Sarà sereno e se non sarà sereno, si rasserenerà...
giovedì 31 dicembre 2009
Buon anno a tutti?! Ma non esiste proprio. Nooo, buon anno solo a chi dico io! A chi innanzi tutto dentro di se sa di far parte di questo augurio. Poi alle belle persone che ho conosciuto in questo anno strano, alle amicizie che ho stretto e di cui vado fiero. Alle situazioni che con un Ma si! mi sono creato e a quelle che verranno. Alle mie chitarre, a casa mia, al tubo del gas che presto o tardi arriverà. Auguri all'inconsapevole donna che mi farà innamorare di se :) A mia mamma, mio padre, mia sorella e mio nipote.
E vabbè dai, lo sapete che in fondo sono buono...
Auguri a tutti :D
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E adesso che sei ovunque sei, chissà se ti arriva il mio pensiero...
sabato 26 dicembre 2009
Mi sono svegliato più o meno verso mezzogiorno. Con calma mi sono lavato, vestito e poi ho fatto colazione. Ho caricato gli ultimi regali da consegnare in macchina e mi sono diretto verso casa dei miei genitori per il classico pranzo di natale.
Ho preso la riviera e così facendo ho in sostanza attraversato tutta la città di Pescara. Sono passato idealmente davanti a tutte le case che conosco, le case dove sono entrato. Nelle stanze che hanno visto le mie risate, i miei sentimenti, i miei frequenti ripensamenti.
Viaggiavo come negli spot delle automobili dove tutto è calmo e sereno e il vento tagliato dalle forme sinuose di una nuova auto è il solo rumore che si sente. Anche se in realtà Pescara in questi due giorni ci ha sorpreso con un tempo decisamente inusuale per il calendario. Con temperature che si aggiravano intorno ai 23/24 gradi e un vento incredibilmente presente.
Viaggiavo con le onde del mare a tutta forza sulla mia sinistra, che sembravano salutare il mio passaggio come se facessero il tifo per me, mentre da sinistra verso destra il vento sferzava le palme della costa fino a infrangersi contro le case addobate a festa.
Non so perchè ho pensato a quelle canzoni che nei loro versi raccontano diverse situazioni di più personaggi insieme. Ad esempio Alice di De Gregori oppure Il canto del mare di Zarrillo, artista che non cito a caso per via di uno dei detinatari di queste mie parole.
Oppure mi sono venute in mente le scene finali di quei film italiani stile Sapore di mare, che con una carrellata e una voce narrante fuori campo, ci rivelava come le storie di ogni protagonista erano andate a finire.
Con quest'idea di regia dall'alto, ho attraversato la mia città, sorvolando come un fantasma del natale presente le case di chi tutt'ora ha una stanza fissa nelle camere del mio cuore. E' un modo di fare e di pensare questo, che mi ha dato in passato parecchie noie, perchè è stato facile appoggiarsi al passato per sfuggire al presente. Ma è fortunatamente un errore che non commetto più anche se la curiosità di sapere come stanno le persone che ho amato, credo mi rimarrà per sempre. Mi piacerebbe portare loro in dono quanto di meglio ho da offrire ed essergli finalmente amico. Ritornare con tutta la gioia che un ritorno porta con se. La voglia di riabbracciarsi, di raccontarsi e di guardarsi negli occhi.
Natale può significare un nuovo inizio, una nuova vita, indipendentemente dalle nostre abitudini e fedi. E' un momento che per ragioni stupide e importanti allo stesso tempo ci fa capire quanto sia importante stringersi in un abbraccio, sciogliendo quelle resistenze dentro di noi che come calcoli renali ci fanno rimanere sentimentalmente immobili.
Natale è l'occasione che ogni anno abbiamo per ascoltarci ed è un dovere che dobbiamo avere il coraggio di affrontare.
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Imagine
venerdì 25 dicembre 2009
Immagina che non esista il paradiso, è facile se provi. Nessun inferno sotto di noi, sopra di noi solo il cielo.
Immagina tutta la gente vivere per il presente.
Immagina che non esistano frontiere, non è difficile da fare, nessuno per cui uccidere o morire e nessuna religione.
Immagina tutta la gente vivere una vita in pace.
Puoi darmi del sognatore, ma non sono il solo.
Spero che un giorno tu ti unirai a noi e il mondo sarà unito.
Immagina che non ci siano ricchezze, mi meraviglierei se tu ci riuscissi. Né avidità né cupidigia, una fratellanza di uomini.
Immagina che tutta la gente si divida tutto il mondo.
Spero che un giorno tu ti unirai a noi e il mondo vivrà unito.
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sabato 19 dicembre 2009
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Ho imparato a sognare
Ho imparato a sognare,
che non ero bambino
che non ero neanche un' età
Quando un giorno di scuola
mi durava una vita
e il mio mondo finiva un po là
Tra quel prete palloso
che ci dava da fare
e il pallone che andava
come fosse a motore
C'era chi era incapace a sognare
e chi sognava già
Ho imparato a sognare
e ho iniziato a sperare
che chi c'ha avere avrà
ho imparato a sognare
quando un sogno è un cannone,
che se sogni
ne ammazzi metà
Quando inizi a capire
che sei solo e in mutande
quando inizi a capire
che tutto è più grande
C' era chi era incapace a sognare
e chi sognava già
Tra una botta che prendo
e una botta che dò
tra un amico che perdo
e un amico che avrò
che se cado una volta
una volta cadrò
e da terra, da lì m'alzerò
C'è che ormai che ho imparato a sognare non smetterò
Ho imparato a sognare,
quando inizi a scoprire
che ogni sogno
ti porta più in là
cavalcando aquiloni,
oltre muri e confini
ho imparato a sognare da là
Quando tutte le scuse,
per giocare son buone
quando tutta la vita
è una bella canzone
C'era chi era incapace a sognare
e chi sognava già
Tra una botta che prendo
e una botta che dò
tra un amico che perdo
e un amico che avrò
che se cado una volta
una volta cadrò
e da terra, da lì m'alzerò
C'è che ormai che ho imparato a sognare non smetterò
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Più o meno contento
giovedì 17 dicembre 2009
C’è mio fratello che mi vuole parlare
mio fratello che mi vuole vedere
io non ci sto mai, non gli parlo mai
C’è mia madre che vuole sapere
come passo il fine settimana
e mi chiede come stai, non rispondo mai
non ci sto mai, non le rispondo mai
C’è Fabiana che mi vuole portare a vedere
una chiesa medioevale
una tomba etrusca, una mostra di dalì e resto qui
non ci penso mai, non mi ricordo mai
non ci sto mai
E il mio cane mi porta al collare
per i parchi della mia città
e non solo per pisciare ma per essere sociale
conoscere qualcuno, hai visto mai
non si sa mai
A volte il mondo passa di qua
a volte il mondo passa piu in la
sono egoista in fondo e non so perchè
e chiedo scusa se l’ho fatto anche a te
malgrado tutto...
Dovrei dividere i miei bisogni con te
dovrei dividere i miei silenzi con te
e condividere le tue paure con me
si puo anche vivere tutta la vita noi due
o noi tre
e sono davvero contento
e sono davvero contento
e sono piu o meno contento
:)
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La vita è adesso...
lunedì 14 dicembre 2009
In qualche modo ho inseguito una certa forma di ispirazione prima di cominciare a battere su questa tastiera, per raccogliere le idee e riversarle con meno fatica.
E così la trovo mettendo su un disco e lentamente riaccordo le corde di dentro.
E' un momento che mi sono dedicato e che ho ritagliato con cura. Mi serviva il giusto tempo per mettere insieme i tanti discorsi, che tra la testa e il cuore, in questi giorni hanno viaggiato insieme a me, per le strade che il mio lavoro mi porta a percorrere.
E come spesso mi accade sono diverse le fotografie che poi riporto a casa. Su tutte le foto c'è scritto "Semplicità". E' una parola costante nelle mie ultime riflessioni, forse è anche una meta che voglio raggiungere, una condizione dell' essere.
A mio modo di vedere le cose è anche la sensazione che mi arriva dall'ultimo lavoro di Claudio Baglioni. Quel QPGA che si sente in giro in questi giorni e che ho ascoltato molto attentamente mentre curvavo nella Val d'Aso, qualche pomeriggio fa. La "storia di un amore che non dura tutta la vita, ma che la cambia per sempre", come recita un passo del libricino interno al cd.
Pur essendo un disco molto articolato, racconta di un amore semplice nato per caso.
L'incontro, il primo appuntamento e il primo litigio. Lo scherno degli amici. La prima volta, la promessa davanti ai verdi prati. Il distacco, il rimpianto. L'ossessione di lei e il ricordo e poi niente più.
Quest'idea di semplicità la sto coltivando come una pianta rara, ed è il metodo che sto imparando a usare nei miei rapporti.
Sto conoscendo un sacco di persone nuove, sto allargando le mie vedute senza però dimenticare i paesaggi a me cari. Sono sempre stato curioso per natura e ora quello che più mi attira e mi affascina è il passo che metro dopo metro sto per fare.
