Sarà sereno e se non sarà sereno, si rasserenerà...
giovedì 31 dicembre 2009
Buon anno a tutti?! Ma non esiste proprio. Nooo, buon anno solo a chi dico io! A chi innanzi tutto dentro di se sa di far parte di questo augurio. Poi alle belle persone che ho conosciuto in questo anno strano, alle amicizie che ho stretto e di cui vado fiero. Alle situazioni che con un Ma si! mi sono creato e a quelle che verranno. Alle mie chitarre, a casa mia, al tubo del gas che presto o tardi arriverà. Auguri all'inconsapevole donna che mi farà innamorare di se :) A mia mamma, mio padre, mia sorella e mio nipote.
E vabbè dai, lo sapete che in fondo sono buono...
Auguri a tutti :D
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E adesso che sei ovunque sei, chissà se ti arriva il mio pensiero...
sabato 26 dicembre 2009
Mi sono svegliato più o meno verso mezzogiorno. Con calma mi sono lavato, vestito e poi ho fatto colazione. Ho caricato gli ultimi regali da consegnare in macchina e mi sono diretto verso casa dei miei genitori per il classico pranzo di natale.
Ho preso la riviera e così facendo ho in sostanza attraversato tutta la città di Pescara. Sono passato idealmente davanti a tutte le case che conosco, le case dove sono entrato. Nelle stanze che hanno visto le mie risate, i miei sentimenti, i miei frequenti ripensamenti.
Viaggiavo come negli spot delle automobili dove tutto è calmo e sereno e il vento tagliato dalle forme sinuose di una nuova auto è il solo rumore che si sente. Anche se in realtà Pescara in questi due giorni ci ha sorpreso con un tempo decisamente inusuale per il calendario. Con temperature che si aggiravano intorno ai 23/24 gradi e un vento incredibilmente presente.
Viaggiavo con le onde del mare a tutta forza sulla mia sinistra, che sembravano salutare il mio passaggio come se facessero il tifo per me, mentre da sinistra verso destra il vento sferzava le palme della costa fino a infrangersi contro le case addobate a festa.
Non so perchè ho pensato a quelle canzoni che nei loro versi raccontano diverse situazioni di più personaggi insieme. Ad esempio Alice di De Gregori oppure Il canto del mare di Zarrillo, artista che non cito a caso per via di uno dei detinatari di queste mie parole.
Oppure mi sono venute in mente le scene finali di quei film italiani stile Sapore di mare, che con una carrellata e una voce narrante fuori campo, ci rivelava come le storie di ogni protagonista erano andate a finire.
Con quest'idea di regia dall'alto, ho attraversato la mia città, sorvolando come un fantasma del natale presente le case di chi tutt'ora ha una stanza fissa nelle camere del mio cuore. E' un modo di fare e di pensare questo, che mi ha dato in passato parecchie noie, perchè è stato facile appoggiarsi al passato per sfuggire al presente. Ma è fortunatamente un errore che non commetto più anche se la curiosità di sapere come stanno le persone che ho amato, credo mi rimarrà per sempre. Mi piacerebbe portare loro in dono quanto di meglio ho da offrire ed essergli finalmente amico. Ritornare con tutta la gioia che un ritorno porta con se. La voglia di riabbracciarsi, di raccontarsi e di guardarsi negli occhi.
Natale può significare un nuovo inizio, una nuova vita, indipendentemente dalle nostre abitudini e fedi. E' un momento che per ragioni stupide e importanti allo stesso tempo ci fa capire quanto sia importante stringersi in un abbraccio, sciogliendo quelle resistenze dentro di noi che come calcoli renali ci fanno rimanere sentimentalmente immobili.
Natale è l'occasione che ogni anno abbiamo per ascoltarci ed è un dovere che dobbiamo avere il coraggio di affrontare.
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Imagine
venerdì 25 dicembre 2009
Immagina che non esista il paradiso, è facile se provi. Nessun inferno sotto di noi, sopra di noi solo il cielo.
Immagina tutta la gente vivere per il presente.
Immagina che non esistano frontiere, non è difficile da fare, nessuno per cui uccidere o morire e nessuna religione.
Immagina tutta la gente vivere una vita in pace.
Puoi darmi del sognatore, ma non sono il solo.
Spero che un giorno tu ti unirai a noi e il mondo sarà unito.
