Come un fiore dentro un muro vive l'anima che è in me, cerca quello che non ha...

mercoledì 11 novembre 2015


- Sai che quasi mi ero dimenticato di te ragazzo?
- Capitano! Era da un po' che non ci incontravamo, ha ragione, ma forse è una buona cosa non trova?
Sono stato molto impegnato in mille cose diverse ultimamente. Molte soddisfazioni, qualche gioia e senza nemmeno accorgermene mi ritrovo in autunno inoltrato.
Che cosa strana il tempo vero? A volte non sai mai come sfuggirgli e certe altre è lui che insegue te.
- Credo che la differenza sia sempre in come vedi le cose e dallo spirito con cui le affronti.
- Mmm, si. Alla luce di quello che ho vissuto negli ultimi mesi, la penso anche io così: tutto sta in come la vedi.
- E adesso? Come la vedi adesso?
- Eheheh, bella domanda. Davvero non lo so.
Se guardo dentro di me, vedo che tutto è in ordine. Ho raggiunto una mia serenità e sono tranquillo. Peccato non riuscire a trasferire questa mia condizione al mondo che mi circonda, soprattutto sul lavoro su cui mi sento un po' in affanno ultimamente.
E ogni tanto mi capita anche qualche piccola sfiga.
- Forse intendevi Sfida!
- Mi sa che anche stavolta ha ragione capitano.
Si, sono delle sfide e io le accetto e le gioco tutte. Eppure...
- Sai cos'è un labirinto?
- Certo!
- Ne hai mai visto uno?
- Si, anche se mi hanno sempre messo un po' di paura. L'idea di perdermici dentro non mi alletta affatto.
- Mmm, è interessante quello che stai dicendo, perchè vedi, il labirinto è una figura stranissima, per molti aspetti misteriosa ancora oggi. Il simbolo del labirinto, lo si può trovare inciso nel marmo, in diverse zone del  mondo.
Nessuno a tutt'oggi sa perchè proprio in quei luoghi specifici.
- Perchè mi sta raccontando tutto questo, capitano?
- Perchè il labirinto vuole significare l'impervia strada della vita dove è facile entrare e perdersi, ma è difficile trovare la via d'uscita.
Ce ne sono diversi in italia, uno dei più singolari è a Lucca, all'entrata laterale sotto l'arcata più piccola del Duomo di S. Martino. Duomo di per se gia abbastanza misterioso per via della sua facciata non simmetrica.
A destra del labirinto, vi è una scritta in latino che dice:
HIC QUEM / CRETICUS / EDIT DEDA - / LUS EST / LABERINT / HUS DEQ(U)- / O NULLU - / S VADER - / E QUIVIT / QUI FUIT / INTUS / NI THESE - / US GRAT - / IS ADRIAN - / E STAMI- / NE IUTUS che tradotta suona più o meno così:
“Questo è il labirinto costruito da Dedalo cretese dal quale nessuno che vi entrò poté uscire eccetto Teseo aiutato dal filo d’Arianna”.
Porta in sè sicuramente un messaggio allegorico, ricordando che la strada della vita è un labirinto alla ricerca dell'uscita da questo mondo superficiale e materiale, un risveglio. La nostra esistenza è una continua ricerca della luce dell'uscita, paragonabile anche alla ricerca del Graal, dell'illuminazione, essendo il vagare in un labirinto sinonimo di vagare al buio. Solo se si segue un "filo di Arianna", un filo che ci appare nella vita di tutti i giorni, con le solite strade senza uscita, i soliti cunicoli, solamente se si riesce ad individuare questo filo conduttore e a seguirlo, allora si potrà trovare la via d'uscita.
Tutti hanno la possibilità di uscire, perchè tutti hanno l'aiuto del filo di Arianna, il più sta a riconoscerlo.
Questo filo sono le coincidenze che ci appaiono di fronte a noi tutti i giorni, quei segni che ci invitano ad essere seguiti, purtroppo la maggior parte delle volte gli uomini decidono di prendere altre strade, restando intrappolati nel labirinto della propria triste esistenza.
- Mmm, credo di aver aver capito.
Ma per sicurezza ci dormirò su questa notte.
Notte capitano.
- Notte ragazzo.