porta sta iniziando e ho voglia di vedermelo.
Volevo dire un ultima cosa.
Prima ero al telefono con Elena e mentre facevo strepitosamente finta di ascoltare le sue interssantissime cose ho prestato attenzione a una cosa. Magari è solo frutto del mio ego ma la trovo una cosa bella. Ho la capacità di farla ridere. Mentre rideva ho pensato questo. E questa capacità la metto in pratica sempre. Lo vedo anche con mia sorella. Mi piace farle ridere.
Adesso vado a fare una bella cosa. Manca ancora qualche minuto a Vespa quindi mi preparo una bella camomilla (vedi foto) e lo faccio con l'ultima bustina di una scatola particolare di camomilla. Particolare perche chi me la venduta (vedi sempre la foto) è una persona speciale che ho inseguito per molto tempo e che adesso rimane solo un bel ricordo. Che strana la vita, proprio stanotte ho sognato la sua migliore amica eh eh. Anzi, adesso gli mando una mail con il link di questo post. Così, giusto per salutarla.

Come si fa...?

mercoledì 15 novembre 2006

Ma come si fa a morire? Raccontamelo tu...
Come si fa a godere? Non ce la faccio più...
E come si dorme quando il buio arriva e non finisce mai?
E quanto ti fa paura se l'idea dal cielo cade su di noi?
Ma come si annidano i serpenti? Occhio e attento a dove vai!
Ho mille ragioni per gridare non dimenticarlo mai!
E come s'incazza la gente che dorme, le tegole rotte sulla casa che soffre.
Non ci danno più quel pane d'amore ma solo medaglie con un bel tricolore.
Che ci ridà coscienza e non ci credi più!
Ma come si fa? Raccontala a un altro! E' tutto finto e resterò bambino fino in fondo!
Ma dimmi come si fa? Secondo te io dormo?
E non mi capita più davvero, in questo mondo che eccita e non ce la da.
Tu dimmi come si fa?!?

Ma come si fa a godere di albe nere e di stereotipi?
E come ti va di star sdraiato al sole quando hai i debiti?
Ma come si fa a dare di più, se brilla la notte e piangi con la tv?
A un passo da te c'è un altro dolore che ti dorme accanto e ti disturba il rumore!
Che ti ridà coscenza e non ci credi più!
Ma come si fa?!? Convincimi adesso!
E non illudermi anche tu, sarò con te lo stesso!
Ma dove si va su questa terra a scacchi?
Ma io con te vincerò davvero, in questo mondo che eccita e non ce la da.
Tu dimmi come si fa?!?
Ma come si fa a vivere all'ingrasso se quelli come te non ridono lo stesso?
Ma come si fa a predicare l'inganno se il figlio lassù ti perdona lo stesso? Ma come si fa?!?
Ma come si fa a fare solo festa... Se c'è qualcuno che grida tu non girare la testa!!!
Ma io con te vincerò davvero, in questo mondo che eccita e non ce la da.
Tu dimmi come si fa?!?

Se c'è qualcuno che grida tu non girar la testa!!!

Un po di qualunquismo su notizie sparse:
  1. Anziani maltrattati: undici arresti
  2. Abusavano di due sorelle disabili
  3. Ragazzo Dawn picchiato a scuola
Quest'ultima agghiacciante notizia l'ho appresa mentre correvo sul tapiroullant in palestra e con le cuffie collegate alla tv di fronte a me ascoltavo il telegiornale delle otto. Sarà che in questi giorni sono parecchio sensibile, ma su questa notizia ho dovuto fermarmi per il disgusto. Ma in che cazzo di mondo vivo!?!

Ognuno in fondo perso dentro i fatti suoi...

lunedì 6 novembre 2006

Con mio grande (dis)piacere, alla fine vedo che le cose vengono fuori. Anche se ho sperato fino all'ultimo di sbagliarmi. Del cflm, non me ne frega nulla, sia ben chiaro. Al massimo posso nutrire interesse per qualche elmento che ne veste la casacca e il credo e che comunque nonostante tutto ritengo ancora un amico. Sperando di trovare un punto di verità tra quello sento e quanto è effettivamente vero. Il mio scopo è solo capire. Capire per migliorarmi, tutto qua. Non certo per il puro gusto di fare casini. Magari sbagliando alla grande, ma per mia esperienza, ho imparato anche a voler sbagliare per poter imparare meglio e più intensamente. Ma tutti questi sofismi ve li risparmio. Sono considerazioni mie personali. Il dato oggettivo è che avverto, noto, registro, osservo, una deriva si situazioni. E non sono l'unico, ci tengo a precisarlo. Ho lamentato per primo una situazione personale, che passa per il cflm ma che non è il punto focale del mio discorso. Perchè, ad esempio, della M del cflm, sono un chiaro estimatore e amico/conoscente. Tutti gli altri sono capaci di ben poco se non paio. Parlo di relazioni e sentimenti. Ci sono rimasto male nel vedere una persona che ancora ritengo amica, comportarsi nella maniera come poi si è comportata. Ho voluto manifestarlo qui sul mio blog, forse per pigrizia nel non voler affrontare la cosa faccia a faccia. Visto che non è stato fatto fin adesso, nonostante diversi miei segnali a cercare di riallacciare un discorso. Forse per non sentirmi/si in imbarazzo nell'affrontare la questione. Forse per un inesorabile e ormai inevitabile allontamento dovuto anche ad altri fattori. Finito. Se voglio cercare di capire il perchè, ed è leggittimo che lo io lo faccia, vado a scavare. E se vedo che forse questo amico ha scelto e/o è stato messo in condizione di non dirmi nulla di questa vacanza, se permettete m'incazzo. E' non è la sola persona! Altre persone mi hanno confessato, di essere state male per non aver potuto dire alle amicizie più strette di questa vacanza se non in caso di necessità, quando magari qualcuno dava o meno forfait. Ho scavato per capire come mai nessuno doveva sapere di questa vacanza e siccome sono venute fuori determinate risposte delle persone ecco che mi faccio la mia ricostruzione di quanto accaduto. E' un dato di fatto che questa vacanza sia stata organizzata in gran segreto. Come mai questa segretezza? Forse la redistribuzione del fondo cassa cflm? Va bene, ma ditelo, perchè qualcuno potrebbe anche incazzarsi nel sapere che i soldi che dovrebbero servire per finanziare le altre feste vengano poi riutilizzati in altri modi. E non mi sta bene il discorso che chi ha contribuito più che attivamente alla realizzazione di una festa sia in diritto di ricevere dei soldi. Perchè qualcuno potrebbe non condividerlo, punto e basta. Sopratutto se, come nel mio caso ad esempio, ha creduto e contribuito in passato, mettendosi a completa disposizione senza mai chiedere nulla. Anzi per la verità una volta delle ultime mi hanno anche chiesto di ripartecipare come musicista e come dj, ma quando ho chiesto qualcosa (pochissimo tra l'altro) mi è stato detto di no, nonostante continuiate a pagare regolarmente e normalmente il solito dj di turno. Io non ho diritto a un riconoscimento in denaro per l'impegno proofuso in passato? Chi lo stabilisce? E da chi è stato stabilito che qualcuno può stabilire e qualcun'altro no? Ma tutto questo è poca cosa, rispetto all'aridità che ne consegue. Il mio incubo non è affatto il cflm. Ma la povertà di relazioni che si è venuta a creare a causa sua. C'è o non c'è qualcosa di sbagliato in tutto questo? Sono pazzo e paranoico? Va bene, ma voglio esserne certo prima di autorinchiudermi in un manicomio. Se poi invece tutto questo torto non c'è l'ho... eh beh, allora vado avanti! Ma badate che non sono Don Chisciotte della mancia. Ho altri cazzi per la testa e non sto sempre, anzi quasi mai a pensare a voi. Tutt'altro. Solo che quando torno a casa la sera e non ritrovo le amicizie di un tempo, m'interrogo. E cerco di capire come mai tutto questo. Come mai anche un amico stretto si è fatto fregare così!
Concludo nel rispondere ai commentatori del post precedente.
Fabbrì, ne possiamo parlare quando vuoi, anzi, magari!!!! Spero ancora nella tua ragionevolezza. Lorè, mi fa piacere leggere dalle tue parole la sincerità della nostra amicizia, ma io non ho attacato te in maniera così diretta e non ho certo calunniato nessuno sottolienando presunti modi di fare. Mi riferisco al mio presunto ostentare soldi, case e macchine veloci. Perchè fino a prova contraria, a casa mia ci sei stato e come quando si trattava di rimediare il capodanno che non siete riusciti a organizzare. Così anche come a pasquetta se non ricordo male. E non ho certo messo a disposizione casa mia per ostentare qualcosa, ma solo per il piacere di avervi tutti a casa mia. Per ospitalità. Quindi trovo fuori luogo, infantile e oltremodo maleducato il tuo intervento. Il resto sono solo chiacchiere.