Immagina che non ci siano ricchezze, mi meraviglierei se tu ci riuscissi. Né avidità né cupidigia, una fratellanza di uomini.
Immagina che tutta la gente si divida tutto il mondo.
Spero che un giorno tu ti unirai a noi e il mondo vivrà unito.
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sabato 19 dicembre 2009
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Ho imparato a sognare
Ho imparato a sognare,
che non ero bambino
che non ero neanche un' età
Quando un giorno di scuola
mi durava una vita
e il mio mondo finiva un po là
Tra quel prete palloso
che ci dava da fare
e il pallone che andava
come fosse a motore
C'era chi era incapace a sognare
e chi sognava già
Ho imparato a sognare
e ho iniziato a sperare
che chi c'ha avere avrà
ho imparato a sognare
quando un sogno è un cannone,
che se sogni
ne ammazzi metà
Quando inizi a capire
che sei solo e in mutande
quando inizi a capire
che tutto è più grande
C' era chi era incapace a sognare
e chi sognava già
Tra una botta che prendo
e una botta che dò
tra un amico che perdo
e un amico che avrò
che se cado una volta
una volta cadrò
e da terra, da lì m'alzerò
C'è che ormai che ho imparato a sognare non smetterò
Ho imparato a sognare,
quando inizi a scoprire
che ogni sogno
ti porta più in là
cavalcando aquiloni,
oltre muri e confini
ho imparato a sognare da là
Quando tutte le scuse,
per giocare son buone
quando tutta la vita
è una bella canzone
C'era chi era incapace a sognare
e chi sognava già
Tra una botta che prendo
e una botta che dò
tra un amico che perdo
e un amico che avrò
che se cado una volta
una volta cadrò
e da terra, da lì m'alzerò
C'è che ormai che ho imparato a sognare non smetterò
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Più o meno contento
giovedì 17 dicembre 2009
C’è mio fratello che mi vuole parlare
mio fratello che mi vuole vedere
io non ci sto mai, non gli parlo mai
C’è mia madre che vuole sapere
come passo il fine settimana
e mi chiede come stai, non rispondo mai
non ci sto mai, non le rispondo mai
C’è Fabiana che mi vuole portare a vedere
una chiesa medioevale
una tomba etrusca, una mostra di dalì e resto qui
non ci penso mai, non mi ricordo mai
non ci sto mai
E il mio cane mi porta al collare
per i parchi della mia città
e non solo per pisciare ma per essere sociale
conoscere qualcuno, hai visto mai
non si sa mai
A volte il mondo passa di qua
a volte il mondo passa piu in la
sono egoista in fondo e non so perchè
e chiedo scusa se l’ho fatto anche a te
malgrado tutto...
Dovrei dividere i miei bisogni con te
dovrei dividere i miei silenzi con te
e condividere le tue paure con me
si puo anche vivere tutta la vita noi due
o noi tre
e sono davvero contento
e sono davvero contento
e sono piu o meno contento
:)
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La vita è adesso...
lunedì 14 dicembre 2009
In qualche modo ho inseguito una certa forma di ispirazione prima di cominciare a battere su questa tastiera, per raccogliere le idee e riversarle con meno fatica.
E così la trovo mettendo su un disco e lentamente riaccordo le corde di dentro.
E' un momento che mi sono dedicato e che ho ritagliato con cura. Mi serviva il giusto tempo per mettere insieme i tanti discorsi, che tra la testa e il cuore, in questi giorni hanno viaggiato insieme a me, per le strade che il mio lavoro mi porta a percorrere.
E come spesso mi accade sono diverse le fotografie che poi riporto a casa. Su tutte le foto c'è scritto "Semplicità". E' una parola costante nelle mie ultime riflessioni, forse è anche una meta che voglio raggiungere, una condizione dell' essere.
A mio modo di vedere le cose è anche la sensazione che mi arriva dall'ultimo lavoro di Claudio Baglioni. Quel QPGA che si sente in giro in questi giorni e che ho ascoltato molto attentamente mentre curvavo nella Val d'Aso, qualche pomeriggio fa. La "storia di un amore che non dura tutta la vita, ma che la cambia per sempre", come recita un passo del libricino interno al cd.
Pur essendo un disco molto articolato, racconta di un amore semplice nato per caso.
