Abbiamo facce che non conosciamo...

lunedì 13 giugno 2005

Episodio Uno
Due sere di seguito al cinema! Mercoledì e giovedì sera passati a vedere due film che mi hanno colpito. Il primo è stato Sin City, film tratto da un fumetto che ho letto per la prima volta la bellezza di undici anni fa. Ad essere precisi era l'aprile del '94 quando comprai il primo volume di questo fumetto. Non ero un grande conoscitore di fumetti, non come lo sono adesso, ma rimasi colpito dal tratto dell'autore. Da quel Frank Miller che poi scoprii essere uno dei grandi del fumetto americano e mondiale. Per la prima volta sperimentò una tecnica di disegno che non prevedeva errori e cancellature. Quello che faceva sulla carta sarebbe rimasto inalterato fino alla pubblicazione. E per fare questo ha eliminato i colori e utilizzato un più adatto bianco e nero. Ma senza sfumature. O bianco o nero. Così come il protagonista di questa storie. Sin City appunto (abbreviazione di Basin City), una città immaginaria, dove ci sono solo estremi quasi sempre neri e poche volte bianchi. Un concentrato di personaggi e situazioni "Tarantiniane". E chissà che Quentin non si sia ispirato anche a Sin City mentre scriveva i suoi primi film. La sua partecipazione come co-regista potrebbe avvalorare questa ipotesi. Un film che diverrà un cult di sicuro per via della sua originalità, del cast, della realizzazione e della sua unicità. Un film americano in netto contrasto con Quo vadis, baby, di Salvatores. Il secondo film che ho visto il giorno dopo. Magari non sarà uno dei suoi capolavaori ma rimane comunque un bel film. Fatto da un italiano che se ne frega di tanti clichè e etichette e si sperimenta in un genere Noir che di sicuro non è nella nostra tradizione cinematografica. E lo fa meglio (a mio avviso) di tanti altri, sempre italiani (chi ha detto Almost blue?!?), che poi ci rifilano storie banali che scimmiottano solo film e telefilm d'oltreoceano. Beh, il succo del discorso è che io questi film non li devo vedere. O per lo meno non da solo. Molto spesso, quando vado al cinema, per via della mia emotività, esco leggermente stravolto. Mi immedesimo troppo nei protagonisti e nelle storie che poi quando le luci si accendono in sala, si apre il sipario nella mia mente. Purtroppo sono fatto così.

Il secondo episodio, il più interessante, tra qualche giorno.

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