Secondo Lucio Dalla il futuro non è Blade Runner o Stargate o qualche altro film di fantascienza, ma è adesso. Adesso, e poi adesso, adesso adesso. E dice sempre che un poveretto l'hanno rinschiuso perchè pretendeva di scrivere un romanzo di fantascienza che diceva in tutte le sue pagine soltanto "adesso".
Il mio prossimo passo è adesso :)
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Puoi sentirmi?
Di che cosa... è fatto un cuore
E di che colore è?
Cosa c'entra con l'amore?
Cos'ha che fare lui con me?
Che non mi nascondo neanche dietro un dito
Né ho mai acceso un cero dietro te
Tu cuore ma quante volte mi hai tradito?
A quale gioco giochiamo io e te?
Puoi sentirmi... puoi capirmi... puoi scordarti di me?
Io stasera faccio a meno anche di te
Tu non hai niente più da dirmi
Né io niente da dire a te...
Ma poi tu mi svegli la mattina
E e mi fai pensare che
Forse c'è una scorciatoia
Per tenerti ancora qui con me
Mi capisci? Ho bisogno che ti fidi
E se sbaglio, quando sbaglio stai con me
È così che stanno insieme due amici...
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E non è nemmeno sera e neanche una festa. Non è una canzone vera ma ti canto questa...
mercoledì 2 dicembre 2009
Sarà che forse il discorso sulla risonanza mi è piaciuto particolarmente che lunedì sera mi sono lasciato un po andare.
Ero all'ultimo incontro del training di Assertività e potere personale che da qualche lunedì sto frequentando. Un percorso prevalentemente pratico che ha l'obiettivo di sviluppare nei partecipanti l'abilità di avere un giusto equilibrio nei rapporti e di ridimensionare, o al contrario, prendersi il diritto del proprio spazio con le persone.
Poca teoria e molta pratica tra i partecipanti, che ovviamente non si conoscevano tra di loro e che, senza scendere nel profondo o nel personale, hanno messo le proprie emozioni, le proprie paure e perchè no, anche i propri difetti ed errori nelle mani degli altri e dei tutor che seguono il training.
Lunedì sera ad esempio abbiamo svolto una parte esperienziale davvero tosta.
A turno ognuno di noi doveva sedersi al centro della stanza e prendersi senza possibilità alcuna di replica, un feedback positivo e uno negativo di ognuno dei restanti con una formula semplice: Di te mi piace... di te non mi piace...
A dirla sembra facile, ma credetemi non è lo è stato affatto. La persona che stava la centro aveva la facoltà, sempre in silenzio e senza repliche, di segnarsi su un foglio gli aspetti positivi e negativi che venivano fuori e che i partecipanti, nel corso di questi incontri avevano consciamente o meno sviluppato dentro di se. Quando si dice che nei primi minuti di un incontro il nostro modo di parlare, gesticolare, la postura il tono di voce ecc comunica quello che siamo indipendentemente e spesso contrariamente a come noi pensiamo di essere e di mostrarci.
E in effetti è andata così. Mi ha colpito una ragazza (che da ora in poi chiamerò con il nome in codice di Sfilntz) che diceva sempre di essere egocentrica e di voler stare al centro dell'attenzione ma che nel corso degli incontri tutto sembrava tranne che come si descriveva. Anzi, l'ho trovata sicuramente positiva e allegra, solare come lei stessa poi si è descritta, ma non di certo egocentrica.
Dopo esserci a turno sottoposti a questa vera e propria fucilazione di sensazioni, siamo passati ad un altro esercizio. Dovevamo scegliere una persona e scrivere su un foglio, con solo parole positive, quello che pensiamo di essere per poi scambiarsi questi fogli e dopo un dieci minuti di studio insieme, presentarsi al resto dei partecipanti con allegrezza e sollazzo. Magari come fosse uno spot o una scenetta di cabaret.
Ovviamente ho chiesto a Sfilntz se potevo presentarla e se lei voleva presentare me. Ci eravamo seduti vicino e per tutta la sera abbiamo riso e condiviso sguardi e risate che mi è venuto naturale sceglierla.
Lei scrive le sue parole chiave di come si vede: solare, amante la vita, positiva, le piace dare agli altri, estroversa, sensibile, onesta, ribelle, sincera e dolce.
Io da più o meno complicato quale sono o scritto un mezzo sonetto :)
Io: Poesia... non esageriamo, però mi è venuto spontaneo e questa cosa mi piace.
Sfilntz: Si vabbè ma io mo come ti presento? Leggo quello che hai scritto e basta?
Io: no dai, rimescola un po le cose e presentami con parole tue.
Sfilntz: ok, e tu? Come mi presenti?
Io: Beh, io potrei mettere nel giusto ordine le parole che hai scritto su di te e magari ricamarci qualcosa sopra. Qualcosa gia ce l'ho in mente.
Sfilntz: (fa una faccia divertita ma perplessa) Ok, ma come ci chiamiamo? Dobbiamo darci un nome hanno detto.
Io e lei quasi insieme: Il sole e il vento?
Io: ok, ci sto. Senti, ti fidi a sentire quello che ho scritto davanti a tutti senza che te lo legga adesso prima di andare?
Sfilntz: Ma si, basta che non mi fai fare brutte figure.
Io: Nooooo, ma che scherzi. Io?....
Dopo dieci minuti ci danno lo stop e sorteggiando le coppie con dei foglietti ha inizio la presentazione di tutti i partecipanti a questo training.
Estraggono il nostro bigliettino e lei dice di me.
I tutor sono rimasti un po basiti, di sicuro non se l'aspettavano.
Come ci sediamo Sfilntz mi fa: che bella me la scrivi in maniera decente su un foglio? Hai una calligrafia pessima!
Io: Hai ragione, mia mamma dice sempre che per come scrivo dovrei fare il dottore e poi vabbè provaci tu a scrivere su un foglio volante sulle gambe?!
Finisce l'incontro e io ancora gliela scrivo. Saluti di qua, saluti di la, scambio di email per cene future e arrivederci vari per chi come me si è iscritto al secondo livello.
Sfilntz: Allò sta poesia?
Io: (prendendo un foglio le dico) Questa è una poesia ancora più bella!! :) (E le scrivo il mio numero) Chiamami se ti va.
Ero all'ultimo incontro del training di Assertività e potere personale che da qualche lunedì sto frequentando. Un percorso prevalentemente pratico che ha l'obiettivo di sviluppare nei partecipanti l'abilità di avere un giusto equilibrio nei rapporti e di ridimensionare, o al contrario, prendersi il diritto del proprio spazio con le persone.
Poca teoria e molta pratica tra i partecipanti, che ovviamente non si conoscevano tra di loro e che, senza scendere nel profondo o nel personale, hanno messo le proprie emozioni, le proprie paure e perchè no, anche i propri difetti ed errori nelle mani degli altri e dei tutor che seguono il training.
Lunedì sera ad esempio abbiamo svolto una parte esperienziale davvero tosta.
A turno ognuno di noi doveva sedersi al centro della stanza e prendersi senza possibilità alcuna di replica, un feedback positivo e uno negativo di ognuno dei restanti con una formula semplice: Di te mi piace... di te non mi piace...
A dirla sembra facile, ma credetemi non è lo è stato affatto. La persona che stava la centro aveva la facoltà, sempre in silenzio e senza repliche, di segnarsi su un foglio gli aspetti positivi e negativi che venivano fuori e che i partecipanti, nel corso di questi incontri avevano consciamente o meno sviluppato dentro di se. Quando si dice che nei primi minuti di un incontro il nostro modo di parlare, gesticolare, la postura il tono di voce ecc comunica quello che siamo indipendentemente e spesso contrariamente a come noi pensiamo di essere e di mostrarci.
E in effetti è andata così. Mi ha colpito una ragazza (che da ora in poi chiamerò con il nome in codice di Sfilntz) che diceva sempre di essere egocentrica e di voler stare al centro dell'attenzione ma che nel corso degli incontri tutto sembrava tranne che come si descriveva. Anzi, l'ho trovata sicuramente positiva e allegra, solare come lei stessa poi si è descritta, ma non di certo egocentrica.
Dopo esserci a turno sottoposti a questa vera e propria fucilazione di sensazioni, siamo passati ad un altro esercizio. Dovevamo scegliere una persona e scrivere su un foglio, con solo parole positive, quello che pensiamo di essere per poi scambiarsi questi fogli e dopo un dieci minuti di studio insieme, presentarsi al resto dei partecipanti con allegrezza e sollazzo. Magari come fosse uno spot o una scenetta di cabaret.
Ovviamente ho chiesto a Sfilntz se potevo presentarla e se lei voleva presentare me. Ci eravamo seduti vicino e per tutta la sera abbiamo riso e condiviso sguardi e risate che mi è venuto naturale sceglierla.
Lei scrive le sue parole chiave di come si vede: solare, amante la vita, positiva, le piace dare agli altri, estroversa, sensibile, onesta, ribelle, sincera e dolce.
Io da più o meno complicato quale sono o scritto un mezzo sonetto :)
Io sono colorato e mi piace tutto quello che mi attira.A questo punto Sfilntz rimane un po interdetta e mi fa: Cavolo ma hai scritto una poesia!!