Ooh, cosa sarà, che ti fa uscire di tasca dei "No, non ci sto..."

sabato 4 novembre 2006

Ma come devo fare!? L'ultimo periodo non è certo tra i migliori della mia vita, nonostante alcuni importanti cambiamenti sono in vista. Macchina, casa... famiglia! :-( Ultimamente mi sembro un vecchio che si lamenta per tutto e per tutti. Che vede il mondo sottosopra, senza più educazione, rispetto, cuore e cervello. Io che ero e sono il più cazzone tra i cazzoni!!!! Deluso da un amicizia e deluso dalle altrettante presunte tali, che ormai nemmeno due parole di circostanza riescono a scambiare. Sono deluso appunto da chi credevo un amico e mi ha tradito. Non tanto perchè non è stato capace di dirmi una semplice cosa. Come ad esempio Scusa. Ma per l'indifferenza alla quale mi ha condannato. Volutamente o no. Il tutto forse è partito perchè mi sono permesso di criticare il cflm, che ormai non organizza, ma agonizza! Niente più rime lo giuro! Questo non mi ha permesso di essere il benvenuto alla vancaza salentina dai capetti senza capelli che si sono sentiti toccati nel profondo dalle mie dichiarazioni. Quei capetti senza capelli che ormai assomigliano più a una bottiglia di Pampero Poco Especial e sempre meno a un amico che conosco da circa vent'anni. Ripeto, vent'anni!! Che dall'alto del loro amatissimo bancone non salutano più e che in qualche modo hanno fatto in modo da escludermi da un'intera estate. Inducendo l'amico traditore appunto a non dirmi nulla della suddetta vacanza. Vacanza alla quale probabilmente non avrei partecipato comunque, visto che non trovo molto interessante passare il mio tempo con delle bottiglie vuote con le gambe e tanta aria per la bocca. Vista anche la possibilità poi comuque non colta, di andare sempre nel salento con chi ritengo meritevole di tutto me stesso. Io credo e spero ancora e comunque nell'amicizia, lo ritengo un valore universale e non un mezzo per non sentirsi soli e passare una serata o un inverno intero perchè non si sa che cazzo fare!!! Credo nel rispetto delle opinioni, nel diritto ad esprimerle e a non sentirsi un alieno una volta espresse.

Ma la cosa più importante a cui credo è il perdono. Un valore tipicamente cristiano, che io sposo totalmente. Sia nel darlo, che nel riceverlo.

La cosa assurda poi è il fatto che anche tra di loro si comportano così! Proprio in occasione della partenza, ad esempio, appena l'amico traditore ha comunicato l'impossibilità a partire per motivi di salute, il capetto senza capelli non gli ha nemmeno chiesto cos'aveva, tanto era preoccupato a trovare un sostituto perchè in caso contrario avrebbero dovuto rimetere qualche euro in più tutti quanti. E lo dico con certezza visto che ero presente a questa discussione sotto la vostra palma. Palma che avrei potuto non prendere se avessi saputo che agosoto l'avrei passato comuque da solo. Troppi soldi se poi consideriamo il fatto che probabilmente il fondo cassa di questo benedetto cflm, è stato ripartito tra i vari capetti, con più o meno capelli, per poter meglio affrontare questa vacanza. Insomma non solo non mi hanno voluto, ma gli ho forse pure pagato la vacanza! Il tutto mentre altri amici di serie B, sono dovuti ripiegare in bread & breakfast nelle immediate vicinanze perchè ormai era scattata la gara al non rimanere inculati a ferragosto. Come in un vero e proprio mercato, si sentivano di partenze in un primo e secondo scaglione, riserve, ripescaggi e chi più ne ha più ne metta. Niente amicizia, in tutto questo. Nessun accenno a un sentimento di condivisione per una vancanza che è appunto l'essenza della condivisione.
Io sono rimasto fuori da tutto questo. E meno male aggiungo, col senno di poi. Anche se adesso ne vivo le conseguenze. Ma non spreco più il mio tempo.
Quando tutti sono tornati, tutto cambia. Non c'è più un gruppo di amici e tutto e tutti sono alla deriva. Gente che ha da condividere anni di esperienze insieme, non si vede più. Però se magari al cflm, col vento a favore gli si alza il pisello e organizza una festicciola... Ahh beh, allora tutti insieme allegramente come se niente fosse. Falsi! Ipocriti! Voi abili a tenere un piede qua e uno la... tanto per citare un verso molto ispirato di Vasco. Vi calza a pennello!

Da molto mi tenevo dentro tutto questo. Così come altre cose, ma adesso ho veramente sbottato, non me ne frega un cazzo di quello che potete pensare, se vi siete offesi, se siete daccordo o meno. Ho sbagliato? Sicuramente, non lo metto in dubbio. Dovrò chiedere scusa a qualcuno? Può darsi. Probabilmente domani mi pentirò anche di aver scritto tutto questo, ma di sicuro stasera potrò dormire un tantinello più tranquillo.

Equilibrio instabile

Ho bisogno di sentirmi utile / Lo faccio per me
Voglio darmi delle regole / Per assomigliare a te
Non mi voglio vulnerabile / Alla tua mercè
Ho bisogno di un codice / Ed anche di un perchè

Vivo un equilibrio instabile
colleziono illusioni
in questa vita così labile
io sono le mie canzoni...

Sono un lusso una contraddizione / sono il popolo e il re
sono servo e signore / il baro ed il croupier

Ma vivo un equilibrio instabile
io colleziono illusioni
in questo mondo così labile
io sono le mie canzoni...

E vivo un equilibrio instabile
lui lui non sente ragioni
sono un equilibrista abile
schiavo delle mie emozioni...

C'ho un po di traffico nell'anima...

martedì 24 ottobre 2006


Sto un pochino male. Sarà mica anormale? Sto da troppo tempo davanti al Mac, mi ci vorrebbe un break. Solo che non ho voglia di alzarmi dalla sedia, lo scazzo mi assedia. Ormai parlo e scrivo di tutto e di niente, sono proprio indolente. No meglio supplente. Magari puzzolente. Equipollente? No, sono solo... impaziente, dissenziente, inadempiente! Questa rima va avanti da prima e non è certo intelligente, è solo acerbamente, superbamente, fiaccamente, seccamente, riccamente, scioccamente, ciecamente, intrinsecamente, giuridicamente... deficente!!!! Basta mi sono proprio stufato, mi sento beffato, indagato, scollegato, slegato, negato, annegato, rinnegato, segregato, aggregato, pregato, segato, obbligato, coobbligato.

Me ne vado
, mio malgrado. Salto il guado?

lunedì 16 ottobre 2006

Landro: più trasparenza in radio e classifiche
Musica & Dischi: Settembre 2006 [700] pp. 17

