Halleujah

martedì 25 dicembre 2007

Libera traduzione da un classico di Leonard Cohen che potete ascoltare in una splendida versione di Jeff Bukcley nel suo unico album Grace, oppure in un intima reinterpretazione di Elisa nell'album, Lotus. Buon ascolto e buon natale.
Ora, ho saputo dell'esistenza di una melodia segreta
che Davide suonava e compiaceva il Signore
ma tu non ti interessi veramente di musica, non è vero?
Funziona così: la quarta, la quinta
la minore, aumentata, la maggiore diminuita.
Il re turbato compose un Hallelujah

La tua fede era forte ma avevi bisogno di una prova
avevi visto lei mentre faceva il bagno sulla terrazza
la sua bellezza e la luce della luna ti avevano sconvolto
e lei ti ha legato ad una sedia della cucina
ha infranto il tuo trono ed ha tagliato i tuoi capelli
e dalle tue labbra ha tirato fuori l'Hallelujah

Tu dici che ho preso il nome invano
io neanche lo conosco il mio nome
ma se anche lo conoscessi, cosa cambierebbe per te?
C'è una vampata di luce
in ogni parola
non importa quale hai ascoltato
l'inno sacro o quello spezzato Hallelujah


Ho fatto del mio meglio, non era molto
non potevo sentire, così ho tentato di toccare con mano
ho detto la verità, non volevo ingannarti
e se nonostante questo
tutto andasse male
arriverò davanti al Signore della Musica
con nient'altro nella mia voce che questo Hallelujah

Hallelujah, Hallelujah...

lunedì 24 dicembre 2007

I'll be home for christmas...

Non so se avete mai ascoltato la voce di Diana Krall. Io lo sto facendo adesso tramite un disco di canzoni natalizie. Siccome sono a cavallo tra la vigiliadellavigilia e la vigilia, mi son detto se era il caso di mettere su questo disco e creare un po di sana atmosfera natalizia. Quest'anno non l'ho avvertito molto il natale e un po mi dispiace, in fondo sono un tipo a cui piacciono le ricorrenze. Credo mi diano un senso di sicurezza perchè a meno di guerre nucleari e scenari apocalittici, il natale verrà tutti i 25 dicembre, così come il carnevale o ferragosto. Anzi no, il carnevale non ho mai capito quando capita! Non ricordo sinceramente cosa ho fatto di preciso l'anno scorso a natale, ma nell'andarmi a rileggere i post di quel periodo mi viene la tremarella. E un'emozione stronza quella che provo adesso, un misto tra rimpianto, rancore, voglia di un abbraccio e delusione. Ecco lo sapevo!? Volevo dire altre cose e sono tornato a parlare delle solite. Adesso come faccio a prendere sonno con questa tremarella? Mi faccio l'ennesima camomilla? Maledetto me che non mi faccio i cazzi miei!!! Beh, mi metto a letto, sperando di passare emotivamente indenne questi giorni di festa, giusto per avere la forza di affrontare il cenone di fine anno che si prospetta.

Fango

domenica 23 dicembre 2007

Io lo so che non sono solo 
anche quando sono solo 

Sotto un cielo di stelle e di satelliti 
tra i colpevoli le vittime e i superstiti 
un cane abbaia alla luna 
un uomo guarda la sua mano 
sembra quella di suo padre 
quando da bambino 
lo prendeva come niente e lo sollevava su 
era bello il panorama visto dall'alto 
si gettava sulle cose prima del pensiero 
la sua mano era piccina ma afferrava il mondo intero 
ora la città è un film straniero senza sottotitoli 
le scale da salire sono scivoli, scivoli, scivoli 
il ghiaccio sulle cose 
la tele dice che le strade son pericolose 
ma l'unico pericolo che sento veramente 
è quello di non riuscire più a sentire niente 
il profumo dei fiori l'odore della città 
il suono dei motorini il sapore della pizza 
le lacrime di una mamma le idee di uno studente 
gli incroci possibili in una piazza 
di stare con le antenne alzate verso il cielo 
io lo so che non sono solo 

Io lo so che non sono solo 
anche quando sono solo 
io lo so che non sono solo 
e rido e piango e mi fondo con il cielo e con il fango 

La città un film straniero senza sottotitoli 
una pentola che cuoce pezzi di dialoghi 
come stai quanto costa che ore sono 
che succede che si dice chi ci crede 
e allora ci si vede 
ci si sente soli dalla parte del bersaglio 
e diventi un appestato quando fai uno sbaglio 
un cartello di sei metri dice tutto è intorno a te 
ma ti guardi intorno e invece non c'è niente 
un mondo vecchio che sta insieme solo grazie a quelli che 
hanno ancora il coraggio di innamorarsi 
e una musica che pompa sangue nelle vene 
e che fa venire voglia di svegliarsi e di alzarsi 
smettere di lamentarsi 
che l'unico pericolo che senti veramente 
è quello di non riuscire più a sentire niente 
di non riuscire più a sentire niente 
il battito di un cuore dentro al petto 
la passione che fa crescere un progetto 
l'appetito la sete l'evoluzione in atto 
l'energia che si scatena in un contatto 

Io lo so che non sono solo 
anche quando sono solo 
io lo so che non sono solo 
e rido e piango e mi fondo con il cielo e con il fango

Niente paura, ci pensa la vita, mi han detto così...

sabato 22 dicembre 2007

Ma sarà poi vero? Come si fa a eliminare certi pensieri, certe sensazioni, certe emozioni.
Stamattina sono uscito di casa in tarda mattinata, dovevo andare a pagare delle bollette e purtroppo delle odiatissime multe. Della spesa preventivata poi alla fine pago meno, rimandando alcune spese all'anno nuovo. E coi soldi rimasti in tasca? Mi faccio un giro in un centro commerciale e penso di fare qualche regalo, contrariamente a quanto mi ero detto qualche giorno fa, e cioè di non farne nessuno per quest'anno. Beh, giro e rigiro ma non trovo niente che mi colpisce e alla fine torno a casa. Mangio un bel piattone di pasta al sugo di scampi, alicette marinate e tonno fresco. Ho scoperto che il pesce è un ottimo antidepressivo, che da un forte scossone ad ansia e affini. Partitina veloce con Super Mario e poi via in ufficio per una serie di appuntamenti, ma senza cravatta. Beh, alla fine faccio tre contratti di seguito. Una bella botta all'autostima che mi porta, nonostante le tante chiacchiere fatte e la stanchezza, a riprovare una passata di acquisti con il prode Coco come consigliere d'onore. E proprio all'ultimo, scatta la molla. Che ne fa scattare un'altra e poi un'altra ancora. Cazzarola stavolta ho trovato una bella cosa da regalare come qualche tempo fa, quando nei regali ci mettevo un po di ingenua fantasia e quel pizzico di ritualità che tanto mi piace. Lo farò perchè mi piacerà farlo, perchè voglio provare a vedere cosa succede. Perchè voglio sfidare la consuetudine e sfatarla. Perchè credo che si possa cambiare e dimenticare le carte giocate, come se non fosse successo nulla e contemporaneamente tenendo bene a mente le esperienze vissute. Credo in questa forza.
Torno a casa con le idee abbastanza chiare con una manciata di dvd da vedere. Finalmente mi decido a prende Kill Bill vol. 1 e 2, per mia sorella un Disney d'annata, Peter Pan e per mia mamma Maria Antoniette, visto che sono giorni che mi rompe per un film in costume.
Parte quest'ultimo mentre io vado a spasso per la casa con pupetto in braccio. Cavolo, dopo mangiato fa certi rutti... ; ) Quando sembra calmarsi e stare buono un po, scendo sotto in sala dove la proiezione è passata a Peter Pan.
Mi siedo in poltrona e mi accorgo di stare vedendo un film a cartoni veramente vecchio. Ma i suoi disegni non so perchè sono confortanti. Mi giro e vedo mi sorella con la bocca aperta mezza sonnecchiante e mia mamma allungata sul divano con il plaid fino a sotto il naso. Mi chiedo chi tra di noi sia il più bambino perchè davvero non saprei dirlo.
Mi sento strano, non saprei dire come,ma continuo a ripensare a quest'immagine.
C'ha ragione Liga?