Io sono uno strumento accordato, me ne accorgo soprattutto quando stono.
Io sono il vento che soffia e che rende tangibile quello che per paura pensa di non esserlo.
Io sono una bella canzone.
Io: Poesia... non esageriamo, però mi è venuto spontaneo e questa cosa mi piace.
Sfilntz: Si vabbè ma io mo come ti presento? Leggo quello che hai scritto e basta?
Io: no dai, rimescola un po le cose e presentami con parole tue.
Sfilntz: ok, e tu? Come mi presenti?
Io: Beh, io potrei mettere nel giusto ordine le parole che hai scritto su di te e magari ricamarci qualcosa sopra. Qualcosa gia ce l'ho in mente.
Sfilntz: (fa una faccia divertita ma perplessa) Ok, ma come ci chiamiamo? Dobbiamo darci un nome hanno detto.
Io e lei quasi insieme: Il sole e il vento?
Io: ok, ci sto. Senti, ti fidi a sentire quello che ho scritto davanti a tutti senza che te lo legga adesso prima di andare?
Sfilntz: Ma si, basta che non mi fai fare brutte figure.
Io: Nooooo, ma che scherzi. Io?....
Dopo dieci minuti ci danno lo stop e sorteggiando le coppie con dei foglietti ha inizio la presentazione di tutti i partecipanti a questo training.
Estraggono il nostro bigliettino e lei dice di me.
Sfilntz: Mirko è una bella canzone uno strumento perfettamente accordato se ne accorge e ce ne accorgiamo soprattutto quando stona.Incasso la presentazione e mi armo di un pizzico di follia e leggo quanto ho appena composto.
Mirko è colorato e mi ha colpito la sua chiacchiera, ma si sa che le chiacchiere se le porta via il vento.
Io: Ho scritto una filastrocca, spero vada bene.Risate e ilarità generale, con conseguente imbarazzo da parte di lei.
Sfilntz è un sole ribelle non si accontenta del suo giallo e delle stelle.
Vuole essere un sole a pois, magari blù, magari lillà.
Sfilntz è disposta a dare, magari con slancio e con amore.
Alla luna ai pianeti e perchè no, magari ad un suonatore.
Sfilntz è onesta come l'alba al mattino ed è positiva come il sorriso di un bambino.
Sfilntz è sincera e ama la vita, voi che dite questa filastrocca a qualcosa sarà servita?
I tutor sono rimasti un po basiti, di sicuro non se l'aspettavano.
Come ci sediamo Sfilntz mi fa: che bella me la scrivi in maniera decente su un foglio? Hai una calligrafia pessima!
Io: Hai ragione, mia mamma dice sempre che per come scrivo dovrei fare il dottore e poi vabbè provaci tu a scrivere su un foglio volante sulle gambe?!
Finisce l'incontro e io ancora gliela scrivo. Saluti di qua, saluti di la, scambio di email per cene future e arrivederci vari per chi come me si è iscritto al secondo livello.
Sfilntz: Allò sta poesia?
Io: (prendendo un foglio le dico) Questa è una poesia ancora più bella!! :) (E le scrivo il mio numero) Chiamami se ti va.
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Che fantastica storia è la vita...
domenica 29 novembre 2009
Sto cercando, con un po di fatica, di raccogliere le parole che mi frullano in testa in questo momento. Parole di buona speranza, emozionate e consapevoli. Parole che sembrano gli ultimi passi di un viaggio. Quando per un attimo ti fermi e guardi indietro e la tua ombra e così lunga che quasi non riconosci possa essere la tua.
Forse è così che mi sento. Come qualcosa che sta per mutare forma.
In questo tempo che sto vivendo sento di essere tutt'uno con ciò che sono dentro e quello che trasmetto al di fuori. Sono il risultato di mille piccoli passi, mille domande stupide, mille domande necessarie, mille risposte e mille consapevolezze. Ho chiaro dentro di me il percorso fin qui fatto, e soprattutto so dare il vero nome ai volti che ho incontrato.
Sento di non dover più nascondermi da niente e nessuno, e soprattutto di poter affrontare qualsiasi confronto.
Ieri sera prima di addormentarmi ho alzato la serranda di camera mia e dal letto e mi sono messo ad osservare le palme che costeggiano la strada, le luci gialle dei lampioni, i colori delle insegne dei grandi alberghi vicino casa e ho voluto addormentarmi così. E svegliarmi così, senza impedire al sole di entrare. L'ho interpretato come un segno di riapertura, la voglia di andare incontro alla gente, di progettare qualcosa di nuovo :)
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Ora che sono diventato un uomo fragile anch'io da allora...
lunedì 23 novembre 2009
Mi gusto le sensazioni di questa sera, come gustassi un vino. Nel caldo di casa mia, tra le lenzuola. Lascio fluire i pensieri dalla testa inondando il silenzio circostante. E' quasi dolce svuotarsi e sgorgare come acqua di sorgente. C'e pace intorno, e quiete dentro di me.
E' un momento da incidere nella memoria come riprova al senso di smarrimento che a volte mi sorprende.
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410
domenica 22 novembre 2009
Venne la notte di quel primo giorno,
e grata di aver
tanto - sopportato -
all'anima chiesi di cantare -
Ma lei rispose che le corde erano saltate -
l'archetto - polvere di atomi -
Così a ripararle mi ci volle
fino alla mattina del giorno seguente -
E poi - un giorno immenso
come due ieri,
riversò il suo orrore sul mio volto -
fino a bloccarmi lo sguardo -
La mente prese a ridere -
parlavo a vanvera - come una folle -
E sono anni oramai, ma da quel giorno -
La mia mente ridacchia, come una piccola sciocca.
Qualcosa di strano - dentro -
quella che ero -
e quella che sono, adesso - due cose divise -
potrebbe questa essere - Pazzia?
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Io chi sono stato il derubato o il ladro? Dylan Dog...
mercoledì 18 novembre 2009
Se dovessi pensarci al volo, così su due piedi, direi di sicuro con le Clarks, camicia rossa fuori da un paio di jeans qualunque e giacca nera. E magari una lanterna in una mano e una colt nell'altra.
In fondo è così che mi vedo dentro :)
Sguardo drammaticamente pronto a buttarsi nella più buia delle notti, superando la paura con piccoli passi incerti e prendendosi la briga di pagare sull'unghia qualsiasi conto. Una buona dose di auto ironia e tanta follia da usare come anestetico per le immagini più scabrose che un viaggio nella notte può riservare.
Questa mia visione contrasta con l'aria forse un po troppo pacioccona che mi contraddistingue ma è altrettanto vero che dentro le curve armoniche della custodia di una delle mie due chitarre elettriche, si nasconde una Gibson Sg standard black che quando la vedi non puoi non rimanerne affascinato :)
E comunque molto probabilmente tutto questo lo sto dicendo perchè ho capito un po di cose che riguardano il dentro e il fuori e che il training sull'assertività cha da un paio di lunedì sto frequentando, mi sta dando parecchi spunti di riflessione oltre che delle tecniche per vivere le mie relazioni, che siano d'amicizia o d'amore, con il giusto equilibrio. Prendendomi lo spazio dovuto senza rinunciare alla sincerità.
In fondo è così che mi vedo dentro :)
Sguardo drammaticamente pronto a buttarsi nella più buia delle notti, superando la paura con piccoli passi incerti e prendendosi la briga di pagare sull'unghia qualsiasi conto. Una buona dose di auto ironia e tanta follia da usare come anestetico per le immagini più scabrose che un viaggio nella notte può riservare.
Questa mia visione contrasta con l'aria forse un po troppo pacioccona che mi contraddistingue ma è altrettanto vero che dentro le curve armoniche della custodia di una delle mie due chitarre elettriche, si nasconde una Gibson Sg standard black che quando la vedi non puoi non rimanerne affascinato :)
E comunque molto probabilmente tutto questo lo sto dicendo perchè ho capito un po di cose che riguardano il dentro e il fuori e che il training sull'assertività cha da un paio di lunedì sto frequentando, mi sta dando parecchi spunti di riflessione oltre che delle tecniche per vivere le mie relazioni, che siano d'amicizia o d'amore, con il giusto equilibrio. Prendendomi lo spazio dovuto senza rinunciare alla sincerità.
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E rido, si rido tanto che il mondo sai in fondo potrebbe finire anche qua...
lunedì 9 novembre 2009
2:21 e non non ho sonno nonostante la camomilla. Ho nella testa il suono del vento che va veloce, e che porta con se le immagini di questa giornata, nata con un bel mal di testa e che sembra non voler finire. Ho solo bisogno di sfogarmi in qualche maniera, di rigettare tutto quello che la mia apparente sicurezza nasconde. Sto imparando a cogliere le sfumature nei volti e nelle parole delle persone ma il prezzo da pagare è non saper ignorare a me stesso questo vento che sento dentro.
E' solo instabilità momentanea, presto passerà.
