Pensa prima di dire e giudicare...

mercoledì 28 febbraio 2007

Lo scrivo a caldo, forse emozionato dall'interpretazione, ma la canzone di Fabrizio Moro, secondo il mio modesto parere, la mette in saccoccia a tutte le altre, big compresi. Spero abbia fortuna, come spero sia una nuova e vera promessa.

Perchè Sanremo è Sanremo...


Devo ancora ascoltare le canzoni di stasera, poi dirò la mia come ogni anno ; )
Perchè? Perchè per me è una piacevole tradizione e poi, Sanremo è Sanremo!

Andare per andare

domenica 25 febbraio 2007















Qualunque sia la verita è il grande giorno ormal
c'é una via nelle mie mani non mi tradirà
c'é un mondo che mi attira già in questa azzurittà
io non so se il pazzo sono io o sei tu che rimani qua

Raccontano che le stelle già parlano di noi
e che l'anima mia vicine così non le ha viste mai

Andare per andare via all'origine di noi
dove gli astri tramontano è non c'é gravità
Andare per andare via non è solo una piazza
se io chiedo di vivere all'uomo che c'è in me

Sarà dove sarà ma ci sarà...
se questa fantasia é la verità
Segui l'onda...Segui l'onda...
Segui l'onda...Segui l'onda...

Qualunque sia la verità vado a vedere ormai
aldilà dall'orrizzonte mio cosa mai mi desserà
lunari armonie nel calice blu dell'immensità
che disegnano vie dolcissime possibilità

Andare per andare via io non cerco una città
ma il confronto di un'anima con la sua libertà
Andare andare andare andare via
dove non ti perdi mai
e si ostinano a vivere i grandi sogni miei

So chi sono io, anche se non ho letto Freud...

Troppo sensibile, cambio umore facilmente e spesso mi viene da piangere ma poi non piango mai. Come quando fai l'amore e sei proprio li li per godere, io sono sul punto di scoppiare. Un eterno aspettare di prendere la prima onda e buttarmi giu per il torrente. Sono anni che mi trovo li e se il mio bicchiere sempre mezzo pieno spesso mi ha fatto dimenticare questa condizione, oggi non ho nessun aiuto per distrarmi seriamente.
Convivono in me tante verità, tante realtà e i miei occhi hanno una valigetta piena di filtri per codificare quello che mi circonda che ormai non riesco più a trovare una sana ingenuità nell'affrontare un paio di semplici ore al bancone di un pub.
L'altra sera ho provato un senso di estraniazione (si dice così?) di inadeguatezza e di solitudine. Non sapevo perchè mi trovassi la e le persone intorno a me che ormai non conoscevo nemmeno più alzavano di gran lunga il livello del mio stato d'animo. Le solite scuse, i soliti discorsi, le solite tristi storie. Siete tristi e mi fate un po pena, tanta quanta me ne faccia io. Qualche sera fa ho ripensato al mio insegnante di educazione artistica delle medie. Un tipo particolare devo dire. Fisicamente mi ha sempre dato l'impressione di uno di quei filosofi greci, infatti aveva una fronte moolto alta con la barba baffi e capelli bianchissimi. Me lo ricordo con addosso un paio di pantaloni grigi perchè a scuola bisognava avere una sorta di abbigliamento istituzionale (più o meno) con una camicia bianca e un maglioncino a rombi quasi da pastore e immancabilmente i sandali con o senza calzini a senconda della stagione. Un vero artista, una persona sensibile e creativa. Solitaria. Scriveva poesie e gioiva quando ci spiegava Michelangelo, anche quando a noi non ce ne poteva fregare di meno.
Mi sento come lui. Traboccante di gioia e euforia quando parlo di me, di quello che mi piace, nel tentativo di instaurare una comunicazione fra le nostre anime divise solo dal nostro corpo. Mente cerco il vero contatto. Forse l'amcizia, la voglia di fare qualcosa insieme. Mi sento come lui, quando quella gioia cade nel vuoto e nessuno intorno a me ha la benchè miniva voglia di incontrarsi. E allora me ne vado con un fuoco dentro che mi scalda e mi compiace perchè so che se dovessi incontrare qualcuno meritevole glielo mostrerei senza esitazione.

Che delirio vero? Ho troppe cose per la testa e forse tutto questo è solo un polpettone mal scritto. Vi lascio. Perchè io quando voglio so partire per poi tornare. Al contrario di voi che vievete le vostre vite nell'attesa di qualcosa che spesso, nemmeno meritate.

