Se il mio cuore sta fermo alla frontiera...

mercoledì 28 novembre 2007

Se c'è una cosa che ho sempre sbagliato è interpretare le canzoni. Capirle, nel senso più banale del termine. Spesso mi arrivano con un significato diverso da quello effettivo e ogni volta ci rimango un po male. Un errore che faccio sempre ad esempio è quello di scambiare il destinatario/a di una canzone, fino a pensare che chi sta cantando in fondo stia chiedendo o comunicando qualcosa a se stesso. Forse è solo una mega pippa mentale, ma mi capita così. Col tempo poi ho giocato con questa cosa ribaltando volutamente il significato di un testo ed è così che a volte mi faccio dei discorsi senza senso tra me e me, cercando soluzioni e nuove strade. Oppure una canzone parte con un messaggio di qualcuno per me, a cui poi io rispondo col mio pensiero e, tra le ultime parole di addio e quando va la musica, rimanere sospeso senza capire chi sta parlando a chi. Altro esempio? Beh, la prima volta che ascoltai Io me ne andrei del sommo Baglione, non capii subito che lui stava parlado ad una lei. Sono scemo? Si sono scemo, me lo dico da solo. Ma bensì pensai che Claudietto, sfatto e distrutto in una stanza d'albergo, parlasse con se stesso, anzi lottasse proprio, un po come in quella famosa scena di non mi ricordo quale film di Superman dove Clark Kent si sdoppia e combatte contro la sua controparte Superman. Per me è sempre stata un immagine forte. Combattere contro se stessi, sconfiggere i propri demoni, uscirne vincitore. Beh, io pensavo che in quella canzone stesse parlando la sua parte buona e razionale mentre il destinatario era sempre lui che disperato non sa cosa fare dopo una serie di situazioni difficili da capire e superare.
Io me ne andrei...
Riproviamo un altra volta non è detto e poi non si sa mai!
Io me ne andrei...
Cominciamo dal principio tutto quanto vuoi?!
...e via di seguito. Provateci, trovate il testo da qualche parte e pensate che le prime parole siano del Baglionetto buono che cerca di dare una mano al Baglionetto perso e sbandato. Cambia tutto il significato della canzone.

Oppure provato a pensare a quanto...

L'amore è volubile

Si è spenta la fiamma che ardeva per te
La pioggia ha confuso anche le lacrime
E l' indifferenza si mescola già con l' oblio
Il senso di tutto poi cambia lo sai
E il vento più forte si placa anche lui
Soltanto il ricordo dal niente riaffiora ogni tanto...
La polvere aumenta un po' tutti i giorni
E il quadro sbiadisce confonde i contorni
Il tempo che passa poi stempera anche i colori
Gli odori svaniscono ed anche l' amore
Non trova la strada non ha più il tuo nome
Rimane soltanto quel senso di cose perdute
Che non tornano più, che non contano più.

Volevo salvarti, salvarti da me
E da quell' idea di malinconoia
Che porta a vedere le cose in un modo un po' strano
Ma tu mi volevi soltanto per te
Io che non so neanche bene cos' è che voglio davvero
Perchè in fondo sono volubile...
La polvere aumenta aumenta un po' tutti i giorni
E il quadro sbiadisce confonde i contorni
Il tempo che passa stempera anche i rancori
Gli odori svaniscono ed anche i sapori
I baci e gli slanci non hanno più ardore
Mi viene il sospetto che anche l' amore è volubile
Non meno di noi, un po' come noi, non meno di noi.

I fiori appassiscono ed oggi l' amore
non trova la forza non ha più il tuo odore
Rimane soltanto quel suono di dolci parole
Che non sento da un pò, che non sento da un pò
Non sento da un pò
Che non sento.

Oggi non ho tempo, oggi voglio stare spento...

lunedì 26 novembre 2007

Per questa volta niente musica. Voglio solo i rumori della notte a farmi compagnia, mentre scrivo i pensieri di fine settimana. Non fate caso a quanto scritto negli ultimi giorni, ero molto confuso e ho commesso l'errore di postare quello che avrei dovuto cestinare. Certo la situazione non è delle migliori ma non voglio certo abbandonarmi alla deriva. Una cosa però è vera, ultimamente si stanno sovrapponendo una serie di situazioni a cui è difficile far fronte ma purtroppo questa è la vita. Qualcuno mi ha detto che forse se tutto questo accade oggi è perchè domani sarò ripagato del dolore vissuto. Speriamo, cosa volete che vi dica. Speriamo di non soffrire troppo questa solitudine forzata. Di trovare sempre e costantemente qualcosa da fare e reinventare al meglio le mie giornate. Lo chiedevo quando potevo essere ascoltato, lo bisbiglio al vento adesso.

