Rainbow...
domenica 27 luglio 2008
Postato da
IlMode
alle
14:14
0
Commenti
Invia tramite email
Postalo sul blog
Condividi su X
Condividi su Facebook
Notti di nessuno notti sfrigolanti di lampioni...
sabato 26 luglio 2008
Mi ero vestito un po rock n'roll ieri sera. C'era un'aria buona, tutta da respirare, di quelle che si fanno notare e ti fanno compagnia. Ero uscito di casa in netto anticipo, guidando piano, rilassato. Ho parcheggiato sotto casa sua, e mentre l'aspettavo scendere mi son messo a leggere Complice la musica, di Fernanda Pivano. Non la conoscevo, non sapevo nulla di lei, l'avevo solo sentita nominare qua e là. Incuriosito da queste chiacchierate/interviste con molti dei cantautori che amo e seguo, ieri pomeriggio decisi per l'acquisto. Introduzione, chi è Fernanda Pivano ecc ecc. Lettera/dedica di Vasco, mi scappa una sana risata. Prima chiacchierata, Claudio Baglioni. Ebbene si, ancora e sempre lui. Mentre leggo il rumore della strada parco fa da colonna sonora. Il campanello di una bicicletta che passa, le risate di un bambino in lontananza, l'aria e il suo silenzio. Ad un tratto sento una voce canticchiare qualcosa. Una voce baritonale che tra se e se cantava e fischiettava. Vedo spuntare un signore anziano, capelli corti bianchissimi, con un andatura da orsacchiotto. Più che camminare sembrava portare a spasso il suo allegro pancione. Mi passa davanti come se nulla fosse, sorrido. Voglio arrivare anche io a quell'età che canticchio a porto a spasso la mia bella panza. Passo dopo passo si allontana, ogni tanto sbraccia come a voler catturare l'aria fresca che ci circonda. Lo osservo mentre diventa un puntino piccolino, mi volto e vedo lei avvicinarsi dal cancello di casa vestita di rosso corallo. Chiudo il libro e metto in moto il cuore, la serata è appena cominciata.
Postato da
IlMode
alle
17:06
0
Commenti
Invia tramite email
Postalo sul blog
Condividi su X
Condividi su Facebook
Besame mucho, que tengo miedo perderte, perderte después...
lunedì 21 luglio 2008
Si è alzato il vento, meno male, qualcuno che mi pensa c'è ancora :) Metto su un disco, stasera voglio farmi accompagnare su queste lievi folate dalla voce di Diana Krall. Delicata e passionale, se avessi preso quel suo dvd prima, al centro commerciale...
Aspetto che arrivi domani, non ho grandi cose da fare questa sera e non mi va di fare nulla. Non mi va di leggere o di suonare, voglio solo lasciarmi in pace. Medito sugli ultimi avvenimenti e volo radente su alcuni volti. Il presentimento di un sorriso si apre al pensiero di quel brivido che provo tutte le volte che dico "Sei libera questa sera?" Mi lascio andare al soffio di questo tempo d'estate. Aspetto il domani ma senza pensarci, senza aspettative, o per lo meno ci provo ;)
Postato da
IlMode
alle
22:33
0
Commenti
Invia tramite email
Postalo sul blog
Condividi su X
Condividi su Facebook
La musica è così, ti porta via con se e più la cerchi e più la trovi li la chiave dei perchè...
mercoledì 16 luglio 2008
...e se fossi una torta, assaggiandomi sentireste al palato quel gusto che faticosamente sto cercando di esprimere. Quando si finisce di suonare, ci si sente diversi da prima. Nitidi, puliti e perchè no, magari cresciuti. Vorrei gridare la fortuna di avere dentro di me il vero significato del suonare. Un dono prezioso che non tutti possono capire purtroppo e questo mi dispiace. E' un miracolo che andrebbe insegnato fin da bambini, ti rimette al mondo e il mondo ritorna a essere parte di te. Il tempo d'estate entra dalla mia finestra spalancata, e arreda i miei polmoni di nuova aria e poi c'è questa ragazza che...