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Buona fortuna
lunedì 19 ottobre 2009
Non dobbiamo avere paura di pensare a cosa ci potrà accadere
se non avremo più niente da dire e non sapremo più che strada fare
Non dobbiamo avere timore di costruire e seminare amore
di comprare casa, di fare la spesa, di pensare a domani come una sorpresa
Non dobbiamo avere paura di darci tutto quello che abbiamo
Sarà per sempre? Finirà tra un ora?
Io ci credo e voglio andare lontano
Anche quando pioverà non dobbiamo avere paura
che anche se ci bagnerà ci diremo buona fortuna
Non dobbiamo avere paura di essere distanti anche stando vicini
di finire a terra, restare delusi e di cadere in mille tentazioni
Non dobbiamo avere paura di scoprirci tutto rimanendo nudi
di cambiare i giorni, di cambiare stagioni di trovarci davanti con sorrisi nuovi
Noi dobbiamo avere premura di darci tutto quello che siamo
Sarà per sempre? Finirà tra un ora?
Io ci credo e voglio andare lontano
Anche se tutto ci sembra normale, anche se niente diventa speciale
anche se non ci sapremo spiegare, non ti preoccupare
Anche quando pioverà non dobbiamo avere paura
che anche se ci bagnerà ci diremo buona fortuna
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Mille aghi nella mente e niente mai risposte...
Di cosa è fatta una persona? Quanti e quali sono gli ingredienti che ci definiscono? Sono forse i giorni e quello di cui sono pieni? Le persone che incontriamo, i loro sentimenti? E le foto, che ruolo hanno in tutto questo? Come possono accenderti il fuoco dentro o tagliare come un coltello? Forse i luoghi che ci portiamo dentro, i ricordi che abbiamo conservato? I compleanni degli amici, le feste e le voci. La felicità è una meta che puoi raggiungere se passa attraverso qualcun altro?
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martedì 13 ottobre 2009
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E' un periodo pieno di sorprese...
domenica 20 settembre 2009
Sono come una chitarra perfettamente accordata tra corpo e anima. Lo vedo da come lavoro, dall'impegno che metto nelle cose, e dall'espansione verso gli altri che in questi giorni si fa sempre più manifesta. Da come rido.
Da come affronto le difficoltà che certe sorprese pongono nei miei giorni. Anche se, mi sento in colpa ad affermare questa mia serena condizione se penso a chi in questo momento di lutto ha mille domande dentro di se. Ho imparato fin troppo bene che la vita sa essere cinica e di un'ironia beffarda.
Oggi convogliavo questi ed altri pensieri nelle mie mani, riscoprendo il piacere di suonare i tasti bianchi e neri di un pianoforte. Credo di aver cantato come non facevo, come non sentivo da molto tempo. Nella mia nuova stanza/studio, tra strumenti e colori nuovi ho avvertito il ricordo di quei pomeriggi passati ad ascoltare la musica di un Cd stereo regalatomi da papà. Nella cameretta che ha visto passare tante storie.
Sono sereno perchè affronto il passato in maniera diversa. Mi capita ancora di avere dei flash, di raccontarli o magari di scriverli, ma come dicevo giorni fa, ho svuotato il cestino da certi file inutili pesanti ed obsoleti.
O forse sono sereno perchè sono libero dall'amore, libero di cambiare.
Da come affronto le difficoltà che certe sorprese pongono nei miei giorni. Anche se, mi sento in colpa ad affermare questa mia serena condizione se penso a chi in questo momento di lutto ha mille domande dentro di se. Ho imparato fin troppo bene che la vita sa essere cinica e di un'ironia beffarda.
Oggi convogliavo questi ed altri pensieri nelle mie mani, riscoprendo il piacere di suonare i tasti bianchi e neri di un pianoforte. Credo di aver cantato come non facevo, come non sentivo da molto tempo. Nella mia nuova stanza/studio, tra strumenti e colori nuovi ho avvertito il ricordo di quei pomeriggi passati ad ascoltare la musica di un Cd stereo regalatomi da papà. Nella cameretta che ha visto passare tante storie.
Sono sereno perchè affronto il passato in maniera diversa. Mi capita ancora di avere dei flash, di raccontarli o magari di scriverli, ma come dicevo giorni fa, ho svuotato il cestino da certi file inutili pesanti ed obsoleti.
O forse sono sereno perchè sono libero dall'amore, libero di cambiare.
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Pioggia sarò e pioggia tu sarai...
mercoledì 9 settembre 2009
Fine, ed inizia il silenzio
Fatto di un suono inatteso chissà quanto
Di aria pesante caduta sulla terra come spalle incredule
Fine a tutto quello che non ha un senso
Perchè in fondo l'abbiamo sempre saputo
Siamo le foglie, il vento, una mela
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135
giovedì 3 settembre 2009
L'acqua, la insegna la sete.
La terra - gli oceani trascorsi -
Lo slancio - l'angoscia -
La pace - la raccontano le battaglie -
L'amore, i tumuli della memoria -
Gli uccelli, la neve.
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Settembre
martedì 1 settembre 2009
Il sole a settembre mi lascia vestire ancora leggera
il fiume riposa negli argini aperti di questa distesa
Tu mi dicevi che la verità e la bellezza non fanno rumore
basta solo lasciarle salire, basta solo lasciarle entrare
E' tempo di imparare a guardare
E' tempo di ripulire il pensiero
E' tempo di dominare il fuoco
E' tempo di ascoltare davvero
L'amore a settembre mi ha fatto sentire ancora leggera
il giorno sprofonda nei solchi bruciati di questa distesa
Tu lo sapevi che nessuna gioia nasce senza un dolore
basta solo farlo guarire, basta lasciarlo entrare
E' tempo di imparare a guardare
E' tempo di ripulire il pensiero
E' tempo di dominare il fuoco
E' tempo di ascoltare davvero
E' tempo di imparare a cadere
E' tempo di rinunciare al veleno
E' tempo di dominare il fuoco
E' tempo di ascoltare davvero.
L'amore a settembre mi ha fatto sentire ancora leggera...
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19:34
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Time came a creeping oh and time’s a loaded gun (Every road is a ray of light) It goes on time only can lead you on, still it’s such a beautiful night
Sembrava come uno di quei castelli di legno attrezzati nei parchi, dove i ragazzini possono arrampicarsi e giocare. Solo che era molto più di un castello di legno. Sembrava un percorso ricavato per strada, fatto di luci colorate tra gli alberi, tappeti o enormi cuscini al posto dell'asfalto.
Ero fermo davanti alla sua porta, incastrata in un palazzo dal sapore dickensiano. Fuori il freddo e dentro il colori del calore. Un misto tra carnevale e halloween, tra il gotico e cartoonoso.
La cercavo impaziente. Desideroso di parlarle e di sfogarmi con lei.
Ricordo di aver trovato casa sua ma di non aver avuto il coraggio di entrare. Mi sembrava inopportuno. Poi però ricordo di averla avuta vicino a me, mentre giocavamo in questo parco giochi da me creato. La guardai dicendo «Questa volta lo facciamo al contrario, dalla fine all'inizio». Nei suoi occhi leggevo il divertimento e la curiosità, mentre camminavamo a pancia in giù come se stessimo giocando agli indiani, sorretti da questi cuscini e illuminati da piccole luci colorate.
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Ma che domenica bestiale...
La giornata di ieri sembra il puzzle di un pazzo!
Da dove comincio? Magari con una bella suddivisione degli eventi in gruppi.
Il primo gruppo possiamo chiamarlo "Il re dei centri commerciali" e ovviamente il re in questione sarei io.
Ieri, domenica per l'appunto anche se scrivo a martedì inoltrato a dir la vertità, mi ero ricordato troppo tardi di prendere un pensierino per un'amica che festeggiava il compleanno e che mi aveva invitato alle 8 per una aperitivo in centro.
Si può capire senza ulteriori spiegazioni la mia apprensione per tale evento con niente in mano.
Ma era troppo tardi per via del giorno, ma anche dell'ora, visto il mio risveglio non proprio all'alba :)
Colazione e vestizione in contemporanea e via per il primo di millemila centri commerciali a cercare il pensierino. Peccato che l'AICCAPDM, cioè "L'associazione italiana centri commerciali alla portata di Mirko", abbia indetto la chiusura simultanea di tutti i centri commerciali d'Abruzzo a mia insaputa e quindi dopo tanto gasolio, tanta aria condizionata mentre fuori l'afa ruggiva contro i vetri, tante canzoni cantate a squarciagola come un settenano drogato che va a lavorare, sono tornato a casa sconfitto, senza pensierino e con una fame nera. Peccato che mia sorella a casa di fianco non c'era e che a casa mia il frigorifero piangeva lacrime amare.
Uno magari dice «Vabbè me ne vado a mangiare in qualche centro commerciale...»
Il secondo gruppo possiamo chiamarlo "Il mio amico d20" e per d20 intendo un dado a venti facce, un dodecaedro (giusto per fare il figo) utilizzato nella stragrande maggioranza dei giochi di ruolo.