A Mì...

mercoledì 19 dicembre 2007


S
ì che ti ho riconosciuto qui dagli occhi
che già non vedevano così lontano
quando un palloncino ti scappo' di mano
e volò e volasti pure tu sì sei tu
gli stessi identici occhi miei ma in grande
o forse solo con un po' di più d'incanto
son cresciuti intanto e pieni di domande
e son rimasti miopi fino a qui
siamo sì vivi anche se un po' cambiati
siamo morti e poi più volte noi rinati
come fingevamo
se stavamo giù sotto la coperta
come fiamma saltavamo su
nella scoperta del sorriso sul viso di mamma
A Mì lì ho lasciato te
così per un altro me
ma sì sono stato troppo via
con questa troppa nostalgia
di me quand'ero te
A Mì tu sì che eri un re
io no mai più come te
noi che trovavamo tutto in niente
e adesso c'è
niente in tutto e nessun re

Vedi questo telo alzato tra noi due è la vita
che tu hai sempre visto come un bel ricamo
io di qua da uomo so la trama ordita
odio e amo tra i suoi no e i suoi sì
siamo qui forse appena un po' più stanchi
fieri perché no di quei (due) capelli bianchi
a implorare tempo come un tempo in cui
c'era la paura
della mano di papà prima della puntura
e di una porta aperta piano piano
A Mì com'è andata poi
sai se abbiamo vinto noi
perché io so solo che con te
di nuovo so sorridere
e un giorno imparerò
anche a vivere
A Mì ci risiamo già
lo so che è finita qua
io ero lì per riprenderti
e dovrò riperderti
chissà se ci rivediamo a Mì
forse un tempo forse lì
quando ci riandiamo a Mì.

Io non le ho mai detto amore tu mi manchi, io l'ho solamente urlato aiò aiò...

martedì 18 dicembre 2007

L'amore è totalitario, assoluto, non esistono, per lo meno per me, forme ibride d'amore. O si ama, o non si ama. O si gioisce oppure no. O si fa del male, male cane, oppure no. Non so perchè è così. L'amore porta a fare le più grandi sciocchezze e a vivere momenti al limite estremo di se. Questo è successo. Ero al limite estremo. Vittima di un cielo assurdamente inchiodato alla terra. A tutto questo ho deciso di dire no. Nell'unico modo che l'amore in quei momenti ti sa consigliare. Violentemente, dallo stomaco, con rabbia. Ma è stato meglio così, perchè l'alternativa sarebbe stata di gran lunga peggiore. Ero ferito e sul punto di esplodere e ho pensato bene di farlo nel chiuso di camera mia. E' stato molto poco elegante lo ammetto, ma l'amore se ne frega dell'eleganza. E' stato per difesa dall'ingiustizia di ritrovarmi, dopo averle provate tutte, solo e sconsolato. E' stato un errore necessario.
Parlandone con un amico, mi ha descritto la mia situazione usando la metafora calcistica. Ero in finale mondiale, vincevo 10 a zero, perchè avevo tutte le ragioni di questa terra nel pensare quello che ancora adesso penso, ma a dieci minuti dalla fine è come se mi fossi fatto undici autogol. Senza senso, così. Adesso per assurdo ho perso il mondiale e nessuno andrà mai a vedere le partite giocate. Si ricorderanno solo del risultato, dell'errore finale. Ma le partite ci sono, le giocate anche. Insomma l'errore finale, per quanto sbagliato non può e non dovrebbe cancellare i contenuti di un gesto quasi disperato.
Anche se il mondo intero funziona così adesso, beh io preferisco pensarla diversamente. Meglio sbagliare che vincere un mondiale dove non ci sono spettatori e telecamere a darmi la soddisfazione della vittoria. Perchè per assurdo adesso in ogni caso gli elementi per giudicare ci sono tutti e non soltanto la solita campana.

Errori

Come spiccioli di mancia qui sul tavolo di un bar
come pillole d'angoscia prima di cambiar città
questi vecchi creditori che mi inseguono, oramai
da trenta calendari, li conosco.

Sono i miei errori, che non rifarei
li ho pagati cari, come oggetti rari
e ora sono i miei, ora sono i miei.

E finché non ci sbatti i denti sul cemento di un addio
finché non si fanno i conti, usi l'arte del rinvio
ma in un mondo che misura con il metro la virtù
preferisco la paura, preferisco

Chi fa più errori, come ha fatto Iddio
che ci ha fatto uguali, ma di quattro colori
tu dimmi qual è il mio.
Chi non ammette errori, dopo non si sa
che non faccia guerre, che non faccia orrori
che il mondo pagherà...

Ho avuto sogni, falsi miti, soldi spesi in un falò
ma i miei errori preferiti sono quelli che farò.
I miei errori, se permetti, son profondi cazzi miei
e tu ragazza con i tuoi confetti forse resterai

Resterai qui
a sognare errori per l'eternità,
a picchiare i muri, per venirne fuori
da questa realtà.

Adesso sono pari e tutto quel che ho
sono i miei errori, quelli fatti ieri
e quelli che farò, quelli che farò.

L'emozione è un fiume che non fa rumore...

lunedì 10 dicembre 2007


Mi godo un po di silenzio. Aahhh...
Sono seduto in camera mia a scrivere di questo piccolo grande momento. Sono stato a lezione di chitarra poco fa e mi sono ricreato imparando e infilando tre pezzi blues dai titoli ormai dimenticati, tanto contano solo i temi e i riff, il resto è un cognac che senti dondolare dentro lo stomaco. Ho le orecchie calde per via della tisana al tiglio che mi sono fatto e sono tranquillo e sereno.
Tra un po magari riprendo a suonare la chitarra, ma per adesso voglio solo rimirarla. Non sento l'ansia di tutti i giorni, non sento quei pensieri che invecchiano la mia mente, sento solo un concerto per chitarra e silenzio. E' veramente un momento speciale questo che vorrei riuscire a mantenere a lungo.

E tu che sogni di fuggire via, di andare lontano lontano...

lunedì 3 dicembre 2007


L'altro giorno in un momento di rabbia ho pensato di voler partire. Ho preso il primo calendario che ho trovato per controllare i giorni e vedere quando e quanto stare fuori. Il massimo sarebbe partire il 19 dicembre e tornare il 2 gennaio. Due settimane piene, due settimane per sfuggire a tre scomodi eventi. Il mio compleanno, natale e l'ultimo dell'anno. Con un solo viaggio potrei driblare queste tre giornate senza pensieri. Vivendoli fuori dal solito schema, riappropriandomi di certi sentimenti e di certe sensazioni e riscoprirli per cercare nuova linfa. Ma si, al diavolo tutto, spegnere il cellulare e non sentire nessuno, con l'obbligo di dare gli auguri solo a me stesso e nessun altro. Niente famiglia, niente amici, nessuno. Quanto potrei spendere? Mille? Mille e cinque?  ...Duemila?! Dovrei chiedere nell'agenzia sotto casa per rendermi conto e farmi un idea. Poi cambio idea. Nonostante abbia davvero il bisogno di partire, capisco che la cosa sarebbe abbastanza triste. Un ignorante come me dove potrebbe andare? Non conosco nessuna lingua e rischierei di sentirmi isolato da tutto e tutti, senza nemmeno la possibilità di parlare con qualcuno. Cambio di nuovo idea. Potrei regalarmi una vacanza relax!! Farmi massaggiare, mangiare bene e andare in piscina. Faccio un giro rapido su internet e mi accorgo che sarei un trentenne solitario dentro a un complesso pieno di vecchi coi reumatismi. Mmm, no non va bene. Una crociera? Non avrei problemi di lingua... ma poi alla fine qualsiasi soluzione non mi convince fino in fondo.
In ogni caso domattina un salto all'agenzia qui sotto casa lo faccio lo stesso. Chissà che non venga fuori qualcosa che mi convinca.

