Cosa non...farei, io non mi voglio perdere...

giovedì 27 settembre 2007

Qualche giorno fa vado a trovarlo a casa, era da un po che non lo sentivo e non lo vedevo. Pare che l'estate non se la sia goduta moltissimo. Poveraccio, secondo me arriverà a sviluppare una sorta di allergia all'estate. A parte la parentesi dell'animazione in Croazia, è dai tempi dell'Urania che non riesce a godersene una. Lo so perchè una volta me ne parlò. Anzi quelle estati li sembrano diventate come quelle che scrivono i cantanti e che ascoltiamo senza capirne profondamente il senso.
Poi mi racconta di un paio di sabati fa quando è stato a Bolagna a vedere Vasco. Non pensavo facesse tanta strada per un suo concerto. Non è che le ultime sue produzioni l'abbiano fatto impazzire, cioè tra alti e bassi qualcosa di buono l'ha fatta. In ogni caso sembra sia andato con un manipolo di individui meglio identificati come gli amici di vecchia data. Ha condiviso con loro un concerto che, se non era per Flynt che procurava i biglietti ormai esauritissimi, difficilmente avrebbe mai visto in sostanza.
Poi invece la fortuna è stata complice, perchè proprio con loro ha trascorso momenti di felicità e sano divertimento. Gli ci voleva proprio! E' da sottolineare come i momenti di maggior divertimento di questa strana estate li abbia passati proprio con loro. Come ad esempio al mare sotto la palma.
Su "Un senso", ma soprattutto su "Vivere una favola" dice di essersi addirittura emozionato.

Ma come ogni cosa purtroppo c'è stato anche il lato oscuro della luna, ecco perchè non lo vedevo e sentivo da un po.
Dopo qualche silenzio alla fine vuota il sacco, una parola ogni mezz'ora però. D'altronde non è facile parlare delle proprie delle debolezze o delle cose personali, lo capisco.
E' crollato. E' la prima volta che lo vedo così.
Agli inizi di agosto sembra abbia maturato una sorta di ansia che progressivamente ha minato la sua tranquillità. Ora io i fattori non li conosco perfettamente anche se li posso immaginare. Una serie di vicende diverse lo hanno portato a questa situazione fino a un preciso giorno, quando tutti questi pensieri e ombre trovano una via di fuga in una vera è propria crisi di pianto. Aveva appena trascorso la mattinata con alcuni amici facendo le ultime spese per una festa in campagna. Si salutano e lui si ritrova sotto casa da solo. In un attimo la pressione emotiva sale, sarebbe bastato salire sopra per trovare la sorella a casa, ma non so perchè il cervello gli dice di prendere la macchina e passare al mare e cercare la madre sotto la palma, che puntualmente proprio quel giorno non c'era. La chiama ma non risponde e per un secondo sorride perchè sa che se non è al mare allora è al bingo a giocare e quindi non risponde. La pressione risale immediatamente dopo. Chiama Elena che sta al lavoro e che purtoppo non risponde alla chiamata. Il panico aumenta, se ne sta da solo in macchina, con l'aria condizionata accesa è il cuore sotto i piedi. Chiama Coco senza nemmeno starci a pensare più di tanto. E' avviene un piccolo miracolo, perchè Coco è famoso per la sua reperibilità al telefono. Risponde e gli balbetta qualcosa, ormai sul punto di scoppiare e Coco parte senza farselo ripetere due volte. Chiude la telefonata e scoppia a piangere. E' una fontana in preda la panico. Piange come non ha forse mai fatto. Elena richiama proprio in quel momento e contemporaneamente la madre prova a richiamare trovando occupato. Elena gli fa compagnia fino all'arrivo di Coco che come arriva non fa in tempo a entrare in macchina che squilla l'altro cellulare di Mirko. Era la mamma che chiamava all'altro numero. Insomma, pochi minuti di caos totale. Lui sembra sconvolto da questa cosa, anche quando me l'ha raccontata lo vedevo incredulo e stranamente sorpreso dell'accaduto. E' da quel giorno che non riesce a trovare un equilibrio stabile.
Fortunatamente adesso ha ripreso a lavorare e a fare su e giu per l'Italia e questo lo distrae moltissimo. Ma in fondo sospetto che nelle ore che passa in macchina non faccia altro che ripensare a queste cose. Mi sono ripromesso di chiamarlo più spesso, magari anche solo per andarci a prendere qualcosa da bere o per vedere un film. Me lo ha detto esplicitamente, ha bisogno di stimoli e compagnia continuamente. Suona appena può, anche se per due secondi di orologio come ad esempio dice di fare la mattina appena si alza. Mette i piedi per terra, imbraccia la chitarra e suona giusto un paio di riff blues e poi si prepara.
A proposito, con la scusa della chitarra gli chiedo di suonarmi qualcosa, così almeno la smette di parlare e di lamentarsi visto che comincia anche un po a rompere.

Il clima si distende e ritorna normale. Il peggio è passato è lo sa anche lui, glielo leggo in faccia.
Secondo me tra un po lo rivedrò indaffarato in chissà quale nuova idea o nuovo progetto e nemmeno lui si ricorderà di quanto accaduto quest'estate. Anzi di sicuro si dedicherà anima e corpo a Francesco. Chi è Francesco? E' il nuovo arrivo in casa Modesti. La sorella Jessica è al nono mese di gravidanza e sta per mettere alla luce il suo primo bambino. Si, non farà altro che comprare cazzate su cazzate con la scusa del bambino e si rimetterà a giocare più di prima.

Benvenuto nel gioco

Uno, non ti sbagliare mai
ricorda di esser sempre freddo sai
ma se dovesse capitare che ti lasci andare
non ti devi preoccupare s’impara anche a mentire sai, vedrai


Due, è fragile ed è strana questa, questa natura umana
che se stai troppo bene cominci ad avere paura
Paura si che amare sia brutta figura
nel gioco, che tu da sempre fai per esser chi non sei
sono bravissimo oramai
e non hai ragione tu, no non ci casco più
perché a sbagliare sono troppo esperto
benvenuto nel gioco
benvenuti nel gioco

giovedì 20 settembre 2007

:-) quasi quasi...