Parlandone con un amico, mi ha descritto la mia situazione usando la metafora calcistica. Ero in finale mondiale, vincevo 10 a zero, perchè avevo tutte le ragioni di questa terra nel pensare quello che ancora adesso penso, ma a dieci minuti dalla fine è come se mi fossi fatto undici autogol. Senza senso, così. Adesso per assurdo ho perso il mondiale e nessuno andrà mai a vedere le partite giocate. Si ricorderanno solo del risultato, dell'errore finale. Ma le partite ci sono, le giocate anche. Insomma l'errore finale, per quanto sbagliato non può e non dovrebbe cancellare i contenuti di un gesto quasi disperato.
Anche se il mondo intero funziona così adesso, beh io preferisco pensarla diversamente. Meglio sbagliare che vincere un mondiale dove non ci sono spettatori e telecamere a darmi la soddisfazione della vittoria. Perchè per assurdo adesso in ogni caso gli elementi per giudicare ci sono tutti e non soltanto la solita campana.
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