Se il mio cuore sta fermo alla frontiera...

mercoledì 28 novembre 2007

Se c'è una cosa che ho sempre sbagliato è interpretare le canzoni. Capirle, nel senso più banale del termine. Spesso mi arrivano con un significato diverso da quello effettivo e ogni volta ci rimango un po male. Un errore che faccio sempre ad esempio è quello di scambiare il destinatario/a di una canzone, fino a pensare che chi sta cantando in fondo stia chiedendo o comunicando qualcosa a se stesso. Forse è solo una mega pippa mentale, ma mi capita così. Col tempo poi ho giocato con questa cosa ribaltando volutamente il significato di un testo ed è così che a volte mi faccio dei discorsi senza senso tra me e me, cercando soluzioni e nuove strade. Oppure una canzone parte con un messaggio di qualcuno per me, a cui poi io rispondo col mio pensiero e, tra le ultime parole di addio e quando va la musica, rimanere sospeso senza capire chi sta parlando a chi. Altro esempio? Beh, la prima volta che ascoltai Io me ne andrei del sommo Baglione, non capii subito che lui stava parlado ad una lei. Sono scemo? Si sono scemo, me lo dico da solo. Ma bensì pensai che Claudietto, sfatto e distrutto in una stanza d'albergo, parlasse con se stesso, anzi lottasse proprio, un po come in quella famosa scena di non mi ricordo quale film di Superman dove Clark Kent si sdoppia e combatte contro la sua controparte Superman. Per me è sempre stata un immagine forte. Combattere contro se stessi, sconfiggere i propri demoni, uscirne vincitore. Beh, io pensavo che in quella canzone stesse parlando la sua parte buona e razionale mentre il destinatario era sempre lui che disperato non sa cosa fare dopo una serie di situazioni difficili da capire e superare.
Io me ne andrei...
Riproviamo un altra volta non è detto e poi non si sa mai!
Io me ne andrei...
Cominciamo dal principio tutto quanto vuoi?!
...e via di seguito. Provateci, trovate il testo da qualche parte e pensate che le prime parole siano del Baglionetto buono che cerca di dare una mano al Baglionetto perso e sbandato. Cambia tutto il significato della canzone.

Oppure provato a pensare a quanto...

L'amore è volubile

Si è spenta la fiamma che ardeva per te
La pioggia ha confuso anche le lacrime
E l' indifferenza si mescola già con l' oblio
Il senso di tutto poi cambia lo sai
E il vento più forte si placa anche lui
Soltanto il ricordo dal niente riaffiora ogni tanto...
La polvere aumenta un po' tutti i giorni
E il quadro sbiadisce confonde i contorni
Il tempo che passa poi stempera anche i colori
Gli odori svaniscono ed anche l' amore
Non trova la strada non ha più il tuo nome
Rimane soltanto quel senso di cose perdute
Che non tornano più, che non contano più.

Volevo salvarti, salvarti da me
E da quell' idea di malinconoia
Che porta a vedere le cose in un modo un po' strano
Ma tu mi volevi soltanto per te
Io che non so neanche bene cos' è che voglio davvero
Perchè in fondo sono volubile...
La polvere aumenta aumenta un po' tutti i giorni
E il quadro sbiadisce confonde i contorni
Il tempo che passa stempera anche i rancori
Gli odori svaniscono ed anche i sapori
I baci e gli slanci non hanno più ardore
Mi viene il sospetto che anche l' amore è volubile
Non meno di noi, un po' come noi, non meno di noi.

I fiori appassiscono ed oggi l' amore
non trova la forza non ha più il tuo odore
Rimane soltanto quel suono di dolci parole
Che non sento da un pò, che non sento da un pò
Non sento da un pò
Che non sento.

Oggi non ho tempo, oggi voglio stare spento...

lunedì 26 novembre 2007

Per questa volta niente musica. Voglio solo i rumori della notte a farmi compagnia, mentre scrivo i pensieri di fine settimana. Non fate caso a quanto scritto negli ultimi giorni, ero molto confuso e ho commesso l'errore di postare quello che avrei dovuto cestinare. Certo la situazione non è delle migliori ma non voglio certo abbandonarmi alla deriva. Una cosa però è vera, ultimamente si stanno sovrapponendo una serie di situazioni a cui è difficile far fronte ma purtroppo questa è la vita. Qualcuno mi ha detto che forse se tutto questo accade oggi è perchè domani sarò ripagato del dolore vissuto. Speriamo, cosa volete che vi dica. Speriamo di non soffrire troppo questa solitudine forzata. Di trovare sempre e costantemente qualcosa da fare e reinventare al meglio le mie giornate. Lo chiedevo quando potevo essere ascoltato, lo bisbiglio al vento adesso.

Qui non arrivano gli angeli a insegnarci la strada buona...

venerdì 23 novembre 2007

Eccomi a casa. Dopo una giornata stronza e pesante eccomi qua a tirare un sospiro di sollievo. Si si, di sollievo. Stamattina mi alzo, mi preparo, cravatta ed esco. Passo alle poste a ritirare non so cosa, ho ricevuto un avviso ieri o l'altro ieri, non mi ricordo. Faccio un po di fila e poi sorpresa, una bella multa. 80 euri per essere entrato in una zona riservata ai residenti di Bologna la sera del concerto di Vasco. Ovviamente non sapevo ci fossero delle vie non praticabili ne tanto meno che c'erano le telecamere a controllare noi manigoldi e malfattori in automobile. Ma che bell'inizio di giornata! Vado in ufficio? No, che cazzo me ne frega. Non ci vado e vaffanculo!!! Vado a pranzo da mia mamma, sto un po con lei e poi passo in ospedale a trovare un amico per chiedergli una cosa. Poi verso le 3 passo in un centro commerciale a trovare un altra mia amica. Un caffè, una chiacchiera e mi sento sollevato. Alle quattro dovrei fare il primo di una serie di colloqui in ufficio. Secondo voi ci vado? No, vaffanculo anche stavolta e non chiamo neanche per annullare gli appuntamenti. Poi arriva una parte che non posso descrivere. Non ne avrei le parole. Mi calmo vado sotto l'ufficio, respiro per bene e poi vado sopra. Prendo un paio di cose e vado via subito senza nemmeno ritirare le ventimila.
Torno a casa, mi spoglio e non so nemmeno come ho fatto da stamattina ad arrivare alle 8 senza aver fatto praticamente nulla di quello che avevo previsto. Chiamo l'unica persona in grado di calmarmi. Sono gia calmo, ma voglio metterci una bella pietra sopra. Eccesso di sicurezza. Poi arriva mia sorella, deve prendere un paio di cose. Parliamo un po, poi lei torna dal piccolino a casa sua. Io rimango a casa a cercare di migliorare la mia cazzo di configurazione internet che è ancora lentissima. Penso: adesso mi faccio una bella camomilla. Lo penso per un bel po fino a quando non mi serve più. Mi chiama Flynt, proprio quando stavo per prendere il telefono e chiamare proprio lui. "No, non ho sentito nessuno. Mah... si sarà addormentato come al solito sul divano davanti alla tv... Ok, il tempo di arrivare e sono li"
Arrivo e finalmente mi rilasso del tutto. Trovo una fender scassatissima ma cerco lo stesso di suonarla un po. Aahh, ci voleva. E' scordata, non so fare un cazzo, ma ci voleva proprio. Sto un po con Flynt, parliamo un po del più e del meno, rifreghiamo i soliti, ricordiamo piccole storie vissute insieme e ci facciamo due risate. Lui si fa un sacco di quelle sigarette strane. Come direbbe Nikki di Deejay, quelle con molto poco tabacco. Io non fumo, ma quello passivo mi arriva lo stesso. Eh eh, sento il cuore che smitraglietta un po, ma sto proprio tranquillo. Giro veloce al Tavolarasa e poi a casa qui. A scrivere che sto per tirare un sospiro di sollievo, e a pensare a un bel Machecazzomenefrega...

Sono impazzito vero?

