Quiet nights of quiet stars, quiet cords from my guitar...

lunedì 30 gennaio 2012



Ora c'è la morbibezza accogliente del letto, il pianoforte di Einaudi, il rumore delle mie dita sul computer e dei miei pensieri che si sciolgono sul cuscino.
C'è un senso di rilassatezza, di divertimento e di pace, perchè quando butto fuori quello sento, quando canto e suono in tranquillità come ho fatto in questi giorni o quando mi diverto con un amico, sono più leggero e sereno.
Sono giorni pieni di risate, di incontri vecchi e nuovi, di nuovi orizzonti da esplorare.
Ma ci sono delle cose che devo avere il coraggio di dire. Ci giro intorno da diverso tempo e non trovo mai il coraggio. Devo metter voce a queste parole che gridano di essere liberate. Niente di segreto o incoffessabile ma sono causa del mio senso di immobilità stagnante, perchè per quanto io possa migliorare me stesso, e l'ho fatto, rimangono delle zavorre che fino a quando non avrò la lucidità di lasciare andare, rimarranno sempre li a condizionare il mio volo.
Dire ad alta voce ciò che non va, che mi fa star male, che si prende i miei pensieri.
E' una promessa che faccio a me stesso.

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