Postato da
IlMode
alle
20:46
0
Commenti
Invia tramite email
Postalo sul blog
Condividi su X
Condividi su Facebook
Puoi
lunedì 14 luglio 2008
Puoi darmi un grammo d'aria fina
la nostalgia di un luna park
una nota blues persa in un cortile
le storie del l'ultimo tram?
Puoi darmi un briciolo d'autunno
le voci di una birreria
la fotografia di quei tuoi segreti
un goccio di curiosità
od un vetrino blu
per colorare il cielo?
Puoi darmi un'isola per i pensieri miei
o una girandola che non si ferma mai?
No tu non puoi, non puoi non dire che ce la farai
non dirlo mai...
mai...
Puoi darmi un raggio del tuo sole
la fine di una galleria
la fragilità della prima neve
o l'agonia di un venerdì
un soldo di poesia o un poco del tuo amore?
Puoi darmi il numero della felicità
la noia di città dietro a un semaforo?
No tu non puoi, non puoi non dire che ce la farai
ma resta qui se puoi...
Postato da
IlMode
alle
11:45
0
Commenti
Invia tramite email
Postalo sul blog
Condividi su X
Condividi su Facebook
Call me irresponsible...
giovedì 10 luglio 2008
...e che ultimamente non ho niente da dire e quando mi metto davanti allo schermo, tutto mi suona forzato e artificioso. Potrei commentare qualche fatto di cronaca o provare a fare della politica, ma in fondo non sono cose che fanno per me.
Non ho mai avuto un grande interesse per queste cose, così come non sono mai riuscito ad appassionarmi al calcio per dirne una. Anzi questa riluttanza al calcio è sempre stato il mio personale segno di distinzione che mi ha fatto sentire distante dagli altri. Forse è stato stupido, ma ammetto di essermi più volte chiesto come mai non mi piacesse, come se fosse un problema. Metteteci poi che le mie vecchie compagnie, in età adolescenziale, non facevano altro che parlare di giocatori e formazioni per il fantacalcio. Non è stato facile per uno come me, sempre interessato a tutt'altro ;) Come la musica ad esempio. Il discorso integrazione in generale, è sempre stato un scoglio altissimo. Nemmeno coi computer e i primi videogiochi sono stato fortunato. Quando tutti avevano il Commodore64 io avevo il Vic20, il Commodore16, ma niente 64. Ho avuto l'Amiga500 regalatami da papà per una promozione, ma una volta messe le mani li sopra tutti cominciavano a smanettare sui primi Pc. La storia di quando non vedevo l'ora di tornare a casa per giocare con l'Amiga500 qualcuno dovrebbe ricordarsela ancora eh eh. In ogni caso che sfiga e che palle aggiungerei. Arriva il momento di passare ai personal computer e papà mi apre la via col mio primo Mac. Iniziò il delirio. Mentre il mondo intero si scambiava i giochi io fui preso dai colori di quella mela morsicata. Produssi disegni su disegni (che ho tuttora salvati da qualche parte) e iniziai progetti di qualsiasi tipo. Anche una sceneggiatura tra le altre cose! Utilizzavo programmi di videoscrittura e i primi excel come se fossero dei videogiochi. Affascinato dalle cravatte di papà ad esempio presi a disegnare modelli di cravatte veramente assurdi. Oppure quando mi misi in testa di diventare designer per la swatch e disegnai decine e decine di modelli tutti coloratissimi? Chissà se li spedissi adesso a qualche casella e mail cosa succederebbe!? Bei momenti, tutti vissuti fra me e me, ma devo dire che la somma di quei pomeriggi fanno di me quello che sono oggi e, se non si era ancora capito, quella somma mi piace un casino.