Povero me

Cammino come un marziano come un malato
Come un mascalzone per le strade di Roma
Vedo passare persone e cani
E pretoriani con la sirena
E mi va l’anima in pena
Mi viene voglia di menare le mani
Mi viene voglia di cambiarmi il cognome
Cammino da sempre sopra i pezzi di vetro
E non ho mai capito come
Ma dimmi dov’è la tua mano
Dimmi dov’è il tuo cuore


Povero me povero me povero me
Non ho nemmeno un amico qualunque
Per bere un caffè
Povero me povero me povero me
Guarda che pioggia di acqua e di foglie
Guarda che autunno che è
Povero me povero me povero me
Mi guardo intorno e sono tutti migliori di me
Povero me povero me povero me
Guarda che pioggia di acqua e di foglie
Che povero giorno che è


Cammino come un dissidente un deragliato un disertore
Senza nemmeno un cappello o un ombrello da aprire
Con il cervello in manette
E dico cose già dette
E vedo cose già viste
I simpatici mi stanno antipatici
E i comici mi rendono triste

Mi fa paura il silenzio
Ma non sopporto il rumore
Dimmi dov’è la tua voce
Dimmi dov’è il tuo amore


Povero me povero me povero me….

martedì 20 febbraio 2007

Io lavoro più forte...

Premetto subito che sono un po giu di corda, ma sono ben lontano dalle folli e assurde peripezie di fine anno scorso. Le cose girano ma in controsterzo e non capisco bene se sto andando per la direzione giusta e alcune piccole sfighe di certo non mi aiutano a capire. Lavoro sempre più forte, ma i risultati, non deludenti ma nemmeno esaltanti, tendono a mandarmi giu di morale. Più che altro perchè l'impegno profuso è tanto. Ho dei problemi a relazionarmi con il telefono. Sarà il gestore che non prende, ma sono invaso dai qui messaggi che ti dicono che ti hanno cercato ma che non prendeva, poi allora richiami e non prende lo stesso, dopo invece prende ma cade la telefonata, per non parlare delle chiamate senza risposta. Il tutto sempre quando ho diecimila cose in mano o sono in macchina mentre il telefono ce l'ho nella tasca interna del cappotto oppure è dentro la borsa e non posso prenderlo altrimenti rischio di schiantarmi contro un muro...........

StressssssssssssssssssSSSssssssssssssssSSSsss!!!!!

Sabato sera per esempio sono rimasto a casa, ho staccato quel cazzo di telefono e mi sono dedicato a me stesso. Puro e sano egoismo. Mi studio un po di scale alla chitarra (miglioro vistosamente sapete!?) ovviamente leggo qualche buon fumettazzo americano che non guasta mai, mi trastullo col Nintendo, zero zapping, un po di internet e poi nel letto con la coperta fin sotto il naso e sottocoperta altri fumetti e giornali e telecomandi vari come fossi un quidicenne che gioca. Parola d'ordine, relax.
Il fatto poi che stia correndo molto ultimamente lo si può riscontrare anche dal fatto che vorrei scrivere dei tante novità che qui su questo insulso blog non hanno avuto spazio.
Novità più importante e che farà felici i mei detrattori che mi accusano di ostentare case veloci e macchine piene di soldi, cioè scusate soldi veloci e case piene di macchine. Anzi no, case piene di macchine a loro volta piene di soldi...
Insomma, mi sono fatto la macchina nuova. Ed è abbastanza veloce sappiatelo.
Poi novità numero due ho finalmente, dopo alcuni anni senza, internet a casa. Adsl per giunta.
Adesso però lascio la tastiera e la smetto di scrivere anche perchè mi sono distratto e non saprei continuare. Un ultimo appunto lo metto. Tra un po vado alla ricerca di un costume da affittare per questa sera. Poi magari vi posto le immagini. ; )))

Vado al massimo (?)...