L'incontro, il primo appuntamento e il primo litigio. Lo scherno degli amici. La prima volta, la promessa davanti ai verdi prati. Il distacco, il rimpianto. L'ossessione di lei e il ricordo e poi niente più.
Quest'idea di semplicità la sto coltivando come una pianta rara, ed è il metodo che sto imparando a usare nei miei rapporti.
Sto conoscendo un sacco di persone nuove, sto allargando le mie vedute senza però dimenticare i paesaggi a me cari. Sono sempre stato curioso per natura e ora quello che più mi attira e mi affascina è il passo che metro dopo metro sto per fare.
Secondo Lucio Dalla il futuro non è Blade Runner o Stargate o qualche altro film di fantascienza, ma è adesso. Adesso, e poi adesso, adesso adesso. E dice sempre che un poveretto l'hanno rinschiuso perchè pretendeva di scrivere un romanzo di fantascienza che diceva in tutte le sue pagine soltanto "adesso".
Il mio prossimo passo è adesso :)
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Puoi sentirmi?
Di che cosa... è fatto un cuore
E di che colore è?
Cosa c'entra con l'amore?
Cos'ha che fare lui con me?
Che non mi nascondo neanche dietro un dito
Né ho mai acceso un cero dietro te
Tu cuore ma quante volte mi hai tradito?
A quale gioco giochiamo io e te?
Puoi sentirmi... puoi capirmi... puoi scordarti di me?
Io stasera faccio a meno anche di te
Tu non hai niente più da dirmi
Né io niente da dire a te...
Ma poi tu mi svegli la mattina
E e mi fai pensare che
Forse c'è una scorciatoia
Per tenerti ancora qui con me
Mi capisci? Ho bisogno che ti fidi
E se sbaglio, quando sbaglio stai con me
È così che stanno insieme due amici...
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E non è nemmeno sera e neanche una festa. Non è una canzone vera ma ti canto questa...
mercoledì 2 dicembre 2009
Sarà che forse il discorso sulla risonanza mi è piaciuto particolarmente che lunedì sera mi sono lasciato un po andare.
Ero all'ultimo incontro del training di Assertività e potere personale che da qualche lunedì sto frequentando. Un percorso prevalentemente pratico che ha l'obiettivo di sviluppare nei partecipanti l'abilità di avere un giusto equilibrio nei rapporti e di ridimensionare, o al contrario, prendersi il diritto del proprio spazio con le persone.
Poca teoria e molta pratica tra i partecipanti, che ovviamente non si conoscevano tra di loro e che, senza scendere nel profondo o nel personale, hanno messo le proprie emozioni, le proprie paure e perchè no, anche i propri difetti ed errori nelle mani degli altri e dei tutor che seguono il training.
Lunedì sera ad esempio abbiamo svolto una parte esperienziale davvero tosta.
A turno ognuno di noi doveva sedersi al centro della stanza e prendersi senza possibilità alcuna di replica, un feedback positivo e uno negativo di ognuno dei restanti con una formula semplice: Di te mi piace... di te non mi piace...
A dirla sembra facile, ma credetemi non è lo è stato affatto. La persona che stava la centro aveva la facoltà, sempre in silenzio e senza repliche, di segnarsi su un foglio gli aspetti positivi e negativi che venivano fuori e che i partecipanti, nel corso di questi incontri avevano consciamente o meno sviluppato dentro di se. Quando si dice che nei primi minuti di un incontro il nostro modo di parlare, gesticolare, la postura il tono di voce ecc comunica quello che siamo indipendentemente e spesso contrariamente a come noi pensiamo di essere e di mostrarci.
E in effetti è andata così. Mi ha colpito una ragazza (che da ora in poi chiamerò con il nome in codice di Sfilntz) che diceva sempre di essere egocentrica e di voler stare al centro dell'attenzione ma che nel corso degli incontri tutto sembrava tranne che come si descriveva. Anzi, l'ho trovata sicuramente positiva e allegra, solare come lei stessa poi si è descritta, ma non di certo egocentrica.
Dopo esserci a turno sottoposti a questa vera e propria fucilazione di sensazioni, siamo passati ad un altro esercizio. Dovevamo scegliere una persona e scrivere su un foglio, con solo parole positive, quello che pensiamo di essere per poi scambiarsi questi fogli e dopo un dieci minuti di studio insieme, presentarsi al resto dei partecipanti con allegrezza e sollazzo. Magari come fosse uno spot o una scenetta di cabaret.