Questo gruppo inizia appena finisce il mio fantastico pranzo domenicale. E cioè un agghiacciante insalatissima senza rio mare e soprattutto senza l'isi pil. Il giusto pasto per affrontare un pomeriggio nella casa/fattoria di un mio carissimo amico per una bella seduta di giochi di ruolo, il famoso Dungeons & Dragons.
Un pomeriggio in bella compagnia di over trentenni con evidenti problemi di accettazione della realtà, io in primis, nella più classica delle atmosfere bucoliche tra crostate, maledette mosche e i nostri discorsi a base di orchi, incantesimi, spadate ecc ecc. Un vero relax per i miei gusti.
Il terzo gruppo lo potremmo chiamare "Social network senza il network, solo il social. Cioè incontrarsi in questo millennio vuol dire ANCHE non condividere i cazzo di biscottini della fortuna in bacheca ma... vabè ci siamo capiti".
Ecco, in questo gruppo l'aperitivo a cui facevo riferimento prima si è snocciolato verso le otto di sera. Mi sono camiciato come non facevo da un po, capello gellato in casa davanti allo specchio bello preciso, diventato poi alla cazzo fuori con l'afa africana. Pantalone bianco perchè sennò non sto bene e tanto positivismo da fare schifo.
E devo dire che mi sono trovato bene, divertendomi e scambiando due chiacchiere con persone nuove. Tra una cameriera che ci serviva, visibilmente in lotta con se stessa e dall'aria vagamente psicolabile e la mia posizione sul divanetto che ha distrutto la mia colonna vertebrale.
Ore e ore di Wiifit buttate nel cesso!
Mi ha stupito anche il mio modo di gestire, emotivamente, lo scambio di notizie su alcune vecchie conoscenze che in qualche modo sento ancora come una nota malinconica dentro di me.
Ma a parte questo tutto è andato per il meglio.
Tranquillo, quasi rilassante.
Normale.
Prima del quarto e ultimo gruppo della giornata.
Questo quarto gruppo di eventi non saprei proprio come chiamarlo. Qui magari mi faccio un po più serio, perchè sono diverse le sensazioni che ho riportato a casa a fine giornata e quasi tutte legate a quest'ultima parte.
Sono uscito con una mia vecchia compagna di scuola, siamo stati insieme per un po durante gli anni scolastici, e poi ci siamo ritrovati insieme per un paio d'anni scarsi, dopo il diploma.
In maniera indiretta ho gia scritto di lei su queste pagine, raccontando piccoli frammenti di vita passata, sensazioni e ricordi vari.
Una ragazza sicuramente piena di vita, frizzante, colorata. Chissà perchè me la figuro anche fragile, nonostante la sua aggressività. Sensibile, dannatamente sensuale, con lo sguardo a volte perso chissà dove.
Eccessiva e senza regole, per certi aspetti distruttiva oserei dire. Un fuoco ardente capace di ridurre in cenere quello che ha intorno se non sai giocare col fuoco.
La sento da un po su facebook ed è stata lei cercarmi e a raccontarmi di un periodo non particolarmente bello «Sei l'unica persona che mi ha voluto bene veramente» mi ha scritto in una mail.
Siamo passati a prendere una sua amica, un soggetto clamoroso! L'anello di congiunzione tra l'uomo e un Pokemon :) Talmente biondoplatinotinta che in confronto Platinette è Obama. Vestita da capo a piedi con solo roba marchiata Hello Kitty!!! Da sottolineare i suoi ventinove anni, ex commessa di un negozio di intimo e senza un ragazzo. Stabile.
Completamente svalvolata ma decisamente simpatica.
Passo la prima ora in macchina ad ascoltare questi due soggetti che parlano di un gioco/applicazione su facebook, Pet Society, una sorta di tamagochi da social network, dove prendersi cura di un cane o gatto virtuale, spendendo però dei soldi realissimi per fargli l'acconciatura o scegliere i vestiti e altre amenità del genere.
Esatto, la faccia che state facendo è la stessa faccia che ho fatto anche io.
Un'ora di sta roba. Al primo minuto volevo morire di una qualsiasi morte violenta eh eh.
Poi si parla dell'attuale ragazzo della mia ex, di quanto è stronzo, di quando se ne andato a Lecce per le vacanze estive dimenticandola a casa a piangere il giorno del suo compleanno. Lasciandola via sms ovviamente. E altrettanto ovviamente rimettendosi insieme alla prima trombata utile. Poi chissà perchè si è scivolati su altre esperienze passate simili.
Come ad esempio di una loro amica dai gusti e modi raccapriccianti.
Una che a vederla sembra una persona normale, ma che alla seguente frase magica «Io sono un bravo ragazzo, sono serio e ti voglio sposare» lei ti fa, scusate la brutalità, un pompino con ingoio senza neanche passare dal via!
In automatico.
Secco.
Una che dichiara di avere un a particolare feeling con uomini che hanno subito un lutto, in particolar modo se si tratta del padre. Una che alle cinque del mattino si taglia i capelli a ciocche irregolari con le forbici da cucina solo per vincere l'ansia.
!!!
Si, ripeto. Anche io avevo la faccia che avete anche voi adesso.
E tra altre assurdità poi si è passati a parlare di altri suoi ex ragazzi stronzi, tutti dopo di me ci tengo a precisare.
Roba di droghe dentro i cocktail, orge a tre improvvise e senza il minimo consenso e altre storie che non sto qui a raccontarvi nel dettaglio.
Dopo una prima risata, atta a sdrammatizzare le cose che sentivo, devo dire che poi non ho potuto fare a meno di riflettere su questi racconti.
Mi sono chiesto il perchè di tale tematica, perchè si parlava di sesso vario e soprattutto perchè in quei termini.
Ho provato una sorta di repulsione e avevo una strana sensazione sulla pelle.
Una parte di me voleva tornare a casa. Una situazione di un surreale che nella sua assurdità mi dava di rimando, tutta una serie di risposte e conferme a tanti aspetti legati al mio personale passato che più volte ho affrontato e sviscerato anche su queste pagine. Anche a costo di risultare pesante e sgradito.
Paradossalmente non avvertivo più un senso di ansia, ma di straordinaria gratitudine a me stesso. Per come sono stato in passato e per come sono adesso.
Per la mia ingenuità di fondo, per gli errori commessi, tutti nessuno escluso. Che visti riflessi sullo specchio di questi racconti mi sono sembrati i passi incerti di un bambino. Dolci e pieni di buone intenzioni.
Tornando a casa ho ripensato a milioni di cose, alle persone che ho amato e che amo ancora. A come sono entrato e uscito dalle loro vite, agli sbagli fatti con loro. Ho pensato a tutto quanto. E mi sono sentito bene.
Questo agosto è stato un crescendo di consapevolezze. Ho capito diverse cose e fissato i paletti per quello che sarò domani. O almeno credo ;)
E questa assurda serata mi ha dato la spinta finale verso una nuova versione di me.
E difficilissimo descrivere tutto quello che ho sentito dentro tornando a casa ieri sera e di sicuro i fatti fin qui descritti posso distrarre dal messaggio che sto cercando di fissare a me stesso.
Magari ci torno su nei prossimi giorni in maniera migliore.
:)
Da dove comincio? Magari con una bella suddivisione degli eventi in gruppi.
Il primo gruppo possiamo chiamarlo "Il re dei centri commerciali" e ovviamente il re in questione sarei io.
Ieri, domenica per l'appunto anche se scrivo a martedì inoltrato a dir la vertità, mi ero ricordato troppo tardi di prendere un pensierino per un'amica che festeggiava il compleanno e che mi aveva invitato alle 8 per una aperitivo in centro.
Si può capire senza ulteriori spiegazioni la mia apprensione per tale evento con niente in mano.
Ma era troppo tardi per via del giorno, ma anche dell'ora, visto il mio risveglio non proprio all'alba :)
Colazione e vestizione in contemporanea e via per il primo di millemila centri commerciali a cercare il pensierino. Peccato che l'AICCAPDM, cioè "L'associazione italiana centri commerciali alla portata di Mirko", abbia indetto la chiusura simultanea di tutti i centri commerciali d'Abruzzo a mia insaputa e quindi dopo tanto gasolio, tanta aria condizionata mentre fuori l'afa ruggiva contro i vetri, tante canzoni cantate a squarciagola come un settenano drogato che va a lavorare, sono tornato a casa sconfitto, senza pensierino e con una fame nera. Peccato che mia sorella a casa di fianco non c'era e che a casa mia il frigorifero piangeva lacrime amare.
Uno magari dice «Vabbè me ne vado a mangiare in qualche centro commerciale...»
Il secondo gruppo possiamo chiamarlo "Il mio amico d20" e per d20 intendo un dado a venti facce, un dodecaedro (giusto per fare il figo) utilizzato nella stragrande maggioranza dei giochi di ruolo.
Questo gruppo inizia appena finisce il mio fantastico pranzo domenicale. E cioè un agghiacciante insalatissima senza rio mare e soprattutto senza l'isi pil. Il giusto pasto per affrontare un pomeriggio nella casa/fattoria di un mio carissimo amico per una bella seduta di giochi di ruolo, il famoso Dungeons & Dragons.
