Sto camminando spensierato per la città, ho con me la borsa piena delle mie cose, sono tranquillo e in pace. Sto pensando che tra poco passerò ancora una volta sotto quel grande albero con la palla incastrata tra i rami. E' un Super Tele giallo accesso, una palla da gioco così allegra e leggera che quado la calci lei per l'emozione, divertita, va un po a zig zag corteggiata dal vento.
Mentre procedo ripenso a come è finita fin lassù ed è un ricordo estremamente piacevole :) Tempo fa, mentre giocavo con Melania, tra un bacio e l'altro della nostra storia, è finita tra i rami per via di un rimbalzo falso e inaspettato.
Camminando sto ripensando a quante ne ha viste quella palla gialla da quel giorno. A quante stagioni ha visto passare senza voler scendere mai, superando venti e piogge, il cadere e il rifiorire delle foglie, senza spostarsi nenche di un solo millimetro.
Sono quasi sotto l'albero e so che lo oltrepasserò come faccio sempre e che in fin dei conti è diventato un luogo a me famigliare, quasi una certezza. Quell'albero è li, rimarrà li, con quel Super Tele giallo che gli dona quell'aspetto un po bizzarro e che lo rende ai miei occhi un'attrazione molto più di un ponte o di un museo.
Sto per oltrepassarlo quando vedo un mio vecchio amico, di quelli che non vedo più, cercare di prendere la palla. Lui la vuole, ma non riesce a farla sua, nonostante i diversi tentativi. Sto sorridendo perchè so che non l'avrà mai. :))
Quasi per uno scherzo del destino incontro Melania.
Ci salutiamo, lei sorride e io con lei. Ci diciamo qualcosa con le parole e qualcos'altro con gli occhi. Ci salutiamo nuovamente e poi ognuno per la sua strada.
Sto camminando spensierato per la città, ho con me la borsa piena delle mie cose, sono tranquillo e in pace quando a un certo punto la palla mi scende dolcemente tra le mani come un oggetto incantato. Tolgo un po di polvere, la stringo a me come una persona che non rivedo da tanto tempo e rido di gusto, e poi la provo facendola rimbalzare un paio di volte. Ed è li che senza pensarci inizio a correre per raggiungere Melania e darle la palla.
Stavolta non ci diciamo nulla con le parole, parlano solo gli occhi e sento il lavoro che la mia pancia sta facendo nel tradurmi le emozioni che mi arrivano. Ed è bello riuscire ad apprezzare finalmente il linguaggio che la pancia usa per dirci cosa ci accade.
E' con questa nuova consapevolezza che la saluto nuovamente. E lei va via per la sua strada, con la palla gialla.
Sto camminando spensierato per la città, ho con me la borsa piena delle mie cose, sono tranquillo e in pace.