E tra le dita non ci sono che fotografie...
martedì 8 gennaio 2008
Quante domande mi sono fatto? Quante di queste sono ancora in attesa di risposta e quante invece avrei voluto non arrivassero mai? Senza accorgermene, quasi distrattamente, con incedere lento come fossi un'illusione, stasera sono riuscito a dirmi quello che non volevo accettare. Come se fossi il mio migliore amico, o mi fossi trovato a chiacchierare con qualcuno che ne sa a pacchi su certe cose. Ne parlo con più consapevolezza, come a dimostrarmi che questo avvio d'anno è stato propiziatorio per una riflessione diversa, forse più cosciente. Matura? Forse o forse sogno di riuscirci. Sono qui in camera a farmi trascinare da vecchie canzoni, ma è solo un sottofondo stavolta, per aiutarmi nella concentrazione, mentre occhialuto scrivo illuminato dalla luce dello schermo. Ho trovato delle fotografie e una filastrocca che mi hanno fatto male. Capita purtroppo, ma ho imparato a superare certi momenti. Mi sono convinto che certe cose sarebbero accadute lo stesso, anche se avessimo avuto la possibilità di rigirare la scena o di ridoppiare la frasi sbagliate. Senza puntare il dito su nessuno, l'errore forse è stato incontrarsi. Un errore non voluto, non cercato. Forse siamo vittime di una casualità che sbaglia. Fa incontrare le persone e gli appiccica una data di scadenza su. Forse lo possiamo avvertire dai caratteri, dalle politiche, dai difetti. Si potrebbe quasi prevedere quando scadrà il termine massimo di consumo. Ma quando si è dentro si è dentro e quando si è fuori fa freddo. Specialmente se ti senti sbattuto fuori. A torto o a ragione, fa poca differenza. Arrivi a pensare che te lo meriti, che sei l'essere più ripugnante della terra, ma non serve a niente se non a farsi del male. L'esito non lo si può cambiare. L'unica certezza che ho e che in parte mi salva da tutto questo discorso è che quello che ho dato nessuno potrà portarmelo via. Sembra un paradosso ma è così. E' una presa di posizione importante questa. Presuppone che quello che non ho dato posso ancora darlo, perchè è ancora tutto qui dentro. Niente può cambiarlo, rimarrà stampato nella mia memoria per sempre.
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IlMode
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