Pappara rappa parà, Pappara rappa parà Pappara rappa papppara, pa ra rà!!!

martedì 28 febbraio 2006

Perchè sanremo è sanremo!
Per me il festival è sempre stata una tradizione. Lo vedo da quando ne ho memoria e non faccio nessuna fatica a dirlo. Alcuni mi prendono in giro dicedomi che sono antiquato sparando frasi fatte sul festival. Il festival qua e il festival la... Ma le canzoni su, i cantanti che ci vanno giu... è sempre così. Rimane il fatto che per me il festival è qualcosa di cui andare orgolgiosi, qualcosa da difendere dai vari MTV Music Avards e simili. Che ormai propongono dei modelli triti e ritriti. La bellezza e l'allegria a tutti i costi, oppure il rapper disadattato che si sfoga dicendo male agli altri cantanti. Per non parlare delle Girl band che non le vedrete mai con una chitarra in mano ma in compenso potete vedergli anche l'intestino tenue! No, io a tutto questo preferisco la mediocrità delle solite canzoni sanremesi, che poi lasciano defluire quei due o tre brani che si faranno amare da tutto e tutti. Preferisco vedere Grignani che dal vivo sembra uno sfiatato (magari lo è per davvero) ma che grida come un pazzo e mi mette i brividi. Un Ron che si presenta con una canzone a metà tra il suo passato e il suo presente (di futuristico lui ha solo il parrucchino) e con un bell'arrangiamento. Una Tatangelo che se la tira da matti ed è truccata fino all'inverosimile sperando di essere super bona quando invece è solo una super vocetta-insulsa. Un Povia che si vergogna lui stesso di fare il verso di un uccello come assolo, al posto di una normalissima e banalissima chitarra. I Nomadi che se non ci fanno la morale non stanno bene! (Ragazzi mi dispiace ma sono pallosi), per non parlare del loro chitarrista che sembra uscito fuori da una festa di piazza e suona come un musicista da piazza tra l'altro. Un Dirisio di cui non si sentiva la mancanza. Una Oxa che come al solito non mi fa capire nulla di quello che canta, ma comunque lo canta molto bene eh eh. E poi tutti gli altri... non voglio tediarvi con le mie riflessioni alla "Vittorio Sgarbi".
Il festival è il festival ragazzi. Basta con l'america, latina e non. Ci vuole un po di nazionalismo in questo paese. Un po di amore per i nostri artisti, anche quelli minori. Non i soliti Baglioni, Zero e De Gregori. Ben vengano Zarrillo, Britti, Dolcenera, Spagna... beh, forse Spagna no...

Una nuova probabilità...(?)

martedì 21 febbraio 2006

E' da un po che non scrivo su queste pagine e come al solito sembra che sia passato un mare d'acqua sotto i ponti. Ho appena comprato su iTunes Music Store, One more chance di Michael Jackson. Che ve ne frega? Nulla, ma mi piace il pezzo e me lo sto gustando proprio adesso. Tra pochissimo uscirò dall'ufficio per fare come al solito una marea di giri per tutta la città, tra appuntamenti vari. Magari mi faccio pure due risate ascoltando Linus e Savino su RadioDeejay.
Che programmino del cavolo vero? Il fatto è che ultimamente quel poco tempo che ho avuto per questo genere di cose l'ho dedicato al mio sito e non al blog. Ho aggiornato un po di cose, migliorato delle altre...
Beh, adesso basta che ho da fare.

Il segno della croce e poi lo metti via...

mercoledì 1 febbraio 2006


Ho fatto un altro sogno in questi giorni, prima di quello che ho raccontato ieri. In pratica mi sto recando a casa di un amico e noto come prima cosa che la casa non è stata ancora restaurata esternamente come lo è oggi. E' sempre la stessa casa da moltissimi anni. Entro perchè credo di avere un problema con gli occhiali da sole, come se dentro ci fosse un ottico o qualcosa del genere. In una delle stanze incontro una donna, con una gonna a pois, capelli ricci, frontino in testa. Abbastanza cicciona, ma no troppo. E' lei che si occupa degli occhiali e mi fa notare che i miei non vanno bene e che devo rifare le lenti. Ritorna dopo pochissimo e mi riporta la stessa montatura ma con delle lenti differenti sia come colore che come forma. Mi accorgo che le lenti non sono altro che quelle giuste solo che no sono state sagomate per farle diventare come quelle che avevo prima, mentre per il colore non so che dire. Prima erano verdone sfumato e adesso sono grigie. Non so perchè ma sta donna mi attizza prorpio, tant'è che questa mi fa qualche piccolo gesto che mi fa capire che gli piaccio. Mi faccio avanti "Perchè l'attore è bello e audace" e ci prendo un due di picche micidiale. Avevo frainteso tutto e quindi me ne torno, come diceva Totò, tomo tomo cacchio cacchio, a casa. Uscendo però faccio un rapido giro della casa, sempre abbastanza buia, ma col la luce del pomeriggio che entra da alcune finestre aperte. Esco fuori ripensando all'accaduto e sulle scale di casa trovo per terra un libro che nella realtà posseggo. Un libro fotografico su Claudio Baglioni (sempre lui!) dal titolo C'era un cavaliere bianco e nero. Un libro che racconta tutta la sua avventura di cantante dall'uscita dell'album Io sono qui fino all'esperienza televisiva di Anima Mia, attraverso le foto ufficiali di concerti, serate varie, vita privata ecc, e alcune pagine scritte di suo pugno. Solo che quello che trovo per terra è molto più grande e spesso. Mi guardo circospetto e poi decido di prenderlo e andare via.
Il sogno finisce qua.