Dopo Tangentopoli, Calciopoli, Vallettopoli e tutti gli altri scandali che hanno agitato l’Italia nel recente passato, è in arrivo anche una “Musicopoli” sul versante della nostra industria musicale? E’ l’auspicio di Pippo Landro, titolare della New Music International, da vent’anni piccola ma combattiva azienda indipendente, oggi fra le poche a fronteggiare la crisi che ha colpito il mercato (triplicando il fatturato nel corso dell’ultimo anno, grazie a una serie di colpi fortunati: fra essi l’esito degli Studio 3), crisi le cui cause Landro imputa in buona parte al degrado – in termini di professionalità, competenza, attenzione alla qualità del prodotto – che in questi ultimi anni ha investito il settore, accomunando nella responsabilità della caduta (di livello produttivo, e dunque anche di interesse da parte del pubblico) discografici, programmatori ed editori della radiofonia, impresari e altre figure di operatori “che nulla capiscono di musica, che non riconoscono e non valorizzano i veri talenti, che si muovono seguendo non l’obiettivo del valore artistico ma piuttosto le regole del marketing e - in molti casi – la politica dello scambio (di favori e raccomandazioni)”. L’affondo è diretto: “Non voglio parlare di corruzione nei termini a cui la cronaca ci ha abituato – dichiara – ma è un fatto che le emittenti radiofoniche, oggi lo strumento di promozione più efficace, programmano non ciò che gli ascoltatori richiedono ma ciò che i programmatori, almeno la maggior parte di loro nelle emittenti principali, passano (in base a scelte non di qualità, di gusto, di tendenza, bensì in base a rapporti clientelari o a interessi imprenditoriali): e questo vizia, naturalmente, l’attendibilità delle classifiche di airplay. L’ingresso di Music Control in Italia, in particolare, ha dato un colpo di maglio al nostro settore redigendo classifiche con valori ponderati sulle rispettive audiences, è vero, ma trascurando il fatto che chi fa le scelte all’interno della radio è una testa sola, si tratti dell’emittente più seguita e potente oppure della più piccola e defilata: ma non corrisponde mai alle preferenze dell’ascoltatore. La prova migliore è il fatto che le classifiche radiofoniche presentano costantemente differenze stellari con quelle di vendita, che davvero rispecchiano i gusti reali del pubblico”.
Landro è stato fra i primi discografici indipendenti – già un paio d’anni fa – a richiamare sui problemi in questione l’attenzione degli operatori, e la sua non è una posizione isolata: fra le cause della secessione avvenuta l’anno scorso in Fimi, che ha indotto 75 aziende a lasciare la Federazione per costituire la PMI (Produttori Musicali Indipendenti), l’esigenza di una maggiore trasparenza sulle metodologie e sull’uso delle classifiche non è stata trascurabile. “Anche perché – sottolinea Landro – molti eventi e passaggi in radio e Tv fanno riferimento proprio a quelle, e se le classifiche non corrispondono al mercato (perché pilotate o comunque fondate su dati poco attendibili) anche il senso di queste manifestazioni viene a cadere. Un evento come il Festivalbar – che ultimamente ha costruito il proprio cast su criteri di politica e di marketing, con un occhio alle classifiche anzi che al valore del prodotto (come era invece nell’ottica del suo primo ‘patron’ Vittorio Salvetti) – finisce per vedersi ridurre circa di due terzi l’audience, come sta avvenendo quest’anno”.
Siciliano, 55 anni, un inizio di carriera come musicista (nell’organico dei Gens, dal ’68 al ’73), Landro debuttò come titolare di un negozio specializzato in musica dance (il “Bazar di Pippo”), a Milano, nel ’75; dieci anni più tardi estese l’attività all’import e alla distribuzione come grossista, quindi fra l'87 e l’88 iniziò la produzione sotto il marchio New Music International (prima limitata alla dance, in seguito allargata al pop e alla musica latina). “Non ho mai smesso di credere nel mio lavoro - dice - perché non ho mai smesso di credere nella musica: certo, se non avessi questa passione, alla luce di come funziona oggi il mercato sarei tentato di abbandonare; emittenti radiofoniche che condizionano il pubblico appoggiandosi solo su criteri d’interesse, emittenti televisive in preda a un’esterofilia esasperata, classifiche non credibili perché inquinate all’origine… eppure non mollo. E proprio in questi giorni lancio una nuova sfida al mercato, pubblicando il primo album di un cantautore esordiente, Seba, nel quale credo moltissimo. Verrà magari tagliato fuori dalla programmazione radiotelevisiva – perché non potrò appoggiarlo con massicce campagne a colpi di spot – ma sono convinto che sarà autenticamente apprezzato dal pubblico. Almeno, da quello che oggi ne rimane”.

Preso da un abbaglio da un sospetto, lancio un urlo che si schianta sul tetto. Per fortuna che nessuno mi sente...

mercoledì 11 ottobre 2006


Ho una paura matta della morte! Ecco, l'ho detto. Lo so che è una paura che attraversa ognuno di noi, e in forme diverse magari. Come so anche che milioni di persone prima di me si sono trovate a pensarci. Molti hanno dedicato la propria vita a questo mistero cercando di svelarlo e vincerlo e a meno che qualcuno all'ascolto può smentirmi, nessuno ci è mai riuscito. Mi ritrovo spesso a leggere i miei amati fumetti in camera, a fine giornata. Steso sul letto a ventotto anni, come se ne avessi dodici, e leggo delle storie assurde. La fantasia più sfrenata si menifesta dalle pagine. A volte scopro che quello che leggo à una vera puttanata, altre volte questo incompreso mezzo di comunicazione mi lascia un emozione strana. Avvolgente, rinfrescante, consolante, stupefacente! E leggendo Alan Moore, Frank Miller, Andrea Pazienza, Magus, Hugo Pratt, il buon vecchio Dylan Dog e miriadi di altri personaggi e maestri, riesco ad aprire il forziere che è dentro di me. Spesso in quei momenti sento il gusto della vita. Mi sento appagato, contento, forse perfino felice. Ma la mia psicologia è strana, e in quei momenti penso al momento in cui perderò tutto questo. La mia mente fa un salto nel tempo pensando al secondo prima di dire addio a questa vita. Proprio a quell'infinito istante in cui io sarò pienamente consapevole che non sarò più. A volte pensando a quei momenti sorrido. Si perchè quando sono li sul letto che immagino quell'istante faccio un vero e proprio salto. Non accetto l'idea e magari in un breve momento di respiro affannoso faccio avanti e indietro nella mia camera rifiutando con tutto me stesso il pensiero nefasto (eh eh). Panico, vero e proprio freddo panico. Accendo la tv per avere l'illusione di non essere solo nella stanza. Accendo il Mac, accendo anche le luci. Scendo in cucina a bere e anche li accendo luci e tv. Passeggio per casa per ricordarmi che non sono ancora morto, anzi vivo, mi incazzo, sorrido e leggo fumetti. E chissà per quanto altro tempo ancora sarà così. Come posso vincere una paura del genere? Io che sono così attaccato alla mia vita? Poi i fumetti prendono possesso di me e comincio a deviare i miei pensieri e mi domando come posso diventare immortale. Eh eh, assurdo vero? Beh, vi sembrerà strano ma ho trovato il modo!!! E l'ho trovato avendo a che fare con il tumore. Non io ma alcune persone a me in qualche modo vicine, hanno scoperto di dover combattere questo male. Ho visto come hanno reagito, ho avvertito l'effettiva possibilità di non rivederle più. E di come questo avrebbe influito sulla mia vita. Una di queste persone si è sposata da poco piu di un anno, senza figli per adesso, per scelta, e forse anche per esigenza, visto che adesso come adesso avere un figlio sta diventando un lusso molto caro. Farlo crescere così come il nostro amore sogna e vorrebbe non è affatto facile. Beh, una notte mentre ripensavo a questa cosa cosa ho pensato che per poter vincere la morte devo continuare a vivere nel corpo di mio figlio. Che solo così posso sentirmi immortale. E lui dovrà capire ad un certo punto della sua vita la stessa cosa. Poi però ho capito che dovevo lasciare un insegnamento a mio figlio, qualcosa che potesse servirgli sempre, nelle più disparate situazioni. Una sorta di paradigma per affrontare la vita quando io non potrò più aiutarlo. Per non perdersi e per non sentirsi mai solo. Che non dove perdere nessun giorno della sua vita a sentirsi solo e sperduto. Che almeno un altro aveva vissuto gia le sue stesse domande, e risposto con gli stessi errori. Qualcosa che lo avrebbe portato a credere sempre in se stesso senza aver paura. Perchè se sentiamo di essere nel giusto niente deve farci paura, nemmeno il più stupido degli sbagli. Beh, una frase che mi ha colpito tantissimo è stata appunto

"Promettimi che eviterai mediocri vie di mezzo
Accomodanti e che non soddisfano
Concilianti e che nn ti appartengono
La fortuna abbraccia gli audaci e non è pura coincidenza

Se avrai calma e lucidità
non subirai il fascino di comode scelte
se avrai buon senso e volontà
trascurerai l'abitudine per metterti in gioco"

E' difficile per me spiegare tutti i processi mentali che mi hanno attraversato e farmi capire in questo genere di cose. Ma sto cercando di trovare la formula segreta per la vita da dare a tutti quelli a cui voglio bene. Jessica, Elena, Giuseppe, Coco... e per me. Che ne vado alla disperata ricerca.

Chi è brooke? La bella di beautifuuuuuuul...

lunedì 9 ottobre 2006

Ieri sera sono stato al cinema a vedere Lady in the Water. Titolo prontamente e simpaticamente trasformato dalla partenope Domitilla , Lady into 'o cess. L'ultima fatica di Mr. Night Shyamalan, regista di film controversi e affascinanti, come Signs, The others, il sesto senso ecc... Una garanzia... di stranezza. Di non immediatezza, ma a mio parere di sicuro fascino. Devo purtoppo ammettere che magari non è il più riuscito dei sui film, e anche le persone con cui sono stato a vederlo non sono le meglio riuscite degli ultimi anni. Ma non mi riferisco a tutti ovviamente. Per loro provo a linkarvi una recensione del film sperando in qualche modo di elevare le loro coscienze. Dai che scherzo ragazzi. Comunque il link e questo qui.

