Je n'ai pas peur de la route faudrait voir, faut qu'on y goûte. Des méandres au creux des reins et tout ira bien...

sabato 26 febbraio 2011

Sono ormai diversi giorni che il vento imperversa su questa piccola città e non ho ancora capito perchè. Non ho capito se spazza via o porta con se novità, so solo che fa freddo.
Forse sta rimescolando le carte per servire una nuova mano.
Io penso sia venuto a pulire e levigare i rami secchi degli alberi per prepararli alla bella stagione.
Lo sapete che nell'occhio del ciclone c'è la calma piatta? Io mi sento proprio li, nel centro esatto di un caos che smuove cose che non dovrebbero essere toccate.
Oggetti, ricordi e fatti si mescolano davanti a me tra passato, presente e futuro dando un senso di indefinito a questi giorni.
In mezzo a questo vento, tra un cielo azzurro cartolina e le distese verdi che vedo nei tanti chilometri fatti con la macchina, c'è un sole al tramonto che ha un sapore apocalittico... eroico...
...e nonostante tutto, così come un sasso crea cerchi in uno stagno, un sorriso si apre sul mio volto.

E mi scappa da ridere...

domenica 20 febbraio 2011

Autoritratto
Ci sono state giornate sicuramente più belle, con un sole più allegro e colorato di quello di oggi, eppure mi pare di sentire il suono che questo pianeta fa girando intorno a se stesso da sempre e pensare "ma che bella giornata".
E' una domenica tonica, piena dei colori che sto tirando fuori da diversi giorni.
Sento l'esigenza di scrivere, di disegnare qualcosa su un foglio di carta, di giocare con le immagini e ovviamente suonare. Sempre suonare.
Ho le porte aperte e cerco la connessione con il prossimo.

And maybe i'm too young, to keep good love from going wrong...

venerdì 4 febbraio 2011

Ho dovuto farlo, ho dovuto aspettare che passasse perchè fino a due giorni fa ero ancora sotto l'effetto del tuo sorriso e non avrei potuto scrivere niente di sensato.
Ho passato una notte inquieta dopo l'ultima sera che ci siamo visti. Mi sono smarrito nel letto, ti ho pensata, ti ho sognata, ti sei svegliata insieme a me il mattino seguente e avevo ancora stampato sulle braccia il sapore del nostro abbraccio, l'odore dei tuoi occhi lucidi, il suono delle tue mani tra le mie...
Ho dovuto aspettare, cercare di ragionare per non cedere alla tentazione di chiamarti e dirtelo.
Dirti che mi sono trovato davanti all'abisso che è dentro il mio cuore.
Dirti che vorrei buttarmi li dentro se questo significasse sedersi dentro i tuoi occhi e finalmente riposare.