Qui non arrivano gli angeli a insegnarci la strada buona...

venerdì 23 novembre 2007

Eccomi a casa. Dopo una giornata stronza e pesante eccomi qua a tirare un sospiro di sollievo. Si si, di sollievo. Stamattina mi alzo, mi preparo, cravatta ed esco. Passo alle poste a ritirare non so cosa, ho ricevuto un avviso ieri o l'altro ieri, non mi ricordo. Faccio un po di fila e poi sorpresa, una bella multa. 80 euri per essere entrato in una zona riservata ai residenti di Bologna la sera del concerto di Vasco. Ovviamente non sapevo ci fossero delle vie non praticabili ne tanto meno che c'erano le telecamere a controllare noi manigoldi e malfattori in automobile. Ma che bell'inizio di giornata! Vado in ufficio? No, che cazzo me ne frega. Non ci vado e vaffanculo!!! Vado a pranzo da mia mamma, sto un po con lei e poi passo in ospedale a trovare un amico per chiedergli una cosa. Poi verso le 3 passo in un centro commerciale a trovare un altra mia amica. Un caffè, una chiacchiera e mi sento sollevato. Alle quattro dovrei fare il primo di una serie di colloqui in ufficio. Secondo voi ci vado? No, vaffanculo anche stavolta e non chiamo neanche per annullare gli appuntamenti. Poi arriva una parte che non posso descrivere. Non ne avrei le parole. Mi calmo vado sotto l'ufficio, respiro per bene e poi vado sopra. Prendo un paio di cose e vado via subito senza nemmeno ritirare le ventimila.
Torno a casa, mi spoglio e non so nemmeno come ho fatto da stamattina ad arrivare alle 8 senza aver fatto praticamente nulla di quello che avevo previsto. Chiamo l'unica persona in grado di calmarmi. Sono gia calmo, ma voglio metterci una bella pietra sopra. Eccesso di sicurezza. Poi arriva mia sorella, deve prendere un paio di cose. Parliamo un po, poi lei torna dal piccolino a casa sua. Io rimango a casa a cercare di migliorare la mia cazzo di configurazione internet che è ancora lentissima. Penso: adesso mi faccio una bella camomilla. Lo penso per un bel po fino a quando non mi serve più. Mi chiama Flynt, proprio quando stavo per prendere il telefono e chiamare proprio lui. "No, non ho sentito nessuno. Mah... si sarà addormentato come al solito sul divano davanti alla tv... Ok, il tempo di arrivare e sono li"
Arrivo e finalmente mi rilasso del tutto. Trovo una fender scassatissima ma cerco lo stesso di suonarla un po. Aahh, ci voleva. E' scordata, non so fare un cazzo, ma ci voleva proprio. Sto un po con Flynt, parliamo un po del più e del meno, rifreghiamo i soliti, ricordiamo piccole storie vissute insieme e ci facciamo due risate. Lui si fa un sacco di quelle sigarette strane. Come direbbe Nikki di Deejay, quelle con molto poco tabacco. Io non fumo, ma quello passivo mi arriva lo stesso. Eh eh, sento il cuore che smitraglietta un po, ma sto proprio tranquillo. Giro veloce al Tavolarasa e poi a casa qui. A scrivere che sto per tirare un sospiro di sollievo, e a pensare a un bel Machecazzomenefrega...

Sono impazzito vero?

...felice per quel niente come un dolcissimo Charlot.

giovedì 22 novembre 2007

Vado a braccio. Forse non voglio dire niente e forse voglio dire tutto. Tutto quello che mi accade e trovare un pubblico sostegno. Perchè per chi come si trova a vivere determinate situazioni, tutte insieme, solo una sorta di sostegno collettivo e generale potrebbe salvarmi dal baratro. Sono allo sbando totale.
L'altra sera ero tranquillo. Lo giuro. Nei giorni scorsi sorridevo persino tra me e me e mentre giravo in macchina cantavo. Come un deficente. Osservavo la gente e cercavo sollievo, trovandolo tra l'altro. Oggi ho ho la certezza di aver perso. Di averla persa... e ho un pugno nello stomaco che si diverte a girarsi e rigirarsi. Ricominciare mi pesa. Ridefinire il quotidiano mi pesa. Anche perchè le mie giornate facevano gia schifo da prima. Mangio quasi sempre da solo. Ho l'impressione di parlare quasi esclusivamente quando sono a lavoro. Torno a casa e trovo solo due piani e 12 stanze. Ma che cazzo di vita è? Perchè tutto adesso?

