
Io: Jessica torna a casa, non è il caso che vai girando in macchina come una pazza...
Jessica: La mamma mi ha rotto le palle a casa non ci torno e poi non sto girando sono ferma!
Io: Jessica, ho un mal di testa formato famiglia, non farmi discutere... Se sei ferma allora vieni a fermarti sotto casa...
Jessica: Si ma a casa non ci salgo!
Io: Uff, si ok...
E poi svengo sul letto.
Ora, non so cosa si deve dire o fare in queste situazioni, ma quando poi è risalita ho cercato di parlargli un po. Non credo di aver nemmeno avvistato il problema di fondo che secondo me c'è. Mettiamoci che a questa età è sempre tutto molto confuso (io ne so qualcosa) e non saprei proprio dove mettergli mano. A volte vedo che vuole essere qualcosa che non è, altre volte credo che le sue compagnie non siano proprio idali per lei e che dovrebbe essere più rilassata su tante cose. E altre volte credo che per un adolescente oggi più di prima sia ancora più difficile affermare a se stessi la propria personalità, ipnotizzati da migliaia di messagggi diversi senza il tempo di poterli passare al setaccio. Poi però gli ho fatto ricordare una canzone per farla sorridere un po. La canzone si chiama "Vai male a scuola".
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