Ovviamente ho chiesto a Sfilntz se potevo presentarla e se lei voleva presentare me. Ci eravamo seduti vicino e per tutta la sera abbiamo riso e condiviso sguardi e risate che mi è venuto naturale sceglierla.
Lei scrive le sue parole chiave di come si vede: solare, amante la vita, positiva, le piace dare agli altri, estroversa, sensibile, onesta, ribelle, sincera e dolce.
Io da più o meno complicato quale sono o scritto un mezzo sonetto :)
Io: Poesia... non esageriamo, però mi è venuto spontaneo e questa cosa mi piace.
Sfilntz: Si vabbè ma io mo come ti presento? Leggo quello che hai scritto e basta?
Io: no dai, rimescola un po le cose e presentami con parole tue.
Sfilntz: ok, e tu? Come mi presenti?
Io: Beh, io potrei mettere nel giusto ordine le parole che hai scritto su di te e magari ricamarci qualcosa sopra. Qualcosa gia ce l'ho in mente.
Sfilntz: (fa una faccia divertita ma perplessa) Ok, ma come ci chiamiamo? Dobbiamo darci un nome hanno detto.
Io e lei quasi insieme: Il sole e il vento?
Io: ok, ci sto. Senti, ti fidi a sentire quello che ho scritto davanti a tutti senza che te lo legga adesso prima di andare?
Sfilntz: Ma si, basta che non mi fai fare brutte figure.
Io: Nooooo, ma che scherzi. Io?....
Dopo dieci minuti ci danno lo stop e sorteggiando le coppie con dei foglietti ha inizio la presentazione di tutti i partecipanti a questo training.
Estraggono il nostro bigliettino e lei dice di me.
I tutor sono rimasti un po basiti, di sicuro non se l'aspettavano.
Come ci sediamo Sfilntz mi fa: che bella me la scrivi in maniera decente su un foglio? Hai una calligrafia pessima!
Io: Hai ragione, mia mamma dice sempre che per come scrivo dovrei fare il dottore e poi vabbè provaci tu a scrivere su un foglio volante sulle gambe?!
Finisce l'incontro e io ancora gliela scrivo. Saluti di qua, saluti di la, scambio di email per cene future e arrivederci vari per chi come me si è iscritto al secondo livello.
Sfilntz: Allò sta poesia?
Io: (prendendo un foglio le dico) Questa è una poesia ancora più bella!! :) (E le scrivo il mio numero) Chiamami se ti va.
Ero all'ultimo incontro del training di Assertività e potere personale che da qualche lunedì sto frequentando. Un percorso prevalentemente pratico che ha l'obiettivo di sviluppare nei partecipanti l'abilità di avere un giusto equilibrio nei rapporti e di ridimensionare, o al contrario, prendersi il diritto del proprio spazio con le persone.
Poca teoria e molta pratica tra i partecipanti, che ovviamente non si conoscevano tra di loro e che, senza scendere nel profondo o nel personale, hanno messo le proprie emozioni, le proprie paure e perchè no, anche i propri difetti ed errori nelle mani degli altri e dei tutor che seguono il training.
Lunedì sera ad esempio abbiamo svolto una parte esperienziale davvero tosta.
A turno ognuno di noi doveva sedersi al centro della stanza e prendersi senza possibilità alcuna di replica, un feedback positivo e uno negativo di ognuno dei restanti con una formula semplice: Di te mi piace... di te non mi piace...
A dirla sembra facile, ma credetemi non è lo è stato affatto. La persona che stava la centro aveva la facoltà, sempre in silenzio e senza repliche, di segnarsi su un foglio gli aspetti positivi e negativi che venivano fuori e che i partecipanti, nel corso di questi incontri avevano consciamente o meno sviluppato dentro di se. Quando si dice che nei primi minuti di un incontro il nostro modo di parlare, gesticolare, la postura il tono di voce ecc comunica quello che siamo indipendentemente e spesso contrariamente a come noi pensiamo di essere e di mostrarci.
E in effetti è andata così. Mi ha colpito una ragazza (che da ora in poi chiamerò con il nome in codice di Sfilntz) che diceva sempre di essere egocentrica e di voler stare al centro dell'attenzione ma che nel corso degli incontri tutto sembrava tranne che come si descriveva. Anzi, l'ho trovata sicuramente positiva e allegra, solare come lei stessa poi si è descritta, ma non di certo egocentrica.
