Fuori c'è un vento...

sabato 29 gennaio 2005

Credo di essermi proprio messo in un bel guaio! Come si fa a rimanere indifferenti difronte a tanta ingenuità, semplicità e fragile bellezza? Mi piace contemplare, bere con gli occhi, come fosse acqua, la bellezza di una donna. Ma è una pratica che porta alla distorsione della realtà. Non credo di essermi innamorato, ma ogni volta confondo il gusto con il fuoco e non è facile rimanere lucidi. Poi mi è successa una cosa che mi ha scombussolato. Ho provato ad abbracciarla una volta e sono rimasto di sasso. Il suo corpo, le sue forme, il profumo... tutto mi rimandava a quella sensazione di appagamento che si ha quando si finisce di bere l'acqua. Ma l'acqua come purtroppo, troppo spesso accade, non riesce a rimanere pura. Durante il suo cammino può sporcarsi e prendere un nuovo odore, un nuovo sapore, una nuova forma.

"Fuori c'è un vento di treni e di gente che sfiora i tuoi seni con l'indifferente volgarità che la vita ha"

0 Commenti: