Entro nel mio studio, accendo il mixer, le casse, accendo il Mac, apro Garageband, credo due tracce, una per il piano elettrico e una per la voce, stampo il testo che da qualche giorno non vuole saperne di uscire dalla mia testa, provo gli accordi e premo Rec.
Mentre suono l'intro penso a Zelda, il videogioco. Ne fecero uno qualche anno fa con un taglio decisamente cartoon, infondendo al personaggio principale una nuova serie di espressioni e movenze tra le quali quella di girare gli occhi, se non tutta la testa, verso gli oggetti e le persone che sono interessanti, utili o addirittura necessari all'interno del gioco. In un primo momento mi sembrò una cosa strana perchè ero li che andavo su e giù per le strade di questo videogame ed era curioso come il mio piccolo eroe poligonale mostrasse attenzione ora per una persona, ora per un vaso e in entrambi i casi ritrovarsi a pensare: chissà che c'è dentro?
E mentre suono, durante questa veloce associazione mentale mi chiedo: perchè questa canzone ha catturato la mia attenzione? All'inizio non lo capivo ma continuando a suonare e cantare, diveniva sempre più chiaro. Mi è capitato già tante volte di ascoltare una canzone senza stare li consciamente a capire il testo, pensando semplicemente che era una bella canzone. Credo siano quei momenti in cui il nostro lato animale e istintivo, sfruttando un breve spiraglio, una via di fuga tra educazione, pregiudizi, esperienze ecc ecc, crea involontariamente una comuncazione diretta tra la fonte essenziale di noi e il mondo che ci circonda.
Quello che in maniera volgare e impropria in un qualsiasi reality verebbe apostofato come un "mi arriva, mi sei arrivato".
Quindi se tutto questo è vero, tutte quelle volte che guardo e riguardo qualcuno? Se fossi nel gioco dovrei pensare che quella persona potrebbe darmi qualcosa, essermi utile o avere un ruolo più o meno importante all'interno della mia storia.
Per farla breve, ora sto facendo caso a dove poso il mio sguardo come se fosse il naturale segnale che l'istinto mi da per dirmi "vai li" e mi diverto a incollare su questi sguardi, etichette di emozioni di base. Piacere, attrazione fisica, divertimento, fastidio, imbarazzo...
ma... forse... ora sto un po divagando...
Alla fine della fiera e di tutto questo giro di parole, ecco il frutto di un momento davvero davvero intenso.
Chi saprà prendersi tutta questa energia? :)
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