Un pomeriggio in bella compagnia di over trentenni con evidenti problemi di accettazione della realtà, io in primis, nella più classica delle atmosfere bucoliche tra crostate, maledette mosche e i nostri discorsi a base di orchi, incantesimi, spadate ecc ecc. Un vero relax per i miei gusti.
Il terzo gruppo lo potremmo chiamare "Social network senza il network, solo il social. Cioè incontrarsi in questo millennio vuol dire ANCHE non condividere i cazzo di biscottini della fortuna in bacheca ma... vabè ci siamo capiti".
Ecco, in questo gruppo l'aperitivo a cui facevo riferimento prima si è snocciolato verso le otto di sera. Mi sono camiciato come non facevo da un po, capello gellato in casa davanti allo specchio bello preciso, diventato poi alla cazzo fuori con l'afa africana. Pantalone bianco perchè sennò non sto bene e tanto positivismo da fare schifo.
E devo dire che mi sono trovato bene, divertendomi e scambiando due chiacchiere con persone nuove. Tra una cameriera che ci serviva, visibilmente in lotta con se stessa e dall'aria vagamente psicolabile e la mia posizione sul divanetto che ha distrutto la mia colonna vertebrale.
Ore e ore di Wiifit buttate nel cesso!
Mi ha stupito anche il mio modo di gestire, emotivamente, lo scambio di notizie su alcune vecchie conoscenze che in qualche modo sento ancora come una nota malinconica dentro di me.
Ma a parte questo tutto è andato per il meglio.
Tranquillo, quasi rilassante.
Normale.
Prima del quarto e ultimo gruppo della giornata.
Questo quarto gruppo di eventi non saprei proprio come chiamarlo. Qui magari mi faccio un po più serio, perchè sono diverse le sensazioni che ho riportato a casa a fine giornata e quasi tutte legate a quest'ultima parte.
Sono uscito con una mia vecchia compagna di scuola, siamo stati insieme per un po durante gli anni scolastici, e poi ci siamo ritrovati insieme per un paio d'anni scarsi, dopo il diploma.
In maniera indiretta ho gia scritto di lei su queste pagine, raccontando piccoli frammenti di vita passata, sensazioni e ricordi vari.
Una ragazza sicuramente piena di vita, frizzante, colorata. Chissà perchè me la figuro anche fragile, nonostante la sua aggressività. Sensibile, dannatamente sensuale, con lo sguardo a volte perso chissà dove.
Eccessiva e senza regole, per certi aspetti distruttiva oserei dire. Un fuoco ardente capace di ridurre in cenere quello che ha intorno se non sai giocare col fuoco.
La sento da un po su facebook ed è stata lei cercarmi e a raccontarmi di un periodo non particolarmente bello «Sei l'unica persona che mi ha voluto bene veramente» mi ha scritto in una mail.
Siamo passati a prendere una sua amica, un soggetto clamoroso! L'anello di congiunzione tra l'uomo e un Pokemon :) Talmente biondoplatinotinta che in confronto Platinette è Obama. Vestita da capo a piedi con solo roba marchiata Hello Kitty!!! Da sottolineare i suoi ventinove anni, ex commessa di un negozio di intimo e senza un ragazzo. Stabile.
Completamente svalvolata ma decisamente simpatica.
Passo la prima ora in macchina ad ascoltare questi due soggetti che parlano di un gioco/applicazione su facebook, Pet Society, una sorta di tamagochi da social network, dove prendersi cura di un cane o gatto virtuale, spendendo però dei soldi realissimi per fargli l'acconciatura o scegliere i vestiti e altre amenità del genere.
Esatto, la faccia che state facendo è la stessa faccia che ho fatto anche io.
Un'ora di sta roba. Al primo minuto volevo morire di una qualsiasi morte violenta eh eh.
Poi si parla dell'attuale ragazzo della mia ex, di quanto è stronzo, di quando se ne andato a Lecce per le vacanze estive dimenticandola a casa a piangere il giorno del suo compleanno. Lasciandola via sms ovviamente. E altrettanto ovviamente rimettendosi insieme alla prima trombata utile. Poi chissà perchè si è scivolati su altre esperienze passate simili.
Come ad esempio di una loro amica dai gusti e modi raccapriccianti.
Una che a vederla sembra una persona normale, ma che alla seguente frase magica «Io sono un bravo ragazzo, sono serio e ti voglio sposare» lei ti fa, scusate la brutalità, un pompino con ingoio senza neanche passare dal via!
In automatico.
Secco.
Una che dichiara di avere un a particolare feeling con uomini che hanno subito un lutto, in particolar modo se si tratta del padre. Una che alle cinque del mattino si taglia i capelli a ciocche irregolari con le forbici da cucina solo per vincere l'ansia.
!!!
Si, ripeto. Anche io avevo la faccia che avete anche voi adesso.
E tra altre assurdità poi si è passati a parlare di altri suoi ex ragazzi stronzi, tutti dopo di me ci tengo a precisare.
Roba di droghe dentro i cocktail, orge a tre improvvise e senza il minimo consenso e altre storie che non sto qui a raccontarvi nel dettaglio.
Dopo una prima risata, atta a sdrammatizzare le cose che sentivo, devo dire che poi non ho potuto fare a meno di riflettere su questi racconti.
Mi sono chiesto il perchè di tale tematica, perchè si parlava di sesso vario e soprattutto perchè in quei termini.
Ho provato una sorta di repulsione e avevo una strana sensazione sulla pelle.
Una parte di me voleva tornare a casa. Una situazione di un surreale che nella sua assurdità mi dava di rimando, tutta una serie di risposte e conferme a tanti aspetti legati al mio personale passato che più volte ho affrontato e sviscerato anche su queste pagine. Anche a costo di risultare pesante e sgradito.
Paradossalmente non avvertivo più un senso di ansia, ma di straordinaria gratitudine a me stesso. Per come sono stato in passato e per come sono adesso.
Per la mia ingenuità di fondo, per gli errori commessi, tutti nessuno escluso. Che visti riflessi sullo specchio di questi racconti mi sono sembrati i passi incerti di un bambino. Dolci e pieni di buone intenzioni.
Tornando a casa ho ripensato a milioni di cose, alle persone che ho amato e che amo ancora. A come sono entrato e uscito dalle loro vite, agli sbagli fatti con loro. Ho pensato a tutto quanto. E mi sono sentito bene.
Questo agosto è stato un crescendo di consapevolezze. Ho capito diverse cose e fissato i paletti per quello che sarò domani. O almeno credo ;)
E questa assurda serata mi ha dato la spinta finale verso una nuova versione di me.
E difficilissimo descrivere tutto quello che ho sentito dentro tornando a casa ieri sera e di sicuro i fatti fin qui descritti posso distrarre dal messaggio che sto cercando di fissare a me stesso.
Magari ci torno su nei prossimi giorni in maniera migliore.
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Dai che torniamo nel vento e riapriamo le ali, c’è un volo molto speciale non torna domani...
giovedì 27 agosto 2009
Ho provato a descrivere con due parole la sensazione che ho avvertito alla fine di una Scrutatio. Sapete che cos'è? L'altro giorno non so perchè ma mi son messo sul letto e ho cominciato a leggere qualcosa, e tra da un link all'altro, sarò stato li per un bel po.
Magari non avevo niente da fare, non lo so...
Alla fine vado per rimettere a posto la bibbia e mi cade un bigliettino dalle sue pagine. C'erano giusto gli auguri per un natale di qualche anno fa e le parole di sorpresa di chi mi regalava tale libro.
Proprio li ho sentito il calore di un abbraccio, ed è stato bello.
:)
Magari non avevo niente da fare, non lo so...
Alla fine vado per rimettere a posto la bibbia e mi cade un bigliettino dalle sue pagine. C'erano giusto gli auguri per un natale di qualche anno fa e le parole di sorpresa di chi mi regalava tale libro.
Proprio li ho sentito il calore di un abbraccio, ed è stato bello.
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When we dance, angels will run and hide their wings
martedì 25 agosto 2009
Sono concentrato, in equilibrio e pronto. Dentro la leggerezza lasciata da vecchie memorie archiviate.
Eppure per un minuto, ho sentito il suo abbraccio affettuoso, mite, costante, lenitivo :)
Noi ben sappiamo,fratelli amati da Dio,che siete stati eletti da lui.- I Tessalonicesi 1, 4 -
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One
giovedì 20 agosto 2009
Sta andando meglio
oppure ti senti uguale?
Sarà più facile per te
ora che hai qualcuno a cui dare la colpa?
Tu dici un solo amore
una sola vita
quando c'é un solo bisogno nella notte
é un solo amore abbiamo la possibilità di condividerlo
ti lascia piccola se non te ne prendi cura
Ti ho delusa?
O ti ho lasciato un sapore amaro in bocca?
Ti comporti come se non avessi mai avuto amore
e vuoi che io ne faccia senza
Bhe é troppo tardi questa notte
per trascinare il passato alla luce
siamo uno solo, ma non siamo uguali
possiamo portarci l'un l'altro, portarci l'un l'altro
Sei venuta in cerca di perdono?
sei venuta per risvegliarei morti?
sei venuta per interpretare la parte di Gesù
ai lebbrosi nella tua testa?