...felice per quel niente come un dolcissimo Charlot.

giovedì 22 novembre 2007

Vado a braccio. Forse non voglio dire niente e forse voglio dire tutto. Tutto quello che mi accade e trovare un pubblico sostegno. Perchè per chi come si trova a vivere determinate situazioni, tutte insieme, solo una sorta di sostegno collettivo e generale potrebbe salvarmi dal baratro. Sono allo sbando totale.
L'altra sera ero tranquillo. Lo giuro. Nei giorni scorsi sorridevo persino tra me e me e mentre giravo in macchina cantavo. Come un deficente. Osservavo la gente e cercavo sollievo, trovandolo tra l'altro. Oggi ho ho la certezza di aver perso. Di averla persa... e ho un pugno nello stomaco che si diverte a girarsi e rigirarsi. Ricominciare mi pesa. Ridefinire il quotidiano mi pesa. Anche perchè le mie giornate facevano gia schifo da prima. Mangio quasi sempre da solo. Ho l'impressione di parlare quasi esclusivamente quando sono a lavoro. Torno a casa e trovo solo due piani e 12 stanze. Ma che cazzo di vita è? Perchè tutto adesso?

Vediamo che cosa succede... adesso vado solo per inerzia.

E buonanotte a chi la sa godere...

lunedì 19 novembre 2007

Finalmente sono sotto le coperte. Ecco qualcosa che di sicuro mi scalda ; )
Internet funziona ad intermittenza, ma sicuramente è meglio di niente. Per tutto il mese di ottobre non ho potuto postare nulla proprio perchè, nonostante diverse segnalazioni, non dava segni di vita. Ho scritto un sacco di cazzate nel frattempo che non posto perchè troppo deliranti. Ho riletto giusto qualcosa e credetemi sembrano i vaneggiamenti di un povero pazzo. Una strana idea si fa largo nella mia testa proprio adesso che in qualche modo sento un senso di abbandono. Ed è appunto l'incongruenza di questo disagio con la tranquillità e il dissolversi di molte ansie che maledettamente negli ultimi mesi mi hanno accompagnato. In sostanza ho molta meno paura. Lo scrivo per due motivi: primo fra tutti per dire che nonostante il tono di quanto scritto da queste parti, nonostante gli eventi spesso difficili da superare, io sono vivo e sono qui. Suona gia sentita sta cosa vero? Ma nella sua semplicità è nascosta una consapevolezza molto più profonda. Secondo, per sottolineare la mia tranquillità a chi doveva chiedermi come andava e non lo ha fatto.
Sono due giorni che suono e ascolto musica senza sosta, anzi venerdì sera (alle tre!) ero talmente alto che temevo l'arrivo dei carabinieri. Mi piace percepire le valvole del mio ampli, il suono di un mi9 o di un settima+ qualsiasi. 
Vedo una moltitudine di concerti in dvd e mi addormento ascoltandoli e, incredibile ma vero, ho letto anche qualche buon fumetto. Italiano ovviamente. Chiudo con un riferimento a un giochillo che ho preso in questi giorni che mi ha preso di brutto. Lo vedete quel panzone baffuto nella foto? Beh, oggi mi sento proprio così ; ))

E intanto io giorni passano ed i ricordi sbiadiscono e le abitudini cambiano...

martedì 6 novembre 2007

Mi gratto la testa cercando di capire quante cose ho sottovalutato e sbagliato. E' una cosa assai comune quella di analizzare e scandagliare ogni singolo momento di una storia d'amore nell'esatto momento in cui finisce.
Se mi soffermo a riflettere su come sta cambiando la mia vita da un po di tempo a questa parte, c'è da rimanere basiti. Tante e troppe cose si evolvono con troppa velocità, oggi potrei tranquillamente dire che esattamente un anno fa era tutto completamente diverso. Questo mio vagabondare di situazione in situazione non mi sta facendo capire nulla, mi sento una barchetta in mezzo al mare, in balia delle onde ma che non vuole certo arrendersi al destino. Un ubriaco barcollante che cerca, con quel briciolo di lucidità che gli rimane, la porta di casa. La mia sete di sapere mi ossessiona, vorrei sapere quanto ho da rimproverarmi. Vorrei proprio un numero che non avrò mai credo. E così anche io mi trincero sempre di più nel facile riparo del "Siamo fondamentalmente diversi".
A questo punto mi chiedo cosa vedono gli altri di me. Come mi avvertono, visto che non sono solito parlare certo delle mie vicissitudini. Sono più propenso a parlare dei miei stati d'animo. In ogni caso non mi sento sincero. Lo dico a quanti di quelli che leggono e che mi conoscono. Faccio davvero fatica a parlare di una qualsiasi qualcosa, spesso rido come un coglione e magari faccio continue cadute di stile.
Davvero non ci capisco più niente.
Questa volta mi sento davvero destabilizzato. Il problema è che i giorni passano... Ho bisogno di sicurezza, di qualcuno che mi scaldi. Qualcuno che si prenda cura di me.

sabato 13 ottobre 2007


L'esplosione di un miliardo di soli

Cosa non...farei, io non mi voglio perdere...

giovedì 27 settembre 2007

Qualche giorno fa vado a trovarlo a casa, era da un po che non lo sentivo e non lo vedevo. Pare che l'estate non se la sia goduta moltissimo. Poveraccio, secondo me arriverà a sviluppare una sorta di allergia all'estate. A parte la parentesi dell'animazione in Croazia, è dai tempi dell'Urania che non riesce a godersene una. Lo so perchè una volta me ne parlò. Anzi quelle estati li sembrano diventate come quelle che scrivono i cantanti e che ascoltiamo senza capirne profondamente il senso.
Poi mi racconta di un paio di sabati fa quando è stato a Bolagna a vedere Vasco. Non pensavo facesse tanta strada per un suo concerto. Non è che le ultime sue produzioni l'abbiano fatto impazzire, cioè tra alti e bassi qualcosa di buono l'ha fatta. In ogni caso sembra sia andato con un manipolo di individui meglio identificati come gli amici di vecchia data. Ha condiviso con loro un concerto che, se non era per Flynt che procurava i biglietti ormai esauritissimi, difficilmente avrebbe mai visto in sostanza.
Poi invece la fortuna è stata complice, perchè proprio con loro ha trascorso momenti di felicità e sano divertimento. Gli ci voleva proprio! E' da sottolineare come i momenti di maggior divertimento di questa strana estate li abbia passati proprio con loro. Come ad esempio al mare sotto la palma.
Su "Un senso", ma soprattutto su "Vivere una favola" dice di essersi addirittura emozionato.

Ma come ogni cosa purtroppo c'è stato anche il lato oscuro della luna, ecco perchè non lo vedevo e sentivo da un po.
Dopo qualche silenzio alla fine vuota il sacco, una parola ogni mezz'ora però. D'altronde non è facile parlare delle proprie delle debolezze o delle cose personali, lo capisco.
E' crollato. E' la prima volta che lo vedo così.
Agli inizi di agosto sembra abbia maturato una sorta di ansia che progressivamente ha minato la sua tranquillità. Ora io i fattori non li conosco perfettamente anche se li posso immaginare. Una serie di vicende diverse lo hanno portato a questa situazione fino a un preciso giorno, quando tutti questi pensieri e ombre trovano una via di fuga in una vera è propria crisi di pianto. Aveva appena trascorso la mattinata con alcuni amici facendo le ultime spese per una festa in campagna. Si salutano e lui si ritrova sotto casa da solo. In un attimo la pressione emotiva sale, sarebbe bastato salire sopra per trovare la sorella a casa, ma non so perchè il cervello gli dice di prendere la macchina e passare al mare e cercare la madre sotto la palma, che puntualmente proprio quel giorno non c'era. La chiama ma non risponde e per un secondo sorride perchè sa che se non è al mare allora è al bingo a giocare e quindi non risponde. La pressione risale immediatamente dopo. Chiama Elena che sta al lavoro e che purtoppo non risponde alla chiamata. Il panico aumenta, se ne sta da solo in macchina, con l'aria condizionata accesa è il cuore sotto i piedi. Chiama Coco senza nemmeno starci a pensare più di tanto. E' avviene un piccolo miracolo, perchè Coco è famoso per la sua reperibilità al telefono. Risponde e gli balbetta qualcosa, ormai sul punto di scoppiare e Coco parte senza farselo ripetere due volte. Chiude la telefonata e scoppia a piangere. E' una fontana in preda la panico. Piange come non ha forse mai fatto. Elena richiama proprio in quel momento e contemporaneamente la madre prova a richiamare trovando occupato. Elena gli fa compagnia fino all'arrivo di Coco che come arriva non fa in tempo a entrare in macchina che squilla l'altro cellulare di Mirko. Era la mamma che chiamava all'altro numero. Insomma, pochi minuti di caos totale. Lui sembra sconvolto da questa cosa, anche quando me l'ha raccontata lo vedevo incredulo e stranamente sorpreso dell'accaduto. E' da quel giorno che non riesce a trovare un equilibrio stabile.
Fortunatamente adesso ha ripreso a lavorare e a fare su e giu per l'Italia e questo lo distrae moltissimo. Ma in fondo sospetto che nelle ore che passa in macchina non faccia altro che ripensare a queste cose. Mi sono ripromesso di chiamarlo più spesso, magari anche solo per andarci a prendere qualcosa da bere o per vedere un film. Me lo ha detto esplicitamente, ha bisogno di stimoli e compagnia continuamente. Suona appena può, anche se per due secondi di orologio come ad esempio dice di fare la mattina appena si alza. Mette i piedi per terra, imbraccia la chitarra e suona giusto un paio di riff blues e poi si prepara.
A proposito, con la scusa della chitarra gli chiedo di suonarmi qualcosa, così almeno la smette di parlare e di lamentarsi visto che comincia anche un po a rompere.

