Tempo che passi...

martedì 4 aprile 2006

Per un abitudinario come me, fare dei cambiamenti dovrebbe essera un trauma, eppure mi scopro sempre più proteso verso il miglioramento che all'immobilita del mio pensiero. La stagione che sto vivendo mi pone difronte a delle sfide difficili, alcune belle come l'andare a vivere da solo, altre meno. E non so se sia giusto parlarne con qualcuno. Ho un po di casini molto personali che non sono ne di facile spiegazione ne di facile soluzione. Un gioco molto duro da vincere. Ultimamente mi scontro spesso con l'immaturità e il cinismo, l'ipocrisia e l'odio delle persone che per certi versi sono costretto a vedere. Mi viene voglia di menare le mani su qualcuno ma fortunatamente la fit boxe mi aiuta proprio in questo. A tornare a casa e restare calmo. Forse sto sviluppando anch'io quel crudele cinismo, quella sottile iposcrisia che tanto odio. Forse per preservare qualcosa di me. A volte penso a quello che ho dentro, che ognuno di noi ha dentro, come a un bambino, e penso di doverlo proteggere da immagini, parole e situazioni che lo cambierebbero per sempre. Di mettere a riparo una sua verginità d'animo che sarebbe irrimediabilmente compromessa dallo schifo del mondo. A volte mi sento così. Un soldato che protegge l'ultima infinitesimale parte vergine di se stesso, dagli attacchi e dalle bombe.

3 Commenti:

Anonimo ha detto...

Ma come si preserva la verginità d'animo? Costruendosi una blindata roccaforte sentimentale o aprendosi alle emozioni, pur correndo l'inevitabile rischio di venire contaminati da immagini, parole e situazioni?

Anonimo ha detto...

bella domanda!!!

Anonimo ha detto...

I bambini hanno la risposta...