Eccomi qua, sono venuto a vedere lo strano effetto che fa...

domenica 25 maggio 2014

É notte fonda e sono stanco, eppure le forze per scrivere sento di doverle trovare. Forze per descrivere la forza, l'energia, la bellezza, la profondità e la bravura di un uomo, di un attore, di un maestro: Giampiero Mancini.
Assistere al suo "Grigio di Giorgio Gaber" é ogni volta un'esperienza forte. Un piccolo terremoto per quei pensieri che ognuno di noi, non so quanto saggiamente, mantiene sopiti e quieti, negli anfratti più stretti e scuri della propria anima. Un testo, quello di Gaber, che segna e fa crescere.
Mentre lo ascoltavo, appena qualche ora fa, non potevo non vibrare su certi affondi del sua voce e non potevo non pensare a quante volte, prima ancora che sapessi dell'esistenza di questo lungo monologo, avevo timidamente fatto certi pensieri.
Io non ho il talento per scriverli, ne tantomeno di metterli in scena in così magistrale maniera, ma mi ritengo fortunato a poter passare un sabato sera così, piuttosto che uniformarmi alla massa e ubriacarmi e stordirmi per non pensare.
Sono contento di aver incrociato sulla mia via Giampiero. Persona e personaggio di immenso carisma e che posso definire "modestamente" un amico. Una persona diversissima da me eppure così uguale in certi percorsi, perché se é vero che lui questo monologo lo porta in scena da più di vent'anni, vuol dire che de "Il grigio" c'è tanto, forse tutto, di lui. E sicuramente c'è qualcosa di me.
É notte fonda e sono stanco e non so se sono riuscito a scrivere qualcosa di sensato.
Mi metto a letto e lascio a decantare gli ultimi pensieri.
Che bello spettacolo, che bella serata.

W l'Italia, l'Italia che resiste...