Dopo esserci a turno sottoposti a questa vera e propria fucilazione di sensazioni, siamo passati ad un altro esercizio. Dovevamo scegliere una persona e scrivere su un foglio, con solo parole positive, quello che pensiamo di essere per poi scambiarsi questi fogli e dopo un dieci minuti di studio insieme, presentarsi al resto dei partecipanti con allegrezza e sollazzo. Magari come fosse uno spot o una scenetta di cabaret.
Ovviamente ho chiesto a Sfilntz se potevo presentarla e se lei voleva presentare me. Ci eravamo seduti vicino e per tutta la sera abbiamo riso e condiviso sguardi e risate che mi è venuto naturale sceglierla.
Lei scrive le sue parole chiave di come si vede: solare, amante la vita, positiva, le piace dare agli altri, estroversa, sensibile, onesta, ribelle, sincera e dolce.
Io da più o meno complicato quale sono o scritto un mezzo sonetto :)
Io sono colorato e mi piace tutto quello che mi attira.A questo punto Sfilntz rimane un po interdetta e mi fa: Cavolo ma hai scritto una poesia!!
Io sono uno strumento accordato, me ne accorgo soprattutto quando stono.
Io sono il vento che soffia e che rende tangibile quello che per paura pensa di non esserlo.
Io sono una bella canzone.
Io: Poesia... non esageriamo, però mi è venuto spontaneo e questa cosa mi piace.
Sfilntz: Si vabbè ma io mo come ti presento? Leggo quello che hai scritto e basta?
Io: no dai, rimescola un po le cose e presentami con parole tue.
Sfilntz: ok, e tu? Come mi presenti?
Io: Beh, io potrei mettere nel giusto ordine le parole che hai scritto su di te e magari ricamarci qualcosa sopra. Qualcosa gia ce l'ho in mente.
Sfilntz: (fa una faccia divertita ma perplessa) Ok, ma come ci chiamiamo? Dobbiamo darci un nome hanno detto.
Io e lei quasi insieme: Il sole e il vento?
Io: ok, ci sto. Senti, ti fidi a sentire quello che ho scritto davanti a tutti senza che te lo legga adesso prima di andare?
Sfilntz: Ma si, basta che non mi fai fare brutte figure.
Io: Nooooo, ma che scherzi. Io?....
Dopo dieci minuti ci danno lo stop e sorteggiando le coppie con dei foglietti ha inizio la presentazione di tutti i partecipanti a questo training.
Estraggono il nostro bigliettino e lei dice di me.
Sfilntz: Mirko è una bella canzone uno strumento perfettamente accordato se ne accorge e ce ne accorgiamo soprattutto quando stona.Incasso la presentazione e mi armo di un pizzico di follia e leggo quanto ho appena composto.
Mirko è colorato e mi ha colpito la sua chiacchiera, ma si sa che le chiacchiere se le porta via il vento.
Io: Ho scritto una filastrocca, spero vada bene.Risate e ilarità generale, con conseguente imbarazzo da parte di lei.
Sfilntz è un sole ribelle non si accontenta del suo giallo e delle stelle.
Vuole essere un sole a pois, magari blù, magari lillà.
Sfilntz è disposta a dare, magari con slancio e con amore.
Alla luna ai pianeti e perchè no, magari ad un suonatore.
Sfilntz è onesta come l'alba al mattino ed è positiva come il sorriso di un bambino.
Sfilntz è sincera e ama la vita, voi che dite questa filastrocca a qualcosa sarà servita?
I tutor sono rimasti un po basiti, di sicuro non se l'aspettavano.
Come ci sediamo Sfilntz mi fa: che bella me la scrivi in maniera decente su un foglio? Hai una calligrafia pessima!
Io: Hai ragione, mia mamma dice sempre che per come scrivo dovrei fare il dottore e poi vabbè provaci tu a scrivere su un foglio volante sulle gambe?!
Finisce l'incontro e io ancora gliela scrivo. Saluti di qua, saluti di la, scambio di email per cene future e arrivederci vari per chi come me si è iscritto al secondo livello.
Sfilntz: Allò sta poesia?
Io: (prendendo un foglio le dico) Questa è una poesia ancora più bella!! :) (E le scrivo il mio numero) Chiamami se ti va.
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