Il clima si distende e ritorna normale. Il peggio è passato è lo sa anche lui, glielo leggo in faccia.
Secondo me tra un po lo rivedrò indaffarato in chissà quale nuova idea o nuovo progetto e nemmeno lui si ricorderà di quanto accaduto quest'estate. Anzi di sicuro si dedicherà anima e corpo a Francesco. Chi è Francesco? E' il nuovo arrivo in casa Modesti. La sorella Jessica è al nono mese di gravidanza e sta per mettere alla luce il suo primo bambino. Si, non farà altro che comprare cazzate su cazzate con la scusa del bambino e si rimetterà a giocare più di prima.

Benvenuto nel gioco

Uno, non ti sbagliare mai
ricorda di esser sempre freddo sai
ma se dovesse capitare che ti lasci andare
non ti devi preoccupare s’impara anche a mentire sai, vedrai


Due, è fragile ed è strana questa, questa natura umana
che se stai troppo bene cominci ad avere paura
Paura si che amare sia brutta figura
nel gioco, che tu da sempre fai per esser chi non sei
sono bravissimo oramai
e non hai ragione tu, no non ci casco più
perché a sbagliare sono troppo esperto
benvenuto nel gioco
benvenuti nel gioco

giovedì 20 settembre 2007

:-) quasi quasi...

Domani non arriva mai...

venerdì 24 agosto 2007

E' con estrema soddisfazione che pubblico in rete il risultato di un lungo lavoro svoltosi in questa estate traballante e incerta. Ho finalmente concluso la registrazione di un brano di Claudio Baglioni a me molto caro, dal titolo Domani Mai. Programmato e registrato interamente a casa mia con il preziosissimo contributo di Antonio Scarpetti. Chitarrista flamenco tra i più apprezzati nonchè maestro di chitarra del sottoscritto.
Per ascoltare il brano basta semplicemente puntare i vostri computer qui.
Vi prego lasciatemi un commento ; )

Everyone is lucky, everyone is so kind. On the road to Shambala

giovedì 23 agosto 2007

Hurley: Coso. Ehi, coso. Smettila di essere depresso, andiamo.
Charlie: Non sono depresso, sto pensando.
Hurley: No, no. Quando una persona sta a fissare l'oceano e se sta in silenzio è perchè e depressa. Quindi alzati e vieni con me.
La macchina che ho trovato... la faremo funzionare di nuovo.
Charlie: Per quale motivo?
Hurley: (da uno schiaffo a charlie)
Charlie: Ma perchè l'hai fatto?!
Hurley: Reagisci! Smettila di sentirti a pezzi perchè qualcuno ti ha detto che stai per morire. Ho in mente un' idea che potrebbe aiutarci entrambi. Adesso...
E' pericolosa, ed è molto probabile che tu possa restarci secco.
Charlie: E questo dovrebbe convincermi a venire insieme a te?
Hurley: Si. Perchè se non muori allora abbiamo vinto.
Charlie: Vinto?
Hurley: Senti, non so te, ma ultimamente a me è andato tutto storto e sento davvero il bisogno di provare una soddisfazione.
Andiamocela a prendere, amico. Facciamo partire questa macchina. Guarderemo la morte in faccia e le diremo: "Fai come ti pare, bella."
Saremo gli artefici della nostra fortuna.
Cosa ne dici?

Well, it's a marvelous night for a moondance...

giovedì 2 agosto 2007

Avrete ormai capito che con la testa ultimamente non ci sto molto. Sto lottando con me stesso proprio in questo momento per non prendermi delle gocce per sedare il mio animo in burrasca. Niente di particolare anzi, tutta roba naturale da erboristeria state tranquilli. Anzi, proprio per stare tranquillo prima pensavo fosse il caso di farmi una camomilla ma poi ho resistito anche a quest'impulso. Eh eh, comincio a sembrarmi un tossico che cerca di uscire dalla dipendenza. Mi sono anche misurato la pressione con una macchinetta, più che altro per sapere quanto batteva il mio cuore. Beh, è perfettamente nella norma, quindi se c'è qualcosa che non va è soltanto nella mia testa. Che diagnosi eh? Un medico provetto vero? Sta di fatto che in parte la cosa mi tranquillizza. Allora decido di salire in camera e suonarmi un po la chitarra. Acustica, per non dare fastidio e per sentire le vibrazioni. Ieri sera mentre suonavo pensavo a come la chitarra si appoggi proprio sul cuore se la si suona da seduto. E se per l'appunto è un acustica senti il legno e le corde trasmettere proprio dentro di te. Che bello, è una cosa che ti scalda, ecco perchè mi tranquillizza molto. Ora invece sono proprio alla mia scrivania che scrivo dopo aver suonato un pochino.
Poco fa quando sono rientrato a casa ho trovato una gradevolissima sorpresa. E' venuta un'amica di mia mamma a casa. La si conosce da molto tempo e in passato siamo stati anche vicini di pianerottolo. Mi ha fatto molto piacere rivederla e scambiarci quattro chiacchiere, mi ha rasserenato e Dio sa quanto ne ho bisogno in questo giorni. Dio... se mi desse un segnale... Comunque... adesso mi devo vestire per andare da Elena, voglio raccontargli di cosa mi è venuto in mente oggi e stare un po con lei. Farci un giro per i locali della riviera e salutare gli amici.
Non so se è una meravigliosa notte per una Moondance, ma la mia amata musica me lo fa pensare. Come sa piacevolmente mentirmi lei non sa farlo nessun altro. Mi lascio convincere, mi cullo un poco tra le sue note per permetterle di rilassarmi.

