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domenica 22 novembre 2009


Venne la notte di quel primo giorno,
e grata di aver
tanto - sopportato -
all'anima chiesi di cantare -

Ma lei rispose che le corde erano saltate -
l'archetto - polvere di atomi -
Così a ripararle mi ci volle
fino alla mattina del giorno seguente -

E poi - un giorno immenso
come due ieri,
riversò il suo orrore sul mio volto -
fino a bloccarmi lo sguardo -

La mente prese a ridere -
parlavo a vanvera - come una folle -
E sono anni oramai, ma da quel giorno -
La mia mente ridacchia, come una piccola sciocca.

Qualcosa di strano - dentro -
quella che ero -
e quella che sono, adesso - due cose divise -
potrebbe questa essere - Pazzia?


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