Non ho mai avuto un grande interesse per queste cose, così come non sono mai riuscito ad appassionarmi al calcio per dirne una. Anzi questa riluttanza al calcio è sempre stato il mio personale segno di distinzione che mi ha fatto sentire distante dagli altri. Forse è stato stupido, ma ammetto di essermi più volte chiesto come mai non mi piacesse, come se fosse un problema. Metteteci poi che le mie vecchie compagnie, in età adolescenziale, non facevano altro che parlare di giocatori e formazioni per il fantacalcio. Non è stato facile per uno come me, sempre interessato a tutt'altro ;) Come la musica ad esempio. Il discorso integrazione in generale, è sempre stato un scoglio altissimo. Nemmeno coi computer e i primi videogiochi sono stato fortunato. Quando tutti avevano il Commodore64 io avevo il Vic20, il Commodore16, ma niente 64. Ho avuto l'Amiga500 regalatami da papà per una promozione, ma una volta messe le mani li sopra tutti cominciavano a smanettare sui primi Pc. La storia di quando non vedevo l'ora di tornare a casa per giocare con l'Amiga500 qualcuno dovrebbe ricordarsela ancora eh eh. In ogni caso che sfiga e che palle aggiungerei. Arriva il momento di passare ai personal computer e papà mi apre la via col mio primo Mac. Iniziò il delirio. Mentre il mondo intero si scambiava i giochi io fui preso dai colori di quella mela morsicata. Produssi disegni su disegni (che ho tuttora salvati da qualche parte) e iniziai progetti di qualsiasi tipo. Anche una sceneggiatura tra le altre cose! Utilizzavo programmi di videoscrittura e i primi excel come se fossero dei videogiochi. Affascinato dalle cravatte di papà ad esempio presi a disegnare modelli di cravatte veramente assurdi. Oppure quando mi misi in testa di diventare designer per la swatch e disegnai decine e decine di modelli tutti coloratissimi? Chissà se li spedissi adesso a qualche casella e mail cosa succederebbe!? Bei momenti, tutti vissuti fra me e me, ma devo dire che la somma di quei pomeriggi fanno di me quello che sono oggi e, se non si era ancora capito, quella somma mi piace un casino.
Postato da
IlMode
alle
16:41
5
Commenti
Invia tramite email
Postalo sul blog
Condividi su X
Condividi su Facebook
Ma il materasso...
martedì 1 luglio 2008
Postato da
IlMode
alle
21:18
2
Commenti
Invia tramite email
Postalo sul blog
Condividi su X
Condividi su Facebook
Mezzogiorno
Caselli d'autostrada tutto il tempo si consuma
Ma Venere riappare sempre fresca dalla schiuma
La foto della scuola non mi assomiglia più
Ma i miei difetti sono tutti intatti
E ogni cicatrice è un autografo di Dio
Nessuno potrà vivere la mia vita al posto mio
Per quanto mi identifichi nel battito di un altro
Sarà sempre attraverso questo cuore
E giorno dopo giorno passeranno le stagioni
Ma resterà qualcosa in questa strada
Non mi è concesso più di delegarti i miei casini
Mi butto dentro vada come vada
Siamo come il sole a mezzogiorno baby
Senza più nessuna ombra intorno baby
Un bacio e poi un bacio e poi un bacio e poi altri cento
Teoricamente il mondo è più leggero di una piuma
Nessun filo spinato potrà rallentare il vento
Non tutto quel che brucia si consuma
E sogno dopo sogno sono sveglio finalmente
Per fare i conti con le tue promesse
Un giorno passa in fretta e non c'è tempo di pensare
Muoviamoci che poi diventa sera...
Siamo come il sole a mezzogiorno baby
Senza più nessuna ombra intorno baby
Gente che viene
Gente che va
Gente che torna
Gente che sta
Il sole se la ride in mezzo al cielo
A guardare noi che ci facciamo il culo
E' un gioco
Mezzogiorno di fuoco
E' un lampo
Sulle armature
In guardia
Niente da capire
Mi specchio
In una goccia di sudore
Siamo come il sole a mezzogiorno baby
Senza più nessuna ombra intorno baby
Postato da
IlMode
alle
09:29
0
Commenti
Invia tramite email
Postalo sul blog
Condividi su X
Condividi su Facebook
Iscriviti a:
Post (Atom)