Cambio stagione

giovedì 5 ottobre 2006


Dicembre, cordiale e insolito,
ritorna dando vita all'improvvisa gente
in cambiamento
Il tempo a volte è ostile ed altre complice,
soggettiva interpretazione,
ma spesso torna utile poichè
può dare modo di arrivare
a mettersi in gioco

Primavera, lieve e indolente, superba
quindici anni capelli arruffati
un segno di ribellione
il tempo a volte è ostile ed altre complice
L'arma più efficace è l'attesa
Questo è quanto diceva mio padre

Se avrai calma e lucidità
non subirai il fascino di comode scelte
se avrai buon senso e volontà
trascurerai l'abitudine per metterti in gioco

Riecheggiano le estati tiepide di Agosto dei trent'anni
ricordo l'insolenza e l'indecisione
il tempo a volte è ostile ed altre complice
L'arma più efficace è l'attesa
Questo è quanto diceva mio padre

Se avrai calma e lucidità
non subirai il fascino di comode scelte
se avrai buon senso e volontà
trascurerai l'abitudine

Promettimi che eviterai mediocri vie di mezzo
Accomodanti e che nn soddisfano
Concilianti e che nn ti appartengono
La fortuna abbraccia gli audaci e non è pura coincidenza

Se avrai calma e lucidità
non subirai il fascino di comode scelte
se avrai buon senso e volontà
trascurerai l'abitudine per metterti in gioco

Ma quando dici amore...

Devo dire che ultimamente sono stato parecchio impegnato. Primo fra tutti l'impegno lavorativo. Ho dovuto risistemare una stanza dell'ufficio per poter meglio accogliere questo popò di imprenditore. Poi subito nuovi appuntamenti e giri per il centro italia, con molte soddisfazioni devo dire, visto che ho fatto molti contratti. Adesso sto tirando un po il fiato, per poi dare l'ultimo colpo di coda domani e dopo domani. Poi una nuova meta e tutto ricomincierà da capo. Ma oltre alle fatiche lavorative, sono quelle affettive e sentimentali che mi hanno tenuto incollato alla poltrona della vita (bella questa eh ; )). Lei che ha gli ormoni impazziti, lui che perfortuna l'ho chiamato io sennò mi facevo vecchio... Poi tante altre cose, belle e meno belle. Ma non mi va di scriverle. Però una cosa la scriverò senz'altro e parte da una canzone che vi voglio consigliare di ascoltare. Si intitola Cambio stagione ed è stata scritta da Ron e Carmen Consoli e nell'album (bellissimo) Ma quando dici amore, potete ascoltarla cantata entrambi in una splendida versione. Di seguito vi metto il testo. Poi, appena avrò raccolto le idee, e visto che non resistete, vi scriverò a cosa mi ha portato questa canzone.

Ed aspettare...

In Ufficio. La stampate che stampa. Il vento. Il tempo incerto. iTunes inciampa. Sceglie poi Vinicio. Sono contento. Rimango assorto. Le mani calde. Le dita calde. La chitarra in macchina. Certe vicende. Io che scrivo. Vecchi appunti. Una vecchia idea. Una camicia nuova. L'aria che non si sa da dove viene. Nemmeno cosa prova. Ne tamtomeno cosa porta. Ci sopporta. Furia nelle vene. Sono tornato. L'avevate notato? ; ))

Ma che ne sai se non hai fatto il pianobar!!!

mercoledì 23 agosto 2006

Vado un po a caso e metto anche la musica a caso e iTunes subito capisce cosa voglio ascoltare. Sono appena arrivato a Roseto per fare la mia consueta serata di pianobar. Sono le nove meno un quarto ma comincerò alle 10 circa. Passo questi momenti seduto a bordo piscina a scrivere un po. L'atmosfera è proprio carina. Il mare si fa sentire abbastanza e tira un vento fioco. Tutto sommato si sta bene. C'è qualche ospite che se ne sta seduto in santa pace, mentre un bimbo si fa correndo tutto il bordo piscina saltellando come un ossesso. Se va in acqua giuro che scoppio a ridere. Poco prima di arrivare mi sono fermato per la strada perchè colto da un momento d'ispirazione e ho scritto giusto un paio di versi. I migliori da quando ho ricominciato a scrivere, non c'è dubbio, anche se con tale affermazione non posso certo dire di aver scritto chissà quale grande capolavoro. Oggi ho passato tutta la giornata in ufficio. Avevamo un sacco di cose da fare per portarci avanti con il lavoro di settembre. Dalle 10 alle 18 con una capatina al centro commerciale a ora di pranzo per prendere l'inchiostro per le stampanti e fare un pranzo veloce. Una galoppata diversa dalle solite. Oggi c'era mia sorella in ufficio e tutto mi è sembrato più bello. Mi ha fatto piacere vederla in azione insieme a me e a mio padre. Un quadretto perfetto che non vedo l'ora diventi la normalità. Non tanto per l'attività, ma per il gusto di vedere tre quarti della mia famiglia insieme. Vicini. Mia sorella è diversa da me, io nonostante tutto resto introverso, mentre lei è più sfacciata e decisa. E fa da perfetto collante tra me e mio padre. Chissà cosa mi succede in questi giorni, che mi emoziono per nulla. L'altro giorno per esempio sono stato nella nostra casa di campagna, i miei stavano la da qualche settimana in completo rilassamento. Con mio padre che come un bambino piccolo giocava con la ruspa (?!?) spostando pietre e spianando strade e mia madre a cucinare, pulire e lavare la casa. Quella casa è un continuo costruire e sistemare. Beh, insomma salgo su a casa con mia sorella per mangiare tutti insieme, dopo pranzo prendo il quod (moto a quattro ruote) e vado a fare un giro per le terre e i boschi li intorno. Proprio dietro casa mia ci sono i resti di un antico borgo italico con tanto di chiesa, ma sono solo pietre a terra, niente di eretto. Un bel giro con un bel sole e come torno immancabilmente mia sorella vuole fare lo stesso ;) ma non ho la mia stessa dimestichezza col mezzo e fa solo qualche giro in tondo. Mia mamma scende e mio padre seduto su un muretto scatta qualche foto a mia sorella. Beh, quel momento mi ha colpito. Mi ha colpito la bellezza di mia sorella e il suo sorriso. Ma quello che ha catturato la mia attenzione è stato più che alto mio padre. Se ne stava li a scattare foto vestito con una camicia agghiacciante presa a non so quale Planet Hollywood in giro per il mondo. Forse in spagna, non lo so. Con i jeans impolverati e un paio di scarpe di cuoio lucido marrone che usava per lavorare e adesso ci monta e smonta la casa, ci lavora la terra e ci va in ruspa!!! Per metà panzonebuontempone con tanto di camicione colorato, per metà cow-boy. Poi ultimamente si è pure rasato i capelli a zero! Ogni tanto mi sembra di vedere Johnn Locke! Eh eh eh. Sto facendo un indigestione di Lost in questi giorni.
Credo sia arrivato il momento di cominciare la serata. Mi tocca cantare. ; )))

E abbiamo fame di quella fame...

Pier Piero Tondelli sosteneva che l'unica scrittura possibile era la cosiddetta scrittura emotiva. L'esempio di un tipo di espressione che non può permettersi il pudore della propria emozione. Deve anzi consentire all'urgenza che la provoca di superare per importanza la qualità tecnica della frase, del lessico scelto, della punteggiatura relativa.
Kerouac stesso è stato un esempio evidente di quella ricerca di purezza emotiva proprio nella scrittura. Credo che non sia stato un caso che il suo stile venisse accusato da più parti di ridursi a essere un semplice battere a macchina. Un'accusa così forte è la testimonianza di una forte emozione provata anche quando negativa. Quindi la testimonianza che l'intenzione di Kerouac era comunque realizzata, e la sua scrittura era riuscita. Tomas De Quincey sosteneva che la letteratura emotiva è una letteratura di potenza e poi divideva la letteratura stessa in due grandi gruppi: letteratura di conoscenza e letteratura di potenza. Concludendo poi che, mentre la prima sparisce e invecchia senza lasciare tracce, la seconda esiste finche dura la lingua. Louis-Ferdinand Céline diceva "il mio metro emotivo prende su tutto. I miei libri prendono su tutto". Aggiungendo poi che il suo obiettivo era restituire tutta l'emozione del linguaggio parlato attraverso il linguaggio scritto.
Tornando a Tondelli, per finire finalmente con le citazioni, chiudeva un suo breve testo sulla scrittura con queste parole: "il testo emotivo fotte l'inconsolabile solitudine di essere al mondo".
Una conclusine forse eccessivamente romantica e che addirittura può sembrare paradossale, visto che leggere e scrivere sono attività notoriamente solitarie, ma nella realtà una conclusione che ci riporta al punto di partenza, cioè alla necessità di una forte circolazione delle emozioni, come autori e come lettori. Come esseri umani.
La mia personale esperienza mi ha fatto maturare una tesi, ovviamente altrettanto personale: la canzone ha l'ambizione di perseguire lo stesso modello di purezza emotiva.