giovedì 22 maggio 2014

Poco fa, mentre ero in macchina pensavo a quanto ormai l'autostrada A14 sia per me un luogo familiare. Se i cartelli fossero persone li potrei quasi salutare e chiamare tutti per nome. Poi ho pensato a quanti ragionamenti ho fatto in auto mentre andavo su e giu per l'Italia, talmente tanti che mi sembra di vederene i residui sui lati della strada come polline al cambio di stagione. Strane riflessioni vero? Non fateci caso e poi ne faccio anche di peggiori :)
Beh, sono tornato a casa contento e questa è la cosa più importante da dire oggi. La giornata, non chiedetemi perchè non sono riuscito a capirlo, è partita controvento. Ho avuto diversi appuntamenti, ho visto persone molto diverse tra di loro e ora sento l'esigenza di spurgare tutto quello che ho assorbito da queste vite, che non incrocerò mai più.
Le passo in rassegna velocemente.
Il primo è Janos, credo fosse venezuelano/portoricano/brasiliano, me lo sono gia dimenticato scusate. Insomma un ragazzo di circa 26 anni, adottato e che vive nella frazione di un paesino nella vallata del Tronto. Nel niente in pratica. Entro a casa che lo trovo che balla robe latine davanti alla tv. Il padre è un brav'uomo che non ha fatto altro che parlare della sua ex moglie, con cui ha ancora buoni rapporti e che sembra sentire giornalmente per mandare avanti le cose della "famiglia". Mi ha fatto molta tenerezza. Il corso non potranno pagarlo perchè vivono con una pensione molto minima di lui e un lavoro molto precario della sua ex. Peccato.
Il secondo è Alberto, un autista trasportatore che vorrebbe reinventarsi provando/imparando un nuovo lavoro. Un omaccione grosso con figliolette e moglie straniera a seguito.
Mi parla di quanti annunci di lavoro in rete avrebbe trovato e che quindi il corso di Pizzaiolo che gli sto proponendo fa proprio al caso suo.
Il terzo e Pietro. Anzi in realtà ha un nome incomprensibile e impronunciabile ma in Italia si fa chiamare così. E' Polacco, non so cosa ci faccia da sei mesi in Italia, parla poco e capisce ancora meno, ma soprattutto non ho capito chi è la vecchia che siede affianco a lui. Avete presente lo skecth comico di Aldo, Giovanni e Giacomo dell'auto bus? Quello in cui Aldo non ha il biglietto, Giovanni fa il controllore e Giacomo il vecchio rompicoglioni che borbotta con la vocina fastidiosa "Gli faccia una bella multina"?
Ecco, la signora è fastidiosa come Giacomo! Tanto che dopo dieci minuti li mando a fanculo. Sul serio!
Mi alzo e me ne vado :)
Il Quarto è Lidia, anzi in realta sarebbe Nico, il marito. Mentre Lidia compila il test di selezione al corso (non prendiamo mica tutti eheheh) parlo con lui. Fa le tende da esterno, supporti in legno, gazebo ecc ecc.
Mi dice che vorrebbe imparare a fare il Pizzaiolo in previsione di andarsene in Australia dove sta la sorella di Lidia e trovare finalmente pace perchè qui in Italia è un casino. Ecco che mi tornano utili gli anni passai a fare l'animatore di contatto nei villaggi e mi metto in modalità discorso qualunquista e accondiscendente.
Il bello è che Nico mi sorprende per la pragmaticità del suo discorso e dopo un po che chiacchieriamo non riesco a non pensare a quanto le nostre vite siano uguali. Non manco di farglielo notare infatti. Lui vende Tende da sole. Si occupa per la precisione di fare i preventivi, progettarle, venderle, montarle, incassare i pagamenti, fare pubblicità, locandinaggio, ecc ecc ecc ecc ecc....
Io mi occupo di corsi di formazione. Per la precisione mi occupo di fare preventivi, progettarli, venderli, metterli su, incassare i pagamenti, fare pubblicità, locandinaggio ecc ecc ecc ecc ecc... :D
Capite ora perchè sono tornato a casa contento? Perchè oggi è tutto un gran casino di gente e situazioni e mettici che a volte le giornate possono anche essere una vera merda. Oggi mi sono ritrovato in Nico. Uno che come me resiste e va avanti in questa Italia fatta spesso di gente laureata in "Nulla" e non sanno fare un oggetto in legno o una pizza. Ho capito che in questa poverta 2.0 in cui viviamo, dove tutti però abbiamo un account facebook e twitter, ci sono i partigiani del nuovo millennio. Partigiani che lottano sul fronte della propria libertà.
Dite che ho esagerato? Forse.
Sono contento e ora esco :)

Sulla via di casa mia...

martedì 20 maggio 2014

Sulla via di casa mia ho spesso voglia di cantare, provo un senso di libertà nel tornare. Una gioia incontenibile che mi prende, una forza spaventosa e difficile da domare. E non fa niente se nel traffico mi guardano tutti straniti. Perchè cantare non è accettato socialmente? D'altronde non viviamo in un musical e non è normale, nel mezzo di un discorso, all'improvviso, mettersi a ballare. Ecco, meno male che sono un pezzo di legno altrimenti dovreste portarmi le arancie in qualche istituto di igiene mentale!
A volte ho la sensazione di aver compreso tutto e non so se la cosa mi spaventa o se mi da potere! Sento che voglio bene a tutti ed è un misto tra bene e malinconia. E' sapere che è un momento che gia sta andando via. A volte lo gusto, a volte ne ho gia nostalgia.
Mi capita spesso in questi giorni.

Why, why...

domenica 18 maggio 2014

Inizio dal non fare promesse.
Non prometto di scrivere sempre e con constanza.
Non prometto niente di bello, ma solo tutto quello che sento.
Perchè oggi volevo scrivere due righe e non ci sono riuscito.
Perchè la scrittura, così come tutte le arti, ha bisogno di una pratica costante.
Perchè  l'ispirazione puoi coglierla e sfruttarla solo sei sei ben allenato. 
E poi perchè avevo in mente questa frase «Sei la cigliegina sulla torta» e volevo farne una canzoncina allegra.
:)