Errori

martedì 18 dicembre 2007

Come spiccioli di mancia qui sul tavolo di un bar
come pillole d'angoscia prima di cambiar città
questi vecchi creditori che mi inseguono, oramai
da trenta calendari, li conosco.

Sono i miei errori, che non rifarei
li ho pagati cari, come oggetti rari
e ora sono i miei, ora sono i miei.

E finché non ci sbatti i denti sul cemento di un addio
finché non si fanno i conti, usi l'arte del rinvio
ma in un mondo che misura con il metro la virtù
preferisco la paura, preferisco

Chi fa più errori, come ha fatto Iddio
che ci ha fatto uguali, ma di quattro colori
tu dimmi qual è il mio.
Chi non ammette errori, dopo non si sa
che non faccia guerre, che non faccia orrori
che il mondo pagherà...

Ho avuto sogni, falsi miti, soldi spesi in un falò
ma i miei errori preferiti sono quelli che farò.
I miei errori, se permetti, son profondi cazzi miei
e tu ragazza con i tuoi confetti forse resterai

Resterai qui
a sognare errori per l'eternità,
a picchiare i muri, per venirne fuori
da questa realtà.

Adesso sono pari e tutto quel che ho
sono i miei errori, quelli fatti ieri
e quelli che farò, quelli che farò.

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