In questa grande noia io ti vorrei...

venerdì 18 agosto 2006

14 agosto - Ho le palle a terra! Mamma mia. Una giornata grigia e non solo per il mal tempo e per la grandine. Un giro veloce in un centro commerciale e poi al centro di Pescara per andare a vedere le bancarelle dei soliti andini, cinesi, pakistani e chi più ne ha più ne metta. Mi chiedo perchè si ostinano a mettere su quei cd con le canzoni suonate col flauto di Pan. Chi è il folle che li compra? Perchè esiste "Io vagabondo" col flauto di pan? Perchè esiste "Tanta voglia di lei" col flauto di Pan? E perchè esiste "4 amici al bar" di Gino Paoli col flauto di Pan? Maledetto Pan e il suo flauto del cazzo. Qualcuno potrebbe dire che sarebbe il caso di chiamare un paio di amici e passare questi giorni prima di ferragosto insieme. Certo, ci avevo pensato anche io. Peccato che "Gli amici" sono tutti nel Salento e qui chiudo l'argomento. Sotto la palma quindi solo qualche povero Cristo che comunque non si fa sentire nemmeno sotto tortura. Potrei chiamare io? Potrebbero anche chiamare loro! E allora a casa a vedere Lost, che comunque volevo rivedere, insieme Elena (perfortuna almeno lei c'è) e a mangiare le Insalatissime Rio Mare (con la vaschetta e l'isi pill!!!) perchè ho rimesso su giusto un paio di chili. Che ferragosto del cavolo. Che estate del cavolo?! Non esageriamo, comunque basta, non voglio più vedere e sentire nessuno. Uff! Faccio per cavoli miei che mi diverto di più. Una vera manna dal cielo sono le serate che fortunatamente sto facendo. Due volte a settimana sono presso un residence/albergo a Roseto, vicino Pescara, e faccio il mio tranquillo pianobar. Le ultime serate sono proprio delle bellissime serate. Non lo dico per vantarmi, anzi. In questo continuo successo sul bordo piscina c'è una componente prettamente malinconica. Forse tutto quello che ho da dare invece di darlo a chi mi conosce e che non c'è, lo do a chi non mi conosce e viene da queste parti in vacanza. Ecco che conosco e mi ritrovo a parlare con padri di famiglia, ragazzini, belle donne e signori anziani e stravaganti e di trovare quello che Masini ha definito in una sua ennesima canzone, sconosciuta ai più, "Il gusto di esistere". Lo scambio di esperienze e pensieri in questo caso con chi è lontano da me. Vorrei non sprecare questi giorni d'estate, ma il solo momento che mi sembra ben speso lo trovo proprio alla fine di queste serate fantastiche, a chiacchierare tra una bibita e un sorriso. Che poi altro che Masini. Ultimamente sono vittima di una "Baglionite" acuta. Mi sono preso un libricino che parla della sua vita artistica analizzando le sue canzoni cronologicamente fino a oggi. E per colpa di questo libricino non faccio altro che alscoltare le sue primissime canzoni, quelle più semplici, quelle timide ma gridate, un po isteriche ma sincere. Riscoprendone per l'ennesima volta la bellezza. E sempre di più si fa largo nella mia mente l'idea di prendere finalmente lezioni di chitarra. Per acquisire quella scioltezza nelle mani che con la chitarra proprio non ho. A settembre si ricomincia. Una promozione sul lavoro, una casa da arredare e poi di nuovo in palestra a sudare e come dessert, le lezioni di chitarra. Ho proprio voglia di viverlo questo nuovo anno...



17 agosto (Prima mattina) - Ferragosto è passato e come tutte le ricorrenze di questo genere e la smania di come e dove passarlo è andata via. Questa mattina mi sono svegliato troppo presto per uno che è in ferie. Le otto del mattino in effetti sono l'alba per chi si è svegliato come minimo alle undici negli utlimi giorni. Nonostante la colazione a base di cereali l'occhio mi cade ancora, e sto pensando a qualcosa da fare per poter impiegare meglio la mattinata. A volte mi ritrovo con tante, troppe opportunità di svago e/o di impegno che non sapendo da dove cominciare è come se non avessi niente da fare. Sto guardando Magnum P.I. su rete quattro, un telefilm che mi ha sempre appassionato fin da piccolo, ma che non sono mai riuscito a vederne una puntata fino in fondo. Mi ricordo di quando mi svegliavo la mattina e invece di andare a scuola rimanevo a casa con mia mamma che faceva le pulizie e cucinava e io sul divano che sonnecchiavo tra una batteria di pentole, Magnum e un materasso della eminflex. Giorni passati a dividere il cielo dal mare... proprio come oggi. Infondo non è cambiano nulla.


17 agosto (Primo pomeriggio) - Sono ancora a casa visto che questo tempo non lascia filtrare nemmeno un raggio di sole. Eppure la voglia di andare al mare, farmi il bagno, prendere il sole e giocare col freesbee ce l'ho eccome. Anzi vorrei tornare a leggere sotto la palma un bel fumetto di quelli come dico io. Invece nulla, va beh. Allora questa mia reticenza al fumetto che non mi fa leggere nulla in queste ultime settimane, la sfogo con i libri. E dopo Baglioni, ho letto "La via Emilia e la dura legge della musica" di Gianluca Morozzi, autore che ho conosciuto con "L'era del porco" un libro divertentissimo che mi ha consigliato l'amico Massimo. Il libro parla della musica in Emilia, una specie di trattato molto poco serio sul fiorire di tanta musica in questa ormai mitica regione. Mecca tutta italiana di gran parte della musica del nostro bel paese. Come se fosse una grande liverpool bealtesiana, un calderone sempre sul fuoco pronto a sfornare artisti insuperabili così come biechi mercanti di musica. Carino, con delle punte di vera comicità surreale. L'altro giorno mentre lo finivo leggevo la storia del Batterista trasparente e del Tetro ragioniere e ridevo come uno scemo. Finito il libro che faccio? Ne ho subito pronto un altro altrettanto interessante per me. Vivere a orecchio - Luciano Ligabue si racontata da Riccardo Bertoncelli. Un libro intervista che racconta la storia di questo Rocker di Correggio e di come è arrivato al successo. Senza indorare al pillola o toni epici, ma con gli alti e bassi di una carriere vissuta sempre di faccia. Una vita da mediano in tutto e per tutto.

Volevo dare una comunicazione di servizio. Ho ripreso a scrivere. Non su questo blog, ma sui miei taccuini. Anzi ne ho preso uno nuovo, diverso da quelli precedenti proprio per sottolineare il taglio col passato. Un bel Moleskine nero a righe. E nel giro di poche ore ho gia scritto diverse cosette. L'importante comunque era tornare in pista, e credo sia merito di Elena se tutto questo è accaduto. Molto più di quanto lei possa immaginare. Adesso si monterà la testa a 3000!! C'è una storia che devo ancora raccontargli e appena farò ordine nella mia mente gliela racconterò. (Non cominciare a chiedere e a rompere altrimenti non ti racconto nulla!!!!) Una storia che non conosce nessuno, se non i diretti interessati e parla di un misterioso taccuino dalle pagine blu.

