C'ho un po di traffico nell'anima...

martedì 24 ottobre 2006


Sto un pochino male. Sarà mica anormale? Sto da troppo tempo davanti al Mac, mi ci vorrebbe un break. Solo che non ho voglia di alzarmi dalla sedia, lo scazzo mi assedia. Ormai parlo e scrivo di tutto e di niente, sono proprio indolente. No meglio supplente. Magari puzzolente. Equipollente? No, sono solo... impaziente, dissenziente, inadempiente! Questa rima va avanti da prima e non è certo intelligente, è solo acerbamente, superbamente, fiaccamente, seccamente, riccamente, scioccamente, ciecamente, intrinsecamente, giuridicamente... deficente!!!! Basta mi sono proprio stufato, mi sento beffato, indagato, scollegato, slegato, negato, annegato, rinnegato, segregato, aggregato, pregato, segato, obbligato, coobbligato.

Me ne vado
, mio malgrado. Salto il guado?

lunedì 16 ottobre 2006

Landro: più trasparenza in radio e classifiche
Musica & Dischi: Settembre 2006 [700] pp. 17

Dopo Tangentopoli, Calciopoli, Vallettopoli e tutti gli altri scandali che hanno agitato l’Italia nel recente passato, è in arrivo anche una “Musicopoli” sul versante della nostra industria musicale? E’ l’auspicio di Pippo Landro, titolare della New Music International, da vent’anni piccola ma combattiva azienda indipendente, oggi fra le poche a fronteggiare la crisi che ha colpito il mercato (triplicando il fatturato nel corso dell’ultimo anno, grazie a una serie di colpi fortunati: fra essi l’esito degli Studio 3), crisi le cui cause Landro imputa in buona parte al degrado – in termini di professionalità, competenza, attenzione alla qualità del prodotto – che in questi ultimi anni ha investito il settore, accomunando nella responsabilità della caduta (di livello produttivo, e dunque anche di interesse da parte del pubblico) discografici, programmatori ed editori della radiofonia, impresari e altre figure di operatori “che nulla capiscono di musica, che non riconoscono e non valorizzano i veri talenti, che si muovono seguendo non l’obiettivo del valore artistico ma piuttosto le regole del marketing e - in molti casi – la politica dello scambio (di favori e raccomandazioni)”. L’affondo è diretto: “Non voglio parlare di corruzione nei termini a cui la cronaca ci ha abituato – dichiara – ma è un fatto che le emittenti radiofoniche, oggi lo strumento di promozione più efficace, programmano non ciò che gli ascoltatori richiedono ma ciò che i programmatori, almeno la maggior parte di loro nelle emittenti principali, passano (in base a scelte non di qualità, di gusto, di tendenza, bensì in base a rapporti clientelari o a interessi imprenditoriali): e questo vizia, naturalmente, l’attendibilità delle classifiche di airplay. L’ingresso di Music Control in Italia, in particolare, ha dato un colpo di maglio al nostro settore redigendo classifiche con valori ponderati sulle rispettive audiences, è vero, ma trascurando il fatto che chi fa le scelte all’interno della radio è una testa sola, si tratti dell’emittente più seguita e potente oppure della più piccola e defilata: ma non corrisponde mai alle preferenze dell’ascoltatore. La prova migliore è il fatto che le classifiche radiofoniche presentano costantemente differenze stellari con quelle di vendita, che davvero rispecchiano i gusti reali del pubblico”.
Landro è stato fra i primi discografici indipendenti – già un paio d’anni fa – a richiamare sui problemi in questione l’attenzione degli operatori, e la sua non è una posizione isolata: fra le cause della secessione avvenuta l’anno scorso in Fimi, che ha indotto 75 aziende a lasciare la Federazione per costituire la PMI (Produttori Musicali Indipendenti), l’esigenza di una maggiore trasparenza sulle metodologie e sull’uso delle classifiche non è stata trascurabile. “Anche perché – sottolinea Landro – molti eventi e passaggi in radio e Tv fanno riferimento proprio a quelle, e se le classifiche non corrispondono al mercato (perché pilotate o comunque fondate su dati poco attendibili) anche il senso di queste manifestazioni viene a cadere. Un evento come il Festivalbar – che ultimamente ha costruito il proprio cast su criteri di politica e di marketing, con un occhio alle classifiche anzi che al valore del prodotto (come era invece nell’ottica del suo primo ‘patron’ Vittorio Salvetti) – finisce per vedersi ridurre circa di due terzi l’audience, come sta avvenendo quest’anno”.
Siciliano, 55 anni, un inizio di carriera come musicista (nell’organico dei Gens, dal ’68 al ’73), Landro debuttò come titolare di un negozio specializzato in musica dance (il “Bazar di Pippo”), a Milano, nel ’75; dieci anni più tardi estese l’attività all’import e alla distribuzione come grossista, quindi fra l'87 e l’88 iniziò la produzione sotto il marchio New Music International (prima limitata alla dance, in seguito allargata al pop e alla musica latina). “Non ho mai smesso di credere nel mio lavoro - dice - perché non ho mai smesso di credere nella musica: certo, se non avessi questa passione, alla luce di come funziona oggi il mercato sarei tentato di abbandonare; emittenti radiofoniche che condizionano il pubblico appoggiandosi solo su criteri d’interesse, emittenti televisive in preda a un’esterofilia esasperata, classifiche non credibili perché inquinate all’origine… eppure non mollo. E proprio in questi giorni lancio una nuova sfida al mercato, pubblicando il primo album di un cantautore esordiente, Seba, nel quale credo moltissimo. Verrà magari tagliato fuori dalla programmazione radiotelevisiva – perché non potrò appoggiarlo con massicce campagne a colpi di spot – ma sono convinto che sarà autenticamente apprezzato dal pubblico. Almeno, da quello che oggi ne rimane”.

