When I find myself in times of trouble Mother Mary comes to me speaking words of wisdom...

martedì 13 gennaio 2009


Ad essere sinceri da vecchio mi immagino sorridente, magari un po ricurvo, zoppicante, ma sicuramente arzillo e con gli occhi accesi. Mi vedo circondato da gente e da amici e mi vedo sempre pronto a borbottare e a dire come vanno fatte le cose. Vedo mio nipote che mi ride dietro pensando che sono un vecchio un po troppo strano perfino per i ragazzi del tempo che vivrò. Vedo mia sorella. Vedo la mia donna, come un'isola in mezzo al mare. Una certezza granitica tanto quanto la sua pace e la tua rassicurante dolcezza. Premurosa e attenta, profonda conoscitrice dei miei stati d'animo. Mi vedo bene insomma, contrariamente alle false profezie di un povero pazzo.
Un pomeriggio di tanti anni fa, spostando delle cose da un mobile, caddero delle carte da ramino. Lui ne prese una e guardandomi fisso negli occhi mi disse: "Tu morirai da solo. Si, da solo e in una stanza bianca. Non ci sarà nessuno vicino a te, nessuno a tenerti la mano".
Chissà quanto, quelle stupide parole prive di un qualsiasi fondamento logico, hanno influito sulla mia malinconia e su quella sensazione di solitudine che per fin troppo tempo mi sono portato dietro.
Oggi va così.
Domani andrà meglio.
Anzi domani...
Domani voglio fare l'amore, voglio andare a casa mia. Li sento delle energie nuove, tutte da percorrere e brividi da ascoltare. Pagine di un nuovo libro tutto da scrivere.
In questa stanza ci sono oggetti con ombre troppo lunghe.

Lover, you should've come over


beh forse sono troppo giovane per non permettere 
all'amore giusto di diventare sbagliato... 

My heart is drenched in wine but you'll be on my mind, forever...

lunedì 12 gennaio 2009


Ho messo su un disco e ho preso la chitarra. Sentivo il bisogno del contatto tra legno e corde e di accompagnarmi per alcuni pensieri incompleti. Prima vagavo alla ricerca di un esclamativo, tra la corsia dei rimedi erboristici e quello dei biscotti, solo per un brutto sogno che da questa mattina tiene banco nella mia testa.

Il movimento del dare

giovedì 1 gennaio 2009

Imparo dalle rose
il movimento del dare
dagli insetti come difendersi e percepire
dagli uccelli come si possa estrarre succo dalle foglie
così parlo a te
che non so chi sei

Abbiamo imparato dalle donne come illudere e conquistare
dai genitori a non rubare
dai bambini a giocare senza porsi limiti
seguendo la nostra visione del mondo

L’allegria ci passa accanto
tra assordanti rumori
abbiamo perso tempo e lacrime
e nella vita a sorridere e sopportare
nelle chiese a non pregare
nelle scuole a non comprendere
e ad ascoltare altre visioni del mondo

Giardini e notti ci attendono di nuovo
nell’anno che verrà l’oscurità non ci fa più paura ormai