Notti e quante notti amore...

sabato 22 luglio 2006

Non so se è una cosa normale, ma mi piace osservare e godermi un momento come se fosse una sorta di film, come se fossi in un film. Sono tornato da poco a casa. E' la fine di una serata tranquilla passata tra una pizza e un locale sul mare e un seguito di quelli che ci si può facilmente immaginare. Come rientro mi sparo in gola una bottiglia d'acqua fresca e mi affaccio al terrazzo della cucina per godermi un po d'aria fresca. Non so se è così anche in altre zone di Pescara, ma qui sul mare c'è sempre questa arietta nelle notti d'estate. Piena di mare e di sale tanto da farti tornare alla mente e al palato quella cena di pesce di qualche tempo fa. Sono quasi le cinque e vedo dei ragazzi avvicinarsi alle proprie macchine. Un gruppetto prende quella lancia Y, un altro va verso una macchina che non riconosco da quassù. Poi c'è una coppia che sale su una Smart blu. Lei mi sembra molto carina tra parentesi. Forse è un momento inutile, senza particolari significati e retroscena, ma è un bel momento tutto qua. Mi piacerebbe addormentarmi tra le piante della terrazza sul lettino da sole, ma so che domattina avrei seri problemi di deambulazione oltre a un mal di gola da paura. Allora scelgo di avviare il mac e scrivere questo che mi sta passando per la mente. Ma non sarebbe un gran bel film se non lo facessi con classe. e allora avvio un piccolo programmino di scrittura che non fa altro che rendere lo schermo tutto nero, pronto per essere riempito da caratteri verdi. Come i monitor dei primi personal computer. Quelli che non avevano cartelle e finestre. Una chiusura di serata decisamente vintage. Ah, dimenticavo che iTunes prende random dei pezzi uno più azzeccato dell'altro. A volte penso che questo programma abbia una propria anima e che capisca cosa sarebbe meglio pescare per ogni diverso momento. Questa è un pò la follia e il feticismo di chi è uno schiavo Apple e voi servi del vecchio Bill non saprete mai di cosa sto parlando fino a quando non farete il salto e non sposerete al mela hippy multicolore della california. Beh, adesso credo possa bastare. Domani è domenica e voglio gustarmela tutta. Notte a tutti.

Chissà se lo sai

lunedì 17 luglio 2006

Ti ho guardata e per il momento
non esistono due occhi come i tuoi
così neri, così soli che
se mi guardi ancora e non li muovi
diventan belli anche i miei
E si capisce da come ridi che
fai finta e che non capisci, non vuoi guai
ma ti giuro che per quella bocca che
che se ti guardo diventa rossa
morirei.
Ma chissa’ se lo sai?
ma chissa’ se lo sai?
forse tu non lo sai
no, tu non lo sai.
Poi parliamo delle distanze, del cielo,
e di dove va a dormire la luna quando esce il sole
e di come era la terra prima che ci fosse l’amore
e sotto quale stella, tra mille anni, se ci sara’ una stella ci si potra’ abbracciare?
E poi la notte col suo silenzio regolare
quel silenzio che a volte sembra la morte
ma mi da il coraggio di parlare
e di dirti tranquillamente,
di dirtelo finalmente
che ti amo
e che di amarti non smettero’ mai.
cosi’ adesso lo sai, cosi’ adesso lo sai.

Vivo un equilibrio instabile...

Sulla strada,
l'aria entra ed esce dalla mia macchina e mi porta il saluto degli alberi che smaniano al mio passaggio. Una chitarra suona una vecchia canzone e il suo autore ne tratteggia le parole. E come lui non conosco paura, rido e salto sopra i pezzi di vetro, spezzo bottiglie e sorrido perchè ferirsi non è possibile, morire meno che mai e poi mai. Ecco il segreto della musica. Si svela in silenzio tra il verde delle foglie al vento e il caldo dell'asfalto assolato. Avrei proprio voglia di inventare qualcosa, di soffiare sulla mia creatività e sentirmi speciale. Istinto ammaestrato, solitario e visoniario.

Notti magiche, inseguendo un gol...

mercoledì 5 luglio 2006


Replica pallone mondiali Germania 2006 25 € con Mastercard.
Maglia Nazionale Italiana 65 € con Mastercard.
Rifilare due pappine ai tedeschi, in casa loro, con lo stadio che fischia l'inno nazionale italiano, e con i giornali che ci danno per parassiti, mafiosi e che disprezzano la pizza...
Beh, non ha prezzo!

Forza Italia!

mercoledì 28 giugno 2006

Io sempre lo stesso più grigio ma non domo...

Ieri avevo molto blue dentro di me, subito sfumato nell'azzurro più bello che conosco ; ) certo però di aver trascurato un aspetto fondamentale. Qualche anno fa me è capitata una cosa strana e sconvolgente. Ma per raccontarla ho bisogno di tornare molto indietro nel tempo e precisamente ai tempi dell'Istituto D'arte. Scuola mitica che rifarei per altri cinque anni da capo e poi ancora altri e cinque. Li conobbi un ragazzo appassionato di fumetti. Un tipo simpatico con cui ho fatto subito amicizia, io leggevo i fumetti gia da un po ma solo roba italiana, tipo Dylan Dog eccetera. Beh, lui mi iniziò al fumetto americano raccontandomi intere saghe degli X-Men, fumetto della Marvel Comics da anni al vertice delle vendite e vera e propria soap opera a fumetti, convincendomi e plagiandomi oserei dire, nel comprarne un numero. Da li mi sono scatenato e ho cominciato a leggere di tutto, superando in follia l'amico di letture. Il bello che a noi i fumetti non ci piaceva solo leggerli, ma anche inventarli. E cosi bruciavamo pomeriggi interi creando nuovi e improbabili super eroi. Lui li disegnava io cercavo di colorarli e insieme ne tracciavamo le origini. Che tempi ragazzi. Ricordo ancora l'odore di quei pomeriggi, l'odore della sua vecchia casa... tutto.

il destino però ha voluto mettermi alla prova (forse come John Locke?) e dentro di me sapevo che prima o poi sarebbe arrivata la soluzione a tutti i miei perchè. Per motivi che ancora adesso non conosco la nostra amiciza si interruppe bruscamente. Dall'oggi al domani, senza spiegazioni e senza appello. Forse uno dei momenti più brutti della mia vita. Una mattina mi recai a casa sua per andare a scuola come tutte le mattine. E lui era li, in cucina, immobile e con lo sguardo severo. Se non ricordo male lui disse poco perchè c'era qualcun'altro che parlò per lui. Me ne andai con la coda fra le gambe.

Cammino come un dissidente un deragliato un disertore, senza nemmeno un cappello o un ombrello da aprire, con il cervello in manette e dico cose già dette e vedo cose già viste. I simpatici mi stanno antipatici e i comici mi rendono triste, mi fa paura il silenzio, ma non sopporto il rumore...

Per anni ho evitato il suo sguardo inquisitore sentendo che ero io ad aver ragione ma senza provare nessun rancore, nonostante le pesanti conseguenze che questo fatto ha avuto sulla mia vita e suoi miei rapporti con gli altri. Sarebbe arrivato il momento, cazzo doveva arrivare. Il tempo nel frattempo faceva quello che doveva fare e i pomeriggi si sono trasformati dalla fantasia al blue. Ho passato pomeriggi interi ad ascoltare musica e a suonare. Se ci ripenso mi sembra di aver attraversato un intero deserto tra miraggi e sete. Nel cammino ho visto visi e voci di chi ho amato prima o poi andar via e forse proprio in questo si compiva il primo segno del destino per quello che sarebbe accaduto dopo. Se cerco di collegare ogni singola persona che ho incontrato con quello che mi hanno dato e preso, riesco a tracciare un percorso ben difinito. ognuono di loro mi ha dato gli strumenti giusti per poter affrontare l'inevitabile finale. Ho scambiato oggetti per poi averne degli altri che mi permettessero di raggiungere un luogo dove avrei trovato qualcosa o qualcuno che mi avrebbe madato a cercare chissà chi. Andare per adare, col segreto di una meta e col gusto del viaggio. Fino a una mattina di fine estate.

Entro in fumetteria per prendere la mia dose quotidiana di fumetti. Giro un po tra gli scaffali cercando qualcosa di interessante da leggere e come in un film, dall'altra parte dello scaffale lo vedo. E' li che cerca anche lui i suoi fumetti. Io sono dietro di lui e sorrido notando che dagli X-Men è passato a leggere Dr.Slump e Arale, un manga giapponese. Ma vi rendete comto!!! Ero stranamente sereno, nessun segno di agitazione o preoccupazione. Avevo affrontato di tutto prima di quel momento, mostri e draghi blu ; ) e di certo avrei potuto gestire una situazione come quella in cui ero deciso a cacciarmi.
Gli dico da dietro testuali parole: Non dirmi che dagli x-men si passato a leggere Dottor Slump e Arale?!? Con tono quasi da sfottò sapevo di essermi giocato tutto nell'unico momento di contatto, dopo ben sette anni di rottura dei rapporti. Ma il bello forse stava proprio li.
Il seguito è proprio quello che ci si aspetta da una storia del genere. Da quel momento il cerchio si è chiuso come se il tempo non fosse mai passato. In quel momento ho capito diverse cose.
  1. Quel giorno ho sentito passare la mano di Dio.
  2. Posso fare tutto (Non ditemi che non lo posso fare)
  3. Che se sento di avere ragione, beh... ce l'ho ; )))))))))))
L'altro giorno mi viene a casa con una sorpresa. Mi regala un disegno che ha fatto per un concorso che nonostante le ripetute sconfitte continuiamo a sostenere. Forse perè questo concorso sostiene il ricordo di tutti quei pomeriggi passati a sognare.