Vivo morto x

mercoledì 1 agosto 2007

Credo che se qualcuno oggi mi chiedesse come ti senti gli risponderei appunto x. Alterno fasi di stanca emotiva, piuttosto leggera fortunatamente, a momenti un pochino più euforici ad altri proprio tranquilli. Tra le tante cose che m frullano in testa avrei voglia di leggere qualcosa di buono e non i soliti fumetti. Non so per quale strano processo mentale ma i fumetti americani, i comics come l'uomo ragno ad esempio, mi mettono solo ansia e mi fanno fare giri vorticosi di pensiero e diciamolo: mi hanno anche stufato! Accade moolto di meno con altri tipi di fumetto, più artigianali e meno artificiali, con l'intento di veicolare un messaggio anche se può sembrare scontato o banale. Credo che mi porterò un bel romanzo sotto l'ombrellone che ho gia individuato tra i tanti acquistati a mai iniziati. So che suonare la chitarra per me un è toccasana. Ieri sera improvvisavo un po mentre ascoltavo un concerto in teatro di Ligabue. Beh, sicuramente non sarò un mostro alla chitarra ma vedevo e sentivo soprattutto che qualcosa stava venendo fuori. Le mie dita accennavano a passaggi migliori e contemporaneamente il mio cuore si alleggeriva sempre più. Ho capito che questo è quello che voglio fare nella vita, voglio svuotarmi suonando, voglio essere il vento che tanto mi attrae, essere parte del fiume che è la vita stessa. Capire e comprendere che stiamo fluendo e che l'immondizia che possono gettarci dentro sono solo le ancore di qualcuno che non ha capito che dobbiamo tutti scorrere. Essere il tutto. Siamo molto attaccati a cio che siamo o che crediamo di essere. Siamo legati ai nostri affetti in maniera indissolubile. Dobbiamo pensarla in modo diverso. Dobbiamo essere il fiume e vivere questo tempo al meglio delle nostre possibilità. Se ognuno di noi fallisce questo obiettivo o semplicemente non lo vede o capisce, non aiuta il fiume, ma diventa immondizia. Sono anche convinto che non serve fare grandi cose che magari tutti ricorderanno quando non saremo più, ma semplicemente purificare l'acqua di cui siamo composti. Servirà sicuramente a qualcuno dopo di noi. Servirà, ormai credo di averlo capito.

Then i close my eyes...

giovedì 26 luglio 2007

Allora chiudo i miei occhi cercando un soffio di tranquillità. Mi sembra di riuscirci, ci sono quasi, mi lascio cullare e dondolare. Faccio un sorriso a occhi chiusi, sta facendo effetto. In questo sono fortunato. Ho visto visi portare avanti la loro vita senza uno scopo. Vedo ancora oggi il loro sguardo andato a male, perso nei giorni che si ripetono. Rifaccio un sorriso, lo faccio a me, in questo bolla di egoismo non c'è spazio per nessun altro. Tanto in fin dei conti, alla fine dei conti quando arriverà il momento saremo solo noi a varcare la soglia, non ci aiuterà nessuno. Un nuovo sorriso per me che devo decidere come illudermi per quel momento. Se immaginarmi in sella ad un cavallo pronto a dar battaglia, o se accettarne il mistero con la curiosità della sorpresa. Sapere se ci sarà qualcuno come dicono in molti. Ci vorrei parlare, saprei come farli sentire delle merde, le mie parole non darebbero scampo a chi ciecamente fa finta di nulla, non curandosi di quel che succede di qua. So che ce la farei. So che non avrebbero il coraggio di guardarmi in faccia per quanto forte gli sbatterei la cruda verità. Ma adesso basta. Sono ancora ad occhi chiusi e so che sto sorridendo ma so che non riesco a versar lacrime. In questo sono sfortunato. Per troppo tempo mi sono negato questo piacere. Ci riproverò, scaricherò la mia tensione. Riuscirò a tremare e a singhiozzare come un bambino. Lo voglio, lo pretendo, ne ho bisogno.

Tu non sei, non sei più in grado neanche di dire se quello che hai in testa l'hai pensato te...

domenica 22 luglio 2007

Non mi stupirei se tra qualche giorno a StudioAperto, conosciuto ai più come il tg delle cazzate, titolassero così: Atti di bullismo sulle spiagge italiane! Ennesimo video shock dalla rete che questa volta ritrae un gruppo di ragazzi malmenare gratuitamente un loro compagno solo per la gioia e il gusto di farlo.

Buon viaggio della vita

C'è chi va via col vento
per non partir da solo
chi si allontana col passo lento
di un sogno preso a nolo.
C'è chi si avvia di sera
per andar via di meno
chi tira su una speranza intera
saltando sopra un treno.
C'è chi promette stelle
per darsi un po' d'aiuto
chi cerca invano bugie più belle
che frasi di un saluto
che sono sempre quelle.

Fai buon viaggio amore mio
fai buon viaggio della vita
finché c'è una strada e vai
non è finita.
Fai buon viaggio cielo mio
nel passaggio di ogni giorno
sia un incontro sia un addio
un'andata od un ritorno.

C'è chi prende la via dal retro
così non vede gente
chi s'incammina a testa indietro
per non scordare niente.
C'è chi va senza aprire bocca
per dare un senso a tutto
c'è chi lo sa che a chi tocca tocca
poi fa una festa a lutto
C'è chi si dà le mani
per trattenersi ancora
chi ha già la pena di star lontani
e ti comincia allora
e non passerà domani.

Fai buon viaggio amore mio
fai buon viaggio della vita
finché c'è una strada e vai
non è mai finita.
Fai buon viaggio sogno mio
nel miraggio di ogni giorno
sia un incontro sia un addio
un'andata od un ritorno.

Ma vivere è un mestiere duro
senza ferie è un lavoro scuro
senza orario senza salario
alle intemperie di ogni tempo
e un futuro di perché.
Vivere è andare sempre avanti
senza sosta tutti gli istanti
senza fiato senza passato
e quale posta in gioco
è un'altra risposta che non c'è
quando ci chiederemo se
siamo esistiti per davvero.

Fai buon viaggio tu
fai buon viaggio della vita
finché c'è una strada e vai
non è non è mai finita.

Fai buon viaggio cuore mio
nel coraggio di ogni giorno
se un incontro è già un addio
un'andata è già un ritorno
c'è tutta una vita intorno a noi.

Me ne frego se sono egoista, ma di notte ho paura di me...

Purtroppo a volte mi capita. La notte ho paura e non dormo. Una paura talmente razionale da coincidere con la follia, di attimi di panico e respiro ansante. Non riesco a trovare una soluzione a certi miei pensieri e fatico a restare tranquillo. Non voglio esagerare ne tantomeno fare il melodrammatico, questo è solo un piccolo sfogo che viene dal profondo di me.
Punto.

Muoia sotto un tram piu o meno tutto il mondo...

sabato 30 giugno 2007

Oggi mi sento bene. Sono fresco e oggi come non mai sento di avere l'imbarazzo della scelta su cosa fare oggi. E' sabato e quindi la giornata è tutta per me. Vorrei andare al mare per abbronzarmi un po altrimenti stasera se dovessero scattarmi delle foto mi mostrerebbero un po troppo pallido. Qualcuno potrebbe domandarsi perchè stasera dovrebbero scattarmi delle foto giusto? In realtà questa sera c'è una festa. Una di quelle feste per noi giovani. Una festa come quelle che si vedono nei film americani, dove c'è una casa piena di gente e musica, dove si beve molto se vuoi, si fanno nuovi incontri e ci scappa anche qualcosina per i più bisognosi. Ultimamente non ho partecipato a questo genere di feste per via di alcune spiacevoli situazioni. Non ho partecipato perchè non ero d'accordo con alcune scelte. Non ho partecipato perchè mi sono sentito tradito. Non ho partecipato per una serie di motivi, alcuni dei quali non risolti e ingnorati per quieto vivere. E' la vita.
Da qualche tempo mi chiedevo se era il caso di partecipare a questa nuova festa e alla fine mi sono risposto di si! Ci vengo perchè mi va. Perchè nonostante il disincanto acquisito, a questa festa ci trovo persone con cui sto bene, che forse meriterebbero da me qualcosa in più di quel poco che do. Ci vado perchè ci va la mia ragazza e una delle prime cose che voglio al mondo e vederla sorridere. Non che di solito non lo faccia, anzi, ma so che a queste feste lei lo fa ancor di più e allora non vedo motivi per perdermi questo spettacolo. Ci vado perchè dopo molto tempo passato a interrogarmi, ho ritrovato proprio di fianco al mio letto la sicurezza che credevo aver perduto e invece era sempre li. Ci vado perchè in qualche modo questa festa è collegata a quella dove appunto conobbi una certa persona. Ci vado per riscoprire le emozioni venute fuori da quella volta, per rimettere in moto quei meccanismi e quegli eventi e far si che si aggiungano sull'albero dei miei ricordi.

Io dal mare

giovedì 28 giugno 2007

Saranno stati scogli di carbone dolce
dentro il ferro liquefatto
di una luna che squagliò un suo quarto
come un brivido mulatto
o un bianco volar via di cuori pescatori
acqua secca di un bel cielo astratto...

