Bella ragazza, begli occhi e bel cuore, bello sguardo da incrociare...

domenica 27 settembre 2015

Ero li che camminavo sul ponte più alto della nave per godermi l'attimo presente e guardarmi il panorama, quando mi imbatto in una vecchia conoscenza.
Un'amica.
Una bella ragazza che avevo conosciuto circa un anno fa, per caso, in una sera di passeggio nelle zone vecchie della mia città e che non ho visto più perchè un'altra ragazza poco dopo, mi stregò gli occhi e il cuore, distraendomi da tutto e da tutti.
Forse persino da me.
Mi fermo a scambiare due parole, le solite, quelle di circostanza. Ma al "come stai", l'attimo di esitazione mi dice già tutto.
«Non sto un granchè».
«Perchè?» le chiesi io.
E lei mi rispose «Se per fortuna non è un lutto, ne una malattia, cosa altro potrebbe essere?!»
E capisco.
Strano, di solito sono sempre quello che casca dal pero.
Ma non ci voleva certo un genio e poi stavo attraversando un periodo simile al suo per via della strega di cui sopra!
Andammo avanti nella chiacchiera e senza nemmeno descrivere l'accaduto ci capimmo perfettamente. Le dissi che anche io mi trovavo nella sua stessa situazione, forse giusto qualche metro avanti a lei, ma niente di più.
Cercai di improvvisare dei consigli e poi di fare il buffone per farla ridere un po' e dopo un qualche risata ci salutammo.
Nei giorni successivi, ho continuato a ripensare a quell'incontro. Mi aveva toccato una corda che sentivo in risonanza con la sua. Mi sono specchiato in lei e in quello che stava passando e questo mi diede la possibilità di mettere le cose in prospettiva.
Passò un po' di tempo e ci incontrammo nuovamente per un caffè in compagnia di una sua amica. Due chiacchiere in tranquillità e una promessa di vedersi da me per una cena tutti insieme.
Passa qualche giorno e domenica pomeriggio ci sentiamo tramite un messaggio lasciato nella hall centrale della nave.
Lo raccolgo e poco dopo mi ritrovo nella sua cabina, davanti a un caffè.
Parlammo e quella volta, entrambi ci aprimmo di più. Lei finalmente si decise a raccontarmi cosa le era successo ed io feci lo stesso con lei. E mentre questo accadeva, non ho potuto non notare come tanti particolari delle nostre storie si assomigliassero. Ma come so bene ormai, niente accade per caso.
Rimasi fino a quando lei non improvvisò una cena e dopo aver concluso con della ratafià, andai via.
Ci sentiamo spesso in questi giorni e continua ad avere sempre lo stesso effetto su di me.
Uno specchio.
E ogni volta è sempre strano, perchè in generale credo che non siamo abituati a guardarci allo specchio ad osservare i nostri comportamenti e le situazioni in cui siamo calati.
Sono contento di sentirla, è un'amica simpatica ed è piacevole scambiarci due chiacchiere.

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