Ti voglio bene amico mio. Te ne vorrò per sempre.

Tempo che passi come una ruspa...

lunedì 12 giugno 2006


... sul mondo e sulla mia pelle, tempo che non mi lasci il tempo di capirci un bel niente, tempo che non hai pietà. C'è elettricità nell'aria, come prima di un temporale? Tutto è silenzioso eppure energie invisibili sono all'opera per cambiare tutto e niente e io non sono in grado di decifrare questi cambiamenti. Le persone che vedo o che vedevo le ritrovo mescolate come un mazzo di carte. Ma non so le regole di questa partita. Sarà questo clima che si riflette su di noi. Forse il troppo caldo ci rende ancor più impassibili e svogliati del solito. Ci passano le palle davanti e non le raccogliamo? Come il maledettissimo Del Piero? Sarà, ma mi rifiuto di far finta di nulla. Stavolta però non voglio agire d'istinto, semmai voglio costruire l'azione al meglio delle mie possibilità, tanto per continuare sulla metafora calcistica. Ho capito di cosa ho bisogno e non mi vergogno certo a dirlo. Voglio essere amato ed essere libero di amare. Una donna come un amico. Voglio che i rapporti che ho con le persone non siano inutili. Non voglio le frasi di circostanza e i salutinibacettieiciaocomestai, ma qualcuno che voglia stare con me perchè con me ci si trova bene. Sono stanco dei sotterfugi degli sguardi. Di chi non spiccica una parola e una lira in dietro. Sono stanco di dover stare attento a quello che dico per non rischiare di smuovere ciò che andrebbe smosso e farla finita una volta per tutte. Sono stanco di chi racconta sempre le solite favolette per dimostrarsi e dimotrare qualcosa quando basterebbe essere solo se stessi, nel bene e nel male. Sono stanco di tante cose e vorrei parlarne con ognuno per confrontarmi. Sul serio vorrei poter risolvere questo mio stato d'animo con tutti ma non credo sia possibile. C'è chi sulla menzogna ci ha costruito il suo stile di vita e mi sentirei dire la frase giusta con il tuono di voce giusto e anche l'occhietto lucido al punto giusto. E forse in ogni caso farei la parte della pecora nera e un mobbing clamoroso si abbaterebbe su di me.
Beh, io me ne frego e ho cominciato a coltivare il mio orticello dove tutti siete invitati, l'unico prezzo da pagare è la sincerità.

Come se fosse il mio girono perfetto...

giovedì 25 maggio 2006

Sono in giro con la macchina e ho troppi soldi in tasca per meritarmeli tutti. Non fa freddo e l'aria è fresca quanto basta per poter abbassare tutto il finestrino e lasciar penzolare il braccio. Ho il piede stanco buttato sull'accelleratore, vado a cinquantatre fisso mentre faccio sotto e sopra per la riviera da casa mia fin nel sale e nel sud. Capital mi coccola con una canzone della bertè che mi ricorda quel progetto anni 80 che mi balena da qualche giorno in testa. Sono inerte e contento di fronte alla luna che sembra una gigantesca moneta nel cielo. Ho appena fatto l'amore. E' una sensazione strana quella che provo adesso...
restiamo poi / nudi e più spogli di chi è nudo
e il letto è un nido caldo nella giungla / e la speranza è una notte troppo lunga
e non abbiamo neanche un volto / e non abbiamo un corpo
e tutto è sciolto
nei muscoli / lasciati senza forza
due pugili / sfiniti che si abbracciano
e il gusto è scorza / di un frutto di savana
un fiume asciutto i nostri fianchi / sassi stanchi e sguardi bassi
smorfia gitana

...ma no, questa volta nemmeno Claudio riesce a descrivere precisamente quello che sento. Sono ancora in giro per la pineta d'annunziana e scatto delle foto col cellulare dalla macchina in corsa. Fotografo le macchine che mi vengono in contro e alberi e oggetti in movimento mentre sono rischiarati dall' alba. E' un bel momento e me lo godo tutto e chissà perchè Capital mi parte con il Liga e la sua vita da mediano e anch'io come lui sto qui, finchè ce n'ho sto qui.

Ma che bella giornata di sole...

domenica 7 maggio 2006


Iniziava così una bella e vecchia canzone di Venditti e oggi è proprio una bella giornata non c'è che dire. Dopo quello che mi sono mangiato ieri sera (una fiorentina da un chilo e due) oggi ho deciso di fare digiuno, ozierò sul letto sfogliando e leggendo i fumetti che ieri mattina ho acquistato al Teramo Comix e poi verso le tre del pomeriggio andrò a Francavilla al mare per stringere i rapporti con una Agenzia molto attiva nella organizzazione di eventi e concerti, la Events 365. Per questa estate mi sto muovendo molto bene, oltre alla Events 365 sto gia collaborando con una giovane ma seria agenzia che si occupa prevalentemente di animazione turistica nei villaggi e alberghi senza contare la collaborazione con le vecchie agenzie che possono darmi qualche altra opportunità di guadagno/divertimento. Perchè se faccio tutto questo è proprio per divertimento visto che sarà comunque un impegno abbastanza importante. Non tutti sarebbero contenti di impegnare tutta l'estate lavorando quasi tutti i giorni. Poi magari non riesco a fare nulla di tutto quello che si prospetta, ma almeno ci provo.
Sarà il fatto di andare a vivere da solo, o forse solo una presunta maturità, forse solo anagrafica, ma come dicevo in qualche post precedente ho voglia di fare tante cose. Sono mentalmente positivo e motivato anche se una nota stonata c'è, anzi c'è sempre stata e non riesco a capire come eliminarla o armoniazzarla per sfruttarla in maniera positiva. Sono solo. In tutto questo sono da solo. Posso contare solo su me stesso e nessun altro. Io che credo fortemente nel valore dell'amicizia ma non ho nessuno che condivide con me certe esperienze. Per esempio il gruppo che ho cercato ostinatamente di portare avanti in quest'ultimo anno, i Pineapple, è morto senza troppi clamori senza un vero perchè o un vero motivo. Apparentemente. Oppure so perfettamente il perchè si è creata questa situazione ma faccio finta di non vedere. Una cosa è certa, mi ritrovo come al solito da solo. Possibile che non riesca a creare o a formare un gruppo di amici che vuole suonare insieme? Possibile che debba scontrarmi con invidie e gelosie varie, quando il mio intento è solo quello di stare tutti insieme allegramente, con un occhio al profitto ma con il cuore nella musica? Forse sono talmente stronzo da non riuscire a stringere i rapporti giusti, c'è qualcosa in me che è sbagliato.... non so che pensare. Poi cinicamente penso che il mondo va proprio così. Che a nessuno gliene frega di nessuno. Che siamo tutti un po arrivisti ed egocentrici e che per trovare un sentimento puro bisogna cercare e scavare a fondo. Ma non può e essere così, non lo accetto. Io sono forse l'esempio lampante che la musica NON E' aggregazione! Per me è un coltello nel cuore che si rigirira ogni secondo. Questa estate, se tutto va bene, girerò l'italia facendo una settimana in Toscana, una in Calabria e lavorando/divertendomi qui in Abruzzo. Potrei farlo con qualcuno, avrei potuto farlo con i componenti dei Pineapple, ma se uno è troppo perso nei fiumi dell'alcool per pensare (con lui ho commesso un grosso errore di valutazione, perdendo un sacco di tempo), l'altro è troppo impegnato a non salutare oppure a farlo a mezza bocca a non dire o a non scambiare quattro chiacchiare ma neanche per un consiglio o parere, magari sulle sue nuove opportunità musicali o qualsiasi altra cosa. Scusate lo sfogo ragazzi, anche se so che non porterà a niente ma a volte ne ho bisogno e non ho nessuno con cui farlo. E' l'unico modo che ho è scrivere su questo dannato blog. Forse mi attirerò altre antipatie, ma non posso e non voglio lasciar scivolare le cose in questo modo. A volte lo so, potrei farmi i cazzi i miei ed evitare di dire certe cose, innescando polemiche e cose varie, ma non riesco a rimanere zitto di fronte all'ipocrisia. Poi divento sarcastico, pesante, e rompi palle, ma lo faccio per smuovere le acque, per vedere e mettere a nudo le persone e sicuramente il risultato è peggio del rimedio, lo so. Ma a volte lascio da parte l'esperienza e mi affido all'istinto. Comunque adesso basta. Voglio godermi il sole che entra nella mia camera onorandolo con un po di pianoforte. Se c'è una cosa che amo particolarmente e suonare il piano con la finestra aperta, di giorno di sera, l'importante e che sia aperta.

