Ma t'allontana dalla base e rischi di non tornare più col jazz...

lunedì 4 febbraio 2008

Fine di settimana unplugged, ma non solo perchè sto vedendo e ascoltando Britti nel suo ultimo lavoro discografico, ma anche per la sensazione che mi porto dietro da un paio di giorni. Che è appunto quella di uno stacco, di mancanza di corrente. Morbida per certi versi e comunque voluta e cercata. Complici alcuni pensieri sparsi che mescolandosi creano questo mood ovattato e agrodolce con brevi fughe malinconiche. E' una chitarra che suona il suo musicista invertendo quella legge non scritta che vede il musicista controllare lo strumento e non viceversa. Non so se avrei il coraggio di staccare veramente, anzi a pensarci bene non ce l'ho, punto! Di sicuro non riuscirei a perdermi nelle terre selvagge alla ricerca di una qualsivoglia purezza e saggezza superiore, come il protagonista di Into the wild. Film che ho visto questo sabato, come testimonia anche il post precedente.
Ho pensato in macchina delle cose che avevo in mente di scrivere qui sul blog. L'iPod poi sembrava venirmi incontro selezionando i pezzi giusti. Che cosa assurda questa vero? Come se un pezzo di ferro potesse avere un'anima o una sensibilità. Peccato però non aver avuto una presa usb nelle tempie. Perchè tutto quello che avevo praticamente gia composto nella testa non ho potuto riversarlo o salvarlo da nessuna parte. Facciamo che ve l'ho scritto lo stesso, così sono contento. In fondo perchè avere un blog e scrivere le proprie impressioni? Come dicevo a Massimo, un'esigenza che condivido col protagonista dell'ultimo libro di F.Volo è la libertà di esprimere la propria emotività. Senza scrupoli o menate varie a frenare questo moto. Ho un forte bisogno di fare questo eh eh, e chiedo scusa a Massimo e a chi si è ritrovato con me di fronte e con una 0,2 bionda sotto il mento finita a separarci. Magari certe volte mi lascio andare un po troppo.

PS
Leggerò Alta Fedeltà. Adesso sono motivato.

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