Preso da un abbaglio da un sospetto, lancio un urlo che si schianta sul tetto. Per fortuna che nessuno mi sente...

mercoledì 11 ottobre 2006


Ho una paura matta della morte! Ecco, l'ho detto. Lo so che è una paura che attraversa ognuno di noi, e in forme diverse magari. Come so anche che milioni di persone prima di me si sono trovate a pensarci. Molti hanno dedicato la propria vita a questo mistero cercando di svelarlo e vincerlo e a meno che qualcuno all'ascolto può smentirmi, nessuno ci è mai riuscito. Mi ritrovo spesso a leggere i miei amati fumetti in camera, a fine giornata. Steso sul letto a ventotto anni, come se ne avessi dodici, e leggo delle storie assurde. La fantasia più sfrenata si menifesta dalle pagine. A volte scopro che quello che leggo à una vera puttanata, altre volte questo incompreso mezzo di comunicazione mi lascia un emozione strana. Avvolgente, rinfrescante, consolante, stupefacente! E leggendo Alan Moore, Frank Miller, Andrea Pazienza, Magus, Hugo Pratt, il buon vecchio Dylan Dog e miriadi di altri personaggi e maestri, riesco ad aprire il forziere che è dentro di me. Spesso in quei momenti sento il gusto della vita. Mi sento appagato, contento, forse perfino felice. Ma la mia psicologia è strana, e in quei momenti penso al momento in cui perderò tutto questo. La mia mente fa un salto nel tempo pensando al secondo prima di dire addio a questa vita. Proprio a quell'infinito istante in cui io sarò pienamente consapevole che non sarò più. A volte pensando a quei momenti sorrido. Si perchè quando sono li sul letto che immagino quell'istante faccio un vero e proprio salto. Non accetto l'idea e magari in un breve momento di respiro affannoso faccio avanti e indietro nella mia camera rifiutando con tutto me stesso il pensiero nefasto (eh eh). Panico, vero e proprio freddo panico. Accendo la tv per avere l'illusione di non essere solo nella stanza. Accendo il Mac, accendo anche le luci. Scendo in cucina a bere e anche li accendo luci e tv. Passeggio per casa per ricordarmi che non sono ancora morto, anzi vivo, mi incazzo, sorrido e leggo fumetti. E chissà per quanto altro tempo ancora sarà così. Come posso vincere una paura del genere? Io che sono così attaccato alla mia vita? Poi i fumetti prendono possesso di me e comincio a deviare i miei pensieri e mi domando come posso diventare immortale. Eh eh, assurdo vero? Beh, vi sembrerà strano ma ho trovato il modo!!! E l'ho trovato avendo a che fare con il tumore. Non io ma alcune persone a me in qualche modo vicine, hanno scoperto di dover combattere questo male. Ho visto come hanno reagito, ho avvertito l'effettiva possibilità di non rivederle più. E di come questo avrebbe influito sulla mia vita. Una di queste persone si è sposata da poco piu di un anno, senza figli per adesso, per scelta, e forse anche per esigenza, visto che adesso come adesso avere un figlio sta diventando un lusso molto caro. Farlo crescere così come il nostro amore sogna e vorrebbe non è affatto facile. Beh, una notte mentre ripensavo a questa cosa cosa ho pensato che per poter vincere la morte devo continuare a vivere nel corpo di mio figlio. Che solo così posso sentirmi immortale. E lui dovrà capire ad un certo punto della sua vita la stessa cosa. Poi però ho capito che dovevo lasciare un insegnamento a mio figlio, qualcosa che potesse servirgli sempre, nelle più disparate situazioni. Una sorta di paradigma per affrontare la vita quando io non potrò più aiutarlo. Per non perdersi e per non sentirsi mai solo. Che non dove perdere nessun giorno della sua vita a sentirsi solo e sperduto. Che almeno un altro aveva vissuto gia le sue stesse domande, e risposto con gli stessi errori. Qualcosa che lo avrebbe portato a credere sempre in se stesso senza aver paura. Perchè se sentiamo di essere nel giusto niente deve farci paura, nemmeno il più stupido degli sbagli. Beh, una frase che mi ha colpito tantissimo è stata appunto

