Ci vuole poco, per sentirsi più vicini...
giovedì 10 gennaio 2008
Gennaio è come la mattina presto, una giornata che nasce, così come Dicembre mi sembra la notte. Questa mattina ho preso una serie di buste di cartone e scatoloni per liberare camera mia dai fumetti che ormai non leggo più, giornali e oggetti vari. E' incredibile quanta roba c'è in camera mia e quanto spazio del garage di casa nuova si prenderà. Faccio giusto una pausa per collegarmi e vedere se ci sono mail, o qualcosa di interessante. Mi viene in mente qualcosa da scrivere che adesso non ricordo sinceramente, ricordo però che che avrei voluto intitolare il post Scrivimi... allora faccio un giro rapido su iTunes per vedere se ho questa canzone in libreria. A parte la versione della Pausini (mannaggia e me e a quando ho comprato quel disco) di quella originale cantata da Nino Buonocore no v'è traccia. Ok allora altro rapido giro nello Store di iTunes per vedere se si può comprare li. Fortunatamente c'era ed era dentro a un best. Qualcuno dirà perchè Buonocore ha fatto pure un best? La mia riflessione di oggi nasce proprio da questa stupida domanda. A parte il fatto che poi ho preso tutto il disco, ascoltandolo ho ritrovato delle sonorità che non sentivo da un po. Un modo di fare musica popolare italiana (Pop) con cui sono cresciuto e che oggi si è perso. Buonocore è napoletano, canta con la erre moscia, e suona la chitarra acustica come primo strumento e si sente. Le sue canzoni hanno quel suono predominante o comunque si sente nella composizione delle canzoni. E' un artista delicato, sensibile, magari in qualche testo un po troppo romantico e scontato, ma sicuramente dolce. Assomiglia a quel Pino Daniele di qualche tempo fa. Vado su wikipedia per vedere che fa e come se la passa e scopro che spesso si ritrova a suonare con Chet Baker, che dopo essere arrivato terzo al Festivalbar con Scrivimi nel '90 ha continuato a fare concerti fino a due anni fa in giro per i teatri d'Italia. A parte il fatto che un artista vero,e ne sono sempre più convinto, non si sa mai cosa fa, sta a suonare per i fatti suoi, qualche volta fa un concerto per divertirsi e incontrare un pubblico qualsiasi per cantare e suonare e squoiandosi e mettendosi a nudo, stabilendo un contatto con quelli che maagri passavano semplicemente per di la, oggi di certo non potrebbe arrivare terzo nemmeno ad un concorso per giovani talenti a centocelle. C'è un mare di gente che sa fare qualcosa, che sa dare qualcosa e che non viene fuori. Ci sono artisti, ma anche artigiani, scrittori e poeti che oggi sono insultati dalla televisione e da tutto quello che li circonda. Sappiamo per filo e per segno cosa passa per la testa di Britney Spears o Robbie Williams ma non certo quale canzone può aver scritto il nostro vicino di casa. Che magari potrebbe arrivarci dentro come un fulmine ma non lo sapremo mai. Siamo cresciuti e andiamo avanti culturalmente alla deriva. Pensiamo di pensare ma ho i miei seri dubbi al riguardo.
Postato da
IlMode
alle
12:26
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