Chissà se c'erano satelliti o comete
in un'alba senza rughe
larghe nuvole di muffa e olio
appaiate come acciughe
o una vertigine di spiccioli di pesci
nella luce nera di lattughe...

E io
dal mare venni e amare mi stremò
perché infiammare il mare non si può...

Aveva forse nervi e fruste di uragani
scure anime profonde
tra le vertebre di vetro e schiuma
urla di leoni le onde
o tende di merletto chiuse su farine
corpi caldi di sirene bionde...
Forse era morto senza vento nei polmoni
graffio di cemento bruno
barche stelle insonni a ramazzare
nelle stanze di Nettuno
o turbini di sabbia fra le dune calve
sulle orme perse da qualcuno...

E io
dal mare ho il sangue e amaro rimarrò
perché calmare il mare non si può...

I miei si amarono laggiù
in un agosto e un altro sole si annegò
lingue di fuoco e uve fragole
quando il giorno cammina ancora
sulle tegole del cielo
e sembra non sedersi mai...

E innanzi al mare ad ansimare sto
perché domare il mare non si può...

E come pietra annerirò
a consumare
a catramare
a tracimare
a fiumare
a schiumare
a chiamare
quel mare che fu madre e che non so

Il tempo è nei giorni che passano pigri...

Ci sono momenti positivi, ma questo non è uno di quelli. Ma nemmeno l'esatto contrario. Non parlo di un periodo sia ben chiaro, ma proprio di questo istante preciso. Oggi non ha fatto quel caldo torrido che ha fatto ultimamente e si stava relativamente bene. Forse il venticello che tutt'ora soffia ha contribuito al mio relax psico-fisico. Proprio adesso lo sento ancora soffiare mentre cerco qualcosa di interessante da scrivere. A proposito di tempo, credo di aver capito che il clima monsonico sarebbe quello a me più congeniale!!! Mi piace il vento quando soffia specialmente se è forte. Mi piace il cielo quando è grigio, l'aria di quando sta per piovere, l'odore della terra durante e dopo la pioggia, restare al chiuso e osservare tutto questo. ... sono malato lo so. Ho voglia di scrivere un po.
Non voglio scendere nel gia troppo abusato stereotipo del tizio che scrivere perchè deve o perchè se lo sente. Scrivo solo perchè mi va di parlare con qualcuno e paradossalmente lo faccio proprio non parlando con nessuno. Lo dico con molta tranquillità, senza pianti o sbattimenti vari, ultimamente non ho molte occasioni per parlare. E che non mi va punto primo; non ho nessuno con cui farlo punto secondo, e forse non ho nemmeno niente da dire punto terzo. Sono un po apatico per queste cose ultimamente. Il fatto che mi lamenti poco su questo blog vi fa capire tutto. Sto iniziando a credere che delle tante novità degli ultimi tempi non ne debba proprio parlare ma anzi devo lasciar cadere giù questa che ormai è una zavorra, che non mi permette di andare avanti.
Ascolto Gino Paoli.

Notte che fai...

lunedì 18 giugno 2007

Massimo P. (che non è certo il fratello di Melissa P. e meno male) è una persona piacevole, da quando l'ho conosciuto qualche anno fa mi ci sono sempre trovato bene. Anzi l'ho sempre visto come un tipo pieno di stile. Quello che viene dalla città all'avanguardia. Mi ricordo quando mi disse che a Milano vedevi la gente in giro con le cuffiette bianche dell' iPod che spuntavano dalle maglie e dai giubotti. Con quel suo carico di musica strana per me e che non avevo quasi mai sentito nominare, parlava dei Radiohead, Jeff buckley oppure di Ben Harper. Una conoscenza musicale totalmente all'opposto della mia, troppo spesso concentrata sull'italiana. Un ragazzone robusto con i suoi modi alla Charlie Brown, sempre critico ed esistenziale con qualche libro particolare tra le mani. Io che leggo solo fumetti e ascolto solo Baglioni vengo affascinato da 'sto tipo. Ci sentiamo un po a singhiozzo ma ogni volta per me è un piacere. Oggi, dopo una giornata intera passata a casa a farmi compagnia e a suonare ho pensato di chiamarlo per vedere che fa o che non fa. Mi metto d'accordo per andare a trovarlo a casa, mangiare qualcosina da lui e poi magari per una camminata sulla riviera e un gelato. Detto fatto e ci ritroviamo a chiacchierare tranquillamente per tutta la serata fino alle due e venti di notte, saltando da un argomento all'altro come in uno zapping impazzito. Una serata di inizio estate decisamente piacevole che volevo fermare in qualche modo su questo blog un po dimenticato da me negli ultimi tempi. E così come ho fatto per gli ultimissimi post, allego una foto che per me racchiude la sensazione della serata, l'atmosfera respirata e vissuta. E' una veduta di Montesilvano colle proprio dal balcone di casa di Massimo.
Beh, si è fatto tardi e domani si ricomincia.

On an island...

domenica 17 giugno 2007

Sono On an island dei miei ricordi e suono la mia fender. Vero e proprio porto. Meta e approdo, dove fondo le varie storie che si intrecciano intorno a me. Quelle storie che vorrei raccontare, ma una volta messe le mani sullo strumento ecco che le dico tutte insieme. Oggi punto verso est. Devo decidere cosa portarmi e cosa lasciarmi dietro alle spalle. Cosa sperare e cosa dimenticare. Mi sento un po Pigro, non so se ho voglia di partire. Mi porto un Diamante per iniziare, Parole parole per non comunicare e Ancora ancora ancora voglia di... Si, viaggiare, ma A testa in giu.

Bancarelle, giostre, giochi, luci, orchestre, tenotini zum pa pa...

martedì 5 giugno 2007

Interrompo sul nascere la lunga serie di post lagnosi che in qualche modo si preannunciavano dopo la storia sui Beatles pubblicando l'immagine che ho eletto la mia preferita sulla serata di ieri ; )
Di che si tratta? Di un momento rubato dall'obiettivo del telefonino durante la passeggiata nella sala degli specchi. Anzi dei vetri in realtà. Attrazione di un'altra ben più grande, che dalle nostre parti chiamano La fescta dei colli!
E' in pratica l'annuale ritrovo di personaggi pittoreschi a alquanto naif che fanno da contorno alla più classica e trucida delle feste patronali con luci, bancarelle, giostre, porchettari e paninari vari.
E proprio dopo un iniziatico panino con la porchetta di quelli leggeri leggeri, lo sparuto gruppo di temerari si getta tra le attrazioni. Della ciurma facevano parte:
  • Il sottoscritto
  • Elena (la mia dolce tre-quarti)
  • Katia (L'erborista con la quinta! Marcia s'intende, che avevate capito!)
e infine
  • Luigina (L'erborista col transito più veloce del west)
Poi si sono aggiunti anche Elisiano e Sabrina che hanno degnamente chiuso l'opera per archiviare una serata nata senza troppe pretese e finita poi tra le risate e tanto divertimento. Stay tuned!