Vediamo che cosa succede... adesso vado solo per inerzia.

E buonanotte a chi la sa godere...

lunedì 19 novembre 2007

Finalmente sono sotto le coperte. Ecco qualcosa che di sicuro mi scalda ; )
Internet funziona ad intermittenza, ma sicuramente è meglio di niente. Per tutto il mese di ottobre non ho potuto postare nulla proprio perchè, nonostante diverse segnalazioni, non dava segni di vita. Ho scritto un sacco di cazzate nel frattempo che non posto perchè troppo deliranti. Ho riletto giusto qualcosa e credetemi sembrano i vaneggiamenti di un povero pazzo. Una strana idea si fa largo nella mia testa proprio adesso che in qualche modo sento un senso di abbandono. Ed è appunto l'incongruenza di questo disagio con la tranquillità e il dissolversi di molte ansie che maledettamente negli ultimi mesi mi hanno accompagnato. In sostanza ho molta meno paura. Lo scrivo per due motivi: primo fra tutti per dire che nonostante il tono di quanto scritto da queste parti, nonostante gli eventi spesso difficili da superare, io sono vivo e sono qui. Suona gia sentita sta cosa vero? Ma nella sua semplicità è nascosta una consapevolezza molto più profonda. Secondo, per sottolineare la mia tranquillità a chi doveva chiedermi come andava e non lo ha fatto.
Sono due giorni che suono e ascolto musica senza sosta, anzi venerdì sera (alle tre!) ero talmente alto che temevo l'arrivo dei carabinieri. Mi piace percepire le valvole del mio ampli, il suono di un mi9 o di un settima+ qualsiasi. 
Vedo una moltitudine di concerti in dvd e mi addormento ascoltandoli e, incredibile ma vero, ho letto anche qualche buon fumetto. Italiano ovviamente. Chiudo con un riferimento a un giochillo che ho preso in questi giorni che mi ha preso di brutto. Lo vedete quel panzone baffuto nella foto? Beh, oggi mi sento proprio così ; ))

E intanto io giorni passano ed i ricordi sbiadiscono e le abitudini cambiano...

martedì 6 novembre 2007

Mi gratto la testa cercando di capire quante cose ho sottovalutato e sbagliato. E' una cosa assai comune quella di analizzare e scandagliare ogni singolo momento di una storia d'amore nell'esatto momento in cui finisce.
Se mi soffermo a riflettere su come sta cambiando la mia vita da un po di tempo a questa parte, c'è da rimanere basiti. Tante e troppe cose si evolvono con troppa velocità, oggi potrei tranquillamente dire che esattamente un anno fa era tutto completamente diverso. Questo mio vagabondare di situazione in situazione non mi sta facendo capire nulla, mi sento una barchetta in mezzo al mare, in balia delle onde ma che non vuole certo arrendersi al destino. Un ubriaco barcollante che cerca, con quel briciolo di lucidità che gli rimane, la porta di casa. La mia sete di sapere mi ossessiona, vorrei sapere quanto ho da rimproverarmi. Vorrei proprio un numero che non avrò mai credo. E così anche io mi trincero sempre di più nel facile riparo del "Siamo fondamentalmente diversi".
A questo punto mi chiedo cosa vedono gli altri di me. Come mi avvertono, visto che non sono solito parlare certo delle mie vicissitudini. Sono più propenso a parlare dei miei stati d'animo. In ogni caso non mi sento sincero. Lo dico a quanti di quelli che leggono e che mi conoscono. Faccio davvero fatica a parlare di una qualsiasi qualcosa, spesso rido come un coglione e magari faccio continue cadute di stile.
Davvero non ci capisco più niente.
Questa volta mi sento davvero destabilizzato. Il problema è che i giorni passano... Ho bisogno di sicurezza, di qualcuno che mi scaldi. Qualcuno che si prenda cura di me.