Ti ho chiesto troppo? più di molto
tu non mi hai dato nulla e ora é tutto quello che ho
siamo uno solo, ma non siamo uguali
ci feriamo l'un l'altro, e poi lo facciamo ancora
Tu dici l'amore é un tempio, l'amore é una legge superiore
mi chiedi di entrare, e poi mi fai strisciare
e io non ce la faccio a rimanere aggrappato a ciò che hai
quando tutto ciò che hai é dolore
Un solo amore, un solo sangue
una sola vita, devi fare ciò che devi
una sola vita, l'uno con l'altro
sorelle, fratelli
una sola vita, ma non siamo uguali
possiamo portarci l'un l'altro, portarci l'un l'altro
uno, uno
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Did i disappoint you or leave a bad taste in your mouth?..
Nonostante l'amarezza che avverto quando mi capita di pensare a te e a come è finita la nostra storia, sappi che non mi sento in colpa.
Al di la dell'immagine falsa che di me hai sempre dato agli altri, per coprire le tue profonde insicurezze, io non ti odio.
Benchè abbia provato e riprovato, sbagliato e ricominciato pur di darti un briciolo di quello che ancora oggi ti manca per essere davvero una donna, non ho nessun rimpianto.
E non un minuto di più spenderò in tali pensieri per circondarmi di malinconia e insoddisfazione.
So chi sono, quello che valgo e che voglio e sto correndo a prendermelo giorno dopo giorno.
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Ciao sono io. Buonasera dottore...
sabato 15 agosto 2009
Paul: Mi hai detto che quando mori' tua madre, fu come... una specie di morte anche per te.
Laura: Sai che c'e'? Ti possono capitare anche cose di merda. La vita e' ingiusta. Voglio dire, cosa vuoi, fare causa a Dio?
Paul: A chi faresti causa, tu?
Laura: A te? No, nemmeno fare causa a te sarebbe di qualche aiuto.
E' il mio problema con la psicologia, Paul. Tu... scavi e scavi, e scopri ogni sorta di verita' su te stesso. E vai a toccare tanti punti dolorosi, ma, in fondo, a che serve questo, Paul?
Sono seria, non sto facendo la cinica. In che modo puo' essermi utile, oggi, sapere quanto ho sofferto allora? Sono stanca di dispiacermi per me stessa. Sono arrivata ad odiare l'essere dispiaciuta per me stessa.
E' una delle cose che odio.
Paul: Cosa altro odi?
Laura: Ah, ho un lunga lista.
Paul: Beh, per esempio?
Laura: Le omelettes!
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Vaffanculo
venerdì 14 agosto 2009
:)))))))))))
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Visto che oramai sono diventato troppo sensibile...
giovedì 13 agosto 2009
E sempre a proposito di logica, ho la seria intenzione di fare piazza pulita di tutta una serie di cose che mi girano in testa e che mi hanno condizionato in questi ultimi anni. Una serie di pensieri e ragionamenti venuti fuori da momenti che ben ricordo, ma che non voglio più si ripropongano nella mia mente.Voglio una lavata di testa, una sorta di pulizia del disco se al posto del cervello avessi un hard disk. Perchè proprio come un hd sento il peso di file inutili, vecchi, obsoleti. Voglio fare spazio a cose nuove, e sentirmi più dinamico e fresco.Maledizione, se avessero inventato la presa usb per la testa a quest'ora probabilmente avrei gia risolto!
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Obladi oblada life goes on bra, la la how the life goes on...
martedì 11 agosto 2009
Guardando In Treatment mi ha colpito una frase del dottore a una sua paziente «Hai una logica che non funziona!» e siccome sono dannatamente egocentrico, ho subito subito pensato l'avesse detta per me.
Ho una logica che non funziona? Forse si.
In effetti è da diverso tempo che ci penso e forse il telefilm è solo servito a ridurre e concretizzare in una frase quello che gia era nella mia testa.
Sono convinto di aver perso più tempo del dovuto a pensare a vecchie situazioni che mi hanno fatto star male esattamente come fa una mosca che cerca di uscire da una finestra chiusa, senza riflettere sul fatto che basterebbe accorgersi che qualche centimetro più in la la finestra è aperta.
Tutto questo per dire cosa? Che stamattina mi sono svegliato e pensavo a quando sono stato in Croazia a fare uno corso/stage per diventare capoanimatore. Non so assolutamente perchè, forse sono ancora sotto l'influsso beatlesiano :) Ieri sera mi sono addormentato con Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band in sottofondo eh eh eh...
Volendo utilizzare una logica fallimentare dovrei dire sospirando «i bei vecchi tempi» eppure adesso mi sento di dire prima di tutto che ho esagerato con certi ragionamenti: amici che non erano amici, donne che mi hanno fatto stare male ecc.
Se provassi a pensare a tutte le cose belle che mi sono successe invece? Un cambio di prospettiva stupido ma in questo caso importante. Com'ero in quei frangenti?
Quindi ben venga il ricordo della Croazia e tutto quello che ha portato. Dalle amicizie e ai bagordi di quel periodo, a quando facevo il vocalist con annessa finta voce black per il Ciaccio, un rapper di quartiere dai tratti esaltanti ed esilaranti...
Stamattina mi sono svegliato bene, siano lodati i Beatles :)))))))))
Ho una logica che non funziona? Forse si.
In effetti è da diverso tempo che ci penso e forse il telefilm è solo servito a ridurre e concretizzare in una frase quello che gia era nella mia testa.
Sono convinto di aver perso più tempo del dovuto a pensare a vecchie situazioni che mi hanno fatto star male esattamente come fa una mosca che cerca di uscire da una finestra chiusa, senza riflettere sul fatto che basterebbe accorgersi che qualche centimetro più in la la finestra è aperta.
Tutto questo per dire cosa? Che stamattina mi sono svegliato e pensavo a quando sono stato in Croazia a fare uno corso/stage per diventare capoanimatore. Non so assolutamente perchè, forse sono ancora sotto l'influsso beatlesiano :) Ieri sera mi sono addormentato con Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band in sottofondo eh eh eh...
Volendo utilizzare una logica fallimentare dovrei dire sospirando «i bei vecchi tempi» eppure adesso mi sento di dire prima di tutto che ho esagerato con certi ragionamenti: amici che non erano amici, donne che mi hanno fatto stare male ecc.
Se provassi a pensare a tutte le cose belle che mi sono successe invece? Un cambio di prospettiva stupido ma in questo caso importante. Com'ero in quei frangenti?
Quindi ben venga il ricordo della Croazia e tutto quello che ha portato. Dalle amicizie e ai bagordi di quel periodo, a quando facevo il vocalist con annessa finta voce black per il Ciaccio, un rapper di quartiere dai tratti esaltanti ed esilaranti...
Stamattina mi sono svegliato bene, siano lodati i Beatles :)))))))))
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Verranno a chiederti del nostro amore
lunedì 10 agosto 2009
Quando in anticipo sul tuo stupore
verranno a crederti del nostro amore
a quella gente consumata nel farsi dar retta
un amore così lungo
tu non darglielo in fretta
Non spalancare le labbra ad un ingorgo di parole
le tue labbra così frenate nelle fantasie dell'amore
dopo l'amore così sicure a rifugiarsi nei "sempre"
nell'ipocrisia dei "mai"
Non sono riuscito a cambiarti
non mi hai cambiato lo sai
E dietro ai microfoni porteranno uno specchio
per farti più bella e pesarmi già vecchio
tu regalagli un trucco che con me non portavi
e loro si stupiranno
che tu non mi bastavi
Digli pure che il potere io l'ho scagliato dalle mani
dove l'amore non era adulto e ti lasciavo graffi sui seni
per ritornare dopo l'amore
alle carenze dell'amore
era facile ormai
Non sei riuscita a cambiarmi
non ti ho cambiata lo sai
Digli che i tuoi occhi me li han ridati sempre
come fiori regalati a maggio e restituiti in novembre
i tuoi occhi come vuoti a rendere per chi ti ha dato lavoro
i tuoi occhi assunti da tre anni
i tuoi occhi per loro
Ormai buoni per setacciare spiagge con la scusa del corallo
o per buttarsi in un cinema con una pietra al collo
e troppo stanchi per non vergognarsi
di confessarlo nei miei
proprio identici ai tuoi
Sono riusciti a cambiarci
ci son riusciti lo sai
Ma senza che gli altri non ne sappiano niente
dirmi senza un programma dimmi come ci si sente
continuerai ad ammirarti tanto da volerti portare al dito
farai l'amore per amore
o per avercelo garantito
andrai a vivere con Alice che si fa il whisky distillando fiori
o con un Casanova che ti promette di presentarti ai genitori
o resterai più semplicemente
dove un attimo vale un altro
senza chiederti come mai
Continuerai a farti scegliere
o finalmente sceglierai
verranno a crederti del nostro amore
a quella gente consumata nel farsi dar retta
un amore così lungo
tu non darglielo in fretta
Non spalancare le labbra ad un ingorgo di parole
le tue labbra così frenate nelle fantasie dell'amore
dopo l'amore così sicure a rifugiarsi nei "sempre"
nell'ipocrisia dei "mai"
Non sono riuscito a cambiarti
non mi hai cambiato lo sai
E dietro ai microfoni porteranno uno specchio
per farti più bella e pesarmi già vecchio
tu regalagli un trucco che con me non portavi
e loro si stupiranno
che tu non mi bastavi
Digli pure che il potere io l'ho scagliato dalle mani
dove l'amore non era adulto e ti lasciavo graffi sui seni
per ritornare dopo l'amore
alle carenze dell'amore
era facile ormai
Non sei riuscita a cambiarmi
non ti ho cambiata lo sai
Digli che i tuoi occhi me li han ridati sempre
come fiori regalati a maggio e restituiti in novembre
i tuoi occhi come vuoti a rendere per chi ti ha dato lavoro
i tuoi occhi assunti da tre anni
i tuoi occhi per loro
Ormai buoni per setacciare spiagge con la scusa del corallo
o per buttarsi in un cinema con una pietra al collo
e troppo stanchi per non vergognarsi
di confessarlo nei miei
proprio identici ai tuoi
Sono riusciti a cambiarci
ci son riusciti lo sai
Ma senza che gli altri non ne sappiano niente
dirmi senza un programma dimmi come ci si sente
continuerai ad ammirarti tanto da volerti portare al dito
farai l'amore per amore
o per avercelo garantito
andrai a vivere con Alice che si fa il whisky distillando fiori
o con un Casanova che ti promette di presentarti ai genitori
o resterai più semplicemente
dove un attimo vale un altro
senza chiederti come mai
Continuerai a farti scegliere
o finalmente sceglierai
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Mi sento un po instabile però è un gran bel film...