Tu chiedi chi erano i Beatles...

sabato 2 giugno 2007

E' da un po che non scrivo. Forse qualcuno l'ha notato. Se passa troppo tempo succede che si accumulano le cose e mi è difficile smaltirle. Devo ammettere che sto passando un periodo di bassa marea. Non so con precisione perchè. A volte penso sia un discorso di bioritmi o qualcosa del genere, devo necessariamente alternare momenti di sicurezza e tranquillità a momenti di dubbi e domande e pseudo depressione. Sono fatto così. Di novità ce ne sono parecchie e non mancano le belle notizie, ma non mi va di elencarle freddamente senza approfondirle. L'unica cosa mi va di raccontare brevemente è il motivo di questo post che ha il merito di aver interrotto questa fase di silenzio senza senso.
Sto leggendo finalmente una biografia dei Beatles. Mi sono deciso prioprio ieri in occasione dei 40 anni della pubblicazione dell'album Sergent Peppers lonely hearts Club Band, considerato da molti l'album più importante di questa nostra pazza e assudra civiltà. La biografia è scritta da un certo Bob Spitz, ed è una delle migliori da quel che mi pare di capire, scritta (cito testualmente) "in modo essenziale e con talento, lasciando che i fatti e i personaggi parlino da se. Catturando quell' ironica tristezza che ha accompagnato i Beatles lungo la strada del successo".
Ho letto solo i primi capitoli e devo dire che sono rimasto catturato dalla loro storia e sopratutto da John Lennon e la sua infanzia. Il libro parte addirittura dal 1845 raccontando le gesta dei nonni dei famosi baronettti di sua maestà. Dalla migrazione degli irlandesi che si riversarono a sud dell'Inghilterra in quel porto di mare che è Liverpool. Sensazionale, un film, un racconto che stento a credere sia la realtà. Mi sono commosso tant'è che a un certo punto ho riso di me quando mi sono accorto di avere gli occhi lucidi.
Non potevo far passare quest'onda e non scrivere qualcosa cavalcando questa improvvisa emozione e allora eccomi qua. A darmi ragione su tante cose e a fare ordine dentro di me. Ho tanti di quei fogli sparsi che voglio pensarla come una sfida affascinante. Come a un'avventura. Recuperare i fogli sui quali ho lasciato pezzi di me. Nella speranza che qualcuno mi chieda chi erano i Beatles e con la cieca curiosità di vedere cosa gli risponderò.

Ps
Se potete ascoltate la numero 3 del secondo cd cliccando qui!

Ci piace macho, tutt'abbronzato pelle color cioccolatoooooo...

mercoledì 9 maggio 2007


Non potevo non postarlo sul blog. E' da collasso cardiaco!!!
Ormai non riesco più a togliermi il ritornello dalla mente!!!

Look into my eyes, you will see...

venerdì 4 maggio 2007

Il cielo era tinto di un blu tigrato. Il vento soffiava e c'era quel freddo non freddo che piace tanto a me. Percorro una strada che costeggia il mare proprio in quegli istanti prima che diventi notte. Passo una vecchia torre e rimetto per la terza volta la stessa canzone di Brian Adams (Everything I Do) I Do It for You. E' uno di quei momenti solitari a cui non potrei mai rinunciare. Da che ne ho memoria ho sempre ricercato momenti come questo. Quando ero più piccolo prendevo il motorino e andavo ad esplorare le colline dietro casa mia. Passeggiate lunge e meditative. Oggi mi ritrovo a viaggiare molto con la macchina e ad avere tempo per pensare. A volte compongo testi oppure musiche, che poi dimentico una volta voltato il pensiero. Penso a qualcosa da scrivere, a un qualche inizio, invento un concept album che mi piacerebbe scrivere, penso al concerto di Elisa a Roma. Penso al primo maggio con Peppe, da Anna, Pietro, Linda e Ettore (ecc..) Penso e ripenso a quale potrebbe essere il regalo perfetto per il 15. Penso, non concludo niente e sono praticamente arrivato a casa.

mercoledì 25 aprile 2007

Ti darei gli occhi miei,
per vedere ciò che non vedi.
L’energia, l’allegria,
per strapparti ancora sorrisi.
Dirti si, sempre si,
e riuscire a farti volare,
dove vuoi, dove sai,
senza più quei pesi sul cuore.
Nasconderti le nuvole,
quell’inverno che ti fa male.
Curarti le ferite e poi,
qualche dente in più per mangiare.
E poi vederti ridere,
e poi vederti correre ancora.
Dimentica, c’è chi dimentica
Distrattamente un fiore una domenica
E poi… silenzi. E poi silenzi.

Giorno per giorno, sempre ballando...

lunedì 23 aprile 2007

Digestione lenta? Ci pensa Wolverine!!!

Lo so, ultimamente IlMode latita un po da queste parti. E' impegnato su altri fronti e non sempre ha qualcosa di interessante da scrivere, anche se a volte capita il contrario, ma quello che potreste leggere sarebbe soltanto una sequenza di lamenti senza fine. Il buon vecchio Mode se la passà come può, cercando di vivere a orecchio.
Oggi però è stato testimone dell'ennesima riconferma che la vita è fatta di incontri. Mi diceva che la lezione di chitarra lo ha particolarmnete colpito non tanto per i progressi (pochi) ma per la sfrenata passione del suo insegnante. Energia pura che non puoi non vedere dai suoi occhi. Illuminati, sorridenti e perchè no, anche un po folli. Ho scoperto che un suo vecchio compagno di avventure prende lezioni dal suo stesso insegnante e che quando oggi glielo ha detto è come se avessero acceso un motore, pronto a partire per chissà dove. Per me è molto difficile trasferire qui le sue emozioni in sua vece. Non per altro perchè neanche lui me le sa raccontare per bene. E' un po balbuziente quando con foga e felicità mi racconta una cosa e lo fa sempre con dei gesti strani per cercare di mimarti il suo pensiero. Forse per una mancanza di vocabolario (è un po ingnorantello) ma di sicuro perchè è la sua mente balbetta. Va un po troppo veloce. Dice sempre che se potesse scaricherebbe le frasi su carta come un computer. Come se avesse un file in download...

Poi cosa mi ha raccontato ?!? Ah, si. Di Lanciano!
Ieri è stato in un paesino a circa una mezz'oretta di autostrada da Pescara per accompagnare il suo amico Peppe ad un concorso di fumetti. Peppe ci partecipa ogni anno sia come autore di una storia breve (cinque tavole) , sia come illustratore (singola tavola). E ovviamente senza mai nessun risultato. Ma è anche vero che Peppe non si impegna mai più di tanto e si adagia sempre su quello che sa fare da autodidatta quale è. Sono cose bellissime per carità, IlMode stesso possiede un paio dei suoi originali mica da ridere, ma potrebbe dare moooolto di più se solo seguisse qualche suo consiglio. Comunque... hanno passato tutti e due una bella giornata tra le vie di questa Lanciano tra gli stand della mostra-mercato a caccia di qualche arretrato per colmare la propria personale collezione di giornaletti eh eh. In questa pagina trovate le prime foto della giornata di ieri, le prossime le aggiungerò appena IlMode me le passerà. Fatevi due risate.

Che tipo strano è IlMode...

Mi sono innamorato di una stronza, ci vuole una pazienza io però ne son rimasto senza. Era molto meglio pure una credenza, un fritto di paranza... (?)

martedì 27 marzo 2007

Clicco sulla mia tazza rossa con sopra il logo Nintendo (eh eh, ne vado fiero), scarico nel frattempo un po d'acqua calda, avvio The Verde con Limone e mi appresto a scrivere giusto un paio di parole. Oggi sono stato per lavoro a Lesina, Puglia, un paesino appena prima del Gargano. Mi sono fatto in tutto circa 250 km tra andata, giri vari e ritorno. Ne ho approfittato per riflettere su un paio di cose e tra un pensiero e l'altro ho scattato pure qualche foto col cellulare. Che dite son belle? Sono giusto tre perchè il motivo della mia visita non era certo fare un reportage fotografico. Mi faccio un giro del paese prima di agire, osservo qua e la la gente in piazza e per le stradine e soprattutto i ragazzi. La vita scorre diversamente da casa mia, o per lo meno così mi sembra.
Faccio quello che devo fare e riparto.
Forse qualcuno si starà chiedendo (tutti nevvero???) come mai il titolo di questo post? Beh, credo sia abbastanza eloquente. In ongi caso sono stato male tutto il giorno e le ore passate in macchina sono state abbastanza tormetante. Le uniche distrazioni sono state l'ultimo disco di Daniele Silvestri (il secondo disco di Sanremo che ho acquistato dopo gli Stadio) e, la piacevole sorpresa di Lesina per l'impatto sensoriale, mettiamola così, che ho avuto nel visitarlo.

La lezione di chitarra di oggi è stata emozionante, sembra che l'assolo di Another brick in the wall stia ingranando, ma l'emozione è dovuta soprattutto dall'insegnante. Credo di essermi un po affezionato a questo personaggio un po sopra le righe. Per i suoi eccesi nel manifestare la sua passione per la musica e la forza delle sue arringhe da tuttologo che solo per la simpatia con la quale le declama meriterebbero la totale approvazione.