Sono fortunatamente un inguaribile ottimista.

So long. ; )

Little child

venerdì 5 maggio 2006

Che faccio scrivo adesso dall'ufficio, dopo una giornata piena e intensa oppure stacco tutto e scrivo da casa e poi pubblico lunedì? Se non tolgo Walter Savelli che suona il piano mi sa che rimango qua fino a stasera. Ho acquistato il suo ultimo EP su iTunes proprio l'altro giorno. Fantastico!
C'è anche una rivisitazione di un pezzo di Baglioni tratto dall'album Oltre. E' una sorta di medley al piano dove altre melodie, sempre di Claudio, si intrecciano col tema primcipale che è appunto Tienammente.

Basta, adesso clicco su pubblica post.

PS
A proposito di Claudio Baglioni, ma avete visto l'ultima puntata di Free Music Live dedicata a Elisa? Si? No? Non importa, io sono innamorato di Elisa. Quasi quasi l'otto luglio vado al raduno. Ciaooo...

Laggiù nel paese dei tropici...

sabato 29 aprile 2006

Cambiamo tono e registro. Mi dispiace vedere che si organizzano sempre le stesse cose con delle formule ormai blindate. Forse sono le coscienze a essere blindate oppure non c'è la cultura, la mentalità, la voglia o la possibilità di fare e/o creare qualcosa di nuovo. Ripensando alla mitica festa di primavera mi viene da tracciare un solco per quello che è accaduto dopo. In quella festa ho visto la partecipazione di tante, diverse persone che si divertivano a dare una mano per creare qualcosa di bello. C'era chi ovviamente pensava al bar, chi a contattare un dj, cho a portare gente, chi a creare un segno distintivo e allo stesso tempo di appartenenza (magliette) chi decorava la il luogo della festa e gli invitati con i fiori, chi girava le immagini di questo divertimento e chi dava semplicemente dava una mano a spostare o a trasportare qualcosa. Cosa vedo adesso? Purtoppo vedo solo una telefonata (il dj), il bar, che magari rischia di non essere attrezzato al meglio per mancanza di fondi sia ben chiaro, non per mancanza di impegno e qualcuno che porta la gente. Finito. Questo è lo spirito del CFLM? Spero di no altrimenti sarà una noia mortale col passare del tempo. Non vedo l'unione nel fare le cose, la partecipazione corale di amici che si conoscono da una vita per creare una serata bella. Forse d'estate la motivazione generale sale perchè fa caldo, si ha voglia di uscire di ballare, di divertirsi e sarebbe un delitto non fruttare l'estate per riunirsi. Ma perchè non provare a offrire qualcosa di diverso? Perchè non disiderare qualcosa di nuovo sia per chi organizza che per chi viene invitato? Ma i ragazzi del anni sessanta e settanta si diviertivano così? Forse, ma c'erano anche desideri diversi. So che nel comitato c'è chi scrive, perchè non leggere qualcosa durante una festa. So che nel comitato c'è chi suona strumenti particolari e quindi perchè non ascoltare un bell'assolo. Magari nel comitato c'è chi conosce certe erbe che potrebbero essere bruciate per dare un odore alla festa e non sto facendo allusioni alle droghe. Perchè non condire il tutto con la musica giusta, con l'alcool giusto. Perchè magari non trovare su internet qualcuno che produce rhum su qualche isola tropicale e provare a ordinargli un paio di casse. Perchè non creare una bevanda o una serie di bevande nuove ipiche del comitato. Perchè non dire alle persone di venire a una festa che non hanno mai visto in vita loro? Perchè non dare libero sfogo alla fantasia e alla possibilità di creare qualcosa di nuovo. Perchè porsi dei limiti?

E cribbio ; )

Povero me, povero me...

mercoledì 26 aprile 2006

PARTY ESCLUSIVO The Office #01 (vuol dire che ne faranno degli altri!) Cavolo ci sono i Makiller, no dico, i Mamakiller!!!! Non vedo l'ora di venire a questa nuova festa dove potrò bere quanto voglio e stare ubriaco con i miei amici di sempre! Perchè questo è lo spirito dell'amicizia. Se poi penso che potrò vestirmi da impiegato allora il mio divertimento salirà proprio alle stelle. Non vedo l'ora! Domanda, ma chi non ha mai lavorato in vita in sua dove lo trova un vestito da impiegato?
Beh, ragazzi, citando Corrado Guzzanti in una delle sue innumerevoli maschere comiche posso solo dire "C'è grossa crisi!" Approfitto di questo ennesimo sfogo per sottolineare lo schifo che ho letto su cflm.it riguardo alla mia critica sull'ultima fantasmagorica festa da loro organizzata.
Sicuramente nata sotto una cattiva stella e senza la presenza di due colonne portanti del cflm, ma comunque povera di idee. Comitato sopravvalutato, qui lo dico e lo ripeto!

Ma mi faccia il piacere!

Il fiore

giovedì 20 aprile 2006

C'è una parte di me / che non si scolorirà
è l'essenza di te / partita venti anni fa
che mi abita / consolandomi quando sanguino
che mi sradica / dai tentacoli della mia follia
e mi naviga / verso l'isola di quelle come te
C'è una parte di me / che sempre perdonerà
le mie false preghiere / e questa mia infedeltà
non mi giudica / ma si limita a proteggermi
mi rimprovera / quando intossico
la mia anima
quando naufrago / dentro il panico
e non respiro più

E' questa parte di me
che vive ancora di te

Che mi libera / dai miei incubi
infrangibili
quando supero / ogni limite
inconfessabile
e quando vomito / questo inutile
bisogno che ho di te

E' questa parte di me
che ho ereditato da te.

le favole non esistono ma i miracoli forse accadono...!

Provo una certa rabbia, una rabbia positiva però. Non distruttiva, ma motrice, che mi spinge alla reazione, a cercare di riemergere da una situazione di stallo che il mio animo sta vivendo da un po di tempo. Una rabbia che graffia per il puro gusto di graffiare, per non rimanere inascoltata, per farsi sentire e lasciare un segno. Una vera primavera. Sono incazzato, ma nel modo più bello che conosco. Ho voglia di qualcosa in più, ho voglia di prendermelo, di cercarlo e di combattere per averlo. Ho voglia di costruire e di sentirmi di nuovo re di un nuovo impero. Ho voglia di riscatto dal grigio e di un colore diverso per ogni secondo della mia vita. A torso nudo e denti serrati per spaccare il vetro e uscire dall'agguato perenne. Un po come Quando tu metti in moto...

Tempo che passi...

martedì 4 aprile 2006

Per un abitudinario come me, fare dei cambiamenti dovrebbe essera un trauma, eppure mi scopro sempre più proteso verso il miglioramento che all'immobilita del mio pensiero. La stagione che sto vivendo mi pone difronte a delle sfide difficili, alcune belle come l'andare a vivere da solo, altre meno. E non so se sia giusto parlarne con qualcuno. Ho un po di casini molto personali che non sono ne di facile spiegazione ne di facile soluzione. Un gioco molto duro da vincere. Ultimamente mi scontro spesso con l'immaturità e il cinismo, l'ipocrisia e l'odio delle persone che per certi versi sono costretto a vedere. Mi viene voglia di menare le mani su qualcuno ma fortunatamente la fit boxe mi aiuta proprio in questo. A tornare a casa e restare calmo. Forse sto sviluppando anch'io quel crudele cinismo, quella sottile iposcrisia che tanto odio. Forse per preservare qualcosa di me. A volte penso a quello che ho dentro, che ognuno di noi ha dentro, come a un bambino, e penso di doverlo proteggere da immagini, parole e situazioni che lo cambierebbero per sempre. Di mettere a riparo una sua verginità d'animo che sarebbe irrimediabilmente compromessa dallo schifo del mondo. A volte mi sento così. Un soldato che protegge l'ultima infinitesimale parte vergine di se stesso, dagli attacchi e dalle bombe.