domenica 9 agosto 2009
Dicono che Gran Torino sia un bel film. Lo volevo andare a vedere quest'inverno poi però per tutta una serie di cose non ci sono andato. Al cinema ci vado spesso anche da solo, quando capita che un film non interessa a nessuno. Eppure non l'ho visto. Lo farò stasera, facendomi poi una passeggiata e rimuginando un pochetto, come sono solito fare, su giusto uno o due milioni di cose tutte insieme :)
Sembra una giustificazione o forse assomiglia molto più a una pippa mentale, ma io quel film lo volevo andare a vedere perchè sapevo che era una buona cosa farlo. Spesso mi sono lamentato di tv vuota, di film solo effetti speciali, di canzoni di plastica o perchè no anche di rapporti interpersonali di plastica, patinati fino all'inverosimile.
Volevo vedere quel cavolo di film e non ci sono riuscito.
Ci volevo andare con la mia ragazza, così come volevo andare a vedere The Milionaire, ma mi ha smontato con uno stiamoci a casa oppure ci sono le sparatorie. In realtà avevo bisogno di stimoli, come sempre del resto. Mi rompe sapere che adesso sono libero di farlo. Che posso recuperare qualcosa che non ho condiviso con chi mi stava affianco. Un po come l'ultimo concerto di Baglioni che ho visto. Ci sono andato da solo ed è stato un po triste, anche se la bellezza di molte tra le canzoni che porto nel cuore hanno vinto la malinconia di quella situazione.
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Forse stasera è una sera che ti sentivi sola e sei venuta qua ...
Non so bene come mi sento stasera.
Su di me c'è un telo steso di mestizia che copre un desiderio di speranza.
E gli occhi miei tradiscono il sogno e il miraggio del tempo che deve ancora venire.
Nella testa sento sbattere l'eco dei "non importa".
Sono leggero.
Tra le labbra ho parole da tacere e nelle mani note ancora da suonare.
Le braccia tese al primo abbraccio e al posto del cuore un impiccio.
Non so bene come mi sento stasera...
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Sulla mia strada
martedì 4 agosto 2009
C'è chi mi vuole come vuole
un po' più santo più criminale
e un po' più nuovo un po' più uguale
mi vuole come vuole
c'è chi mi vuole per cliente
chi non mi vuole mai per niente
e c'è chi vuole le mie scuse che ciò che sono l'ha offeso
C'è chi mi vuole più me stesso
e più profondo, più maledetto
e bravo padre e bravo a letto
c'è chi mi vuole perfetto
Di un pò, te come ti vogliono?
Di un pò, tu come ti vuoi? Tu come ti vuoi?
Sono vivo abbastanza
sono vivo abbastanza
per di qua comunque vada
sempre sulla mia strada
un po' più santo più criminale
e un po' più nuovo un po' più uguale
mi vuole come vuole
c'è chi mi vuole per cliente
chi non mi vuole mai per niente
e c'è chi vuole le mie scuse che ciò che sono l'ha offeso
C'è chi mi vuole più me stesso
e più profondo, più maledetto
e bravo padre e bravo a letto
c'è chi mi vuole perfetto
Di un pò, te come ti vogliono?
Di un pò, tu come ti vuoi? Tu come ti vuoi?
Sono vivo abbastanza
sono vivo abbastanza
per di qua comunque vada
sempre sulla mia strada
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Tra il dire e il fare c'è di mezzo "e il"...
Probabilmente mi faccio troppi problemi e dovrei imparare a lasciarmi andare un po di più. E altrettanto probabilmente me lo sarò detto centinaia di volte.
Riconosco che spesso sono troppo metodico e preciso. Quando faccio una cosa la faccio seguendo un criterio che il più delle volte è solo paranoia o maniacalità pura.
Dovrei importarmene di meno di quel che può pensare il prossimo ad esempio, e forse qualcosa la sto gia facendo, e imparare a prendere la vita così come viene.
Ultimamente tra le altre cose mi è capitato di sentire o di utilizzare spesso il termine Assertività. Cito testualmente da Wikipedia:
"L'assertività (dal latino "asserere" che significa "asserire"), o asserzione (o anche affermazione di sé), è una caratteristica del comportamento umano che consiste nella capacità di esprimere in modo chiaro ed efficace le proprie emozioni e opinioni.
Secondo gli psicologi statunitensi Alberti ed Emmons, si definisce come «un comportamento che permette a una persona di agire nel suo pieno interesse, di difendere il suo punto di vista senza ansia esagerata, di esprimere con sincerità e disinvoltura i propri sentimenti e di difendere i suoi diritti senza ignorare quelli altrui»."
Aggiungo ed estendo il concetto anche alla capacità di relazionarsi col prossimo in modo tale da limare attriti durante una conversazione. Ma forse questa è un'accezione di tipo lavorativo. Una sfumatura che io personalmente metto in pratica quando devo svolgere il mio lavoro di consulenza e vendita.
Beh, in ogni caso ultimamente ho riflettuto molto sulla presenza o meno di questa capacità tra le mie carte da giocare con le persone.
Mi è capitato in queste settimane di mettere insieme un trio di spettacolo con musica dal vivo e cabaret, dove io ovviamente mi occupo della parte musicale e gli altri due del cabaret.
La mia difficoltà in fase di preparazione e gestione è stata quella di mettere a disposizione il mio bagaglio di esperienze di anni e anni di serate, tra pianobar, animazione turistica, per bambini, adulti e chi più ne ha più ne metta, cercando di non risultare pesante o di prevaricare il pensiero di chi magari ha meno esperienza di me.
Ma non sempre ci sono riuscito, anzi. Il più delle volte mi sono sentito quasi in colpa per aver espresso la mia sciogliendo le catene a qualche discussione.
Domanda. Io che aspiro a un comportamento assertivo è giusto che debba soffrire della mancanza di disponibilità degli altri? Possibile che io mi sforzi sempre di capire, non riuscendoci evidentemente, mentre gli altri pensano solo al proprio tornaconto?
In ogni caso, è possibile che io incontri sempre i matti? Non dico uno che mi deve dare ragione, ma non è nemmeno possibile che i soggetti li becco tutti io.
Con le donne ormai ci ho rinunciato, mi dichiaro sconfitto. Stop. Ma pensare di non avere la benchè minima soddisfazione anche da altri tipi di rapporti è dura da accettare.
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13:09
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Piove
Piove.
Sui vetri dell'auto che mi tutela.
Sul tronco tuo animoso.
Piove.
Sul capo dei viandanti.
Sui pallidi vessilli.
Sul sitibondo suolo.
A grossi colubri striscianti.
A gocce di pianto, copiose.
Piove,
nel mio cuore, diaccio.
Piove sulle nostre nebulose parole,
sulle nostre voci dissimili.
Piove sulla mia lorda paura.
A fragori tuonanti sulle dimore altrui.
A passi di tori adirati, affamati.
Piove ancora incessantemente.
Piove.
Sull'alito che guada.
Piove.
Sul corvin gatto.
Piove dal cielo di una città.
Piove qui, su Napoli.
Case misere o baluardi,
tetti umidi.
Piove.
Ma dove lei appare,
la paura,
non è nè più pioggia, nè calura,
è solo l'inferno e potrei cessare.
Piove sul tuo viso
che non ho mai guardato.
Piove.
Ma ci sei tu.
E solo letizia, e posso cessare.
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