giovedì 8 febbraio 2007

Sinceramente non lo so, so di certo che adesso mi do dieci minuti per scrivere quello che mi frulla in testa e per farlo dovrò proprio andare al massimo. Inversamente proporzionale oggi pomeriggio, che volevo stare in orario a Termoli ma andavo comunque costantemente tra i 120 e i 135 km/h. Sapete com'è, il sistema tutor dell'autostrada non mi è molto simpatico. Anche se è molto meglio delle scritte terrorizzanti che fino a qualche settimana fa apparivano sui vari display. Scritte tipo "63 morti nel 2006 sulla A14, guidate con prudenza". Una volta per leggerlo stavo entrando nel camion che avevo di fronte!!! Ma, al di là di queste chiacchiere, prima in macchina, mentre tornavo a casa, riflettevo sulla giornata e sui risultati positivi e negativi. Tra i positivi posso dire di essere riuscito a fissare diversi appuntamenti, e a lavorare diversi contatti. Andavo proprio al massimo stamattina quando parlavo al telefono ; ) Sempre tra le cose positive posso aggiungere ovviamente un contratto. In pratica il primo appuntamento del nuovo anno l'ho trasformato subito con una bella iscrizione che tanto fa alla mia autostima di venditore aspirante imprenditore. Tra le cose negative invece fanno capolino una serie di analisi dei miei comportamenti in risposta all'imprevedibilità di certe domande e/o a personalità spiazzanti. Mi dico che non avrei dovuto dire il prezzo a Tizio, oppure organizzare meglio il discorso con Caio ecc. Una sorta di coaching self made (auzzamerican!) per cercare di aggiustare il tiro, eliminando incertezze e indecisoni.
Una persona chiave per questo genere di riflessioni è Elena. Mi colpisce il suo modo di vedere le cose quando ad esempio parliamo del mio lavoro. Spero di essere uno spunto di riflessione
quando parliamo del suo eh eh. E mi colpisce anche il come mi porta a vagliare altre ipotesi.
Prima parlando al telefono alla notizia del contratto fatto, mi ha risposto una cosa che non ricordo, inifluente comunque a dove voglio arrivare, che ha spazzato via tutte le incertezze e mi ha posto su una prospettiva diversa. Il tutto ricordandomi il famoso bicchiere mezzo pieno, o mezzo vuoto. Non so se sono riuscito a spiegarmi, anche perchè sto andando con una certa fretta e la promessa dei dieci minuti l'ho bella che infranta. Perchè vado di fretta? Perchè sono le 23 e 34 e vorrei leggere l'uomo ragno, vedere Prison Break, suona un po la chitarra visto che ho preso delle basi musicali dove poter improvvisare su scale minori e maggiori. Troppe cose da fare, troppe!!!! Poi mettiamoci pure la buonanotte telefonica di mezzora con chi sapete bene e potrete capire perchè vado così di fretta.
Colonna sonora di questo post è Fragilidad di Sting e con Buena Vista Social Club's tratta dall'album Rhythms del Mundo: Cuba.

Life in music...

lunedì 5 febbraio 2007

A proposito di Walter Savelli.
Incuriosito dal suo podcast, che vi invito a scaricare ed ascoltare (cercate Savelli su iTunes), sono andato a visitare il suo sito e... mi sono rattristato. Si perchè avrei voluto conoscerlo, magari provando a prendere lezioni da lui. Magari inseguendo il sogno della musica per cercare di esprimermi al meglio. Ma no posso, non più. Non come vorrei. Non ho il tempo, siamo geograficamente distanti, magari anche caratterialmente. Ma mi sarebbe piaciuto davvero. Mi sarebbe piaciuto crescere in un vero fermento musicale. Suonare con altri musicisti e altre sensibilità. Vorrei aver fatto esperienza e non necessariamente per un fine di gloria e fama. Se strimpello e canto è perchè mi fa stare bene e da gente come lui avrei voluto imparare a stare ancora meglio. Non so per quanto tempo l'ho ascoltato senza saperlo, mentre ascoltavo i concerti di Baglioni chiuso in camera. Chiudo queste frasi sconnesse citando Maurizio Costanzo quando dice che la vita è fatta di appuntamenti mancati.
E' proprio così.

Il lavoro fa male, lo dicono tutti...

La giornata parte in maniera completamente diversa. E' lunedì e dovrei essere in ufficio invece di essere a casa. So gia che dalle 14 e 30 di oggi pomeriggio partirà la mia supergiornata di lavoro e allora ne approfitto per programmarmi con calma e per poter dare il meglio di me. Devo tornare da Termoli (ebbene si, ci torno) con un risultato concreto e non accetto compromessi.
14.30 - Lezione di chitarra
15.30 - Partenza per Termoli
17.00 - Colloquio con Coop "Scuola e lavoro"
18.00 - Colloquio con Direttore Complesso turistico Giorgione
19.00 - Colloquio con Direttore Hotel Europa
20.00 - Eventuale accordo con Centro Tim Telesat per appuntamenti di questa settimana.
Insomma per le 10.00 dovrei essere a casa e godermi un po di pace... peccato che il telefonino, come un moderno e teconologico killer seriale, comincerà a squillare, pronto a trasmettere quella vocina che... Vabbè lasciamo perdere...

Che dura la vita dell'imprenditore chansonnier. ; )))

Sogni di rock'n'roll e guai chi ci sveglia...

domenica 4 febbraio 2007

Ok, la smetto di scrivere stronzate ma lasciatemi almeno quest'ultima, poi prometto di tornare a parlare di cose tristissime e ultra profonde ; )
Voglio rimandarvi alla famosa colonnina laterale dove potete lasciare un messaggio vocale e ascoltare quelli gia in bacheca. Prima di tutto vi esorto a lasciarmi qualcosina e seconda cosa ascoltate il mio utlimo irrinunciabile exploit sonoro che questa volta vede protagonista mia sorella Jessica intenta a farmi le fotografie che vedete a corredo di questo indimenticabile post. Eh eh fatevi quattro risate e non ridete troppo dei nostri accenti tipicamente londinesi.