"Promettimi che eviterai mediocri vie di mezzo
Accomodanti e che non soddisfano
Concilianti e che nn ti appartengono
La fortuna abbraccia gli audaci e non è pura coincidenza

Se avrai calma e lucidità
non subirai il fascino di comode scelte
se avrai buon senso e volontà
trascurerai l'abitudine per metterti in gioco"

E' difficile per me spiegare tutti i processi mentali che mi hanno attraversato e farmi capire in questo genere di cose. Ma sto cercando di trovare la formula segreta per la vita da dare a tutti quelli a cui voglio bene. Jessica, Elena, Giuseppe, Coco... e per me. Che ne vado alla disperata ricerca.

Chi è brooke? La bella di beautifuuuuuuul...

lunedì 9 ottobre 2006

Ieri sera sono stato al cinema a vedere Lady in the Water. Titolo prontamente e simpaticamente trasformato dalla partenope Domitilla , Lady into 'o cess. L'ultima fatica di Mr. Night Shyamalan, regista di film controversi e affascinanti, come Signs, The others, il sesto senso ecc... Una garanzia... di stranezza. Di non immediatezza, ma a mio parere di sicuro fascino. Devo purtoppo ammettere che magari non è il più riuscito dei sui film, e anche le persone con cui sono stato a vederlo non sono le meglio riuscite degli ultimi anni. Ma non mi riferisco a tutti ovviamente. Per loro provo a linkarvi una recensione del film sperando in qualche modo di elevare le loro coscienze. Dai che scherzo ragazzi. Comunque il link e questo qui.

Cambio stagione

giovedì 5 ottobre 2006


Dicembre, cordiale e insolito,
ritorna dando vita all'improvvisa gente
in cambiamento
Il tempo a volte è ostile ed altre complice,
soggettiva interpretazione,
ma spesso torna utile poichè
può dare modo di arrivare
a mettersi in gioco

Primavera, lieve e indolente, superba
quindici anni capelli arruffati
un segno di ribellione
il tempo a volte è ostile ed altre complice
L'arma più efficace è l'attesa
Questo è quanto diceva mio padre

Se avrai calma e lucidità
non subirai il fascino di comode scelte
se avrai buon senso e volontà
trascurerai l'abitudine per metterti in gioco

Riecheggiano le estati tiepide di Agosto dei trent'anni
ricordo l'insolenza e l'indecisione
il tempo a volte è ostile ed altre complice
L'arma più efficace è l'attesa
Questo è quanto diceva mio padre

Se avrai calma e lucidità
non subirai il fascino di comode scelte
se avrai buon senso e volontà
trascurerai l'abitudine

Promettimi che eviterai mediocri vie di mezzo
Accomodanti e che nn soddisfano
Concilianti e che nn ti appartengono
La fortuna abbraccia gli audaci e non è pura coincidenza

Se avrai calma e lucidità
non subirai il fascino di comode scelte
se avrai buon senso e volontà
trascurerai l'abitudine per metterti in gioco

Ma quando dici amore...

Devo dire che ultimamente sono stato parecchio impegnato. Primo fra tutti l'impegno lavorativo. Ho dovuto risistemare una stanza dell'ufficio per poter meglio accogliere questo popò di imprenditore. Poi subito nuovi appuntamenti e giri per il centro italia, con molte soddisfazioni devo dire, visto che ho fatto molti contratti. Adesso sto tirando un po il fiato, per poi dare l'ultimo colpo di coda domani e dopo domani. Poi una nuova meta e tutto ricomincierà da capo. Ma oltre alle fatiche lavorative, sono quelle affettive e sentimentali che mi hanno tenuto incollato alla poltrona della vita (bella questa eh ; )). Lei che ha gli ormoni impazziti, lui che perfortuna l'ho chiamato io sennò mi facevo vecchio... Poi tante altre cose, belle e meno belle. Ma non mi va di scriverle. Però una cosa la scriverò senz'altro e parte da una canzone che vi voglio consigliare di ascoltare. Si intitola Cambio stagione ed è stata scritta da Ron e Carmen Consoli e nell'album (bellissimo) Ma quando dici amore, potete ascoltarla cantata entrambi in una splendida versione. Di seguito vi metto il testo. Poi, appena avrò raccolto le idee, e visto che non resistete, vi scriverò a cosa mi ha portato questa canzone.

Ed aspettare...

In Ufficio. La stampate che stampa. Il vento. Il tempo incerto. iTunes inciampa. Sceglie poi Vinicio. Sono contento. Rimango assorto. Le mani calde. Le dita calde. La chitarra in macchina. Certe vicende. Io che scrivo. Vecchi appunti. Una vecchia idea. Una camicia nuova. L'aria che non si sa da dove viene. Nemmeno cosa prova. Ne tamtomeno cosa porta. Ci sopporta. Furia nelle vene. Sono tornato. L'avevate notato? ; ))