Un giocatore lo vedi dal coraggio, dall'altruismo, dalla fantasia...

domenica 19 dicembre 2010

Se ne togli dieci sono 23 ed è tutta un'altra musica e senza esagerazioni, un'altra vita. Fatta di altre voci, altri stanze e altre strade.
Se ne aggiungi dieci invece sono 43 e sembrano davvero tanti a vederli adesso da qui.
Proprio non saprei dire dove sarò o addirittura se ci sarò. Con chi, come e dove.
Adesso sono trentatrè.
E adesso sono nella mia stanza dei giochi, dove ho i miei strumenti, le mie cose, dove passo il mio tempo migliore, dove in questo momento sto ascoltando in cuffia le mie registrazioni, le canzoni che nel corso del tempo ho voluto fermare. Le ascolto perchè mi piace risentirmi, perchè ogni volta che in macchina l'iPod ne passa una nel random generale sto sempre li a capire quanto la mia voce assomiglia a quello che sono, cercando di leggere quello che in realtà non dice con le parole.
Lo faccio perchè la mia voce è la mia costante. E' l'elemento che è in grado di riconnettermi con la mia emotività e capacità di emozionarmi. Capacità che nei momenti più bui della mia esistenza ho creduto di aver perso, sbagliandomi. :)

Ci sono giorni che niente va bene e invece altri che la vita sembra che ti sia riuscita...

sabato 4 dicembre 2010


Certe notti torno a casa spaventato, con una leggera paura ad addormentarmi da solo.
Altre volte mi capita di rientrare e avere ancora mille idee per la testa. Di spogliarmi e farmi una camomilla in cucina e sentirmi sereno.
Spesso non ho niente da dire però poi mi ritrovo a ragionare al modo migliore di comunicare "Ehi, non ho niente da dirti a parte il fatto che ti stavo pensando!"
Qualche giorno fa ho spedito una mail a una ragazza a cui voglio bene, nonostante non ci sentiamo più da diverso tempo, chiedendole semplicemente come sta, scrivendo col cuore. Mi ha risposto freddamente in un modo calcolato.
L'altro giorno invece chiamo un'altra ragazza e senza troppi giri di parole le ho detto quello che volevo. Poi sono andato da lei e me lo sono preso.
Una mattina sono andato in ufficio tranquillo e alla fine ne sono uscito emotivamente distrutto.
Ieri mattina non ci sono andato per niente e mi sono dedicato a me stesso. Me lo posso permettere, quindi quando serve lo faccio.
Spesso quando sto in macchina penso a tante cose e mentre ascolto la musica quasi non mi accorgo dei chilometri che ho percorso. Penso a quello che vorrei scrivere, che vorrei suonare.
Penso a come conquistare il cuore di una ragazza che mi attrae e che mi piace. Ma poi alla fine mi muovo sempre in base a come mi sento e in assoluta sincerità, senza trucchi e stratagemmi.
Poi cambio colore e penso che quando due persone si piacciono, si piacciono. Punto.
Alle volte mi sento un straccio e certe volte ho la preoccupante percezione di essere il migliore in quello che faccio.
E in questo susseguirsi di giorni, ho capito che non sempre le cose vanno come vorrei, ma che comunque esprimere quello che sento, in ogni momento, è la via migliore per la felicità.