Una chitarra cento illusioni...

Non credevo che una chitarra potesse darmi tante sensazioni tutte insieme, eppure da quando ho preso la mia prima elettrica, vivo le mie giornate in maniera diversa. Capisco cos'è il rock! Affermazione pesante vero? Ebbene si, lo percepisco, si manifesta quando ascolto la musica, qualsiasi musica, quando ovviamente la suono, quando vado in giro. Anche quando sono al lavoro! E' uno stato d'animo, qualcosa di interiore che magari a vedermi non si direbbe. Probabilmente tra un po mi trasformerò in quei tipi che vanno in ufficio e agli appuntamenti col vestito gessato, ma con un bel paio di stivali sotto. Oddio, spero di no, però la sensazione è quella. Una chitarra cento illusioni cantava Mino Reitano e di illusioni ne sto vivendo tantissime. Sono appagato.

Ahhhhh, mmmmmmmm, siiiiiiiiiii.

Psichedelia.

(Delirio puro)

La mia Fender Stratocaster, quella in basso nell'immagine, è una chitarra mitica che ha fatto la storia. La chitarra di Jimi Hendrix, di David Gilmour (Pink Folyd), di Eric Clapton. Un oggetto che è capace di aprirmi la mente a nuove composizioni, nuove armonie. La chiave per nuovo stadio della comprensione musicale. E' le serrature sono i dischi che mi porta a comprare ed ascoltare. Adeso capisco totalmente perchè chi è venuto prima è un grande. Capisco il perchè dei Beatles ad esempio, e se tu fossi qui con me in questo momento te lo spiegherei con chitarra alla mano. Ma la Fender, non sarebbe completa se non ci fosse il mio insegnante di chitarra. Un signore sulla cinquantina un po strano, magro, alto e sempre con un cappello nero in testa. Chitarrista flamenco tra i più dotati in circolazione e, cosa più importante (eh eheh eh) maestro di vita e guru anticomunista. Talmente esaurito pazzo che ogni volta che vado a fare lezione mi faccio un sacco di risate a sentire lui che inveisce contro questo o quel parlamentare, oppure contro questa società, contro i nuovi modelli culturali ecc. Un vero spasso. Anzi sto meditando di registrare le lezioni e pubblicare il tutto come podcast in rete. Potrebbe seriamente diventare un fenomeno stile Magnotta. Eh eh. Vabè, adesso basta con le chiacchiere, adesso imbraccio la chitarra e , abilità permettendo, parto col primo sottomarino giallo che passa di qui. ; )

sabato 3 febbraio 2007


IL CALCIO(?) COSì COM'E' IN ITALIA, DEVE FINIRE!

Ordinary People (?)...

giovedì 1 febbraio 2007

Difficilmente mi si può catalogare in "Ordinary People", visto anche i primissimmi messaggi che proprio di lato a queste parole fanno capolino su questo Blog. Mi spiego meglio. Se ci fate caso, qui di fianco c'è un piccolo box dove potete lasciare un messaggio vocale che poi io, ma anche tutto il web può ascoltare ogni volta che caricherete queste pagine. Per lasciare un saluto, oppure mandarmi a quel paese, oppure inveire contro me, le mie case, i miei soldi e le le mie macchine veloci ; ) basta che premiate il pulsante con su scritto "Lascia un messaggio!" e seguire le istruzioni, non è difficile dai! Penso che anche una scimmia ci riuscirebbe. Buon divertimento!!!!!

Non dovete badare al cantante...


Era ora che scrivessi qualcosa... Da qualche giorno mi frullano per la testa diversi pensieri ma il la l'ho udito soltanto adesso. Ho messo su un disco di Savelli; Walter, un pianista straordinario maestro di tanti musicisti altrettanto bravi e straordinari, nonchè pianista storico del Baglione mio caro ; ) Baglione di cui ho preso proprio stamattina due biglietti, uno per me e uno per il buon vecchio Coco, per ascoltarlo nuovamente in concerto. Così facendo, ci siamo detti, abbiamo contribuito alle finiture della sua ennesima villa. Anzi per la precisione i nostri due biglietti hanno posto le ultime due mattonelle del bagno di servizio! ; )))))
Scherzi a parte, non me ne voglia Helga però, sappi che Claudio sarà sempre nei miei iPod, oltre che nelle mie mani tutte le volte che suono. Il thè verde che sto sorseggiando è quasi finito e si sta anche raffreddando. Prometto che in questo fine settimana racconterò di martedì scorso e della giornata passata a Termoli. Una città non bellissima (termolesi non vogliatemene) ma che mi ha suscitato qualche pensiero per via di uno dei suoi cittadini. Racconterò della mia prima chitarra elettrica e poi ancora non so, magari domani e dopo domani esce fuori qualcosa in più da scrivere.